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Il MOBA

E’ un gioiello poco conosciuto

Il MOBA. Museum Of Bad Art ovvero il museo dell’arte brutta. Arte troppo brutta per essere ignorata.

E’ un museo vero, anche se in condominio con un teatro.

Si trova in Massachusetts a Somerville nei sotterranei del teatro cittadino.

L’ingresso è compreso nel costo biglietto cinematografico e l’orario coincide con l’apertura per le proiezioni dei film.

La collezione del museo è di circa 600 pezzi (ad oggi) e ne vengono mostrati circa un decimo per volta.

Il museo è mantenuto da volontari tramite un’associazione senza scopo di lucro che si è data lo scopo di collezionare, preservare, esibire e celebrare l’arte brutta in tutte le sue forme ed in tutta la sua gloria.

Le opere non sono solo brutte, in un modo o nell’altro si discostano dalla mera incompetenza, diciamo che l’artista nell’eseguirle non è stato capace di tenere a bada la passiore artistica ne di frenare la propria esuberanza e neppure il pennello che è risultato nettamente fuori controllo.

Il MOBA è il solo museo

Il MOBA è il solo museo dedicato a detenere la migliore arte brutta per la maggiore fruizione possibile.

Agli inizi, 1993, è stato un clamoroso successo mediatico, del MOBA hanno parlato prestigiose riviste e programmi televisivi, tutt’oggi la sua audience continua a crescere.

I suoi estimatori si possono collegare tramite Facebook o YouTube, inoltre ci son a disposizione MOBA News e MOBA Books.

Nella parte prettamente commerciale del sito avrete la possibilità di acquistare tutto il merchandising che desiderate: Calendari, tazze, magliette e stampe per un regalo, per voi o per i vostri amici, davvero speciale.

Se possedete un quadro brutto, brutto per tutto quello che riguarda l’esecuzione, la tecnica, l’inquadratura, la riuscita dell’opera, potreste effettuare una donazione ed oltre a conservare l’opera ampliarne la visibilità e la platea degli estimatori.

Giancarlo

Per i contatti vedi sito internet del MOBA

Pittori

Dipingono tutti

Ci sono quelli che lo fanno bene, quelli che lo fanno così così e quelli che lo fanno male, sono tutti pittori.

Oltre ai pittori ci sono gli altri. Gli altri potrebbero/dovrebbero essere interessati ad acquistare le opere dei pittori.

Naturalmente un pittore può regalare un suo lavoro, se vuole, più difficile è che ne regali tanti o addirittura tutti. Ragionevolmente qualcuno vorrà venderlo.

Cioè vorrà una dazione di denaro in cambio dell’opera, la quantità richiesta dipende dal pittore.

Sostanzialmente quelli bravi hanno una quotazione tale che, se non sei un museo o non disponi di un bel patrimonio, può essere arduo riuscire a comprare una loro opera.

Quelli così così vendono a meno, a molto meno, di quelli bravi e di solito non è difficile disporre della cifra richiesta per acquistare qualcosa di loro.

Di quelli che dipingono male non so che dire, lasciamoli stare.

Gli altri e i pittori

Oggigiorno gli altri disposti a spendere sono sempre meno, forse ciò dipende dal fatto che i pittori sono tanti, troppi, forse dal fatto che oggi ci sono tante cose in più da comprare.

Oggi tutti hanno bisogno di una macchina, a volte di due.

Tutti hanno bisogno di un telefonino, a volte di due, e tutti vogliono cambiarlo spesso per avere sempre il top della gamma anche se non sanno usarlo.

Oggi tutti hanno un tatuaggio, a volte diversi, ed è l’unica forma di “avvicinamento all’arte” che conoscano.

Oggi tutti vogliono farsi la settimana bianca, o la crociera, o altro perché devono staccare dal lavoro e dalla vita social(e) per tuffarvisi ancora, ma in un posto diverso da dove abitano e lavorano.

E quasi tutti non possono permettersi di spendere anche in o per un dipinto.

E allora

Tutti pittori, sia chi a fatto “l’artistico” o l’accademia, sia chi è artista, sui social, a prescindere da quel che fa e quasi nessuno che riesca a vendere un quadro.

Tutti ignoranti quelli che dovrebbero fruire della pittura, sia chi ha i soldi sia chi non ce li ha e quasi nessuno che compri le opere di quelli bravi, ma poco conosciuti.

Insomma…

Siamo un paese di morti di fame che non spendono una lira per l’Arte, quella con la A maiuscola, ne per l’arte, quella minore.

Un paese diviso tra estimatori di poster e di tatuaggi, che non trovano qualche centone per appendere un bel quadro in sala.

Non un quadro che non varrà milioni alla morte del pittore ma che ci consola e ci accompagna per quei pochi giorni che ci restano ancora da vivere.

Ma c’è chi preferisce inchiostrarsi la pelle prono su un telefonino luminoso.

Giancarlo

Sansepolcro

Due mostre

A Sansepolcro ci sono due mostre organizzate da Michele Foni.

Creativo disegnatore e pittore che da anni organizza il panorama culturale della Valtiberina e non solo.

Michele si dedica a varie associazioni di volontariato ed è responsabile della Compagnia Artisti.

E’ l’organizzatore della tradizionale Collettiva d’arte Varia che si svolge da 23 anni a Sansepolcro a cavallo delle festività natalizie.

Le 23esima collettiva di arte varia si tiene in due diversi siti, in uno dei quali è presente una mostra aggiuntiva:

La 23° EDIZIONE DELLA COLLETTIVA D’ARTE VARIA DELLA COMPAGNIA ARTISTI Collettiva d’Arte Varia.

Ecco, a Sansepolcro

Mostra che ha luogo nella Sala Esposizioni Comunale di Palazzo Pretorio e nella Galleria dell’Associazione Franco Alessandrini. Sono esposte le pere di numerosi artisti Italiani.

In una sezione nella Galleria dell’Associazione Franco Alessandrini, nella Collettiva (ospite della edizione in corso) composta dalle opere di ben 120 autori diversi:

“L’Ecologia, la sacralità della natura, il Cantico delle creature e la nascita di una moderna cultura ecologista”.

Realizzata in collaborazione con La Pro Loco La Verna presieduta da Aldo Cerofolini.

Si tratta di una mostra di quadri a tema (unico) ed ISO-dimensionali (50×50 cm).

La mostra sta per terminare avete ancora qualche giorno per vedere le più recenti produzioni dei seguenti creativi: Valentina Antonelli, Jennifer Barnard, Josiane Bianconi, Joy Stafford Boncompagni, Giuseppe Boriosi, Francesca Calabrò, Luciana Casacci, Giuliana Casi, Janine Castex, Giuseppina Castigliego, Alessandra Cesari, Iwan Chiodini, Evangelista Felici in arte Cico, Alfiero Coleschi, Conti Anna Maria Artista, Anna Degaudenzi, Gregorio Del Furia, Diego Della Rina, Enzo Della Rina, Ines Dionigi, Laura Dolcini, Mario Dolfi, Sandro Epi, Fabrizio Fabbroniarte, Luisella Fiorucci, Michele Foni, Angela Franquillo, Marisa Gambini, Arianna Gasperini, Valerio Gherardini, Gianfranco Gobbini, Daniele Guerrini, Patrizia Latini, Lisetta Magrini, Enzo Marchesi, Mauro Marinelli, Giulia Masciale, Sergio Massetti Riciclart, Pino Nania, Fausto Panichi Pittore, Giulio Perisci, Lelia Riguccini, Alfio Samarati, Raoul Scarponi, Giorgio Sensi, Nicoletta Spinelli, Moira Lena Tassi, Roger Taylor, Armando Tondo, Franco Vannini, Heidi von Johnston e Annamaria Veccia.

Andateci è bella.

Giancarlo

Montevarchi Natalizia

Natale 2019

Montevarchi Arte ci ha chiesto di realizzare dei quadri a sfondo natalizio con Montevarchi come soggetto primario. Il concorso si chiama “NATALE A MONTEVARCHI “per realizzazione manifesti per affissione negozi sfitti della città, io ho realizzato Montevarchi Natalizia.

Ecco i quadri proposti dagli artisti:

Casini Licio, presidente di Montevarchi Arte ci ha detto:


L’associazione Montevarchi Arte in accordo con il comune, in occasione delle prossime festività natalizie ha organizzato il concorso di pittura “
NATALE A MONTEVARCHI “.

Alcune di queste opere sono state selezionate per creare manifesti per addobbare i numerosi negozi sfitti del centro storico della città.

Una apposita commissione composta dalla signora Alessandra Bencini e dal signor Francesco Renzi, entrambi componenti del consiglio comunale, ha selezionato le opere. Le tre opere seguenti sono quelle selezionate,
Esse saranno riprodotte in manifesti da applicare in tutti i negozi
sfitti della città.

Purtroppo il centro storico di Montevarchi è pieno di negozi sfitti, la morte del piccolo commercio lì si può toccare con mano.

Speriamo che i nostri quadri riescano a ravvivare un po il clima e a rendere meno triste il negozio senza addobbi, senza luci, senza vita.

A proposito del mio quadro Montevarchi Natalizia:

Il NATALE (Bugiardo (Vedi altre pagine sul sito)) è vicino.
In ogni dove spuntano alberi più o meno belli, più o meno grandi, più o meno.
Tutti a fare gara a chi ce l’ha più bello; con le palle più belle e scintillanti.
Dovunque c’è un’apoteosi di luci e colori.
Tutto sembra più bello.
Tutti sembriamo più buoni.
E allora voglio raccontarvi una storia, una storia vera, anche se raccontata in rima (quasi) baciata:

Ho visto, ho visto in una palla,
appesa in piazza Varchi a Montevarchi,
riflettersi l’immagine più bella,
che secondo me si può vedè tra il Bani e Levanella

Guardatela anche voi, mi raccomando
amici miei, cari ospiti gentili
vedrete come, tutto intorno stando,
si specchino logge, chiese e campanili.

Spero mi sia distinto
creando ‘sto dipinto
l’ho fatto con amore
e anche se venuto male,
voglio, con tutto il cuore,
augurarvi Buon Natale .

Giancarlo.           

Lucignano

Una festa, un’estemporanea

Domenica c’era un sacco di gente a Lucignano , anche se mancavo io.

Erano tutti pittori.

Vi domanderete che c’erano a fare tutte queste signore e signori a quel paese? C’era una estemporanea di pittura, la prima in quel posto. Pur essendo la prima hanno offerto premi straordinari, di grande valore economico.

Certo se vuoi organizzare un’estemporanea e far venire pittori, quelli bravi, non le scartine, devi fare così.

L’arte non vive di sola gloria. Un premio è appetito da tutti e così c’erano ottanta, novanta o cento pittori, non so. Alla fine penso che fossero in novantadue in competizione tra loro.

Il borgo di Lucignano

Non ricordo il tema ma penso fosse attinente alle bellezze paesaggistiche del luogo. Lucignano offre molto alla pittura, il borgo è bellissimo, un cammeo ovale incastonato nella campagna intorno.

Gli edifici e le strade all’interno sono magnifici, unici, da urlo. Offrono all’occhio del pittore scorci a profusione. Ce ne volevano migliaia di artisti per riprenderlo da tutti i punti di vista.

Sarei voluto andare anch’io. Avrei potuto confrontarmi con i grandi. Avrei potuto fare sia Lucignano che Rigutino, che la prima cominciava il Sabato e finiva la Domenica e la seconda iniziava e finiva la Domenica.

Ma poi non l’ho fatto.

Mi sono domandato se ne valeva la pena.
Così sono andato solo a Rigutino e, anche se non ho vinto nulla, ho mangiato bene, ho incontrato vecchi amici, ne ho conosciuti di nuovi… mi sono divertito.

Anche a Rigutino c’erano bei premi, alcune centinaia di Euro sui primi tre. Non male.

Mi dispiace aver dovuto scegliere, mi sarebbe piaciuto anche misurarmi con i più bravi, ma non si può avere tutto nella vita.

Parteciperò alla seconda edizione, l’anno prossimo, specie se non la faranno in contemporanea, nel qual caso sceglierò ancora e forse anche nello stesso modo.

Giancarlo

Alcune opere prodotte a Lucignano:

Fighille 2019

Sabato e Domenica 5 e 6 Ottobre si è svolta …

… l’estemporanea Fighille 2019.

Naturalmente assieme all’estemporanea si è tenuta la tradizionale mostra concorso di arte pittorica.

Ho partecipato con due quadri alla mostra e ho fatto un’opera in estemporanea.

In mostra ho messo in concorso Panfighille, una panoramica del paese.

Fighille 2019

A proposito di Panfighille.

Fighille è un villaggio Umbro.

C’è poco a Fighille, qualche attività, una scuola, un paio di chiese e un pozzo. Alcune case coloniche semi diroccate, un foretto che serve a sostenere il passaggio di un piccolo corso d’acqua sopra una strada di collegamento locale.

Fighille 2019

Fighille da tanto tempo è, ogni anno, sede di un’estemporanea di pittura e di una mostra concorso di pittura, collegata all’evento. Anzi, veramente non so quale sia l’evento e quale l’evento collegato. Fatto sta che la mostra e l’estemporanea godono di un riscontro eccezionale, probabilmente influisce la ricca dotazione di premi, o dalla presenza tanti artisti, ma quale sia la ragione Fighille è Fighille, le opere ed i pittori vengono da tutta Italia.
Con le opere finora premiate e con delle donazioni, è stato creato un piccolo museo, che le raccoglie tutte. Ecco un altro monumento Fighilliano.

Panfighille


Ed ecco il mio Panfighille, un panorama ragionato, un idea, un senso del paese.

La scuola è in primo piano, la conoscenza e la condivisione della stessa sono le cose più importanti del mondo, quindi anche di fighille. Nella scuola poi, si tiene la mostra e la premiazione della mostra stessa e dell’estemporanea.

La scuola è collegata al museo, dall’ombra. Il museo è l’ombra della scuola, è anch’esso una scuola, un posto di conoscenza e di condivisione.

Scuola e museo sono muniti di porte e finestre, perché affacciati al mondo e aperti in entrata ed in uscita, per gli scambi culturali.

Ascensore

Accanto alla scuola un cipresso, immenso che sale e porta in alto, collega la base del paese con tutto il resto. Un ascensore sociale materiale.
Davanti alla scuola e davanti al cipresso ci sono le strisce pedonali che segnano la direzione da prendere, che guidano alla conoscenza, proteggendoci dal pericolo esterno, evitandoci di sbaglia re strada e perdere il senso della vita, da cercare nella conoscenza, nella cultura e in tutto il paese.

Poi c’è la storia, la storia della gente, di Fighille e d’Italia: il pozzo, fonte per il corpo attaccato alla chiesa, fonte per lo spirito. Poi anche un’altra chiesa; le chiese, custodi delle tradizioni e delle storie che ricordano, proteggono ed illuminano il paese.

Dietro a tutto c’è il paesaggio dolce delle colline dell’Umbria, il cielo azzurro con le nuvolette bianche.

In una parola:
Fighille

Poi

Seconda opera Autofighille, un autoritratto contornato da Fighille, i monumenti importanti di Fighille.

Fighille 2019

A proposito di Autofighille:
Autofighille è un autoritratto, in cui sono contornato dal paese di Fighille. Fighille è un paese Umbro piccolo, ma denso di cose importanti:
La scuola elementare che oltre che all’educazione dei giovani e dedicata per due giorni all’anno all’esposizione delle opere in mostra ed in concorso, pozzo immenso dispensatore di arte e di cultura.
Il piccolo museo, destinazione naturale e principale luogo di fruizione delle opere vincitrici e di quelle donate alla collezione.

Il pozzo, principale icona di Fighille, con le due chiese paesane.

Il foretto, luogo metafisico di passaggio fisico, spirituale e, culturale.

Io, circondato da tanta bellezza, ne rimango estasiato.

Estemporanea Fighille 2019

Ho fatto un quadretto, una casa, lungo una strada, con un edificio produttivo in secondo piano e, nello, sfondo, le dolci colline Umbre e Toscane. Un olio a spatola su tela.

Fighille 2019

Poi vi riporto le fasi dell’estemporanea del sabato:

Quelle della domenica:

I quadri prodotti:

Giancarlo

Delle edizioni precedenti ho riportato quella del 2018:

2018

A Bibbiena

Estemporanea

A Bibbiena, sabato 29 Giugno 2019, si è tenuta la prima estemporanea di pittura organizzata in occasione della notte blu.

A Bibbiena
Manifesto dell’evento in cui era inserita la bella estemporanea di Bibbiena Stazione.

A Bibbiena c’era una manifattura per l’estrazione del tannino, usato nella concia delle pelli, a partire dal legno di castagno. Legno abbondantemente presente nelle foreste intorno a Bibbiena e ricco della sostanza da estrarre.

La torre del Tannino è la parte residua dello stabilimento industriale “Industrie Tanniniche” nato proprio a Bibbiena negli anni 20 del secolo scorso.

Lo stabilimento, oggi non più presente, era molto grande per l’epoca ed era una delle principali e più importanti attività economiche di Bibbiena e della vallata casentinese prima della seconda guerra mondiale. Dopo la guerra fu introdotta la produzione del tannino sintetico che rimpiazzò il vegetale, in quanto prevedeva costi più bassi e un processo di lavorazione più semplice. Di conseguenza la fabbrica locale (che applicava soltanto il vecchio metodo) chiuse nel 1956, e ciò che è rimasto adesso sono soltanto i 60 metri della torre chiamata comunemente dagli abitanti “Torre Tannino”, uno dei simboli del paese.

A Bibbiena

Ho deciso che per me quello era il simbolo di Bibbiena e l’ho fatto.
Anche Gianni ha fatto lo stesso soggetto, ed è diventata sfida tra noi. Chi avrebbe vinto?

Nessuno dei due, ha vinto Laura dipingendo, con estrema maestria, la stazione.
Però ci siamo divertiti ed alla fine abbiamo realizzato, tutti, dei dipinti stupendi.

Come i premi che sono stati tanti e meravigliosi, e ricchi, e tanti, lo voglio ripetere ancora.

Un ringraziamento va all’organizzazione che ci ha permesso di passare questa bella giornata,

Il sindaco ha voluto presenziare alla premiazione ed ha personalmente distribuito i riconoscimenti.

Grazie a tutti per la bella giornata che speriamo possa ripetersi l’anno venturo.

Giancarlo

Interessante

Interessante

Il dizionario ci dice che è un aggettivo che può essere riferito a cose o persone:

Capace di destare interesse o curiosità, di suscitare attenzione o partecipazione, di suggerire o di imporre motivi singolarmente nuovi o stimolanti; coinvolgente, appassionante:

un argomento i.; una storia i.; un film i.;

in funzione predicativa con valore neutro.

“sarebbe i. conoscerlo di persona”

Che alletta, specialmente dal punto di vista economico; vantaggioso.

“un prezzo i.”

Di persona capace di attrarre per vari pregi, anche dello spirito o dell’intelligenza; affascinante, attraente:

una donna non bella, ma i.; cerca in tutti i modi di rendersi i., di attrarre l’attenzione.

Allora come possiamo renderci (più) interessanti?

Migliorandoci, facendo in modo che gli altri capiscano ed apprezzino il nostro miglioramento e ne traggano interesse, verso di noi o verso le cose che facciamo.

Io dipingo

Io non dipingo bene, ma vorrei farlo in maniera interessante.

Se qualcuno mostra interesse per quello che ho fatto ed ascolta come e perché l’ho fatto ho raggiunto lo scopo.

Io mostro interesse per quanto fatto da altri, un po’ per dargli soddisfazione, un po’ perché per me è interessante sapere come o perché è stato realizzato un quadro. Non voglio fare lo stesso, nello stesso modo, ma sapere è sempre utile e costruttivo.

Conosco una pittrice di Firenze che lavora in rilievo, creando i rilievi con la carta o la stoffa attaccata con gesso e/o colla vinilica sulla superficie di supporti rigidi: pannelli di compensato o lastre di plastiche varie. Quando ha finito dipinge il tutto. Mi ha spiegato come fa, è stato molto interessante.

Ad un’altra pittrice che conosco ho chiesto come avesse realizzato un quadro esposto ad una mostra. Molto eccitata mi ha detto che ha seguito una tecnica artistica antica che permette, con colla vinilica, di riportare una stampa laser fotoshoppata sulla tela.

Interessante!

Giancarlo

L’artista

L’Artista

Ho deciso. Farò l’artista. Mi piace, mi stimola, mi eccita. L’ho appena pensato e già sono su di giri.

Pensare è eccitante, pensare di fare l’artista è orgasmico.

Farò l’artista.

Bene

farò… ma che fa un artista?

Beh! Vive fuori dalle convenzioni. Non rispetta le regole. Crea. Genera stupore, meraviglia. Dice A, volendo dire B, in modo che qualcuno pensi C e qualcun altro immagini D. Coprendo tutti i livelli di conoscenza.

Ma se dice A tutti penseranno A. E se dice A ma volevo dire B, tutti crederanno che è scemo. Se poi dice A, precisando che è per dire B, ma che non è escluso che possa significare anche C e/o D. Gli serve un critico, altrimenti nessuno lo prenderà sul serio se non il servizio di igiene mentale della ASL più vicina.

Quindi

quindi per essere artista devi essere creativo. Bene. Ma per fare l’artista devi avere un critico. Male.

Artista
Di Pierre-Auguste Renoir – Renoir au XXe siècle : catalogue de l’exposition à Paris, Galeries Nationales (Grand Palais, Champs-Élysées), 23 septembre 2009 – 4 janvier 2010 , à Los Angeles, Los Angeles County Museum of Art, 14 février – 9 mai 2010 et à Philadelphie, Philadelphia Museum of Art, 17 juin – 6 septembre 2010. ISBN 9782711855872, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12340147

Fare l’artista non dipende più da te, ma da altri. Devi accontentare prima loro, per avere un pubblico da accontentare; allora potrai avere il tuo pubblico adorante, ma solo hai un critico ad aiutarti.

Se fai delle puttanate oscene, ma il tuo critico riesce ad esaltarle, ecco: stai facendo arte. Arte vera, quella stupefacente.

Infatti, non se ne può prescindere.

E’ stupefacente l’uso di stupefacenti nel giro dell’arte e dei suoi critici.

Ma tu dovresti essere stupefacente.

Bene… farò l’artista?

Questo potrebbe essere il mio mestiere ma mi sento troppo artista per farlo di mestiere.
Non mi va di rispettare tutti gli infrangimenti che bisogna fare.

Vorrei fare l’artista distratto.

Quello che non se ne accorge, ma ogni tanto fa bene.

Quello che si accorge di avere fatto uno schifo, ma aspetta sempre un occasione di riscatto, per fare di meglio.

Voglio farlo senza tempo e senza un cane da mantenere.

Continuerò a fare il dilettante, dilettandomi di non essere stupefacente.

Se poi qualcuno, un giorno, si stupirà di quel che faccio, sarà stupendo.

Giancarlo

Immagine di copertina:

Di Giuseppe Testi – dsb, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=79924107

Lucignano d’Arbia

Lucignano d’Arbia. E’ una frazione del comune italiano di Monteroni d’Arbia, nella provincia di Siena, in Toscana.

La frazione, di origine medievale si trova su una modesta altura a circa 3 km a sud-est del capoluogo comunale, nell’area nord-occidentale delle Crete Senesi, e conserva parte dell’originaria cinta muraria di forma circolare, con due porte sovrastate da torri.

A Lucignano d’Arbia

Sabato 15 Giugno 2019 si è svolta una bella estemporanea, in realtà non è finita, infatti sabato prossimo 22 giugno 2019 continuerà, ma io non ci sarò.

Il posto è bellissimo, ben tenuto e residenti ed organizzatori aperti e disponibili.

Io, devo dire la verità, non sapevo che fare, in piazza ho visto il gelso e quasi quasi lo stavo per fare, con le rose vicine ed il paese che correva via lungo la strada laterale, poi ho visto il pino.

Era un pino di Lucignano

Bello, alto ed imponente, con una chioma enorme e sono caduto nel dubbio.

Quando ho esclamato per la sua bellezza mi hanno detto “Ehh, guardalo ora, perché deve essere abbattuto”. Non ci credevo, non potevo crederci. Che sia malato? Che ci debbano fare delle villette a schiera?

Bo sembra che le radici stiano rovinando la piazza ed il pozzo e che la sua altezza e l’immensa chioma lo rendano pericoloso in caso di vento.

Per questo la decisione di sacrificarlo. Peccato, un albero così bello.

E allora nessun dubbio, ne custodirò io il ricordo, nel mio quadretto.

Non che non ci fosse altro da fare, il paese, come ho già detto, è bellissimo.

Per esempio:

La pieve di San Giovanni Battista

E’ un edificio sacro che si trova a Lucignano d’Arbia, nel comune di Monteroni d’Arbia.

Storia e descrizione

Ricordata fin dall’inizio del X secolo si presenta, dopo il ripristino del 1933, restituita agli originali caratteri romanici, con impianto a unica navata conclusa da un’abside semicircolare. I tre grandi archi trasversali della navata sono impostati su semipilastri, e sorreggono la copertura lignea della navata. Sul lato destro si appoggia la torre, le cui possenti dimensioni tradiscono una fattura più antica rispetto sia alla chiesa stessa che al leggero campaniletto a vela di stile gotico. La facciata è ravvivata dalla bicromia dell’arco del portale, sormontato da un piccolo occhio. All’interno, una Crocifissione e santi di Bartolomeo Neroni detto il Riccio (1554-1555 circa).



(Da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

Foto della pieve di San Giovanni Battista:

Di LigaDue – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49606367

Ecco le foto che ho fatto al cellulare.