Mostra di Massimo Bigazzi alla galleria Magiotti a Montevarchi (Ar) organizzata dall’associazione culturale Montevarchi Arte.
Massimo Bigazzi Nato a Montevarchi ed ora residente a Terranuova Bracciolini (AR), torna al paese natio con una mostra molto bella, inaugurata oggi sabato otto Gennaio 2022. Come potrete vedere dalle foto che seguono nel post, ma che potrete apprezzare meglio dal vivo se visitate la mostra, Massimo Bigazzi è un paesaggista apprezzato. Ma la sua capacità di riprodurre paesaggi ameni non toglie nulla alle sue superbe doti di ritrattista e di copista di opere antiche.
Cosa mostra di Massimo Bigazzi?
C’è in mostra una pregevole riproduzione della monna Lisa di Leonardo da Vinci che solo quella merita la visita in galleria.
Dove la mostra di Massimo Bigazzi?
Rimarrà aperta dall’otto Gennaio 2022 al venti Gennaio 2022.
L’orario di apertura nel pomeriggio ma sono possibili visite fuori orario contattando Massimo Bigazzi al 338 8696589 o Montevarchi Arte tramite il negozio Eliotecnica la Bottega dell’arte di Montevarchi.
Mostra collettiva di pittura di Mauro Marri, Licio Casini e Giancarlo Arrigucci a Montevarchi.
L’evento è programmato presso la galleria Magiotti, in via Roma, di fronte a piazza Magiotti. Partirà il prossimo mercoledì 14 Ottobre 2021 e si concluderà sabato 30 Ottobre 2021.
Vi saranno esposte oltre ottanta opere dei tre autori con ingresso gratuito. Per gli abitanti del Valdarno e delle zone limitrofe è un’occasione da non perdere, siete tutti caldamente invitati a visitarla.
Di seguito la carrellata dei quadri esposti, ma garantisco che dal vivo meritano molto di più. Queste opere vanno viste in loco per apprezzarne colori e dettali, comunque intanto…
Opere di Mauro Marri alla mostra collettiva
Mauro Marri è un pittore e scultore di Montevarchi dallo stile personale e marcato. Le sue opere sono gioielli di rara bellezza. Mauro è rinomato anche per le sue pietre, incise e colorate con figure iconiche e/o tribali decisamente interessanti.
Altra parte della mostra è dedicata a Licio Casini, mitico pittore e scultore montevarchino, nonché storico presidente dell’associazione culturale Montevarchi arte.
Opere di Licio Casini
Opere di Giancarlo Arrigucci
Per ultimo Giancarlo Arrigucci (l’autore di questo articolo. NDR). Giancarlo è conosciuto per i suoi quadri in quattro dimensioni ed i suoi taglieri, complementi di arredo in varie essenze di legno massello, che realizza nel suo laboratorio di Bucine (AR).
Ecco i suoi dipinti:
L’associazione Montevarchi arte è una associazione culturale a cui possono aderire pittori, scultori e simpatizzanti tali.
Opera in stretto contatto con Luogos, Luogo di Incontro, di Arte e Cultura che si occupa maggiormente di letteratura e poesia, potete aderire anche a questa associazione se siete più interessati alla poesia.
Montevarchi è un comune italiano della provincia di Arezzo in Toscana.
Il comune di Montevarchi si trova nel Valdarno superiore, sulla riva sinistra dell’Arno. Il territorio, parte di un antico bacino lacustre preistorico, comprende il fondovalle, dove si trova il capoluogo, e una parte delle colline che si trovano fra l’Arno e il Chianti senese.
Montevarchi, una ridente cittadina del Valdarno superiore, è un comune con poco meno di 25.000 abitanti disteso sul lato sinistro del fiume Arno, dove un tempo era presente un lago pliocenico.
Montevarchi è un paese ricco di architettura religiosa:
Ha visto prevalere il commercio, le attività industriali si sono limitate al cappellificio, alla fabbrica magnesia e poco più.
Ma ora anche il commercio sta soffrendo. Via Roma, il cure nevralgico del paese vede sempre più negozi vuoti per cessata attività, per trasferimento altrove. I cartelli “Vendesi” o “Affittasi” sono onnipresenti.
Montevarchi Arte ci ha chiesto di realizzare dei quadri a sfondo natalizio con Montevarchi come soggetto primario. Il concorso si chiama “NATALE A MONTEVARCHI “per realizzazione manifesti per affissione negozi sfitti della città, io ho realizzato Montevarchi Natalizia.
Ecco i quadri proposti dagli artisti:
Casini Licio, presidente di Montevarchi Arte ci ha detto:
L’associazione Montevarchi Arte in accordo con il comune, in occasione delle prossime festività natalizie ha organizzato il concorso di pittura “ NATALE A MONTEVARCHI “.
Alcune di queste opere sono state selezionate per creare manifesti per addobbare i numerosi negozi sfitti del centro storico della città.
Una apposita commissione composta dalla signora Alessandra Bencini e dal signor Francesco Renzi, entrambi componenti del consiglio comunale, ha selezionato le opere. Le tre opere seguenti sono quelle selezionate, Esse saranno riprodotte in manifesti da applicare in tutti i negozi sfitti della città.
Questo dipinto è quello che ho fatto io: Montevarchi Natalizia, rappresenta una palla di Natale dove si specchia piazza Varchi, sede del Comune e della chiesa della Collegiata, centro nevralgico della vita cittadina di Montevarchi.
Purtroppo il centro storico di Montevarchi è pieno di negozi sfitti, la morte del piccolo commercio lì si può toccare con mano.
Speriamo che i nostri quadri riescano a ravvivare un po il clima e a rendere meno triste il negozio senza addobbi, senza luci, senza vita.
A proposito del mio quadro Montevarchi Natalizia:
Il NATALE (Bugiardo (Vedi altrepaginesul sito)) è vicino. In ogni dove spuntano alberi più o meno belli, più o meno grandi, più o meno. Tutti a fare gara a chi ce l’ha più bello; con le palle più belle e scintillanti. Dovunque c’è un’apoteosi di luci e colori. Tutto sembra più bello. Tutti sembriamo più buoni. E allora voglio raccontarvi una storia, una storia vera, anche se raccontata in rima (quasi) baciata:
Ho visto, ho visto in una palla, appesa in piazza Varchi a Montevarchi, riflettersi l’immagine più bella, che secondo me si può vedè tra il Bani e Levanella
Guardatela anche voi, mi raccomando amici miei, cari ospiti gentili vedrete come, tutto intorno stando, si specchino logge, chiese e campanili.
Spero mi sia distinto creando ‘sto dipinto l’ho fatto con amore e anche se venuto male, voglio, con tutto il cuore, augurarvi Buon Natale .
Una bella mostra da visitare, con tante opere pittoriche e scultoree, fotografie e poesie, è stata chiamata Emozioni di Primavera.
L’ha organizzata Montevarchi Arte: un associazione di pittori e scultori, fotografi e poeti Montevarchina. Molto attiva sul territorio.
La “location”, come si dice oggi giorno, è meravigliosa: il chiostro di Cennano.
Un chiostro antico, affascinante, protettivo, chiuso ed aperto allo stesso tempo.
Le opere esposte a Montevarchi
Christian Coviello
Gabriella Marini
Patrizia Petracchi
Manuela Papini
Paolo Mugnai
Gip Franchi
Luca Valdambrini
Luca Valdambrini
Ghiori
Jaston
Angela Pierazzuoli
Mauro Spepi
Giancarlo Arrigucci
b
Joanna Stys
Rita Brogi
Marcello Cannelli
Licio Casini
Silvia Ritti
Daniela Dragoni
Titina Misseri
c
Donato Cocca
Ernestina Carrato
Cesare Dragoni
Mauro Marri
Giancarlo Botti
Lorena Nocentini
Slobodanka Malovic
Rita Vestri
Donato Cocca
Angela Pierazzuoli
Joanna Stys
Paolo Mugnai
Joanna Aston
Ghiori
Antonella Iacopozzi
Ada Fanfani
Titina Misseri
Patrizia Petracchi
Rita Brogi
Daniela Dragoni
Giancarlo Botti
Ada Fanfani
Cesare Dragoni
Isabella Rombolà
Giovanna Dainelli
Giovanna Dainelli
Daniela Dragoni
Antonella Sisinni
Giancarlo Arrigucci
Paolo Frontani
Paolo Frontani
Tasnia
Ernestina Carrato
Rita Vestri
Casini Licio
NS
NS
Gianni Mori
Palombi
NS
Leonardo Cherubini
Leonardo Cherubini
Bruno Becattini
Alda Casini
Roberto Duranti
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Cesare Dragoni
Spadini
Manuela Papini
Rita Nocentini
Emilia Dragoti
Mauro Del Vescovo
S. Girasoli
Attilio Nenci
Attilio Nenci
Mario Valentini
Lirio Dell’Uomo
Lirio Dell’uomo
Dell’Uomo Lirio
Giuliano Bazzini
Giuliano Bazzini
Bazzini Giuliano
Mauro Marri
Attilio Nenci
Attilio Nenci
Nenci Attilio
Giuseppe Setti
Omaggio a Danilo Baglioni
a
b
c
Giuseppe Setti
Mauro Bandinelli
Mauro Bandinelli
Bandinelli Mauro
a Montevarchi
Mi scuso se qualche didascalia risulterà errata, non conosco tutti gli autori e posso essermi sbagliato nell’attribuire, comunque sono disponibile a correggere eventuali errori che mi segnalerete.
La mostra è comunque molto bella e merita una visita. Mi raccomando non fatevi scappare l’occasione.
Sono stato molte volte a Levane, un paesone del Valdarno superiore sud situato tra Arezzo e Firenze, lungo la Statale 69 del Valdarno. Non ci avevo fatto caso, ma poi mi hanno fatto notare che tutti i Levanesi (gli abitanti di Levane) sono castani. Oh sembra sia proprio vero, ogni volta che vedo un levanese, questi ha i capelli castani, immancabilmente, quindi, induttivamente, mi viene naturale affermare che tutti i Levanesi sono castani.
Personalmente sono portato verso il pensiero scientifico, logico o matematico, purché sostenuto da prove chiare.
Certo per essere sicuro che tutti i levanesi sono castani dovrei incontrarli uno ad uno e verificare, troppo difficile anche appostandomi al bar o all’incrocio.
Tutti
Potrei, più comodamente, usare la logica, usando altre prove. Se è vero che tutti i levanesi sono castani deve essere vero anche il suo contrario logico. Cioè che tutti i non Levanesi sono non castani. Infatti, io che sono di Bucine, sono moro. Cioè io non Levanese sono non castano. Conosco anche uno di Montevarchi biondo, altra prova a sostegno della tesi induttiva che siccome un Montevarchino è biondo un non levanese è non Castano quindi tutti i Levanesi sono castani.
Non farebbe una piega, se non avessi incontrato uno di Laterina con una bella chioma castana, allora se un non Levanese è castano almeno un Levanese è non castano.
Ma perché ho sbagliato così clamorosamente le mie conclusioni? Il processo di induzione, derivare regole generali da una singola prova è un metodo usato da tutti, ogni giorno, per stabilire cosa fare. Se al mattino scendiamo dal letto e poggiamo i piedi nel pavimento senza sprofondare al piano inferiore. Significa che ci aspettiamo, correttamente, che ogni mattina successiva possiamo alzarci nello stesso modo senza preoccuparci della presenza o solidità del pavimento.
Ragioniamoci bene
Beh, a volte il nostro ragionamento è troppo affrettato e ci fidiamo troppo delle poche prove che il metodo induttivo ci da. Infatti non basta che si rompa l’auto partendo il martedì mattina per le vacanze, per confermare il detto che “Di Venere e di Marte, ne si torna ne si parte”.
Comunque senza il metodo induttivo molte cose non riusciremmo a farle. Infatti dopo un primo insuccesso generalizzeremo che l’azione connessa è impossibile o pericolosa. Meglio non farla. Allora conviene sempre valutare quanto sia probabile che un accadimento si ripeta. Se valuteremo bene, come quasi tutte le persone sono in grado di fare le nostre previsioni saranno mediamente corrette e non avremo problemi.
Ma se il Montevarchino è biondo significa che tutti i non Montevarchini sono non biondi? Il fatto che tutti i non Levanesi siano non castani ne è un conferma, una plateale conferma direi?
Credo sia previsto, quando si realizzano opere pubbliche, di spendere un certo importo percentuale al costo dell’opera, in opere d’arte. In valdarno a seguito delle opere di viabilità, rotatorie e strade, per l’ospedale si son fatti due monumenti. Fortunatamente, adesso, con la crisi ed il taglio alle spese, i monumenti non si fanno più.
Comunque ritengo sia questa la ragione per cui, anni fa, hanno realizzato due opere piazzate all’ingresso di Montevarchi e di San Giovanni, due ridenti cittadine del nostro Valdarno superiore sud.
Grazie alla crisi, fortunatamente, dopo di queste non ne hanno installate più.
Monumenti a San Giovanni
Arrivando a San Giovanni, dalla statale 69 provenienti da Montevarchi ci imbattiamo nella statua a figura femminile meno bella che abbia mai visto.
Panorama 1
Da dietro 2
3
4
5
6
Panorama 7
Di davanti 8
9
Di fianco 10
11
Non lo dico con soddisfazione, lo dico perché mi spiace che abbiano buttato i nostri soldi così male e inutilmente.
Monumenti
La statua saluta le genti del Valdarno che arrivano a San Giovanni, è posizionata in una bella e ampia rotonda. Peccato che il muretto di contenimento della collinetta fiorita su cui è posta la statua si siano disgregati al primo gelo. Ma oramai quei mattoni porosi erano stati utilizzati. Che dovessero resistere al gelo, ne al progettista, ne ai muratori, era venuto in mente. La statua dicevo si erge al culmine di questo dosso artificiale, è alta e imponente. Ma informe, anoressica, senza culo, senza tette, con un gran capoccione e in una posa innaturale.
La miglior posa è da dietro, la numero 2, si vede un accenno di glutei, un bel polpaccio, peccato manchino le spalle e i fianchi e anche dei bracci se ne veda uno solo.
Nemmeno vista davanti, dal suo lato destro, è poi così male. Peccato che questo lato si possa vedere solo affrontando la rotonda verso Montevarchi e girandosi indietro. Un po pericoloso direi. Comunque anche qui, nonostante l’accenno di fianco destro e di poppe, il braccio si posa a lato del ventre come steccato. Seguito da una manona a paletta, con l’avambraccio girato al contrario. Più sopra, un naso Etrusco, esageratamente evidente.
I peggiori profili sono i due di fianco, si vede bene che il blocco di marmo, è dritto come un palo. Non è stato che appena appena abbozzato. Era un parallelepipedo quando fu estratto estratto dai cavatori, e un parallelepipedo è rimasto. Comunque il peggio riguarda le sproporzioni anatomiche, il braccio è scimmiesco e l’altezza è esagerata, più consona a modelle scandinave che a bellezze locali.
E poi la testa è enorme, pesante, speriamo almeno sia pensante; certo che di pensieri deve averne, eccome, grande com’è.
Epperò la testa, che di fronte o didietro sembra così maestosa di fianco perde volume nella calotta cranica, didietro, dove potrebbe stare la maggior parte dei neuroni. Come a dir che non v’è scienza, o forse che il sassotto s’è rovinato nel trasporto perdendo una scheggia, che era troppo sforzo riattaccarla.
Ma tant’è, quel che manca di dietro non è tolto di lato e la testa sembra enorme o carente. Peccato, l’idea era buona, arrivi a San Giovanni e trovi il bello di fronte a te, e cosa c’è di più bello di una bellezza locale? A saperla fare, nulla!
Monumenti a Montevarchi
A Montevarchi non volevano essere da meno. Anche loro un bel monumento nella rotonda a salutar coloro che vengon via da San Giovanni. Che se uno vien da Laterina, non ci vogliono aver niente a che vedere, e men che meno fargli trovare una statua di benvenuto sul cmmino.
Beh, loro sono stati più onesti, forse d’arte non capivano e d’arte nulla hanno fatto. Poi non volevano distrarre troppo il guidatore, di lato due paletti di ferro lisci lisci, come i paletti di marmo della statua del paese vicino, di fronte un pezzo di ferro ammiccante ad un possibile monte di varchi o di archi, che non si sa se abbia niente a che fare con il logo del Monte dei Paschi. Monumento spartano, iconografico e crittografico. Forse un po pesante con quei pieni laterali alti che sembrano indebolire la struttura di base. Forse è per questo che le torri, che in cima devono essere più leggere per evidenti ragioni statiche, non le costruisce più nessuno. Torri e campanili forse sono troppo banali. Come il monumento di San Giovanni anche questo ha da avere la tesa grossa e pesante. Sarà campanilismo?
Verdetto finale
Giudicate voi ma, a mio parere, vince Montevarchi.
Tra tutti e due i monumenti chissà i soldi che ci son costati.
Io, allo scultore dei Sangiovannesi, i soldi del compenso li richiederei indietro e, sempre io, se fossi quello scultore i soldi li renderei tutti per non farmi infamare e per non sentirmi chiedere anche i danni.
Non me ne vogliate o genti del Valdarno, ma quel che va detto va detto e, giuro, avrei preferito tesser le lodi di quel che c’è.