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Il Ceppo

Il ceppo.

Era la fine di dicembre del 1970 e si abitava in campagna.

I genitori lavoravano la terra ed allevavano qualche animale; la cavalla, le capre, i maiali i polli ed i conigli, non mancavano i piccioni e qualche altro animale come il cane ed il gatto.

Si stava bene, intorno a noi c’erano solo campi e boschi.

Gli ampi campi, le prese tra i filari di viti maritate, dove era stato coltivato il grano erano spogli e già arati per far spaccare le zolle al freddo prima della prossima semina.

Si vedevano solo passerotti infreddoliti e pettirossi a cercare i semi tra le zolle od un insetto da mangiare.

Era freddo, come ancora era freddo a quei tempi, e forse erano cadute un paio di spruzzate di neve, ma era rimasto solo qualche cumulo nei posti in ombra.

Decisamente non era il caso di stare fuori, anche se si dovevano potare gli alberi, si aspettava che prima dimoiasse.

Noi ragazzi arrivavamo fino al bosco per raccogliere la legna dei rami caduti e nel frattempo raccoglievamo anche le coccole delle querce.

Le coccole sono le galle che sono causate da punture di insetti che le usano per deporre le uova o per passarci l’inverno, non si è mai saputo. Sono belle rotonde proprio come le biglie e noi le usavamo per quello, per giocarci.

Qualcuno di noi sapeva dove nascono gli ordinali e allora si andava a vedere e se c’erano e li raccoglievamo.

Se non lo sapete gli ordinali sono buonissimi, cotti in gratella con poca brace conditi con olio e sale e un po’ d’aceto. Profumano come una bistecca ma anche il sapore non è molto diverso, insomma è un po’ diverso ma non troppo. Sono buonissimi.

E’ il Ceppo

Era la fine di dicembre, come dicevo, e si tornava a casa stanchissimi.

XLIII – Paesaggio – 2018 – Giancarlo Arrigucci – Tempera grassa su cartoncino telato – (60 x 30 cm)      

La sera si doveva festeggiare il Ceppo e la settimana dopo la befana.

Il Ceppo è un grande ceppo di legno, meglio se con un bel foro al centro, che alla sera si mette nel camino prima di cena. Il Ceppo rappresenta la fine dell’anno e si consuma nel fuoco come si è consumato l’anno appena passato.

Dopo cena, quando il Ceppo è diventato rovente e sta bruciando ovunque, noi ragazzi ci mettiamo intorno al camino luce spenta come di solito si sta davanti al camino per scaldarci prima di andare a letto.

Ed è allora che ci viene chiesto di battere sul Ceppo, ma di batterci forte, più forte che possiamo. E Il Ceppo scintilla, la stanza si riempie di calovie, che volano per un po’ e poi cadono spegnendosi come il volano delle lucciole.

Mentre lo battiamo il Ceppo, oltre le scintille, fa un gran rumore bum bum, bum bum bum. Ed è allora che magicamente dal camino cadono fichi secchi, mandarini e pepini, cadono giù dal camino e non si capisce come.

Ma noi ragazzi continuiamo a battere, fino a che vengono scintille. Poi, esausti, che gioia raccogliere il bottino e far la conta, mangiare qualcosa e poi andare a letto contenti.

Che bella la fine di dicembre del 1970.

Le altre feste

Dopo il ceppo si attendeva la Befana, che forse riempiva la calza.

Dopo la Befana non ci restavano che le lucciole, che catturate e messe nel bicchiere avrebbero, immancabilmente solo dopo che ci si era addormentati, lasciato qualche monetina da 5 o dieci lire.

Poi di nuovo il Ceppo con la frutta che cadeva dovunque e noi, tutti questi prodigi, non si capiva come potessero succedere.

Giancarlo

Mostra collettiva

Mostra collettiva di pittura di Mauro Marri, Licio Casini e Giancarlo Arrigucci a Montevarchi.


L’evento è programmato presso la galleria Magiotti, in via Roma, di fronte a piazza Magiotti. Partirà il prossimo mercoledì 14 Ottobre 2021 e si concluderà sabato 30 Ottobre 2021.


Vi saranno esposte oltre ottanta opere dei tre autori con ingresso gratuito.
Per gli abitanti del Valdarno e delle zone limitrofe è un’occasione da non perdere, siete tutti caldamente invitati a visitarla.

Di seguito la carrellata dei quadri esposti, ma garantisco che dal vivo meritano molto di più. Queste opere vanno viste in loco per apprezzarne colori e dettali, comunque intanto…

Opere di Mauro Marri alla mostra collettiva

Mauro Marri è un pittore e scultore di Montevarchi dallo stile personale e marcato. Le sue opere sono gioielli di rara bellezza.
Mauro è rinomato anche per le sue pietre, incise e colorate con figure iconiche e/o tribali decisamente interessanti.

Altra parte della mostra è dedicata a Licio Casini, mitico pittore e scultore montevarchino, nonché storico presidente dell’associazione culturale Montevarchi arte.

Opere di Licio Casini

Opere di Giancarlo Arrigucci

Per ultimo Giancarlo Arrigucci (l’autore di questo articolo. NDR). Giancarlo è conosciuto per i suoi quadri in quattro dimensioni ed i suoi taglieri, complementi di arredo in varie essenze di legno massello, che realizza nel suo laboratorio di Bucine (AR).

Ecco i suoi dipinti:

L’associazione Montevarchi arte è una associazione culturale a cui possono aderire pittori, scultori e simpatizzanti tali.

Opera in stretto contatto con Luogos, Luogo di Incontro, di Arte e Cultura che si occupa maggiormente di letteratura e poesia, potete aderire anche a questa associazione se siete più interessati alla poesia.

Montevarchi è un comune italiano della provincia di Arezzo in Toscana.

Il comune di Montevarchi si trova nel Valdarno superiore, sulla riva sinistra dell’Arno. Il territorio, parte di un antico bacino lacustre preistorico, comprende il fondovalle, dove si trova il capoluogo, e una parte delle colline che si trovano fra l’Arno e il Chianti senese.

Enjoy.

Giancarlo

I Bucinesi ed il gatto

Abbiamo i dati ufficiali

I Bucinesi. La metà di loro (*) vorrebbe un gatto.

Ora, per quanto strano vi possa sembrare, l’altra metà che non lo vuole predomina sui primi ed a Bucine, effettivamente, non c’è nessun gatto.

D’altra parte i Bucinesi tutti, è risaputo(**), hanno sempre mostrato comportamenti diversi rispetto agli abitanti di altri paesi, dove anche se ci sono persone che non amano i gatti, non per questo proibiscono agli altri di averne.

Ma a Bucine si.

Metà della popolazione è particolarmente soddisfatta di abitare un paese “degattizzato”, l’altra metà naturalmente non lo è.

Il gatto di Carnevale

Ora succede che questo anno sia bisestile e gli anni bisestile vanno particolarmente a genio ai gatti.

In aggiunta a questa congiuntura si approssima il periodo carnevalesco tradizionalmente gradito ai paesani.

Nulla sappiamo della relazione tra gli anni bisestili ed i gatti, ma è ben documentato come il Carnevale piace ai Bucinesi, ghiotti di cenci, bugie, chiacchiere e frittelle.

Durante quest’anno bisestile, c’è un giorno speciale di Febbraio, il 02-02-2020, un giorno dalla data magica col numero bifronte 02022020, in cui tutto poteva succedere e tutto successe.

A Bucine fu trovato un gatto.

Subito metà della popolazione si sollevò e l’altra metà fece le barricate. Chi per allontanare il felino, chi per integrarlo.

I Bucinesi ed un giudice

Ecco che dopo una mezza giornata di tumulti i contendenti si accordarono per trovare un giudice, una persona terza che potesse dire se il gatto potava stare a Bucine o meno.

Alla fine si sceglie uno di Gello Biscardo, che tutti i mercoledì viene a fare il mercato, a cui venne posto il quesito.

Il matto si tenne il capo tra le mani, come a pensarci su, poi alzò lo sguardo e disse:

“So cosa fare, ma vorrei che qualcuno mi dicesse qualcosa che non so,

altrimenti tra voi lo dividerò”.

Detto questo attese in silenzio che qualcuno lo apostrofasse per fargli cambiare idea.

Chi tace acconsente (I Bucinesi)

Silenzio.

Ancora silenzio…

Il giudice afferrò il gatto e un coltellaccio e divise il gatto in due.

“Così sarete soddisfatti”.

Esclamò.

E aggiunse: “Sapevate benissimo che se qualcuno avesse obiettato, il gatto si sarebbe salvato. Metà di voi non lo ha fatto di proposito. L’altra metà non ne ha avuto il coraggio”.

Ancora oggi non si sa perché questa triste storia carnevalesca finì così.

Giancarlo

(*) Bucinesi, abitanti ci Bucine (AR)

(**) Risaputa da e negli “sfottò” campanilistici tradizionali.

Mi scuso per l’immagine truculenta del gatto smezzato, ma qui non è reale, esso rappresenta il groppo alla gola, la biglia bollente che hai in gola e che non riesci ad ingoiare ne a sputare. L’insicurezza che non ti fa agire, o scegliere, quando invece dovresti. Le ragioni della guerra. Il denaro…

Dodicesimo secolo

Bucine città murata

E’ arroccata su un piccolo colle e cinta da mura enormi. Bucine nel dodicesimo secolo ha solo tre porte per comunicare con l’esterno.

Inoltre sono porte doppie, tanto è ciclopico lo spessore delle mura.

Un ponte levatoio fa accedere alla porta da un lato e ne fa scendere dall’altro permettendo in questo modo di attraversare i due larghi e profondi fossati presenti da ambo i lati delle porte.

In poche parole per entrare a Bucine si doveva abbassare un ponte levatoio per superare il fossato esterno ed accedere alla porta esterna.

L’apertura della porta faceva alzare il ponte levatoio abbassato e quindi permetteva l’accesso alla porta successiva dopo l’attraversamento delle mura. L’apertura della successiva permetteva di calare l’altro ponte e superare il fosso interno ed entrare in paese.

Era una sicurezza contro eserciti invasori con avrebbero mai potuto entrare in massa.

Cerchie di mura interne permettevano un ulteriore difesa.

Ma le porte servivano anche ad altro.

Bucine, dodicesimo secolo

A quei tempi la pena capitale non era stata ancora abolita in Toscana, ma i reggenti di Bucine, illuminati anzitempo, offrivano sempre una chance di salvezza al condannato anziché ucciderlo.

L’uso era questo:

In pratica il condannato veniva esiliato, quindi doveva lasciare il paese, passando da una porta.

Vi ho detto che dentro le mura venivano allevati animali. Erano capre, maiali, buoi e cavalli; ma per quella occasione dietro una porta venivano celati dei leoni affamati, trattenuti in lunghe catene e solo il custode sapeva dove.

A quel punto il condannato doveva scegliere una porta di uscita ed oltrepassarne il ponte levatoio. Solo allora poteva chiedere aiuto ed il custode in risposta avrebbe aperto una delle due porte rimaste, una che lui sapeva custodire solo animali domestici. A quel punto al condannato veniva chiesto se volesse cambiare porta, e passare da quella delle due rimasta chiusa o preferisse mantenere la scelta iniziale e proseguire da li.

I più scaltri cambiavano idea ed in gran parte riuscivano a raggiungere l’esilio. I più fessi mantenevano la scelta e venivano in gran parte divorati dalle fiere affamate nascoste dietro la porta.

Morale della storia:

Cambiare da maggiori probabilità di successo (*).

Giancarlo

(*) Una storia di Bucine basata su un’elaborazione del paradosso delle tre carte.

Mi meraviglio

Il 2019 è finito

A fine anno mi meraviglio sempre, ed anche quest’anno mi tocca meravigliarmi, di come la natura sia incredibile e di come lo siano le rose.

La rosa non è un fiore invernale, il suo periodo di fioritura coincide con i mesi di Maggio e Giugno, si prolunga o si anticipa per le varie specie ma, insomma, non nel periodo invernale. La maggior parte delle specie di rosa fiorisce una sola volta nell’anno, ma anche le rifiorenti non dovrebbero farlo oltre Settembre o Ottobre.

Ed invece mi meraviglio

Mi meraviglio quando esco di casa e trovo una rosa fiorita, anzi due.

Bellissime, non trovate anche voi?

Forse sono li per farci apprezzare questo sole caldo, contrapposto all’aria gelida degli ultimi giorni di Dicembre.

Forse sono li per farci apprezzare il mondo, la natura, la vita ed io li apprezzo molto e ne godo.

Ma non solo per questo mi meraviglio

In un’altra pianta di rose c’è un boccio, quindi altri fiori continueranno a sbocciare, nonostante il freddo, nonostante l’inverno.

Che dire, i credenti rammentano la bellezza del creato e parlano di dono di Dio, io preferisco considerarlo parte della meraviglia della natura e delle sue differenti forme, a volte manipolate dall’uomo, come le rose moderne che vedete nelle immagini sopra. A volte manipolati dalla selezione naturale come altri due fiori presenti in contemporanea a Le Caselle in questi giorni:

Le prime viole, sempre belle ed eleganti, con quel viola intenso, ma riposto nel verde delle foglie larghe, come se fossero timide di farsi vedere così presto li fuori.

I primi bucaneve, orgogliosi di se, anche senza neve da bucare, oramai rara a vedersi a queste altitudini basse.

Ma questi due fiori, sono adatti al clima attuale anzi, riescono a sopportarne pure di peggiori.

Ma le rose…

Giancarlo

Come vive il parco

Facciamo il punto della situazione

Come vive il parco dopo qualche anno d’esercizio?

Del parco fluviale di Bucine ne abbiamo parlato per la prima volta nell’Agosto del 2014. Allora era in costruzione, mancavano delle opere e dei manufatti, es. parapetti e panchine.

Poi ne abbiamo riparlato nel 2017 quando l’associazione culturale la trama di Gaia ci ha invitato a viverlo al meglio.

Ora che il parco c’è, lo possiamo vivere? E come?

Come vive il parco

La natura, in cui il parco è immerso, è bella e selvaggia. La sua costruzione doveva o almeno è servita a domarla. Piegandola al volere umano, controllandola per farcene godere forme, colori, odori e sapori.

La scelta di trasformare una fitta macchia sulla riva di un torrentello come il borro di San Salvatore, in un’area fruibile dalla comunità, un’area di socializzazione e di benessere deve essere stata pensata bene ed a lungo, perché la natura è difficile da controllare, non si piega facilmente ai nostri voleri.

Nemmeno la natura umana si piega alle regole, figuriamoci la natura natura.

Che è successo?

Come vive il parco?

Non bene, direi.

Vediamo passo passo:

Il progetto prevedeva di trasformare la macchia in un luogo di socializzazione e di ritrovo per anziani e bambini, anche un luogo di cultura dove imparare a fare, a raccogliere a guardare cose.

Un bel posto, insomma.

Sì! Bellissimo.

Ma le cose che fai alla natura devi mantenerle, altrimenti si degradano, si rompono, crollano.

Mentre le erbe, i rovi, le piante nascono, crescono e muoiono.

I rifiuti vanno tolti e l’erba tagliata continuamente, non basta passare un paio di volte a stagione. Si ha l’idea con il luogo sia incolto.

Ma vorrei dire qualcosa anche sulla sicurezza.
Lascereste i vostri figli giocare in un posto dove ci sono frane con materiale edile di incerta provenienza? Tombini scoperti, seminascosti dall’erba? Parapetti crollati o divelti? Rami o alberi secchi ed instabili? Zone umide dall’odore nauseabondo dei liquami organici dalle case soprastanti?

Eppure tutto questo è nel parco. Ed è normale che ci sia, c’era anche prima, se il parco non è mantenuto.

come vive il parco

Lo sai che il parco parla?

Si lo so e non dice belle cose.

Chiede se non fosse il caso di lasciare la natura fare il suo corso senza buttarci via dei soldi in mezzo?

Chiede se, visto che i soldi li abbiamo spesi, non sarebbe opportuno assumere due persone, due giardinieri, per mantenerlo efficiente?

E chiede se, visto che dovrebbe servire alla popolazione non sarebbe il caso di organizzarci degli eventi estivi?

Ma non è che gli eventi li debba creare il blog di Bucine, li dovrebbe pensare ed organizzare chi il parco l’ha pensato e voluto, non credete?

Lasciamo perdere va

E’ solo un peccato, che nessuno abbia pensato che una volta fatto, il parco avrebbe dovuto essere tenuto bene. Non bastano interventi una tantum due volte l’anno di ditte specializzate o di operai comunali volenterosi, l’erba o si tiene rasata o sembra sempre incolta.

I rovi crescono settimana dopo settimana.

Gli alberi muoiono, i sacchi dell’immondizia si rompono, i liquami puzzano…

Bucine

STIAmo in moSTRA

FINALMENTE SI INAUGURA

STIAmo in moSTRA.

Allestita a Stia, nel comune di Pratovecchio Stia in provincia di Arezzo, la prima personale del 2019 di Giancarlo Arrigucci, artista Bucinese (Bucine in provincia di Arezzo), nonché coautore di questo blog.

stiamo in mostraStiamo in mostra è allestita presso l’atelier “HAIR GALLERY” Via Roma,73, 52015 Stia AREZZO, dove Maurizio Orlandi mette a disposizione lo spazio fisico necessario per l’operazione.

Se volete potrete visionare le opere esposte per tutto il mese di Marzo.

STIAmo in moSTRA

Sono stati scelti dei quadri che coprono un
periodo abbastanza ampio e di transizione artistica dell’autore, con molte tecniche utilizzate: oli, acrilici ed acquerelli.

A proposito dell’autore dei dipinti:

Toscano, è nato a Bucine (AR) un sacco di anni fa dove vive e lavora.
Dipinge per diletto, diletto personale. Ma confidando che a
qualcun altro piaccia quello che fa, partecipa a regolarmente a manifestazioni pittoriche, collettive e/o personali, in tutta Italia.
All’inizio autodidatta ha frequentato in seguito gli insegnamenti del maestro Francesco Verdi di Montevarchi (AR), indirizzati principalmente verso la ritrattistica.
Degni di nota sono gli ultimi oli (volti di persone reali e non famose). Prima ancora sono interessanti gli acquerelli che ritraggono fiori, paesaggi e personaggi fantastici. I lavori in acrilico hanno
segnato tutti i primi anni duemila della sua produzione artistica. Molte opere sono ora in prestigiose collezioni private di tutto il mondo.

Molte delle immagini utilizzate a corredo grafico degli articoli di questo blog sono tratte dalla sua produzione.

stiamo in mostra

A proposito del patron di STIAmo in moSTRA:

Maurizio Orlandi, proprietario di HAIR GALLERY e amante dell’arte, è colui che ha fortemente voluto questo evento. Da tempo porta avanti un suo progetto speciale sull’arte e sulla bellezza: Promuovendo continuamente mostre personali, di artisti prevalentemente locali, nel suo negozio. Un mecenate dei giorni nostri.

stiamo in mostra STIAmo in moSTRA stimo in mostra (AR) A proposito di Stia:

Stia è una frazione del comune sparso di Pratovecchio Stia. Nel 2011 il suo territorio comunale contava 2.990 abitanti. Dal 1º gennaio 2014 il comune di Stia è stato oggetto di una fusione amministrativa con il comune di Pratovecchio, con la conseguente nascita del comune di Pratovecchio Stia.

Bucine

a presto

A presto

Nei suoi occhi, negli occhi di un amico, mi intravedevo… in piedi. A presto…

a presto
Il mio cane mi accompagna nelle mie uscite all’aperto, sia con il caldo che con il freddo. Il mio cane è il mio amico.

a presto
Sai, il mio cane si chiama Chicco, il nome non è un gran che lo so, ma era piccolo, un piccolo batuffolo nero, sembrava proprio un chicco.

a presto
Ma Chicco non è male, è un cane fiero.

a presto
Fiero di se e del suo amico. Tutti dovrebbero avere un cane così in Inverno.

Inverno

L’Inverno, sembra appena iniziato, il freddo, la pioggia sono arrivati presto. Dopo l’anno più calo del secolo ecco l’inverno più triste, umido e freddo della mia vita.

Se non hai un amico vero l’inverno non passa mai ed è ancora più buio e triste che mai.

a presto
L’inverno può essere molto triste, gli alberi secchi trafiggono il cuore ed i pensieri volano lontano, come gli stormi scuri stagliati nel cielo.

Solo un amico vicino ti ascolta.

a presto
E’ lui, è Chicco, che ti sta vicino. Ascolta i tuoi pensieri e li condivide. Ha un aria triste come l’animo tuo. Non sa cosa succederà ma aspetta che succeda. Non agisce ma interagisce con te, con i tuoi sentimenti. Empatia. Quello che mostra per te ed i tuoi pensieri scuri.

Ma poi

Ma poi succede qualcosa, ti accorgi che il mondo è cambiato, è migliore.

La vita ritorna a sorriderti e la vedi in maniera diversa da come la vedevi prima.

Son tornati i fiori alle Caselle…

a presto
I bucaneve sono sbocciati ancora, sanno che l’Inverno, appena iniziato, sta per finire.

…gli ultimi ci avevano appena lasciati…

a presto
I frutti carnosi delle rose di Maggio, belli e maturi come sono tutti i frutti.

…anche se tentavamo di tenerli stretti a noi…

a presto
Abbracciato alla vite, che non voleva lasciarlo, che voleva amarlo per sempre, fino alla fine.

…mentre altri non sono mai spariti…

a prestoa prestoa presto…ed altri presto torneranno.
A presto Primavera.

Giancarlo

At Bucine

At Bucine.

At Bucine railway station, a newly arrived tourist:

at bucine
Di Tr6637 – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10042656

Newly arrived tourist:

Oh God, I’m here, finally!

Mister… Hey mister, you live here, don’t you? ”

Me:

Yes Sir, I’m Bucinese, born and resident here, right now. ”

Suspicious tourist:

Yeah, well… I’ve just arrived, by train, I’m English, from Manchester; I’m afraid I don’t know anything about Bucine; I chose my holiday destination by chance, flipping a coin. ”

I wonder if… I’m afraid of mafia. How is crime here? Is Bucine safe or unsafe? It’s unsafe, isn’t it?”

Me:

Oh yes, please stay alert. If I were you I would never talk to the first unknown person you meet or accept something from him. He will surely be a criminal, a danger to your safety and wallet, much more to your wallet, indeed.

However, may I give you a lift to the “agriturismo” you have booked?”

Idiot tourist:

Oh yes, please. Thank you very much indeed.”

At Bucine bus stop:

at bucine
Di ColdShine – Fatta da me., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1375155

Bus driver:

Hey man.”

Me:

Yes please?”

Bus driver:

I’m the bus driver…”

Me:

Oho, that’s fine, isn’t it?”

Bus driver:

Well, excuse me, I’m here for the first time, I’m not used to it at all. May I ask your help?”

Me:

For free or you are willing to pay for it?”

Bus driver:

What?” Not understanding the meaning of my words.

Me:

OK, OK, leave it, tell me your doubts.”

Bus driver:

I have to go to the football arena, may I pass through the town, right now?”

Me:

Oh yes, no! I mean not now because today is market day in Bucine and all the central streets are full of market stands. There is not enough space to pass, anyway it Is strictly forbidden today till two o’clock for residents too.

However still after two o’clock you cannot pass through Bucine. Your bus is too long to manage to turn church corner, I guess.”

Bus driver:

Right! could you could suggest an alternative way then?”

Me:

Sure, go to the railway station and ask someone to escort you there….”

Giancarlo

Sapori a colori, il tema dell’estemporanea di Ambra di quest’anno

Sapori a colori

Ambra in tela: Sapori a colori, quarta estemporanea di pittura.

Ambra è molto attiva nell’arte e tra le sue attività trova posto domenica nove settembre scorso l’estemporanea di pittura. Quest’anno organizzata dall’associazione Montevarchi Arte in collaborazione con la Pro-loco di Ambra.

La manifestazione si è svolta nel borgo e nei dintorni di Ambra, in contemporanea con altre manifestazioni eno-gastronomiche e ludiche, come la sagra della Lumaca ed il palio della palla tonchiata.

Quest’anno particolarmente ricca la manifestazione ha elargito tre premi in denaro della giuria tecnica e dieci in natura della giuria popolare.

Ecco come è stato interpretato il tema proposto sapori a colori.

sapori e colori

Poi tutti a cena a gustare le prelibatezze degli stand gastronomici.

Ecco qualche pittore:

sapori a colori

E qualche amico dei pittori:

sapori a colori

Naturalmente di gente ce n’era tanta che ha assistito alla premiazione finale e contribuito con il proprio voto alla classifica della giuria popolare.

sapori a colori

Riporto i premi che erano in palio, dalla locandina della manifestazione.

l’associazione Montevarchi Arte in collaborazione la Proloco di Ambra, Vi invita a partecipare al Concorso di pittura in estemporanea all’interno del borgo medioevale di Ambra, Comune di Bucine, che si terrà il giorno 9 settembre 2018.
4° Concorso di Pittura in Estemporanea – Ambra in Tela
Tema: “Sapori a Colori”
ore 8,30-10,30 iscrizione e vidimazione tele
alle ore 18,00 riconsegna delle tele
ore 21,15 premiazione
Info: [email protected][email protected]
Tel: 338 8696589 – 334 1029960 – 339 4148997

Premi-Acquisto della Giuria Tecnica:
1° premio 400 euro
2° premio 250 euro
3° premio 200 euro
Altri premi fino al decimo classificato da parte della Giuria Popolare.
Iscrizione 20 euro comprensiva di buono pasto presso lo stand della festa.
Per bambini e ragazzi sotto i 14 anni di età l’Iscrizione è gratuita.
Cordiali saluti,

Il presidente
Licio Casini

Associazione Culturale
Montevarchi Arte

Via Marzia, 82/84 – Montevarchi

Se volete potete votare voi stessi, nei commenti, i quadri che vi piacciono di più, se saranno espresse abbastanza preferenze proverò a stilare una classifica ad estemporanea finita.
Un saluto

Giancarlo