LASCIAVO UNA CALZA SUL CAMINO

Lasciavo una calza sul camino

Da piccolo la sera del 5 gennaio lasciavo una calza sul camino per la befana.

Il giorno dopo avrei voluto trovarla piena di dolci. Ma mi sarei accontentato di noci, nocciole e mandarini, ma niente, non succedeva mai. Dovrei dire che non succedeva più, perché in passato era successo e ne ero stato felice. Ma ora è tanto che non succede ed io mi domando perché. Non trovo spiegazioni.

Continuo ad attaccare una calza vuota al camino e la mattina successiva è ancora vuota, desolatamente vuota.

Ho pensato, qualche volta, di comperarmi quelle belle calze colorate e già piene di dolciumi che si trovano in questo periodo in tutti i supermercati, ma ho desistito. Io voglio essere premiato per il mio comportamento, non barare comprando la calza già piena. Ne va della mia autostima. Che senso ha premiarsi da soli, sembrare realizzati, almeno agli occhi dei vicini che vedendo tutta quella meraviglia appesa al focolare penserebbero: “ma guarda come è stato bravo il nostro vicino, guarda quanto ben di Dio” gli ha portato la Befana.

Per la Befana lasciavo una calza sul camino.

LII – 52 – 2018- Giancarlo Arrigucci – A spasso in piazza Santa Croce e a Fighille – Tempera grassa all’uovo (100 x 70 cm)  

Ma no, no, no! Non voglio barare, io sono io e mi comporto bene senza nemmeno pensarci. Aiuto le persone come e per quello che posso, senza chiedere nulla in cambio. Non sporco per strada con l’involucro delle caramelle e neppure ci sputo per terra, figuriamoci.

Non voglio niente, ritengo che un comportamento educato sia un prerequisito della vita sociale, nessuno mi deve qualcosa per questo.

Ma la Befana… accidenti, vorrei si fosse ricordata di me come faceva tempo fa, quando era ancora viva la mamma. ma ormai ne è passata di acqua sotto i ponti. Anche qui sotto il ponte della diga ne passa molta.

Mi arrivano in faccia gli spruzzi freddi di piccole goccioline portate dal vento. Hanno appena aperto gli scarichi, l’acqua è bianca e tumultuosa. Bella ed attraente.


La calza è ancora sul camino e chissà se l’anno prossimo la Befana…

Giancarlo

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