Come vive il parco

Come vive il parco

Facciamo il punto della situazione

Come vive il parco dopo qualche anno d’esercizio?

Del parco fluviale di Bucine ne abbiamo parlato per la prima volta nell’Agosto del 2014. Allora era in costruzione, mancavano delle opere e dei manufatti, es. parapetti e panchine.

Poi ne abbiamo riparlato nel 2017 quando l’associazione culturale la trama di Gaia ci ha invitato a viverlo al meglio.

Ora che il parco c’è, lo possiamo vivere? E come?

Come vive il parco

La natura, in cui il parco è immerso, è bella e selvaggia. La sua costruzione doveva o almeno è servita a domarla. Piegandola al volere umano, controllandola per farcene godere forme, colori, odori e sapori.

La scelta di trasformare una fitta macchia sulla riva di un torrentello come il borro di San Salvatore, in un’area fruibile dalla comunità, un’area di socializzazione e di benessere deve essere stata pensata bene ed a lungo, perché la natura è difficile da controllare, non si piega facilmente ai nostri voleri.

Nemmeno la natura umana si piega alle regole, figuriamoci la natura natura.

Che è successo?

Come vive il parco?

Non bene, direi.

Vediamo passo passo:

Il progetto prevedeva di trasformare la macchia in un luogo di socializzazione e di ritrovo per anziani e bambini, anche un luogo di cultura dove imparare a fare, a raccogliere a guardare cose.

Un bel posto, insomma.

Sì! Bellissimo.

Ma le cose che fai alla natura devi mantenerle, altrimenti si degradano, si rompono, crollano.

Mentre le erbe, i rovi, le piante nascono, crescono e muoiono.

I rifiuti vanno tolti e l’erba tagliata continuamente, non basta passare un paio di volte a stagione. Si ha l’idea con il luogo sia incolto.

Ma vorrei dire qualcosa anche sulla sicurezza.
Lascereste i vostri figli giocare in un posto dove ci sono frane con materiale edile di incerta provenienza? Tombini scoperti, seminascosti dall’erba? Parapetti crollati o divelti? Rami o alberi secchi ed instabili? Zone umide dall’odore nauseabondo dei liquami organici dalle case soprastanti?

Eppure tutto questo è nel parco. Ed è normale che ci sia, c’era anche prima, se il parco non è mantenuto.

come vive il parco

Lo sai che il parco parla?

Si lo so e non dice belle cose.

Chiede se non fosse il caso di lasciare la natura fare il suo corso senza buttarci via dei soldi in mezzo?

Chiede se, visto che i soldi li abbiamo spesi, non sarebbe opportuno assumere due persone, due giardinieri, per mantenerlo efficiente?

E chiede se, visto che dovrebbe servire alla popolazione non sarebbe il caso di organizzarci degli eventi estivi?

Ma non è che gli eventi li debba creare il blog di Bucine, li dovrebbe pensare ed organizzare chi il parco l’ha pensato e voluto, non credete?

Lasciamo perdere va

E’ solo un peccato, che nessuno abbia pensato che una volta fatto, il parco avrebbe dovuto essere tenuto bene. Non bastano interventi una tantum due volte l’anno di ditte specializzate o di operai comunali volenterosi, l’erba o si tiene rasata o sembra sempre incolta.

I rovi crescono settimana dopo settimana.

Gli alberi muoiono, i sacchi dell’immondizia si rompono, i liquami puzzano…

Bucine

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