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Nato a Bucine, vivo a Bucine. Per tutto il resto non c'è nulla di sicuro.

Alcohol

Alcohol

Alcohol è una sostanza, è una sostanza magica. Cambia le persone che ne fanno uso o abuso. Cambia la mente, cambia il comportamento, le idee. Insomma, cambia tutto.

Non è una cosa nuova, i nostri antenati hanno imparato presto a trasformare gli zuccheri, della frutta, o gli amidi, dei cereali, in alcool. Anche l’abuso è arrivato in, quasi, contemporanea.

L’abuso non è sempre grande, a volte basta un piccolo abuso e zac! Non sei più in te.

Uno dei problemi dell’alcool è che toglie i freni inibitori, ma questo non sempre è un problema, semmai un vantaggio. A volte questi freni vengono aumentati ed il soggetto sotto effetto di alcool si estranea dal mondo reale e vive in un mondo parallelo, tutto suo e tutto diverso.

Ma quando toglie il freno l’alcool, può renderti migliore o più meschino.

Alcohol

ALCOHOL

E importante non cadere sotto i fumi di questa sostanza perché, nel caso, i riflessi sono attenuati, ma anche la capacità di ragionamento viene ridotta. Si possono dire cose che altrimenti mai ci saremmo sognati di dire.

Si possono fare cose che altrimenti…

Ma torniamo a bomba, questa sostanza, come tutte le altre sostanze, è terribilmente efficace, dovremmo imparare a non farci prendere la mano dai suoi effetti.
Come farlo non so! Io mi prendo una balla in allegria oppure in solitudine.

Di solito non coinvolgo altra gente. Non parlo, non discuto, non disputo.

Se parlo mi limito ad essere d’accordo oppure ad asserire nozioni generiche e ampiamente condivisibili.

Ma il vero problema è quando questa sostanza interferisce in famiglia.
Può creare danni incredibili.
Già abbiamo più svariati problemi dovuti al conflitto generazionale, alla noia del menage, all’andropausa o ad altro, figuriamoci con l’alcool.

Liberiamoci

Alcohol frei, è necessario che ci liberiamo da questa sostanza e dobbiamo farlo presto. Non serve il gruppo di alcolisti anonimi, serve capire che lui comanda e noi no. Serve capire che ce ne possiamo liberare se restiamo sobri. Solo se…

Giancarlo

Come vive il parco

Facciamo il punto della situazione

Come vive il parco dopo qualche anno d’esercizio?

Del parco fluviale di Bucine ne abbiamo parlato per la prima volta nell’Agosto del 2014. Allora era in costruzione, mancavano delle opere e dei manufatti, es. parapetti e panchine.

Poi ne abbiamo riparlato nel 2017 quando l’associazione culturale la trama di Gaia ci ha invitato a viverlo al meglio.

Ora che il parco c’è, lo possiamo vivere? E come?

Come vive il parco

La natura, in cui il parco è immerso, è bella e selvaggia. La sua costruzione doveva o almeno è servita a domarla. Piegandola al volere umano, controllandola per farcene godere forme, colori, odori e sapori.

La scelta di trasformare una fitta macchia sulla riva di un torrentello come il borro di San Salvatore, in un’area fruibile dalla comunità, un’area di socializzazione e di benessere deve essere stata pensata bene ed a lungo, perché la natura è difficile da controllare, non si piega facilmente ai nostri voleri.

Nemmeno la natura umana si piega alle regole, figuriamoci la natura natura.

Che è successo?

Come vive il parco?

Non bene, direi.

Vediamo passo passo:

Il progetto prevedeva di trasformare la macchia in un luogo di socializzazione e di ritrovo per anziani e bambini, anche un luogo di cultura dove imparare a fare, a raccogliere a guardare cose.

Un bel posto, insomma.

Sì! Bellissimo.

Ma le cose che fai alla natura devi mantenerle, altrimenti si degradano, si rompono, crollano.

Mentre le erbe, i rovi, le piante nascono, crescono e muoiono.

I rifiuti vanno tolti e l’erba tagliata continuamente, non basta passare un paio di volte a stagione. Si ha l’idea con il luogo sia incolto.

Ma vorrei dire qualcosa anche sulla sicurezza.
Lascereste i vostri figli giocare in un posto dove ci sono frane con materiale edile di incerta provenienza? Tombini scoperti, seminascosti dall’erba? Parapetti crollati o divelti? Rami o alberi secchi ed instabili? Zone umide dall’odore nauseabondo dei liquami organici dalle case soprastanti?

Eppure tutto questo è nel parco. Ed è normale che ci sia, c’era anche prima, se il parco non è mantenuto.

come vive il parco

Lo sai che il parco parla?

Si lo so e non dice belle cose.

Chiede se non fosse il caso di lasciare la natura fare il suo corso senza buttarci via dei soldi in mezzo?

Chiede se, visto che i soldi li abbiamo spesi, non sarebbe opportuno assumere due persone, due giardinieri, per mantenerlo efficiente?

E chiede se, visto che dovrebbe servire alla popolazione non sarebbe il caso di organizzarci degli eventi estivi?

Ma non è che gli eventi li debba creare il blog di Bucine, li dovrebbe pensare ed organizzare chi il parco l’ha pensato e voluto, non credete?

Lasciamo perdere va

E’ solo un peccato, che nessuno abbia pensato che una volta fatto, il parco avrebbe dovuto essere tenuto bene. Non bastano interventi una tantum due volte l’anno di ditte specializzate o di operai comunali volenterosi, l’erba o si tiene rasata o sembra sempre incolta.

I rovi crescono settimana dopo settimana.

Gli alberi muoiono, i sacchi dell’immondizia si rompono, i liquami puzzano…

Bucine

STIAmo in moSTRA

FINALMENTE SI INAUGURA

STIAmo in moSTRA.

Allestita a Stia, nel comune di Pratovecchio Stia in provincia di Arezzo, la prima personale del 2019 di Giancarlo Arrigucci, artista Bucinese (Bucine in provincia di Arezzo), nonché coautore di questo blog.

stiamo in mostraStiamo in mostra è allestita presso l’atelier “HAIR GALLERY” Via Roma,73, 52015 Stia AREZZO, dove Maurizio Orlandi mette a disposizione lo spazio fisico necessario per l’operazione.

Se volete potrete visionare le opere esposte per tutto il mese di Marzo.

STIAmo in moSTRA

Sono stati scelti dei quadri che coprono un
periodo abbastanza ampio e di transizione artistica dell’autore, con molte tecniche utilizzate: oli, acrilici ed acquerelli.

A proposito dell’autore dei dipinti:

Toscano, è nato a Bucine (AR) un sacco di anni fa dove vive e lavora.
Dipinge per diletto, diletto personale. Ma confidando che a
qualcun altro piaccia quello che fa, partecipa a regolarmente a manifestazioni pittoriche, collettive e/o personali, in tutta Italia.
All’inizio autodidatta ha frequentato in seguito gli insegnamenti del maestro Francesco Verdi di Montevarchi (AR), indirizzati principalmente verso la ritrattistica.
Degni di nota sono gli ultimi oli (volti di persone reali e non famose). Prima ancora sono interessanti gli acquerelli che ritraggono fiori, paesaggi e personaggi fantastici. I lavori in acrilico hanno
segnato tutti i primi anni duemila della sua produzione artistica. Molte opere sono ora in prestigiose collezioni private di tutto il mondo.

Molte delle immagini utilizzate a corredo grafico degli articoli di questo blog sono tratte dalla sua produzione.

stiamo in mostra

A proposito del patron di STIAmo in moSTRA:

Maurizio Orlandi, proprietario di HAIR GALLERY e amante dell’arte, è colui che ha fortemente voluto questo evento. Da tempo porta avanti un suo progetto speciale sull’arte e sulla bellezza: Promuovendo continuamente mostre personali, di artisti prevalentemente locali, nel suo negozio. Un mecenate dei giorni nostri.

stiamo in mostra STIAmo in moSTRA stimo in mostra (AR) A proposito di Stia:

Stia è una frazione del comune sparso di Pratovecchio Stia. Nel 2011 il suo territorio comunale contava 2.990 abitanti. Dal 1º gennaio 2014 il comune di Stia è stato oggetto di una fusione amministrativa con il comune di Pratovecchio, con la conseguente nascita del comune di Pratovecchio Stia.

Bucine

Bobbio

Bobbio

Il primo di Maggio del 2018 si è svolta un’estemporanea a Bobbio.

Ho deciso di andarci con degli amici.

Abbiamo trovato un bell’agriturismo per pernottare il 30 Aprile, che un viaggio anda e rianda ci sembrava troppo impegnativo, e poi che Bobbio e la valle del Trebbia meritava una visita più approfondita.

Poi, sopra Bobbio, c’è un centro sciistico al passo Monte Penice da dove si godono panorami mozzafiato.Bobbio Una vecchia chiesa, peccato non più in uso, peccato sia un po disastrata, peccato, peccato. Usata come magazzino.

Usata come parcheggio.

Chissà dove sono finite le opere che sicuramente la abbellivano. Sopra vedete sei cristi a reggere tre croci. La definirei una situazione imbarazzate, surrealistica.

Dire che è bella, Bobbio, è dire una banalità.

A Bobbio succedono miracoli.

Che spettacolo, quasi quasi lo rifaccio. Rosa, giallo, senape e grigio, apoteosi di colori. E le chiese?  E i corvi attendono che qualcosa succeda… Anche le fragole abbiamo trovata, quante… quante, quante…

Peccato sia troppo presto. Riusciremo a tornare? No! Lo so già, non torneremo in tempo e le fragole saranno di altri.

Eccoci nella residenza dei Malaspina.
Mia vicina di casa. Eccolo, eccolo, eccolo, il fiume Trebbia. E il ponte gobbo. Alla fine , il giorno primo Maggio, iniziamo l’estemporanea.

bobbio Alla fine la mostra dei quadri per la decisione della giuria.

Bobbio Voi godetevi i quadri, grandi realizzazioni , qualcosa di stupefacente, se  non fossimo già abituati.

BobbioInfine la premiazione e poi tutti a casa.

Tra i vincitori il babbo di un mio carissimo amico. Bobbio Bobbio Che dire di più.
Ci siamo divertiti, anche se stancati tanto.
Bobbio è bellissima, la valle meravigliosa.
Il Trebbia, dall’acqua pura e cristallina, richiederebbe un bel bagno, se la stagione ce lo permettesse.

Il ponte vecchio o gobbo è un manufatto che da solo giustifica il viaggio.
Il resto è tutto in più.

Giancarlo

 

 

 

Neve

Neve

Prevista con largo anticipo, scende la prima neve e l’Italia si blocca.

E meno male che il comune di Roma ha chiuso le scuole, sai che caos se in strada ci fossero state le auto dei genitori ad accompagnare i figli a scuola.

A Roma le catene sono cimeli di qualche monumento o di qualche cancellata storica, le auto romane non le avranno mai viste, figuriamoci le gomme termiche.

Ma anche se tutte le auto fossero ben attrezzate l’Italia si sarebbe fermata lo stesso.

Un Italo treno si è piantato ad orte, dimezzando i binari ad uno degli snodi principali del centro Italia.

Il ghiaccio ha ghiacciato i binari del Lazio. Tutti fermi, avessero a deragliare i treni, specialmente quelli ad alta velocità (quando viaggiano). Anche i treni pendolari saranno dimezzati. E’ previsto nel piano neve delle ferrovie.

Mi chiedo come potessero viaggiare i treni nella transiberiana. Che a Ekaterinburgo (Yekaterinburg) non nevichi e faccia freddo, mi suona strano. Che il treno non ci vada, mi pare strano ancor di più.

Neve

Ma sai com’è…

In Italia ci incantiamo sempre a guardare la neve, anche i ferrovieri sono dei “romanticoni”. Non volete che non si fermino a guardarla cadere giù?

E poi, cosa possiamo farci? Siamo anche fatalisti. Io lo sono non porto mai l’ombrello. Se piove mi bagno o aspetto che smetta. Attendiamo, vedrete che smetterà di nevicare e quella caduta si scioglierà al sole, come la neve, appunto.

E’ bello sentire la radio spiegarti, con l’esperto di turno, perché cade la neve, perché non si scioglie subito, perché riflette il sole (essendo bianca), perché…?

Non è che siamo in inverno? Neve ?

Ma perché l’esperto di turno non si limita a parlare del turno, visto che di quello è esperto, invece di parlare di tutt’altro e concorrere, vincendo, al festival dell’ovvio.

Eh si, gli esperti non hanno più il senso del ridicolo e, si sa, quel che uno non ha, mica se lo può dare.

E la neve?

E la neve continua a scendere, lieve.

Giancarlo

Fonte

il Corriere

 

Non vale è Carnevale

Carnevale

Mezzo Euro non vale, è Carnevale

A Bucine tornano a sfilare i carri, sempre di meno ma più belli.

Non vale Non vale

Carri con i soliti ragazzini che salgono ed scendono ad un ritmo a volte frenetico, mentre si tirano coriandoli e stelle filanti.

Non vale Non vale Non vale Non vale Non vale Non vale Non vale

Devo dire che adesso è molto meglio rispetto ad alcuni anni addietro, quando imperversavano bomboline e bombolette. Che spruzzavano di tutto, anche robaccia accia accia, che si attaccava ai capelli, ai vestiti a tutto, e non andava più via. Lasciando una macchia ad imperitura memoria.

Eh si, le cose cambiano, restano i bottegai a vendere qualcosa, resta il banchetto del prete a vendere i coriandoli, resta la vendita di ciacce e bomboloni.

Niente bombolette, meglio i bomboloni.

Però la ciaccia, che costava un Euro, oggi ne costa uno e cinquanta.

WOW! Non vale.

Un bel balzo. Alla faccia dell’inflazione. Allora è vero che ci stiamo riprendendo? Che stiamo uscendo dal tunnel? Beh, secondo me nel tunnel ci siamo ancora, ma allora che si fa? Perché un aumento così consistente? L’olio, lo strutto o la farina?

No. Mi hanno detto che servono per pagare gli steward.

“Gli steward? E chi sono?” Mi vien da dire.

Ma sono quelli che aprono e chiudono la sfilata dei carri del Carnevale!

Ah!

“Ma se non ci sono mai stati “.

“Ma che pensano che i ragazzini siano così scalmanati da finire sotto un carro? Dai!”.

No. Sono per la sicurezza, ma dal terrorismo.

“Dal terrorismo?, Ma sono armati? Non si metteranno mica a sparare ad un terrorista in mezzo a tutti? Va beh che non siamo tanti , ma…”

Ma  no! Sono disarmati, hanno delle belle pettorine gialle, sono li per dissuadere.

Bha!

Il mondo è strano, abbiamo paura di possibili attentati e ci mettiamo quattro uomini inermi a protezione? E cosa potranno fare?

E che faranno mai i terroristi?

Faranno costar di più le ciacce.

Gulp!

 

Giancarlo

 

Link articolo precedente carnevale

E un altro bel carnevale

Diciottenni

Gennaio 2018

Diciottenni, oggi abbiamo diciottenni che andranno a votare a Marzo, invece di andare in guerra come quelli del secolo scorso.

Negli ultimi settanta anni abbiamo avuto il più lungo periodo di pace della storia dell’uomo.

Assieme ad altri diritti i nostri diciottenni potranno esercitare quello del voto.

Diritti non scontati, non regalati, conquistati, dai nostri padri, dai nostri nonni, anche quelli morti in quelle guerre che non abbiamo più fatto.
Diritti che dobbiamo difendere perché, naturalmente, cercano continuamente e cercheranno ancora di toglierci.

Questo ha detto il presidente…

Questo è in parte quanto detto dal capo dello stato nel suo discorso di fine anno. Bravo Dottor Mattarella, sono molto contento di queste sue parole. Tant’è che voglio dire ai diciottenni di oggi di continuare a fare come quelli di ieri, andare a votare chi questi diritti NON glieli ha tolti ne sembra intenzionato a farlo.

Ne abbiamo parlato più volte in questo blog di questi diritti.

Ma come capire chi ci garantirà i diritti e chi vorrà toglierli?

Non crederemo mica a tutte le promesse elettorali? Ne che un politico vorrà dirci la verità sulle sue intenzioni?

E allora?

Quante domande.

Intanto non fidatevi di chi prometterà l’impossibile.

Non potremo continuare così per sempre, dovremo rivedere il nostro stile di vita. Dobbiamo ridurlo, ma non per consumare meno, dovremo solo consumare meglio.

Basta telefonini, basta cibi esotici, basta usare l’auto, basta sprecare, basta accontentarsi di prodotti scadenti alla moda, basta spendere poco.

Oggi potremmo avere tutti tutto di qualità al giusto prezzo.

diciottenniDiciottenni votiamo

Allora votiamo per chi non ha bombardato nessun tiranno, per destabilizzare l’area. Chi non ha attentato alla nostra Costituzione, per trarne facili vantaggi. Allora votiamo per chi non ha destabilizzato il mondo, per chi quella Costituzione l’ha difesa.

Votiamo per chi non regala i nostri soldi a lobby bancarie, industriali o di servizi. Allora votiamo per chi non ci ha tolto neppure un diritto, o un articolo di statuto, anche se continua a ricordarci i nostri doveri. Come quello di pagarle le tasse, in base alle proprie capacità. Quello stesso che però non si mette in tasca quei soldi come fossero suoi o li regala ai suoi amici come non fossero nostri.

Ceppoduro

Falsità

Cos’è la falsità?

Falsità, è qualcosa di falso. Qualcosa che non è vero.

La falsità è il contrario della verità.

secondo il wikizionario:

  1. assenza di verità
    • affermare delle falsità
  2. (di persona) ipocrisia
  3. (per estensione) (senso figurato) legare due o più cose in modo non corretto né conforme, pur se singolarmente fossero state buone
    • anche se tu affermassi di aver agito onestamente, hai compiuto una falsità e io lo direi persino in tribunale

Falsità

Ma allora se l’accezione è negativa, se è una cosa brutta e indegna, perché diciamo falsità? Chi è falso e perché?

Sono domande che con l’avvicinarsi delle prossime elezioni, con la campagna elettorale già in moto, è bene farsi. Chi più di un politico mente, sapendo di mentire. Chi fa affermazioni, enuncia concetti, promette sapendo della loro ipocrisia?

Il politico.

Colui che deve convincerti a nominarlo tuo rappresentante anche se non ti rappresenterà. Non perché non voglia, beninteso, ma perché deve mantenere ed accrescere il suo potere con gli altri rappresentanti del popolo.

Dopo deve giocare con loro, venire a compromessi.

Il gioco dovrebbe servire ad ottenere il massimo per te, ma non è così.

E’ invalsa l’usanza di giocare per ottenere il massimo per se, per loro, per i rappresentanti invece che per i rappresentati.

E’ questo che ha portato la classe politica lontano dalla “gente”.
Gente importante solo al momento del voto. Neppure poi tanto se ci ricordiamo di qualche sistema di voto di scambio che è stato già scoperto. Ma insomma una volta dato il voto non possiamo più far niente. Si, sono parte della gente anch’io e mi sento impotente.

Ne ho viste troppe per credere che siano casi. Errori di gioventù o di vecchiaia.

Una volta al potere si lotta per quello, e tutto quello detto prima diventa falsità.

Allora dobbiamo trovare un modo per far mantenere le promesse elettorali ai politici.

Non possono continuare a disattendere le nostre aspettative e le loro promesse, impunemente.

Dobbiamo potergli revocare il mandato, se non lo fanno bene, se ci hanno detto falsità.

Dobbiamo capire come.

Qualcuno ci può aiutare?

 

Ceppoduro

 

 

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Verità

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Falsità

 

Fighille

36° estemporanea e mostra opere d’arte.

A Fighille, un paesino Umbro nel comune di Citerna e in provincia di Perugia, sperduto nella pianura a pochi chilometri da Anghiari e da Sansepolcro.

Nei dintorni la piana del Tevere, con tanti campi, campi piani, distese enormi che finiscono sulle colline di Citerna a ovest e nell’appennino Tosco-Marchigano a est. Campi da sempre coltivati a Tabacco, alternato ai cereali. E’ una piana delimitata a Nord da Pieve Santo Stefano e a sud da Città di Castello. Città famose per l’arte e la cultura, ha Città di castello, quest’anno,ho partecipato alla biennale.

Comunque li, a Fighille, l’arte è di casa, da trentasei anni hanno un concorso di pittura abbinato all’estemporanea.

Vi partecipano da tutta Italia, isole comprese. E’ un concorso famoso, ricco di premi ricchi. Anche l’estemporanea è ricca e famosa. Soprattutto la gente è usa comprare le opere realizzate, anche durante le loro realizzazione.

Investono nel bello, questa è una grande cosa.

Il costo delle opere realizzate dipende dal pittore,se è conosciuto ed apprezzato valgono di più ma ci sono altri, sconosciuti, che trattano le loro realizzazioni per pochi soldi, anche poche centinaia. Un affare.

Non è importante essere famosi, importante è fare un dipinto che dica qualcosa, che parli il linguaggio dell’arte.

A volte si riesce a fare bene a volte no, quando viene meno bene si impara per la prossima volta.

C’è gente, comunque, che ha imparato benissimo, sono delle macchine creatrici di immagini, immagini bellissime, tecnicamente ineccepibili, magari con poco sentimento, se non quello retorico, romantico e mellifuo, ma tant’è che il prodotto finale è apprezzato e non poco.

Ora giudicate voi il risultato di questa due giorni.

Estemporanea a Fighille.

Alcune immagini prese durante la manifestazione.

Cliccare per ingrandire..

Fighille

Sculture esposte al piccolo museo.

A Fighille hanno realizzato un museo con i quadri vincitori delle 36 edizioni estemporanee, non ho foto dei quadri esposti ma potrete vederli nel sito di Fighille arte.

Io ho fotografato le sculture esposte in concomitanza della manifestazione.

Fighille

Opere realizzate.

Qui tutte, se non me ne sono persa qualcuna, le opere prodotte nella due giorni.

Fighille

Premiazione.

Alcune fasi della premiazione.

Fighille

Giancarlo

 

 

Rigutino

Rigutino

A Rigutino, oggi otto Ottobre 2017 si è svolta una bella estemporanea di pittura.

Organizzata durante la sagra della polenta, a pranzo abbiamo potuto gustare le specialità dello stand gastronomico. Con un vino della casa veramente buono. Non come qualche troiaio imbevibile che pure si trova in giro.

Vi mostrerò delle foto riprese durante la manifestazione.

Cliccale per ingrandire, altro click maggiore ingrandimento.

Con alcuni quadri in mostra.

Rigutino

Poi le opere realizzate.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera alcune notizie sul pese di Rigutino.

Rigutino è una frazione del comune di Arezzo (Toscana), situata nella Valdichiana, alle falde del Monte Lignano.

Già abitata nella preistoria, nel periodo etrusco vide la nascita di alcune fattorie. Al periodo romano risalgono diverse ville-fattorie fra cui quella della famiglia Briccia, da cui prese il nome che portò fino al 1000 (Bricianum). All’età romana risale una statua di Silvano, il dio dei boschi e dei confini, qui ritrovata verso il 1930. Nel medioevo vi fu costruito un castello, chiamato “di Briciano”, ma siccome si trovava in località Ruvetinum (luogo infestato da rovi) in seguito questo toponimo soppiantò quello più antico dando poi origine al nome attuale di Rigutino.

Interessante l’antica Pieve di San Quirico, in località La Sassaia, costruita verso l’XI secolo e rimaneggiata nel XV secolo, come attesta un’iscrizione sull’architrave esterno. La Parrocchiale è stata costruita nei primi decenni del XX secolo. La Frazione, sede di Circoscrizione del comune di Arezzo, è nota per le sue iniziative ricreative e culinarie che si svolgono nei vari periodi dell’anno come ad esempio la sagra della polenta che si tiene agli inizi di ottobre.

Il 14 maggio 1799 vi si svolse il combattimento fra popolani aretini e soldati polacchi, comandati dal celebre generale Jan Henryk Dąbrowski passato alla storia come Battaglia di Rigutino.

Ci siamo divertiti, è stata una bella estemporanea, non vi dico i vincitori, giudicate voi.

Giancarlo