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La nebbia

La nebbia

Succede sempre così, quando arrivano le elezioni sale la nebbia.

Siamo all’inizio di Maggio del 2019, tra qualche giorno in tutta Italia si vota per le Europee, anche a Firenze. Ma a Firenze si vota anche per il Comune. Si cambia sindaco. Speriamo. Non che Nardella non abbia fatto bene. Tutti i sindaci fanno bene, alla fine.

Si cambia per lo spirito di rinnovamento che si respira in Italia, quindi anche a Firenze.

Comunque per la campagna elettorale a Firenze i candidati sindaco competono all’americana.

Una bella tavola rotonda, tempi serrati per rispondere a domande dell’intervistatore, tempi che non possono essere sforati. Alla fine tutti hanno risposto, hanno esposto le loro ragioni. Gli spettatori hanno potuto farsi un’idea del candidato sindaco e possono decidere chi votare.

La nebbia

Ed ecco la nebbia salire

Alcuni parlano di sicurezza instillando paure ancestrali.

Alcuni sono nettamente contro l’aeroporto, altri a favore.

Qualcuno ha delle idee, qualcuno altre, qualcuno non ne ha.

C’è chi risponde bene e tiene bene il ritmo, chi lo fa peggio, magari per l’emozione o perché non avvezzo, chissà.

Poi finisce tutto e dovremmo esserci fatta un’opinione. Ma come? Certo quello che parlava meglio di tutti, dava l’idea di essere proprio bravo e capace. Ma lo sarà veramente? O è solo un impressione, appunto?

Non si nasce imparati a fare il sindaco, chi ha dedizione, idee ed è onesto, non può che fare bene. Specie se sceglie la squadra giusta. Il candidato sarà capace a farsi la squadra? Ho paura che non si veda in un dibattito.

Per chi votare

Non votare chi vuole fare l’aeroporto, lo abbiamo già fatto tre volte, sempre male. Sempre buttando i nostri soldi.

Evita anche chi parla di sicurezza, di maggiore sicurezza.

A Firenze non si viene continuamente ammazzati per strada. Due vigili in più non salvano il portafogli o la vita.

La sicurezza ci viene dalla cultura dei nostri concittadini, solo una società colta e rispettosa garantisce sicurezza.

Diraderò questa nebbia.

So chi votare.

Ceppoduro

Diciottenni

Gennaio 2018

Diciottenni, oggi abbiamo diciottenni che andranno a votare a Marzo, invece di andare in guerra come quelli del secolo scorso.

Negli ultimi settanta anni abbiamo avuto il più lungo periodo di pace della storia dell’uomo.

Assieme ad altri diritti i nostri diciottenni potranno esercitare quello del voto.

Diritti non scontati, non regalati, conquistati, dai nostri padri, dai nostri nonni, anche quelli morti in quelle guerre che non abbiamo più fatto.
Diritti che dobbiamo difendere perché, naturalmente, cercano continuamente e cercheranno ancora di toglierci.

Questo ha detto il presidente…

Questo è in parte quanto detto dal capo dello stato nel suo discorso di fine anno. Bravo Dottor Mattarella, sono molto contento di queste sue parole. Tant’è che voglio dire ai diciottenni di oggi di continuare a fare come quelli di ieri, andare a votare chi questi diritti NON glieli ha tolti ne sembra intenzionato a farlo.

Ne abbiamo parlato più volte in questo blog di questi diritti.

Ma come capire chi ci garantirà i diritti e chi vorrà toglierli?

Non crederemo mica a tutte le promesse elettorali? Ne che un politico vorrà dirci la verità sulle sue intenzioni?

E allora?

Quante domande.

Intanto non fidatevi di chi prometterà l’impossibile.

Non potremo continuare così per sempre, dovremo rivedere il nostro stile di vita. Dobbiamo ridurlo, ma non per consumare meno, dovremo solo consumare meglio.

Basta telefonini, basta cibi esotici, basta usare l’auto, basta sprecare, basta accontentarsi di prodotti scadenti alla moda, basta spendere poco.

Oggi potremmo avere tutti tutto di qualità al giusto prezzo.

diciottenniDiciottenni votiamo

Allora votiamo per chi non ha bombardato nessun tiranno, per destabilizzare l’area. Chi non ha attentato alla nostra Costituzione, per trarne facili vantaggi. Allora votiamo per chi non ha destabilizzato il mondo, per chi quella Costituzione l’ha difesa.

Votiamo per chi non regala i nostri soldi a lobby bancarie, industriali o di servizi. Allora votiamo per chi non ci ha tolto neppure un diritto, o un articolo di statuto, anche se continua a ricordarci i nostri doveri. Come quello di pagarle le tasse, in base alle proprie capacità. Quello stesso che però non si mette in tasca quei soldi come fossero suoi o li regala ai suoi amici come non fossero nostri.

Ceppoduro