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Quacquarini 2017

Bastia Umbra 17 Dicembre

si è svolto il Quacquarini 2017

La tradizionale manifestazione artistica che ogni anno si tiene a Bastia Umbra grazie all’impegno dell’associazione amici dell’arte di Bastia ed alle sponsorizzazioni del comune e di associazioni locali come la pro loco quest’anno ha raggiunto i 133 partecipanti.

Il premio è commemorativo della vita e delle opere di un grande artista Bastiolo, prematuramente scomparso Roberto Quacquarini. Alla premiazione erano presenti moglie, figli e nipoti oltre all’assessore ed al presidente della pro loco.

Come sempre ho partecipato, quest’anno con un eccellente risultato, 4° AE, specialmente considerando lo standard dei dipinti proposti, mediamente molto alto.

La mia coppa

In fondo si dice sempre che la qualità è alta, ma stavolta, senza retorica, potrete constatarlo da soli, ammirando le opere in questo reportage.

(Cliccaci sopra le immagini per ingrandire).

Agostini
Aliberti Ilenia
Anonimo
Anticaglia Simone
Arcelli Lucia
Arconte Maria Chiara
Arco Teresa
Arena Giuliana
Arrigucci Giancarlo
Baiocco Chiara
Baldi Mariangela
Ballanti Carla
Barbetti Fabio
Belloni Bruno
Belloni Giuliano
Belluomo Corrado
Betti Nadia
Caceres Eugenia
Campagnacci Mariarita
Canestrelli Giovanna
Capellutti Beatrice
Carizia Silvia
Caselli Roberto
Castelli Daria
Cola Georgi
Comand M. Grazia
Corrado Maria Teresa
Crocioni Clara
Cucchiarini L.
Cucciarelli Gianni
Cusimano Tommaso
Daidone Concetta
Damà
De Gallina Rico
Dintrievic
Di Prima Carmela
Dottorini Carla
Fabbrini Carla
Farciani Paola
Ferrini M. Rita
Filippucci Pasquale
Foglietta Lilia
Franchini Marco
Franchi Violetta
Fumi Francesca
Furni Carmen
Fuso Mirella
Fuso Stefania
Gabbarelli Daniela
Gaggioli Patrizia
Gaisina Francesa
Garcia Giò
Gasperini Arianna
Gatti Contastino
Gentile Carlo
Germani Giovanna
Giacchetti Marco
Giannini M. Antonietta
Gigliarelli Adriana
Giovannelli Mariastella
Grasselli Luigi
Iafolla Silvana
Juhosz Claudio
Kogi Buli
Lepri Anna
Mambrini Luca
Mancuso Chiara
Maneschi Gianni
Manni M.
Mantovani Mary
Mapelli Alessandra
Marcelloni Marcello
Mariani Franco
Mario Antonini MARAN
Marczyk Teresa
Marrucchini Luisa
Masciarri Donatella
Massone Claudia
Mecucci Mariacecilia
Medici Carla
Membola Stefania
Muratori Raffaella
Narretz Teresa
Negozio Lello
NIC
Nicolini Carlo
Oca Patrizia
Palini Altavilla
Panzolini Eddi
Pascu Mihaela
Pettinelli Nando
Philipp
Picaro
Pintora Lojana
Primi Theresa
Rastelli Susy
Rendyuk Elena
Renzini Ardaldo
Renzini Tommaso
Rinaldi Angelo
Rossi Irene
Rossi Luigi
Rossi Norberto
Rossi Samuele
Rumika Georgel
Sabba Marcella
Sabbatini
Sanna Giulia
Sassi Vittorugo
Senesi Giovanna
Sestini Luigina
Sbaffi Daniele
Stafford Joy
Stoian-Mariana
Tapperi Goffredo
Telegina Vera
Timi Sergio
Tordoni Armando
Torrini Fiorella
Tosti Gioia
Tosti Marcello
Trottolini Michi
Tunesi Alessia
Urbinati Lucina
Valles Nives
Veccia Annamaria

Zampedri Massimo

Link ad altri articoli su questo sito: Quacquarini 2016, Quacquarini 2015, Quacquarini 2013,

Ma non è solo la qualità tecnica dei dipinti a stupire, ma anche l’originalità delle idee e dei soggetti.

Rispetto alle precedenti edizioni questo anno è stata inserita una sezione scultura.

Vicaroni Alvaro
Falotto Fausto
Cresti Pietro
Mapelli Giovanni
Aboriche Samir
Abouriche Hafio
Stramaccia Sergio

SCUSE.

Riguardo alla quale ed anche riguardo agli acquerelli voglio porgere le  mie scuse agli autori per la pessima riuscita delle foto del reportage.

Non sono abituato alla foto di sculture e non so come renderle al meglio.

La eccessiva illuminazione esterna poi ha reso molti controluce, in cui si apprezzano male i dettagli.

Gli acquerelli, invece, riflettono sul vetro protettivo la luce delle lampade e quella esterna, nella foto si vede tutto meno che il disegno. Ho provato con vari trucchi ma non ho potuto fare meglio.

Per le prossime volte suggerirei di procurarsi un vetro antiriflesso.

Premi Quacquarini 2017

Come sempre il presidente della associazione amici dell’arte, Ciao Umbria , Marco Giacchetti assieme alla giuria tecnica ha distribuito Coppe, Medaglie e riconoscimenti ai vari artisti.

I primi tre classificati in denaro.

Quacquarini 2017

 

La manifestazione si è conclusa con una splendida cena.

Arrivederci al prossimo anno, a Basti Umbra per un altro bellissimo premo Quacquarini.

Giancarlo

 

Ma si può?

Mi chiedo

Ma si può?

Ma si può lucrare sul gioco d’azzardo?

Si! Si può! E’ osceno, ma si può. Si fa, lo fa il governo, o il suo ministro preposto, che incassa gratta e vinci, lotto e lotterie.

Lo fanno in tanti, produttori e concessionari di VLT ed altri terminali di vario tipo. Baristi e tabacchini, gestori delle infernali macchinette. A volte guadagnano fior di quattrini. Non che profumino ‘sti fiori, ma nemmeno puzzano, come ribadisce il proverbio, per cui…

Ma si sa, il vizio è brutto, e non è che con il proibizionismo si risolva qualcosa, anzi.

Meglio non proibire, meglio far giocare questi poveri cristi e attendere che smettano o muoiano e poi basta non ci saranno più giocatori, ne gioco. Non possiamo lasciare che dei privati mettano su un sistema clandestino e illegale. Sistema pericoloso, che alimenterebbe il vizio e farebbe proliferare i giocatori.

Ma si può?

Meglio di no.

Meglio sia lo stato a gestirlo, come il fumo, come l’alcool, come le tasse. Sì! Perché di tasse si tratta. Vuoi giocare? Invece di pagare il pizzo allo scommettitore clandestino, pagalo al tuo stato, sii bravo, sii buono, gioca, divertiti, saremo sempre con te.

Un business, che in inglese si traduce affari, facciamo un sacco di affari.

Ma si sa, per fare affari bisogna investire, stampare gratta e vinci, tanti gratta e vinci. Tanti tanti.

Lottomatica ne ha in giro 24 tipi diversi da 1 a 20€, passando per 2, 3, 5, 10€ il tagliando, con vincite che vanno da 1 a 7.000.000€.

Vincite…

Vediamo?

Vediamo.

Prendiamo i grattini da un euro, quelli da ragazzi, che tanti si vergognano a comprare, che sembrano poveri a spender così poco.

Costo del biglietto:1Euro – Vincita massima: € 10.000
Altri premi (in euro): 1-3-5-10-20-50-100-500-1.000
Percentuale di vincita:Il 26,05% dei biglietti è vincente.
Guardiamo ora le vincite.
 ma si puòIntanto si scopre che i biglietti stampati sono quasi 36 milioni e mezzo, come dicevo, tanti.
Che i premi ricchi sono pochi, ma si sa, non possono vincere facile tutti.
Che, nonostante ci sia un biglietto vincente da 10 mila  Euro ogni 4 milioni e mezzo di tagliandi, probabilmente si vince oltre i 501 Euro ogni milione di biglietti, poco più.
Ma ancora più interessane è che vincere fino a 500 Euro è facile, quasi un grattino su 4 lo fa.
WoW!
WoW???
Ma di biglietti vincenti da 500 Euro non ne sono stati stampati, sono solo 400 quelli da 100 Euro, uno tra 90mila.
Insomma solo quelli da 10 euro o sotto, non sono impossibili da trovare.
1 su quattro è vincente, più della metà vincono il costo 1€, se non ce ne compri un altro gratti gratis un biglietto su due, ma ce ne compri un altro e non vinci nulla.
Su un introito di 36 milioni e mezzo ti rendono 120-130 mila euro, devono avere delle spese, molte. Non solo la stampa dei biglietti.
Ma forse va meglio con i grattoni, quelli da venti Euro a botta?

Ma si può?

Vediamo.

Costo del biglietto: 20 Euro – Vincita massima: 7.000.000€
Altri premi (in euro): 20–25-40-50-100–200-500-1.000-10.000–50.000–1.000.000
Percentuale di vincita: Il 33,36 % dei biglietti è vincente.
E già qui va peggio solo uno su tre vince, ma si vince alla grande: 7 milioooooooniiiiiii.
ma si puòBeh, però qui si vincono 10mila Euro  ogni 60mila biglietti, per lo stesso importo si acquistavano 1 milione e duecentomila biglietti ed i 10 mila si vincevano ogni 4 miloni e mezzo, decisamente meglio direi i 10mila Euro si vincono meglio con i grattoni.

E poi?

Poi si possono vincere più premi assieme, speriamo che i due 7milioni e di quattro da 1milione di Euro, non siano tutti premi dello stesso biglietto… sai che sfortuna, li vince uno solo, al resto le briciole.
A me pare una fregatura.
Si capisce, ora, perché facciano tanta pubblicità ai gratta, alle slot alle lot. Offriamo tanti “sold” in cambio di “gold”. (avrei voluto dire “merd” ma “gold” rimava meglio e poi la merda non luccica mica?)
Peccato che al brillio non corrisponda che fuffa.
Non vinceremo mai nulla.
Il banco vince sempre.
Ed è vergognoso come lo fa.
E’ vergognoso che si possa fare.
Giancarlo

 

Fifty fifty

Fifty fifty

Dal 19 al 29 novembre 2017 l’Atrio d’onore della Provincia di Arezzo, con entrata da via Ricasoli 44/46, ospita “Fifty Fifty”, concorso e mostra collettiva di pittura promossa dal Cenacolo degli Artisti Aretini.

L’esposizione, sponsorizzata da Mastro Artista e patrocinata dalla Provincia di Arezzo, sarà visitabile – a ingresso libero e gratuito – tutti i giorni dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18,30. Domenica 19 novembre, alle ore 16, l’inaugurazione della mostra e la proclamazione dei vincitori.

 

Fifty Fifty

Fifty fifty

Una quarantina di opere.

Rigorosamente 50 cm per 50 cm.

(clicca l’immagine per ingrandire)

fifty fiftyUna premiazione, con pubblico, presidente, giuria tecnica ecc. ecc.:

Giancarlo

Arezzo notizie

Corriere di Arezzo

Il Cenacolo degli artisti aretini

Mastro artista

 

video

La sinistra che perde

… continua…

La sinistra che perde.

Non finirò mai di stupirmi.
Dalema che rimette in sella Berlusconi con la bicamerale.

Monti che fa leggi che nemmeno Berlusconi aveva osato fare e Bersani che vota la fiducia al Jobs Act della Fornero.

la sinistra
Pierluigi Bersani

Renzi che vuol disfare la Costituzione, unica legge seria Italiana.

E l’Europa avida e lontana, e le banche, MPS, Etruria e Venete in testa, ma anche le BCC, che salteranno costrette a diventare SPA.

E poi il mostro Equitalia, risalito dagli inferi Danteschi, per fare ché? Quello che non riescono o vogliono fare con i grandi evasori, colpire i piccoli evasori, a volte, involontari. Araba Fenice che risorge ancora dalle proprie ceneri, più forte e malvagia di prima.

Gentiloni che chiede la fiducia su tutto e la chiede anche sulla legge elettorale.
Se ne prende il merito. Non fa sporcare le scarpe lustre alla destra, decide tutto lui.

la sinistra
Paolo Gentiloni

Ci vuole una legge che favorisca le coalizioni, noi di sinistra, che siamo per l’inclusione, siamo per coalizzarci, nell’interesse comune.

Ma l’interesse di chi?

Comune a chi?

A chi giova a la sinistra?

Cui prodest?

Ma alla destra. E’ ovvio.

“Gentiloni, fa un piacere a Berlusconi.

Che non voglia sdebitarsi ed un posto assicurargli!”

Come si fa, a sinistra, a fare una legge elettorale d’odio verso qualcuno? Qualcuno che dice le cose come stanno. Quelle cose che vorremmo tutti sentire da uno di sinistra. Che avremmo voluto sentire da tutta la sinistra, o anche solo da un pochina. Che avremmo voluto sentire ripetute alla radio, alla televisione o scritte sui giornali.

Niente!

Ma come si fa a fare una legge elettorale che favorisce la destra, che gli consegna il prossimo governo. Che a destra si coalizzano, mentre a sinistra si dividono. Già son pochi e si dividono. Come in Sicilia. Ma sul jobs act, no! Vai tutti compatti a votare la fiducia. Il Jobs Act, l’unica legge di destra mai passata in un parlamento a maggioranza di sinistra, a maggioranza Bulgara, data la precedente legge elettorale.

Ma non ti vergogni Gentiloni?

Ma non ti vergogni Renzi?

la sinistra
Matteo Renzi

e non vi vergognate voi? Bersani, Cuperlo e tutti gli altri allegri compagni di merende?

Lo so direte che non siete stati voi.

Non siete Stato, voi.

Voi siete il nulla, con una poltrona sotto il culo per non precipitare nel nulla in cui siete. Con un titolo (dis)onorevole per emergere dal nulla che vi permea.

Ma gli Italiani capiranno?

Forse no!

Se non siete in grado di capire voi, creme de la creme. Classe dirigente. Classe diligente agli ordini di alcuni.

Direi classe di merda.

Ma non lo dico, non voglio sporcarmi la bocca.

Classe politica

Ma ho trovato una foto.

Ceppoduro

Alla filanda

A Loro Ciuffenna

Alla filanda mostra di opere d’arte contemporanea, opere da studio.

Nella splendida cittadina Valdarnese, accanto al Ciuffenna che passa dentro il paese, c’è una vecchia filanda, ormai adibita a polo espositivo.

Un bellissimo luogo per esposizioni.

Vi si sta svolgendo, dal 2 al 12 Novembre 2017, una interessantissima esposizione.

Giudicate voi:

Opere esposte:

Inoltre potrete ammirare le

Creazioni di Aldo del Vita:

Qualcosa dei bambini:

e della bambina:

Anche come giuria popolare, votate e determinerete il vincitore.

Alla filanda

Mi raccomando andate a vedere anche la mostra, non costa niente, ma vale molto.

I quadri visti dal vivo sono molto meglio.

Qui potete ingrandirli cliccandoci sopra.

Più su ho detto andate a vedere anche la mostra perché se ci andate po potrete anche visitare la pieve di Gropina, che è a due passi dal centro abitato di Loro.

E potrete vedere il ponte sul Ciuffenna o le tante altre chicche di Loro, tutte da non perdere.

Loro Ciuffenna fa parte de “I Borghi più belli d’Italia“.

Alla filanda

Giancarlo

Fighille

36° estemporanea e mostra opere d’arte.

A Fighille, un paesino Umbro nel comune di Citerna e in provincia di Perugia, sperduto nella pianura a pochi chilometri da Anghiari e da Sansepolcro.

Nei dintorni la piana del Tevere, con tanti campi, campi piani, distese enormi che finiscono sulle colline di Citerna a ovest e nell’appennino Tosco-Marchigano a est. Campi da sempre coltivati a Tabacco, alternato ai cereali. E’ una piana delimitata a Nord da Pieve Santo Stefano e a sud da Città di Castello. Città famose per l’arte e la cultura, ha Città di castello, quest’anno,ho partecipato alla biennale.

Comunque li, a Fighille, l’arte è di casa, da trentasei anni hanno un concorso di pittura abbinato all’estemporanea.

Vi partecipano da tutta Italia, isole comprese. E’ un concorso famoso, ricco di premi ricchi. Anche l’estemporanea è ricca e famosa. Soprattutto la gente è usa comprare le opere realizzate, anche durante le loro realizzazione.

Investono nel bello, questa è una grande cosa.

Il costo delle opere realizzate dipende dal pittore,se è conosciuto ed apprezzato valgono di più ma ci sono altri, sconosciuti, che trattano le loro realizzazioni per pochi soldi, anche poche centinaia. Un affare.

Non è importante essere famosi, importante è fare un dipinto che dica qualcosa, che parli il linguaggio dell’arte.

A volte si riesce a fare bene a volte no, quando viene meno bene si impara per la prossima volta.

C’è gente, comunque, che ha imparato benissimo, sono delle macchine creatrici di immagini, immagini bellissime, tecnicamente ineccepibili, magari con poco sentimento, se non quello retorico, romantico e mellifuo, ma tant’è che il prodotto finale è apprezzato e non poco.

Ora giudicate voi il risultato di questa due giorni.

Estemporanea a Fighille.

Alcune immagini prese durante la manifestazione.

Cliccare per ingrandire..

Fighille

Sculture esposte al piccolo museo.

A Fighille hanno realizzato un museo con i quadri vincitori delle 36 edizioni estemporanee, non ho foto dei quadri esposti ma potrete vederli nel sito di Fighille arte.

Io ho fotografato le sculture esposte in concomitanza della manifestazione.

Fighille

Opere realizzate.

Qui tutte, se non me ne sono persa qualcuna, le opere prodotte nella due giorni.

Fighille

Premiazione.

Alcune fasi della premiazione.

Fighille

Giancarlo

 

 

Che bello, che bello

Mi vien da dire:

che bello!

Mentre rientro a casa, aahh alla sera, il rientro, che bello.

Mentre rientro a casa che faccio? ascolto la radio.

Manuela si lamenta e si dilunga rubando preziosi secondi ai suoi ospiti.

L’ascolto sperando che torni quella di un tempo, ma il tempo, ignorante, è passato e non ritorna. “E’ la vita”, penso, “che scorre come questa strada sotto i miei pneumatici”. Scorre, come le parole della radio, e cambia come l’automobile: questa utilitaria che non cambio perché soldi non ce ne sono. Cambia, cambia il conduttore, c’è il GR1. Lo ascolto distratto dal paesaggio intorno, dal ponte Leonardo, dall’Arno che non tira come d’estate.

Che bello!

che belloBelle notizie anche alla radio. Deve essere uscita qualche statistica. Eurispes o Istat, Istat mi sa. Ma chi se ne frega? Ero distratto, come i polli. Non posso seguire tutto e tutti, come le galline il gallo.

Ma il buon conduttore sa come catturare la tua attenzione, ti snocciola cifre che non afferri, come la mosca che è entrata nell’abitacolo: c’è, non c’è. La senti, la vedi, poi scompare per un po, ma c’è. Eccola, la bella notizia: l’Italia è più ricca, più felice, siamo usciti dalla crisi? Non so. Ma la disoccupazione è calata, qualche punto (decimale), oh, non crediamo chissà cosa, ma il conduttore è contento. Le donne, le donne sono quelle che hanno fatto il risultato migliore, da record. E i giovani, un botto di occupati in più.

Preoccupati.

Oh, gli occupati sono sempre meno che in tutta Europa, forse la Grecia sarà messa peggio, come al solito, ma non ho capito e non ho voglia di verificare. Fatelo voi ho messo i link ISTAT.

Ah, dimenticavo, il conduttore dice, alla fine, ma d’altronde come poteva dirlo prima, rovinando la buona notizia prima di darla?

Dimenticavo, dicevo, di dirvi che il conduttore ha detto che l’aumento della occupazione deriva quasi tutto, o per la maggior quantità da contratti a termine (6:1).

Contratti a termine? Ma avrò capito bene?

Non so, non ho voglia di controllare.

Fatelo voi se volete.

Poi ditemelo, se volete.

Non me ne importa un cazzo.

Continuano a prenderci per il culo.

Ma che ci vadano, affanculo.

Che avesse ragione Grillo?

Che bello!!!

Ceppoduro

San Vincenti

VENDEMMIA

A San Vincenti, paesino Toscano in quel di Siena, c’è una pieve ed una tenuta, la Tenuta San Vincenti, appunto. Ci sono viti e olivi e ora era il tempo della vendemmia. La vendemmia, quando il tempo è buono, è una festa, si ride, si scherza, ci si prende gioco degli altri.

Qualcuno lavora di più, qualcuno lavora di meno, ma nessuno resta indietro (ma questa qui è verità vera, mica un modo di dire).

Paesaggisticamente la tenuta è un gioiello incastonato nel fianco dai monti del Chianti, sormontato da boschi e villaggi. Nel fondovalle si vedono le Crete Senesi e in lontananza l’Amiata. Montebenichi, nel comune di Bucine, rimane proprio di fronte.

San Vincenti

San VincentiSan VincentiMa…

Non sono solo i panorami naturali a stupirci. Anche le modifiche antropiche, le vigne, sono paesaggi unici, uguali ma sempre diversi.

San Vincenti San Vincenti San Vincenti San VincentiMa torniamo a noi, alla vendemmia ecco i protagonisti (gli attori ed i trattori).

San Vincenti
Hassani

San Vincenti
Rosi

San Vincenti

San Vincenti
Tiziana

Michela

San Vincenti
Alessandro
San Vincenti
Matteo

San Vincenti
Alessio
San Vincenti
Lorenzo

San Vincenti
Roberto

Eccoli al lavoro:

San Vincenti San Vincenti San Vincenti San Vincenti San Vincenti

San Vincenti
Peter

Guardate che uva è stata raccolta:

San Vincenti San VincentiNella tenuta trovano posto anche fiori e altri frutti, non solo uva.

San Vincenti Eppoi, eppoi, la vendemmia è finita, o quasi e bisogna festeggiare, si mangia.

Una griglia fenomenale, innaffiata di vino, di ottimo vino.

San Vincenti
Il vero mestiere di Riccardo

San VincentiSan Vincenti

San Vincenti San VincentiA tavola.

 

Un ultimo giro di facce di quelli che un giorno potranno dire: “Io c’ero”.

Scusate ma prima c’era lui, non posso dimenticarmelo.

San VincentiEcco ora gli eroi della vendemmia 2017:

Barbara

Marilena

San VincentiPrima di finire facciamo un giro in cantina.

Giancarlo Arrigucci 2017 Giancarlo Arrigucci 2017 Ecco è finita, la giornata, la vendemmia, la gita in un posto da sogno.

Giancarlo

San Leolino

Bucine.

San LeolinoEcco San Leolino

Ripensavo a San Leolino, il paese dove ho passato parte della mia infanzia, è cambiato poco da allora, io me lo ricordo così, come se non fosse cambiato per nulla.

Ecco San Leolino è un piccolo paese adagiato sulle prime pendici dei monti del Chianti, circondato da uliveti e qualche pianta di noce o di castagno. Da San Leolino si può salire più in alto, arrivando a Poggio al Fattore, a Cennina o a Solata (passando da Cennina o da Ristolli). Si può raggiungere la Torre di Galatrona via Carnasciale, scendendo poi a Galatrona e Mercatale Valdarno. Una visita a Torre di Mercatale e siamo di nuovo per la via di casa.

Cosa ha di particolare il paese di San Leolino? Beh, intanto si affaccia sul Valdarno con lo sfondo del Pratomagno.

Ha una chiesa, ormai museo, ed una canonica bellissimi. Non hanno niente di speciale architettonicamente parlando, intendiamoci, ma sono belli perché  unici. La torre campanaria bifora, è un muretto che va poco in alto, schiacciato, senza grandi pretese, ma con un bell’orologio sotto.

Il castello, continuazione della base della chiesa, appoggia le sue fondamenta nella viva roccia, ed ha i muri pieni di piante di cappero, dai fiori belli ed eleganti.

L’olio di questi declivi è speciale, uno dei migliori della zona, e l’olio prodotto da Pergine a Montegonzi non è secondo a nessuno in Italia e nel mondo.

Ecco San Leolino

C’è un circolino, dove si può mangiare qualcosa e bere un buon caffè, c’è un campo di calcio, dedicato a Marco, che è morto troppo giovane per sfogare sino in fondo la sua passione sportiva. Dove si può assistere a grandi competizioni tra squadre locali.

Ci sono tanti laghi e laghetti, intorno, che visitarli è un piacere, per passare una giornata  tranquilla.

Da ultimo è tutto un fiorire di produttori di vino, che volentieri ti offrono un bicchiere per sentire come lo fanno.  Enjoy.

Si affaccia sul Valdarno, con lo sfondo del Pratomagno
la canonica
Chiesa-Museo

Giancarlo

La scuola.

Cosa fanno? E’ la scuola!!!

La scuola ribaltata.

La scuola Italiana ribaltata da una legge incredibile, incredibilmente … non metto l’aggettivo per rispetto a quella persona che il vocabolario on line Treccani definisce, tra l’altro, <persona di scarsa intelligenza>.

La notizia è: <Da quest’anno basterà un solo professore contrario alla bocciatura e l’alunno sarà ammesso alla classe successiva.>, dicono sia scritto nella “buona scuola” la legge di Renzi-Gentiloni.

Ho controllato, c’è scritto: <Alla primaria varrà la normativa vigente: la non ammissione è prevista solo in casi eccezionali e con decisione unanime dei docenti della classe. Ma con una novità: viene esplicitato che l’ammissione è prevista anche in caso di livelli di apprendimento “parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione”. Le scuole dovranno attivare, anche questa è una novità, specifiche strategie di miglioramento per sostenere il raggiungimento dei necessari livelli di apprendimento da parte degli alunni e delle alunne più deboli. Per una scuola più inclusiva e capace di non lasciare solo chi resta indietro. >

Quale è il problema?

Direte voi.

Il problema è grande, riguarda le idee, coinvolge il sentimento, la forma  educativa.

La scuola deve essere, per gli estensori della legge, capace di non lasciare solo chi resta indietro.

Non livella il livello di istruzione. Fa proseguire nelle classi chi è indietro con il livello, così che il divario aumenti.

La scuola, per me, deve educare  e non permettere a nessuno di avere un livello più basso degli altri. Non si educa tutti allo stesso modo, ma si deve educare tutti. Il compito di un insegnante è educare, non far finta di niente e promuovere formalmente. L’insegnante deve portare tutti ad un livello educativo, se non uguale, almeno molto vicino. Promuovere tutti perché tutti meritano di essere promossi. Se la scuola non insegna a tutti i suoi alunni ha fallito.

Dite che è utopia? Che non si può fare?

Io dico di no e di si.

E’ reale e si può fare.

Quello scelto con la “”buona scuola” (ma intendono prenderci per il culo quando danno i nomi alle leggi?) è un modo facile per emarginare ancora di più chi è già emarginato o ha problemi cognitivi e resta indietro. Questi problemi non verranno nemmeno affrontati, figuriamoci risolti.

Voilà, non serviranno più insegnanti di sostegno, nemmeno insegnanti capaci di insegnare. Faremo solo con i bidelli. Un grande risparmio per le casse dello Stato.
Tutti in fondo, fino al diploma, ma tutti ignoranti come piace ai potenti.

Che peccato, un’altra occasione persa.

Ma certamente un’altra prova del disvalore di chi dovrebbe guidarci.

Dico dovrebbe, perché io non lo seguo.

Io sono un uomo, non un Lemming.

Nel baratro che si gettino loro.

Ceppoduro

 

Fonte: repubblica.it

Approfondimento: Comunicato stampa del consiglio dei ministri