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Casus Belli. Ora basta! Guerra, guerra, guerra!

Casus Belli

Un Casus Belli, quanto è successo a Nizza sembra proprio configurarsi come una ragione, millantata, per fare la guerra. Oggi è stato tutto un susseguirsi di dichiarazioni, di “basta un se ne po più” di “dobbiamo reagire prima che ci uccidano tutti”. Di “I mussulmani non sono tolleranti. Neanche i moderati dichiarano apertamente di essere contro il terrorismo”.

Insomma: “è tempo di reagire”, “facciamoli fuori questi sporchi musi rossi” o Vietcong o Zingari o…

Casus Belli

Ma se ci pensiamo bene quanto accaduto a Nizza, non ha gran che di terroristico. Certo un pazzo si è lanciato tra la folla con l’intento di ucciderne quanti più possibile. Con la volontà di farsi ammazzare, sparando all’impazzata.

Ma non per premeditazione islamica o dell’IS o di AlQuaeda , no. Voleva dimostrare alla moglie, che lo aveva lasciato, di avere le palle. Ha venduto cara la pelle, è stato un suicidio. Le sterzate non servivano a uccidere più gente, ma a schivare il più a lungo possibile i colpi di eventuali poliziotti. Che poi, inevitabilmente, come lui sapeva bene, sono arrivati a bersaglio e lo hanno ucciso.

Terrorismo?

Certo ha fatto una strage, ma non è stata rivendicata, non seriamente. Non è stato un attacco alla Francia, se non personale da quel piccolo bastardo, che forse ce l’aveva con quella nazione che ha dato modo alla moglie di ribellarglisi e lasciarlo. Che ha dato alle donne quei diritti che in altre parti del globo si ostinano ancora a negare all’altra metà del mondo, quello femminile.

Ma, con il dovuto rispetto per le vittime, non sono morti per colpa di terroristi. Che poi ci terrorizzi l’idea che chiunque sia sopra un camion possa ucciderci, lo capisco. Allora non andiamo in autostrada. Perché è quello che vi succede ogni giorno. Andate a vedere, sulle strade Italiane, quante morti ci sono per scontri tra e con camion ogni giorno. Tutti islamisti?

Ma tutti, nel caso Francese, non hanno avuto dubbi, anche la dinamica è stata raccontata “pro Jihad sua”, sin dall’inizio, per poi retrocedere ad un “semplice” suicidio. Con strage vendicativa, ma pur sempre suicidio.

Casus BelliJiad

Casus belli

Sono preoccupato non voglio un casus belli, non voglio guerre sante, guerre avventate. Non voglio limitare le mie libertà per combattere il nemico. Cosa possono fare, far chiedere il nullaosta 98 a tutti i camionisti prima di salire sul loro mezzo di trasporto?

Se questo è terrorismo non possiamo fare nulla se non conviverci o mettere bande chiodate ad ogni strada con un poliziotto all’inizio ed uno alla fine della strada stessa a manovrarle, come l’arbitro di porta agli Europei, suvvia, siate seri.

Forse I Francesi hanno la coda di paglia, forse i Francesi non hanno la coscienza pulita ma questo non può, di nuovo, scatenare una guerra. Contro chi, poi? Non è che qualcuno vuole resuscitare l’IS, dato oramai per spacciato, per altri scopi?

Suvvia riportiamo l’evento su un piano razionale. E’ stata una tragedia immensa, che dovremo evitare che si ripeta nelle stesse modalità. Ma che non riusciremo ad evitare ancora in modi diversi.

E stata una sciagura.

Piangiamo i morti ed aiutiamo i feriti.

Che sono le uniche due cose serie da fare.

Saluti

Ceppoduro

MPS, Credevamo di aver visto tutto, ma al peggio…

MPS

Abbiamo una nuova banca il Monte delle Pensioni di Stato (MPS).

Credevamo di aver visto tutto, ma al peggio non v’è limite. Se vuoi andare in pensione, ma ti mancano massimo tre anni, ora puoi farlo tranquillamente,” senza penalizzazioni” dice Repubblica.it.

Vai in banca, chiedi un prestito e lo rendi con comodo, senza problemi. Con un semplice ammortamento sul prestito.

MPS bankMa chi è il genio che ha pensato questa mostruosità?

Voglio proporlo al premio Nobel per l’economia.

Guarda bello, che a me mi deve pagare il signor Inps. Non ho bisogno di chiedere un mutuo. Io sono iscritto obbligatoriamente con lui. Il contratto l’ho rispettato. Io ho pagato le rate di iscrizione. Ho pagato tutto.

Se il signor Inps non può pagarmi, faremo le barricate, come i Francesi.

Non è così signori sindacalisti?

Cosa aspettiamo, l’apertura della banca, per chiedere il foglio informativo?

Cosa sta succedendo? Anche i sindacati non vogliono rispettare il contratto con i propri iscritti? Sindacati, ma da che parte state?

Intanto, nell’attesa delle barricate vado a votare.

Io al ballottaggio, voto qualsiasi candidato si opponga ai partiti di governo.

Io al referendum confermativo voto NO.

Sciopero.

Voglio lo sciopero.
Io sciopero.

MPS 5000_yen MPS 100_YenFonte  La Repubblica

Il ponte sullo stretto. In genere sono favorevole ai ponti.

Il ponte sullo stretto

In genere sono favorevole ai ponti, i ponti uniscono, permettono il contatto, anche l’ibridazione, se vogliamo, comunque non dividono. Il ponte è uno strumento di amicizia, di collaborazione, di scambio economico e culturale.

Li dipingo anche, perché rappresentarli, replicarli serve a mantenerli, nel senso di manutenzione, a preservarli ad usarli.

il ponte 2015_022_Il_ponte_di_Bucine_l_AmbraIl_Mulino_e_la_Rimessa il ponte 2015_013_B_Ponte_di_Pogi

Ho scritto e riscritto sui ponti,

e ne abbiamo scritto, riscritto, riscritto, riscritto, riscritto e riscritto nel blog.

Ma sono stato felice che il ponte sullo stretto non sia stato fatto, faraonico e inutile, ci sono i traghetti, molto più adatti ed economici a collegare le due sponde, con i soldi del ponte possiamo mettere una flotta doppia, tripla o che so io di traghetti di prima classe, con tutti i comfort, diminuendo anche il prezzo del trasporto, tanti da rendere quasi nulle le attese di imbarco, come un lungo ponte di barche, di traghetti. Insomma a che serve il ponte?

Ecco a questa domanda risponde Renzi, oggi, il ponte serviva, serve, andava fatto, va fatto e lo faremo presto.

Continuo a non essere d’accordo, come non lo ero con Berlusconi, vogliamo veramente buttare a mare un mucchio di soldi? Per fare cosa? Per mettere un ticket esorbitante a chi ci passerà e non far trovare gli altri servizi (traghetti) ormai divenuti non remunerativi, a chi non volesse passarci.

Se esistesse un piano di priorità per le opere pubbliche da realizzare, e se questo non fosse viziato da interessi di lobby o di partito, il ponte non ci sarebbe neppure inserito, neppure all’ultimo posto.

Se fosse un ponte romanico semidistrutto, come quello di Bucine, come il Romito  di Laterina, non ci penserei un attimo a spender dei soldi per riportarli ai vecchi splendori.

Il ponte di bucine il ponte Romito

Però buttare via soldi pubblici per la vanità o l’interessa privato no.

A questo servirebbe il ponte sullo stretto, a sperperare miliardi di Euro per ricordare chi lo costruì.

Vogliamo veramente questo?

Io No.

Giancarlo

 

Fonte:

Il fatto quotidiano

Leonardo e il Ponte di Bucine

Leonardo e il Ponte di Bucine.

leda_and_the_swan_1510_1515 attribito ad un allievo diLeonardo

Il ricercatore leonardesco Francesco Sordini è convinto che il ponte che si vede dietro Leda nel dipinto “Leda and the swan” (1510-1515) attualmente esposta alla Galleria Borghese di Roma ed attribuita ad un allievo di Leonardo, sia il ponte di Bucine, ponte Romano distrutto durante il secondo conflitto mondiale e mai ricostruito. Leggi qui.

Sembra che a questa conclusione lo studioso sia pervenuto studiando il paesaggio del quadro intorno al ponte, si vedrebbe con incredibile somiglianza il vallone in Pratomagno come lo si vede dal vecchio ponte di Bucine.

 Schermata del 2016-05-02 17:14:47 Schermata del 2016-05-02 17:14:24 Schermata del 2016-05-02 17:13:24

 

Sarebbe interessante pensare di ricostruire il ponte, preservando per sempre l’integrità dell’unica arcata sopravvissuta.

DSC_3805_lzn DSC_3807_lznIl sindaco Tanzini potrebbe avviare l’iter necessario a fare in modo che ciò avvenga.

Ci sono varie ragioni per farlo:

(ri)costruire un ponte è sempre positivo, meglio di un muro al confine o di una barricata, è un’idea di pace.

Mantenere e preservare dalla completa distruzione il ricordo, ed i ruderi di un manufatto così antico dovrebbe essere il primo impegno di ogni persona civile.

Evitare che l’ingegno ed il sudore dei costruttori Romani dell’epoca vada perduto.

A pochi metri dal ponte sono nato io, dalla finestra della camera natale posso ancora vedere i resti del ponte di fronte al mio sguardo.

Non è comunque concepibile in un paese Italiano di non fare nulla per preservare questo monumento. A cosa servono le sopraintendenze? E tutti gli altri boureaux burocratique, Dislocati a destra e a manca tra comune provincia e regione? Pieni di tecnici di livello che saprebbero come fare, se solo gli dicessero di farlo, per recuperare gli antichi splendori del sito.

Ma sembra evidente che si preferisca piangerci addosso, volere i turisti a visitare il nulla quando potremmo averci delle cose.

Non abbiamo i soldi? Chiediamoli a chi il ponte l’ha devastato. Alla Germania, alla UE, agli USA. Presentiamo un progetto di recupero serio e portiamolo avanti.

Se qualcuno è d’accordo con me per favore commenti l’articolo. Vedi mai che non sia possibile riportare ai vecchi splendori un monumento che le ragioni della guerra volevano perduto.

Giancarlo

Fonte:

Comune di Bucine

UFO

UFO

UFO, Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object:

Oggetto volante sconosciuto o non identificato.  Termine che ha rimpiazzato il precedente “disco volante”, speciale astronave di alieni, molte volte marziani, dalle velocità prossime a quella della luce, che potevano anche restare sospese in aria emettendo luci fantasmagoriche, che potevano avere chissà quali altre capacità. Gli avvistamenti UFO si sono susseguiti negli anni e, sembra, se ne trovino tracce anche nell’antichità, dipinti su quadri, nascosti tra reperti eccetera.

Io non ci credevo, ero scettico, come lo sono di molte cose, specialmente i fenomeni paranormali. Non è che abbia cambiato idea, ma mi è successo qualcosa che mi ha fatto riflettere, sorgere un dubbio.

Accadde che…

Ecco! Ieri sera ero  a casa tranquillo, appena rientrato dalla mia lezione di fotografia, i ragazzi erano a letto, il più grande è tornato a casa subito dopo di me, ed anche lui si è coricato, sono rimasto solo, mia moglie non c’era, ho deciso di portare dentro casa qualche pezzo di legna per il caminetto, prima di coricarmi anch’io.

Il cielo era stellato, gli astri incorniciati in un nero profondo verso nord, meno scuro verso est dove si intravede la via lattea. Ed è da questa parte del cielo che il chiarore si è manifestato, con intensità sempre maggiore, come procedesse verso di me.

Sono rimasto bloccato, affascinato, a bocca aperta, la luce, abbagliante mi ha avvolto da sopra e ne sono stato risucchiato, come fossi in un turbine di vento. Il tutto illuminato a giorno, con un riverbero accecante.

UFO Immagine che ricostruisce il rapimento del taglialegna Travis Walton nel 1975, la cui vicenda ispirò il film Bagliori nel buio.
Immagine che ricostruisce il rapimento del taglialegna Travis Walton nel 1975, la cui vicenda ispirò il film Bagliori nel buio.

Rapito da un cielo stellato

Credo di essermi addormentato o di essere svenuto, insomma non ricordo niente fino a che mi sono reso conto di essere desto, posizionato più o meno dove mi ricordavo di essermi soffermato a guardar le stelle. Ma il posto non sembrava proprio lo stesso, mi mancavano alcuni riferimenti. Non c’erano più i tralicci dell’alta tensione, una buona metà della casa non era stata costruita. Non si vedevano le luci a San Leolino. Ma solo dei fuochi nei campi vicini con il crepitio del legno verde degli alberi che bruciavano e le grida di genti, che sembravano ferite. E lo erano veramente, c’era stata una battaglia, feroce, sanguinaria, anche i civili erano rimasti coinvolti, anzi travolti, non so da cosa, molti sembravano macellati, squartati, come i maiali, e lasciati li.

Agnese.

Di fronte a me una giovane donna cercava di soccorrere quello che doveva essere suo marito, il suo compagno, trafitto nel petto, ormai agonizzante in un lago di sangue. “Siamo in guerra” mi dico. Mi avvicino e per poco non svengo. Non per la vista del sangue ma per la faccia di lui. Lui ero io. Insomma lui mi somigliava così tanto che sembrava essere me. Lo soccorsi ma invano, lo scossi violentemente, provando a rianimarlo ma niente, un cencio. Lei, disperata mi si aggrappò al collo, confondendomi oramai per il suo uomo, e baciandomi mi disse: “grazie, grazie … sei vivo… morire oggi no… il giorno delle nozze, nooooo!” Gridò. “Ti amo, ti amo, ti amo. Non puoi morire così”. E giù pianti e singhiozzi e risate isteriche e ancora pianti disperati e risa e singhiozzi.

UFO Aviazione nella seconda guerra mondiale - Wikipedia it.wikipedia.org4786 × 4236Ricerca tramite immagine Offensiva alleata in Africa e in Europa
Aviazione nella seconda guerra mondiale – Wikipedia
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Offensiva alleata in Africa e in Europa

L’amore e la morte.

L’amore e l’amorte. Lei in questo trance isterico mi afferra il capo con le mani  e mi bacia, mi bacia ripetutamente, con passione, facendomi male. Finiamo a far l’amore, e lei, ormai all’orgasmo, mi chiama, mi grida, forte: “Gino!, Gino! Oh, Giinooooo!” Lasciandosi andare spossata. La guardo, alla luce del sole che sta nascendo dietro Montozzi. E’ bellissima, è una donna meravigliosa. Mi sembra di conoscerla da sempre, si me ne sono innamorato, immediatamente, in un attimo. La guardo e ne ricordo anche il nome, Agnese, si si chiama Agnese. Un nome bellissimo e dolcissimo per una donna bellissima dolcissima. Proprio come quello di mia nonna Agnese, la moglie di nonno Gino.

UFO 6

“No!” Ora la riconosco e mi rendo conto di quel che ho fatto: Ho fatto l’amore con mia nonna. Non è possibile. “Che è successo, che succederà, ora”. Mi chiedo.

Non lo so.

Ma non mi ricordo altro.

Mi sono svegliato stamani, seduto nella panca di legno della veranda, con le mani che mi tenevano la faccia, come se stessi pensando, piangendo sommessamente.

Ancora penso a lei, a quello che abbiamo fatto. A mio nonno, morto. A me. E a noi. Poi mi sono calmato, e ho ragionato. Ho capito. Ora mi piace pensare che se questo non fosse successo ora non ci sarei. Se non fossi nonno di me stesso si sarebbe interrotto tutto anni prima. Se non avessi incontrato un UFO. E se non mi avesse portato indietro nel tempo. Mia nonna Agnese non avrebbe mai avuto un figlio, mio padre Angelo. Ed io non sarei mai nato.

Come è paradossale, a volte, la vita.

Giancarlo

 

 

“Where is everybody?” (“Dove sono tutti quanti?”)

“Where is everybody?”

(“Dove sono tutti quanti?”)

E’ più o meno la famosa domanda di fermi a Los Alamos, riferita agli extraterrestri allora di moda negli avvistamenti UFO.

Ci sono tante risposte possibili per questa domanda, addirittura Drake ha pensato un’equazione che aiuta a risolvere l’enigma.

Possiamo ipotizzare che :

Le civiltà evolute hanno breve durata

Esistono ma sono troppo lontane nello spazio e nel tempo

Esistono ma non comunicano o non vogliono comunicare

Non siamo in grado di ricevere le loro comunicazioni

oppure, e questo mi trova sostanzialmente d’accordo,

Siamo soli.

Ritengo difficile che qualcosa di così complicato come la formazione della vita, possa ripetersi altrove, e che un’altra forma di vita intelligente sia quasi impossibile (600 erano le possibilità per Drake).

Sono sicuro che molti di voi non saranno d’accordo con me, adottando qualche altra delle possibili risposte elencate o altre che non ho messo in lista, ma sono certo di essere nel giusto, meglio così, sarebbe difficile avere a che fare con altri extraterrestri “intelligenti”. Già non riusciamo ad andare d’accordo in quattro gatti su questa terra, figuriamoci Marziani e altri innominabili alieni.

Contro la guerra contro la Libia (Where)

 

Vedi il dipinto

Where?

Insomma anche Fermi si domandava: “se davvero ci sono altre forme di via intelligente, dove cavolo sono?”
Perché se ci fossero veramente avrebbero già provato a conquistarci a sfruttare i nostri giacimenti di carbone, di gas o di petrolio. O semplicemente a schiavizzarci, con o senza tratta dei terrestri in altri mondi lontani.

O forse ci hanno già preso e non lo sappiamo, ci sfruttano in altro modo e non ce ne accorgiamo, forse vogliono solo il tempo, il nostro tempo e ce lo prendono in tutte le cose che facciamo, tutti i giorni, con il nostro lavoro, gli hobby, i passatempi.

Si passa-tempo.

Il tempo passa e non ritorna.

Il tempo passa in altre mani.

Il tempo, la cosa più preziosa che abbiamo.

Ed a cui non diamo valore.

Giancarlo

Venti di guerra.

Venti di guerra

La tragica uccisione di due Italiani in Libia riaccende venti di guerra appena appena sopiti.

libia

 

Niente, il governo sembra deciso, i media soffiano  sul fuoco, gli esperti incalzano, dobbiamo intervenire e prima lo facciamo meglio è.

Sembra siano pronti 50 incursori per un intervento rapido.

isis

 

Nel vuoto gli avvertimenti di Berlusconi e di Prodi per non intervenire, se non su legittima richiesta del governo unitario, che non c’è, ne come richiesta ne come governo.

Ma secondo il corriere della sera è già pronto un decreto, secretato, (perché secretato?) del governo con i piani di intervento, la catena di comando e tutto quel che serve di contorno all’azione.

“Sarà l’Aise, il nostro servizio segreto per la sicurezza esterna, a dirigere le operazioni di unità speciali militari italiane in Libia.”

Schermata del 2016-03-03 21:59:01

 

Forse non ho letto bene la COSTITUZIONE ITALIANA, che allo

Art. 11

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Eppure il testo della Costituzione è riportato nel sito del governo, da dove ho tratto l’art.11, in quello del senato, della camera, del quirinale e pure su Wikipedia. Possibile che la nostra bella Costituzione continui ad essere un libro intonso?

Noi non possiamo intervenire, se non ci viene legittimamente chiesto dai legittimi rappresentanti della Libia.

Certo, lo so, lo abbiamo già fatto una volta contro Gheddafi.

Complimenti.

Facciamolo ancora.

Visti i risultati, poi.

Via, signor Renzi, ci ripensi!

E lei signor Mattarella, cosa pensa?

mattarella

 

 

Bucine,

per un mondo libero e senza guerre.

 

Fonte

Il fatto quotidiano

Il corriere della sera

governo.it

Olocausti

Nel mondo tanti

Olocausti (*)

 

olocausti

Famiglia Cristiana, in un post condiviso da Lilia, evidenzia che c’è un altro giorno della memoria, raccontandoci che:

“Il 1 febbraio 1876 gli Stati Uniti dichiararono guerra ai Sioux che non volevano abbandonare i territori dov’era stato scoperto l’oro. E fu l’inizio del massacro di Wounded Knee”

Io ho asserito:

“Della storia del genere umano non si ricordano che omicidi, massacri, genocidi, guerre, battaglie, conflitti, invasioni, bombardamenti, incendi, oppressioni, soppressioni, distruzioni, annichilazioni, sottomissioni, persecuzioni e via discorrendo.
Più o meno tutti eventi e date da ricordare perché hanno cambiato la vita dei nostri predecessori ed influenzano anche la nostra. Ma, evidentemente, mai in positivo. Perché, sebbene ricordate, quelle date e quegli eventi si rigenerano e si ripetono continuamente. Sempre nuovi e sempre uguali a se stessi.
Vorrei, un giorno, commemorare un giorno in cui non è accaduto nulla.
Un giorno in pace da rievocare ogni giorno a seguire.
Ma questo non sarà possibile, aggiungeremo altri lutti, altri eventi funerei alla nostra storia. Li ricorderemo e non impareremo mai a non ripeterli ancora in futuro.
E così sarà, nei secoli a venire.”

Olocausti, mi scrive Lilia:

“Chissà, io sono cresciuta sperando nel Sole dell’Avvenire e sono stata educata all’ottimismo, quindi spero sempre che le cose si mettano meglio. Ma l’idea di festeggiare il “Giorno in cui non è successo Niente” mi pare geniale. Da lanciarci una campagna on line!”

Non riusciremo a farne una bandiera, ma sarebbe un bel cambio di paradigma cominciare a scrivere la storia sui non eventi. Trovassimo un modo per farlo, per cominciare a scrivere la “nuova storia moderna”.

OGGI, NON FOSSE ACCADUTO NULLA DI MALE NEL MONDO, SAREBBE UN GIORNO DELLA MEMORIA FANTASTICO.

Un giorno senza olocausti, rivoluzionario.

Troviamone uno, da festeggiare, da cominciare a festeggiare ora.

Giancarlo

 

 

 

 

Fonte:

Famiglia cristiana

Profilo di L. Hartman

Jan Palach

Jan Palach

Oggi, 19-1-16, 47 anni fa, moriva Jan Palach.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Jan Palach

Jan Palach (Praga, 11 agosto 1948 – Praga, 19 gennaio 1969) è stato un patriota cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza anti-sovietica del suo Paese.

Lasciò scritto: “Noi esigiamo l’abolizione della censura e la proibizione dei bollettini di occupazione. Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s’infiammerà »

Ne sono morti altri sette, più o meno in silenzio, per liberare la Cecoslovacchia delle forze di invasione Russe che occuparono la sua nazione a seguito della cosiddetta Primavera di Praga.

2_lzn-1 Jan PalachDopo tanti anni

dobbiamo domandarci se ne valse la pena.

Per la Cecoslovacchia sicuramente si. Contro l’oppressione di forze militari Russe d’invasione si, sicuramente.

Ma per il mondo, a parte il gesto, il ricordo del gesto, di offrire la vita, una giovane vita, per degli ideali forti, per altri giovani, per la loro libertà, non è servito molto.

Tutt’oggi abbiamo forze di invasione in molti paesi, le chiamano diversamente, ma fanno la stessa cosa dei Russi di allora. Abbiamo guerre, bombardamenti, sangue, profughi. Che non vogliamo ma a cui, senza capirne le conseguenze, bombardiamo casa. Abbiamo bambini Africani a cui inviamo medicinali e cibo per salvargli la vita. Che poi, da grandi, respingiamo alle frontiere perché privi di permesso di soggiorno. Abbiamo l’ISIS e abbiamo disseminato scorie radioattive un po dovunque. Abbiamo avuto Hiroshima e Nagasaki e poi centinaia di test nucleari ovunque e qualche centrale elettrica scoppiettante qua e la.

chernobyl1_lzn Jan PalachNo Jan, non hai raggiunto lo scopo.

Non siamo liberi, ci manipolano e ne andiamo fieri.

Ci regalano un po di consumismo, cercando di togliendoci il pensiero, finché ci scorderemo il significato di “COGITO ERGO SUM” e non distingueremo più il vero dal falso.

Ciao Jan,

Rest in Peace.

Giancarlo

Della Siria non si parla più, come del gatto di Bigazzi.

Della Siria non si parla più

L’ANSA titola sulla Siria:

Madaya, nella città assediata da Assad si muore di fame”

Mostrando una foto raccapricciante di un ragazzo denutrito, tutto pelle ed ossa.

Nell’articolo si dice che i bimbi di Madaya mangino, per sopravvivere, foglie, cani e gatti.

Poi dice che il governo siriano si è impegnato a far giungere aiuti umanitari alla città che è sotto assedio delle truppe dello stesso governo, ma… per ora…

Si racconta di come in questa cittadina siano 40.000 le persone assediate su un totale di 400.000 intrappolate nelle stesse condizioni in altre zone, nella maggior parte dei casi dai governativi o loro alleati, ma in altre aree dai miliziani dell’ISIS.

L’articolo si conclude con: “Speriamo di arrivare prima che altre persone muoiano di fame”, ha affermato oggi Melissa Fleming dell’Unhcr”.

Bene, speriamo.

E’ una vergogna, chiunque sia l’assediante che cose del genere succedano ancora. Mi vergogno di non poter fare nulla se non ricordarvi, a tutti, quello che sta accadendo ora.

E’ Interessante ricordare anche che in Italia, la nostra RAI, la televisione pubblica, cinque anni fa abbia revocato il signor Beppe Bigazzi dalla trasmissione “La prova del cuoco” a cui partecipava come presentatore, per aver detto in trasmissione di aver mangiato in passato carne di gatto, e che fosse tradizione comune in tutta Italia farlo in certi periodi dell’anno. Ecco spiegato perché nessuno parla di Madaya ne della Siria.

Comunque la pensiate, sulla RAI, sulla Siria, sul gatto, che volete che mangino in quel paese sotto assedio da tempo? Ecco come si presenta il paese visto dall’alto, quattro case in mezzo al deserto, credo sia difficile anche trovare foglie, figuriamoci gatti o altro:

Siria Schermata del 2016-01-09 00:09:55Che possono trovare in paese ed intorno?

Siria Schermata del 2016-01-09 00:11:45Ricordatevi di Madaya, la prossima volta che vi sembrerà poco appetitoso il piatto della vostra mensa e non continuate così a sostenere questa guerra infame, come le altre, come lo sono tutte del resto.

Giancarlo

Fonte: ANSA