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Bombe Italiane.

Bombe Italiane

Sembra che un nuovo carico di bombe Italiane sia in partenza da Cagliari Italia per Taif Arabia Saudita.

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Un carico di morte, sono bombe che l’aviazione di Riyad sgancerà presto sui ribelli Sciiti Yemeniti.

Da otto mesi l’Arabia Saudita è in guerra con lo Yemen e l’Italia non potrebbe fornire armi ad un paese in guerra, ma tant’è… Secondo l’ONU ci sono già stati migliaia morti civili, molti a causa degli attacchi aerei.

Ci sono anche voci discordanti, che ringraziano l’intervento militare Saudita e della coalizione a cui fa capo, ma dire che i bombardamenti portano la pace sembra davvero eccessivo e surreale.

Dovremmo smetterla di fornire armi ed armamenti alla coalizione Sunnita, ma Renzi è andato in visita ufficiale a Riyad senza dirci perché. Nemmeno ha tuonato contro la guerra, mi pare. Chissà perché? Allora dobbiamo tacere anche noi?

No.

Noi non vogliamo farlo.

Noi dovremmo smetterla di esportare morte.

Non ti senti sporco di sangue anche tu?

Bombe Italiane air_strike_in_sanaa_11-5-2015Bombe Italiane rsz_140921-yemen-sanaa-fighting-1215p_0ff10e2ae80e7f8eebc7f77ee3dc3487 Bombe Italiane fotonoticia_20150818162641_1280 Bombe Italiane timthumb Bombe Italiane yemen0404-750x500 Bombe Italiane bombe_675 Bombe Italiane guerra-in-yemen-sanaa-trailer-1432028434 Costituzione della Repubblica Italiana.

Art. 11.
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità
con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

XVIII.

La presente Costituzione è promulgata dal Capo provvisorio dello Stato entro cinque giorni
dalla sua approvazione da parte dell’Assemblea Costituente, ed entra in vigore il 1º gennaio 1948.
Il testo della Costituzione è depositato nella sala comunale di ciascun Comune della Repubblica per rimanervi esposto, durante tutto l’anno1948, affinché ogni cittadino possa prenderne cognizione.
La Costituzione, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica.
La Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della Repubblica
da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato.
Data a Roma, addì
27 dicembre 1947
ENRICO DE NICOLA
CONTROFIRMANO
Il Presidente dell’Assemblea Costituente UMBERTO TERRACINI
Il Presidente del Consiglio dei ministri ALCIDE DE GASPERI
V.
Il Guardasigilli GIUSEPPE GRASSI
Giancarlo

 

Fonte:

Il fatto quotidiano.it

repubblica.it

vita.it

governo.it

riforma.it

arabpress.eu

Squali.

Squali

Sembra che gli squali siano attratti dal sangue e, seguendone il profumo, mordano a mandibola aperta.

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Squalo limone (Negaprion brevirostris) circondato dalle remore. Albert kok – Opera propria

 

Sono anche detti pescecani, e dai cani si passa ai lupi , cani e lupi sono simili (genere Canis famiglia Canidi) si radunano in branco, assalgono prede più deboli, stringendole in cerchio per soverchiarle.

E’ l’odore del sangue, che si respira nel mondo, che ora eccita le belve, a tal punto da renderle palesi. Perché altrimenti, vigliacchi, il cane scodinzola, il lupo si nasconde nel bosco, si mimetizza e lo squalo si disperde nell’oceano. Tutti invisibili, finché il sangue… l’odore del sangue, li risveglia d’improvviso. Non si controllano più e si manifestano a noi.

Ho visto squali oggi, che pensavo estinti nel mare.

Ho visto i lupi accorrere a branchi.

E ho sentito i cani latrare forte.

Sono preoccupato, il male è tra noi e noi non lo sappiamo.

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Un bulldog inglese ritratto ad una mostra canina in Polonia Pleple2000 – Opera propria English Bulldog during dog’s show in Racibórz,Poland
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Lupo grigio con la zampa posteriore di una renna, Parco Nazionale di Denali. Denali NPS – Wolf with Caribou Hindquarter Uploaded by Mariomassone

 

Bucine A.D. MMXV

Giancarlo

 

La vendetta del perdono, la miglior vendetta.

La vendetta del perdono

In questi momenti in cui tutti i profili fb sono tinti di tricolore, in questi momenti in cui sale la rabbia per la nostra impotenza. In questi momenti in cui vorresti bombardare il tuo vicino barbuto, in questi momenti in cui hai paura per la tua incolumità e quella dei tuoi cari la miglior vendetta è quella del perdono. La vendetta del perdono.

Vendicare un torto subito genera una faida, la faida è una progressione ed un proseguimento della guerra.

Non si è mai visto l’avvento della pace tramite una guerra.

La guerra genera guerra, la violenza violenza, l’odio odio.

Al contrario l’amore, la pace…

Non reagiamo alle violenze terroristiche dell’altro giorno: “Hollande non bombardare Raqqa ”

Repubblica.it: Siria, la risposta della Francia agli attentati: pioggia di bombe sui centri di comando dell’IS a Raqqa.

La prima risposta militare di Parigi agli attacchi di venerdì notte. Almeno 30 raid in poche ore. Il ministero della Difesa: obiettivi anche centri di addestramento e depositi di munizioni. Attivisti anti-IS: “Colpite strutture nevralgiche”. Molte zone della città senza corrente elettrica.

Non serve, non serve a fermare il terrorismo, serve solo a prolungarlo.

Ne parla anche infosannio.it con un bel articolo, di qualche anno fa, di Terzani sull’Islam in polemica con la Fallaci, lei che sosteneva la risposta militare come la soluzione finale al terrorismo.

Anche lei Sergio, non sia così intransigente “Terrorismo, Mattarella: “Risponderemo all’odio con intransigenza” come ci riporta repubblica.it ; l’intransigenza è l’unica cosa di cui non abbiamo bisogno, intransigenza, intolleranza sono associati a moralismo a fanatismo, spesso religioso, il fanatismo religioso non viene associato a terrorismo?

Allora facciamo attenzione alle parole, le parole tagliano e fanno male.

Cerchiamo di capirci, cerchiamo di capire perché un kamikaze va a morire, compiendo un gesto estremamente contrario alla natura umana, forse non ha più niente da perdere’ E se non ce l’ha, cerchiamo di capire perché, come possiamo evitarlo, evitando che sia disposto a togliersi la vita a se stesso ed ad altri assieme a lui. Se comprendiamo le sue ragioni e cerchiamo di soddisfarle, forse, potremo vivere in pace.

Viva la pace, che possa essere sempre con noi.

La vendetta del perdono peace2

Giancarlo

Pari(gi) e Dispari(gi), un gioco pericoloso.

Pari(gi) e Dispari(gi)

Lo sappiamo, noi gente comune, cosa sta succedendo? Credo di no. Quello che è accaduto a Parigi da Charlie Hebdo a ieri sera non ha niente a che vedere con la religione, con l’immigrazione, con l’accoglienza, con l’etica. Forse neppure con la politica, che con le sue scelte ha certamente facilitato il compito ai terroristi. Pari.

E’ solo una questione economica, che poi si dissimula in politica, religione etica, immigrazione, ecc.

La prima spartizione del mondo è stata fatta tra uomo di Neandertal e uomo sapiens che per le loro diverse capacità intellettive e motorie si sono subito fronteggiati e combattuti. Ad armi pari?

Poi l’uomo sapiens, dall’Africa, ha popolato il mondo, anche il nostro.Map-of-human-migrations

World map of human migrations, with the North Pole at center. Africa, harboring the start of the migration, is at the top left and South America at the far right. Migration patterns are based on studies of mitochondrial (matrilinear) DNA. Dashed lines are hypothetical migrations. Numbers represent thousand years before present. The blue line represents area covered in ice or tundra during the last great ice age. The letters are the mitochondrial DNA haplogroups (pure motherly lineages); Haplogroups can be used to define genetic populations and are often geographically oriented. For example, the following are common divisions for mtDNA haplogroups: African: L, L1, L2, L3 Near Eastern: J, N Southern European: J, K General European: H, V Northern European: T, U, X Asian: A, B, C, D, E, F, G (note: M is composed of C, D, E, and G) Native American: A, B, C, D, and sometimes X

In seguito, con l’impero Romano abbiamo vissuto una nuova spartizione del mondo, I romani, la popolazione più medio orientale d’Europa, forse solo seconda solo agli etruschi, con cui conviveva, hanno conquistato e “civilizzato” i “barbari” del nord, popolazioni che sicuramente avevano perso le caratteristiche somatiche degli antichi sapiens Africani. Mentre civilizzavano, hanno aperto strade che hanno collegato, quindi unito, il mondo; che subito si è di nuovo diviso con la nascita delle grandi religioni monoteiste che devono il loro successo alla capacità di aggregazione e sottomissione della gente e soprattutto alla loro intolleranza fondamentalista, che le contraddistingue almeno per la matrice Cattolica e Musulmana. Da allora in poi la situazione è precipitata e la capacità di convivenza pacifica drasticamente diminuita e il mondo non è più stato unito. Maggiori erano le possibilità di movimento di mezzi e persone, minore era la capacità di convivenza. Nel mondo si sono succedute “invasioni barbariche”, “crociate”, aggressioni, spartizioni e sfruttamenti “coloniali”, “guerre” locali e mondiali. Oggi il mondo occidentale vive sullo sfruttamento, passato e presente, di quello sud-orientale.

E ne vive, ne viviamo, bene! Ma possiamo continuare a farlo? Non se gli sfruttati non ce lo permetteranno più. Prima o poi dovremo abbassare gli standard di vita, nessuno è disposto a farlo, quello che sta accadendo è un buon modo per farlo senza che lo decidiamo noi, ci viene imposto dall’esterno, da popolazioni diverse da noi, con altre religioni. O accettiamo di ridurre il nostro livello di benessere o combattiamo. Ma anche combattendo perderemo benessere, come conseguenza del conflitto. La nostra libertà diminuirà in funzione di leggi speciali che saremo però disposti ad accettare ed anzi evocheremo a gran voce. In periodi di tensione, di conflitto, di guerra aperta, in nome della nostra sicurezza, saremo disposti ad essere più poveri e meno liberi, inoltre saremo disposti ad uccidere ed a farci uccidere.

Poi alla fine si raggiungerà un nuovo equilibrio, una nuova economia globale.

Io credo che neppure allora gli sfruttati, che adesso ci terrorizzano ribellandosi, otterranno quello che chiedono, anzi, saranno più poveri e malridotti di adesso, no non troveranno un mondo migliore. Noi, invece, ne troveremo sicuramente uno peggiore, del nostro anche se forse migliore del loro, torneremo verso un nuovo medioevo, un medioevo avanzato, ma pur sempre buio e minaccioso, dove grandi masse riusciranno a malapena a sopravvivere e dove “Signori” o “Nobili” o “Politici” o “membri del Clero” continueranno, per governarci rettamente, a vivere ben oltre i loro ed i nostri limiti. Dispari.

Insomma non cambierà niente, se non che ci sarà una nuova suddivisione del mondo e noi saremo ricacciati in basso, qualche girone infernale più sotto, per ricominciare, grazie a qualche mente illuminata, a ricercare felicità ed autodeterminazione, che se le trovi non te ne accorgi nemmeno. Pari.

Giancarlo

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Croceiffel 2015

Bataclan, è veramente l’inizio della fine?

Bataclan

Ecco! Ci siamo, è la fine, l’inizio della fine, della nostra era. Bataclan.

Non potremo più vivere in pace. Non avremo più Europa, finirà la libera circolazione, saremo meno liberi, più controllati, vivremo una nuova barbarie.

Vivremo, rivivremo, quello che accadde dopo l’undici Settembre.

Bataclan incendio

Di chi è la colpa? Della Siria, ho sentito dire, vedremo a chi la daranno ma spero di riuscire soprattutto a capire chi ci sia veramente dietro. Ci sarà una lotta, senza esclusione di colpi per depistare, coprire, deviare, insabbiare ecc, come quelle che abbiamo già visto più volte in Italia nel secolo scorso.

Certamente il rischio più grosso è che, per paura, cambieremo il nostro modo di vivere. Ma chi andrà, domani, al ristorante, al concerto o in treno?

Certamente…

Certamente la guerra in Siria non è estranea all’accaduto, la Francia è andata a bombardare come se niente fosse, come in Libia, come in altri paesi del mondo, come  fanno gli Americani, gli Inglesi, gli italiani e tutti gli altri ancora assieme ai Francesi, appunto.

Purtroppo se vai in guerra non puoi pensare che la guerra non ti venga poi in casa, la guerra terroristica, che è peggio della guerra militare, specialmente se vuoi vivere in pace in casa tua e non ce l’hai un oceano in mezzo.

Terroristi, kamikaze che non contano di sopravvivere alle loro azioni, non li puoi fermare. Terroristi, kamikaze, Europei, addestrati in Siria, Iraq o altrove non li puoi fermare, fermeranno loro la nostra vita, uccidendoci o non permettendoci più la libertà precedente.

Dicono che i terroristi al Bataclan stiano uccidendo uno ad uno gli ostaggi, ma la polizia non interviene, non è facile intervenire ma anche non intervenire è segno di debolezza, di impotenza, proprio quello che ricercano gli attentatori.

Purtroppo, nonostante i muscoli e gli interventismi, più volte mostrati, siamo deboli ed indifesi.

E’ il tramonto? Chissà!

Giancarlo

Droni, cosa vuole farci Renzi con i droni armati?

Droni

In un articolo del corriere del 17 Aprile di quest’anno si legge che Renzi ha chiesto ad Obama di usare droni armati contro la Libia. Già questa richiesta è assurda, irrispettosa del dettato costituzionale. E si chiama “dettato” proprio per non lasciare dubbi, non possono esserci interpretazioni:

L’Italia, men che meno un suo rappresentante ufficiale, non può usare armi per risolvere le controversie tra gli stati ed i popoli (Articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana), la costituzione, che il capo del governo dovrebbe conoscere a menadito, essendo lui a fare le leggi, le quali leggi, sarebbe opportuno non fossero incostituzionali, e a tanto dovrebbe servire la cultura costituzionale del presidente del consiglio. Quindi non potendo non conoscerla, il testo della “Carta” è anche sul sito del governo, non può ignorarla o, peggio, violarla apertamente. Certo che se il Renzi ha azzardato una richiesta del genere non vedo cultura, se non di insalata, poveri noi.

Eppure sembra sia vero, l’America ci ha dato il benestare possiamo armare i nostri droni con i loro missili.

Secondi solo all’Inghilterra avremo in dotazione le terribili armi killer senza pilota.

Gli Stati Uniti ci venderanno le armi, cosa gravissima secondo me, ma ancor più grave è che lo abbiamo chiesto noi, di averle e poterle usare. Loro sono i venditori di morte, noi la portiamo allegramente in giro in loro vece.

Droni
Un aereo senza pilota americano in azione
© Defense.gov

 

Ma come si fa, ancora oggi, a spender soldi in queste cazzate? Armi che devono uccidere persone, vigliaccamente, non c’è nemmeno il pilota, che almeno rischia del suo, da chi può rispondergli mentre cerca di bombardarlo.

MA COME SI FA IN ITALIA AD IGNORARE E OFFENDERE LA NOSTRA COSTITUZIONE?

Ma come si fa?

Come?

Ma via.

Via, via.

Giancarlo

Droni stop

Fonti

Corriere.it

Liberoquotidiano.it

Ilmanifesto.info

Repubblica.it

Quando bisogna affermare le proprie idee?

Quando bisogna affermare le proprie idee?

Quando? Sempre!

Insomma andrebbe tolto il quando e l’interrogativo.

Bisogna affermare le proprie idee!

“That’s all” , basta così non c’è altro da dire, le nostre idee non devono essere represse ne nascoste, sono le nostre idee, dobbiamo esserne orgogliosi, devono garrire al vento come bandiere.

Ma non sempre è così. Direi: quasi mai è così. Abbiamo paura, di urtare il nostro interlocutore, di essere mal considerati da lui, di farcelo nemico con tutte le conseguenze possibili.

Perché?

Perché non siamo sicuri delle nostre idee, della loro correttezza. Temiamo il giudizio, negativo, di chi le ascolta. Allora ci rifugiamo nel luogo comune, nella banalità, in quello che dicono gli altri, nel qualunquismo, nel fascismo. Per non essere surclassati da un giudizio, giudichiamo gli altri e il mondo nel modo più becero.

Allora ne consegue che taciamo le nostre idee quando pensiamo siano deboli, e sbagliate ed è giusto tacerle, direi, se non ne siamo convinti neppure noi.

Ma non esprimere idee, se non le altrui, anche se sono le più popolari, idee che sempre sono altrettanto, se non più,  inconsistenti e stupide delle nostre, è ancora più sbagliato e pericoloso. Se dai per buone le idee altrui, le supporti e le diffondi. Se sono cattive idee, anche se li per li non ti sembrano male sulla scia del consenso generale, stai potenziandole, aggiungendoti alla folle folla che non pensa da se, le stai diffondendo, come fa del “verbo” la religione, senza ragione.

Ecco, il mondo è pieno di stupidi, che proclamano idee stupide di altri e che contribuiscono ad affermarle.

NON E’ UNA BELLA COSA.

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Questo sistema non ha portato pace e benessere, solo guerre e devastazioni.

Gente ragionate con la vostra testa ed esprimete i vostri pensieri, siate pronti a confrontarli con quelli degli altri, senza preclusioni e chiusure mentali, valutate, confrontate le diverse idee e fatevene una terza, vostra, nuova e più forte, più corretta, più vera.

Gridatela, se necessario. Diffondetela, ma pronti a confrontarvi con gli altri e le loro idee.

Grazie

Giancarlo

Kobane

Kobane. Come era come è adesso.

Una cittadina nel Kurdistan.

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lug 2015

Kobane, Kurdistan, Siria.

Erano alcune foto, cartoline di una ridente cittadina Siriana.

Giancarlo

Kobane map

Kobanê

  • Città in Siria
  • Ayn al-Arab è una città nel nord della Siria, nell’attuale Kurdistan siriano, situata nei pressi della frontiera con la Turchia. Wikipedia
  • Area: 7 km²
  • Altitudine: 520 m
  • Meteo: 29 °C, vento NE a 13 km/h, umidità 27%
  • Ora locale: lunedì 01:32

    Gemellaggi

Video reportage su Kobane (Siria) – Video di Marco Sandi (Rojava Calling Veneto)

Meditate, gente, meditate, è la guerra, quella che noi non abbiamo provato ne lo verremmo mai.

Ancora Giancarlo

Profughi, da dove vengono? (foto shock)

Profughi

Prima ho parlato di immigrati, che vengono per fame e disperazione, ora parlo di profughi che scappano dalla guerra.

A volte le due categorie si mescolano, ma guadiamo chi sono i profughi, prima di alzare la voce e di prendersela con loro.

I profughi scappano da questo, chi vorrebbe rimandarceli?

(occhio le immagini che seguono sono particolarmente crude,

se siete sensibili non continuate).

Giancarlo

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Immigrati

Montevarchi 6 settembre 2015

Immigrati

Ero alla festa del perdono a Montevarchi, mi mangiavo un panino ed osservavo il mondo.

Il mondo perché Montevarchi non è più Italia ma Mondo.

A parte i profughi, che scappano dalla guerra, ci sono tante persone da noi che scappano dalla fame, quelli del Mondo intorno a me, credo siano scappati dalla fame, dalla povertà e dall’indigenza.

Gli stranieri in Italia non sono tanti, ufficialmente nel 2012 circa il 10%, fra regolari e irregolari

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Fonte ISMU https://it.wikipedia.org/wiki/Fondazione_Ismu

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Guardando il mondo alla festa sono molti di più, più che gli Italiani.

Non li ho contati, ma se sono Pakistani o Indiani, si vede. Se hanno la pelle scura e si vestono fasciati di ampi veli. Se anche solo nei capelli hanno il velo è improbabile che siano di Montevarchi. Ma ce ne sono tanti che non li riconosci in questo modo: i Balcanici non sono diversi dai Toscani e dai Polacchi, dai Rumeni, dai Macedoni e dagli Albanesi. Anche qualche Marocchino o Tunisino si vede poco di dove venga.

Insomma tra evidenti e non evidenti, siamo diventati un mondo.

Per ora non vedo problemi, sembrano tutti brava gente, che col vestito della festa, si diverte con noi e come noi. Sono noi, che continui così, altrimenti chissà che potrebbe accadere.

La ex Jugoslavia di Tito ce lo ha mostrato chiaramente. Non si possono mischiare etnie e culture come se niente fosse, le diversità, le divergenze, prima o poi vengono fuori, ed allora so’ cazzi.

Non si può nemmeno governare la cosa, ovvero, si governa bene con la pancia piena. Se ce l’hanno tutti, si sta bene ed in pace tutti, ma se qualcuno soffre e qualcuno no, son dolori.

Immigrati

Per ora la pancia di tutti sta bene, almeno sembra, ma se i flussi continuano, senza regole, chissà. Mi domando se i nostri governanti ci abbiano pensato? Credo di no. Ma se la globalizzazione è stata fatta, ora è tardi per la retromarcia, dobbiamo andare avanti.

Ma chi ha voluto questo avrà pensato alle conseguenze? Credo di no, o forse si? In un mondo come il nostro, in un continente come l’Europa nessuno vuole più fare la guerra e non dovremmo più vederla.

Ma in questa è una situazione delicata potrebbe facilmente scatenarsi un conflitto, magari dopo un periodo di tensioni sociali, o di altro tipo, causate dai mal di pancia che non auspicavo sopra.

Se vi sembro eccessivo, controllate la vostra pagina FACEBOOK, cercate i post ed i commenti contro i Tedeschi, i Francesi, gli Immigrati e chi più ne ha più ne metta, vedrete che sono solo realista.

Nessuno vuole una guerra in Europa! Penso che questa sia un’affermazione vera, poi penso al ponte di Mostar distrutto senza che nessuno abbia mosso un dito contro (come i Bussha Afghani del resto). Penso alle bombe sganciate sui Balcani (se non finivano sganciate in Adriatico, sulla via del ritorno). Tutte immagini spettacolari per l’apertura dei TG. Penso anche a cose successe vicino a noi: i bombardamenti sulla Libia, dei nostri caccia, le bombe sui treni, i missili contro gli aerei (sopra Ustica o sopra le lande Russe), più indietro nel tempo ma sempre uguali.

Che ci sia qualcuno…

Mah! Che ci sia qualcuno che veda di buon occhio un nuovo conflitto in Europa? Per azzerare tutto e partire di nuovo da capo, dalla distruzione e dalla fame? Mah!

Fame che fa accettare tutto, dalle migrazioni di massa ai lavori di merda con salari da fame. Ricominciando un ciclo, ormai troppo sbilanciato verso il benessere diffuso, che forse non piace a tutti.

Chissà?

I segni ci sono, i semi sono stati gettati, speriamo solo che trovino un terreno arido, una pietra, dove sia impossibile germinare. Noi cercheremo di non innaffiarli.

Giancarlo