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Montevarchi 6 settembre 2015

Immigrati

Ero alla festa del perdono a Montevarchi, mi mangiavo un panino ed osservavo il mondo.

Il mondo perché Montevarchi non è più Italia ma Mondo.

A parte i profughi, che scappano dalla guerra, ci sono tante persone da noi che scappano dalla fame, quelli del Mondo intorno a me, credo siano scappati dalla fame, dalla povertà e dall’indigenza.

Gli stranieri in Italia non sono tanti, ufficialmente nel 2012 circa il 10%, fra regolari e irregolari

Schermata del 2015-09-06 17:36:00
Fonte ISMU https://it.wikipedia.org/wiki/Fondazione_Ismu

2012_12_stime_irregolari_XVIII_rapporto_ismu

Guardando il mondo alla festa sono molti di più, più che gli Italiani.

Non li ho contati, ma se sono Pakistani o Indiani, si vede. Se hanno la pelle scura e si vestono fasciati di ampi veli. Se anche solo nei capelli hanno il velo è improbabile che siano di Montevarchi. Ma ce ne sono tanti che non li riconosci in questo modo: i Balcanici non sono diversi dai Toscani e dai Polacchi, dai Rumeni, dai Macedoni e dagli Albanesi. Anche qualche Marocchino o Tunisino si vede poco di dove venga.

Insomma tra evidenti e non evidenti, siamo diventati un mondo.

Per ora non vedo problemi, sembrano tutti brava gente, che col vestito della festa, si diverte con noi e come noi. Sono noi, che continui così, altrimenti chissà che potrebbe accadere.

La ex Jugoslavia di Tito ce lo ha mostrato chiaramente. Non si possono mischiare etnie e culture come se niente fosse, le diversità, le divergenze, prima o poi vengono fuori, ed allora so’ cazzi.

Non si può nemmeno governare la cosa, ovvero, si governa bene con la pancia piena. Se ce l’hanno tutti, si sta bene ed in pace tutti, ma se qualcuno soffre e qualcuno no, son dolori.

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Per ora la pancia di tutti sta bene, almeno sembra, ma se i flussi continuano, senza regole, chissà. Mi domando se i nostri governanti ci abbiano pensato? Credo di no. Ma se la globalizzazione è stata fatta, ora è tardi per la retromarcia, dobbiamo andare avanti.

Ma chi ha voluto questo avrà pensato alle conseguenze? Credo di no, o forse si? In un mondo come il nostro, in un continente come l’Europa nessuno vuole più fare la guerra e non dovremmo più vederla.

Ma in questa è una situazione delicata potrebbe facilmente scatenarsi un conflitto, magari dopo un periodo di tensioni sociali, o di altro tipo, causate dai mal di pancia che non auspicavo sopra.

Se vi sembro eccessivo, controllate la vostra pagina FACEBOOK, cercate i post ed i commenti contro i Tedeschi, i Francesi, gli Immigrati e chi più ne ha più ne metta, vedrete che sono solo realista.

Nessuno vuole una guerra in Europa! Penso che questa sia un’affermazione vera, poi penso al ponte di Mostar distrutto senza che nessuno abbia mosso un dito contro (come i Bussha Afghani del resto). Penso alle bombe sganciate sui Balcani (se non finivano sganciate in Adriatico, sulla via del ritorno). Tutte immagini spettacolari per l’apertura dei TG. Penso anche a cose successe vicino a noi: i bombardamenti sulla Libia, dei nostri caccia, le bombe sui treni, i missili contro gli aerei (sopra Ustica o sopra le lande Russe), più indietro nel tempo ma sempre uguali.

Che ci sia qualcuno…

Mah! Che ci sia qualcuno che veda di buon occhio un nuovo conflitto in Europa? Per azzerare tutto e partire di nuovo da capo, dalla distruzione e dalla fame? Mah!

Fame che fa accettare tutto, dalle migrazioni di massa ai lavori di merda con salari da fame. Ricominciando un ciclo, ormai troppo sbilanciato verso il benessere diffuso, che forse non piace a tutti.

Chissà?

I segni ci sono, i semi sono stati gettati, speriamo solo che trovino un terreno arido, una pietra, dove sia impossibile germinare. Noi cercheremo di non innaffiarli.

Giancarlo