Archivi tag: Contro la guerra

Con Dio dalla nostra parte

Tradotto liberamente da WITH GOD ON OUR SIDE di Bob Dylan (con Dio dalla nostra parte).

Canzone di stretta attualità.

——————————————————————————————–

l mio nome non è importante, nemmeno la mia età.

Sono nato da qualche parte dell’occidente libero,

sono cresciuto educato al rispetto della legge,

nella consapevolezza che Dio fosse con noi.

Lo dicono i libri di storia, lo fanno chiaramente:

quando caricava la cavalleria gli indiani cadevano;

quando arrivava la cavalleria morivano gli indiani.

Era un paese giovane ma con Dio dalla sua parte.


Dopo la guerra contro gli spagnoli

si è persa memoria anche della guerra civile;

rimangono impressi solo i nomi degli eroi

con le armi in braccio e Dio al loro fianco.

Poi la prima grande guerra venne e finì,

non so perché sia scoppiata,

ma so che era giusta

e non conto i morti se Dio è con me.

Quando anche la seconda guerra mondiale finì

perdonammo tutti i crucchi, che ora sono amici

sebbene abbiano bruciato 6 milioni di ebrei nei forni crematori;

ora anche i tedeschi hanno Dio con loro.

Con Dio dalla nostra parte


Per tutta la vita

ho imparato ad odiare I russi e

se ci sarà un’altra guerra sarà contro di loro.

Li odio e li temo, corro e mi nascondo.

Ma mi faccio coraggio, andrà tutto bene,

con Dio al mio fianco.

Oggi abbiamo le testate chimiche e

se saremo costretti ad usarle, sarà per ucciderli tutti.

Premendo un bottone colpiremo il mondo intero.

E non ci facciamoci troppe domande, abbiamo Dio al nostro fianco.

Sono stato a lungo a disagio

pensando che Gesù fu tradito da un bacio

ma non posso farlo io, devi deciderlo te

se anche Giuda avesse Dio, con se.

Ora debbo lasciarvi sono esausto,

il caos che ho dentro non c’è modo di dirlo.

Le parole mi frullano in testa ma si perdono nel vuoto

Che se Dio è veramente dalla nostra parte fermerà la prossima guerra.

————————————————————————————————————

Comunque non penso che Dio sia dalla nostra parte… non penso neppure che Dio sia.

Giancarlo

Immagine base di copertina:

IX – 2022 – Giancarlo Arrigucci – Nino ripensa alla sua gioventù Arte digitale con GIMP

Contro la guerra

lo sapete, io sono contro la guerra, contro tutte le guerre.

In Italia e in quasi tutta l’Europa siamo stati bravi viviamo in pace da quasi ottant’anni.

In quasi tutta l’Europa perché dal disfacimento del comunismo abbiamo assistito a guerre e guerriglie nell’area balcanica, ma insomma piccole cose rispetto al passato.

Noi Italiani, ma penso sia comune anche in altri paesi europei, non ci rendiamo neppure conto di cosa significhi vivere in pace da così tanto tempo.

Forse ci siamo assuefatti e non pensiamo meriti rifletterci sopra.

Visto il successo di certi giochi elettronici, sembra addirittura che molti soffrano di non poter andare in guerra. A sfogarsi a uccidere tutti, confidando per loro di non morire mai.

Ma forse anche queste son piccole cose.

Ecco, però, che se vogliamo dirla tutta sulle piccole cose, con esse abbiamo dei problemi con la pace.

Non facciamo la guerra, ma nemmeno la pace.
Continuiamo ad essere esportatori di armamenti che, nonostante li definiamo difensivi, difensivi non lo sono per nulla.

L’opinione pubblica, a parte qualche conato di repulsione contro le mine antiuomo o le bombe a grappolo, non si indigna più per l’esportazione delle armi.
Che facciano qualche guerra nei paesi arabi o in Africa oppure che si armino fino ai denti in Sud America non gli importa nulla. Beh, no! Si indigna quando arrivano i profughi dalla Siria, che dobbiamo prenderceli sempre noi mentre l’Europa su tura il naso, si tappa le orecchie e li lascia gestire all’Italia, alla Grecia ed alla Turchia; o anche la Libia e, dove possiamo, paghiamo per farlo per noi.

Contro la guerra dovremmo vivere in pace

Contro la guerra dovremmo vivere in pace ed essere tolleranti verso gli altri, ma non ci riusciamo.

D’altronde siamo competitivi. Ci educano si da piccoli ad esserlo. Ci comprano giocattoli adatti allo scopo. Compriamo libri e fumetti, guardiamo film e programmi che esaltano competizione, prevaricazione, stupro e guerra.

Sogniamo di “arrivare”, di avere più degli altri, anche se in realtà viviamo con le “pezze al culo”.
E se proprio non ce la facciamo a possedere qualcosa, se proprio non ce la facciamo ad essere qualcuno, allora vogliamo sembrare. Vogliamo apparire.

Giovani, pieni di soldi, sani, di successo, anche se non è così.

Insomma anche li dobbiamo prevaricare qualcuno, combattere con qualcuno, umiliare gli altri per apparire “migliori” degli altri.
E anche in questo ci incoraggiano in tutti i modi a dare la colpa a qualcuno per i nostri insuccessi, a procurarci un nemico.

Ma un nemico terzo, che non è mai quello che ha mentito, rubato o ucciso a noi o più di noi.

Quando finalmente abbiamo trovato un nemico giustifichiamo la vendita delle armi, l’evasione delle tasse, l’accumulo della ricchezza, la menzogna politica e la guerra perché altri possano mantenere saldo il guinzaglio che ci tiene stretti alle miserie della nostra misera vita.

Giancarlo

Base di copertina

2014 – Giancarlo Arrigucci – Gian Franz Marc Fighting Forms – Acrilico su tavola XLIV (cm 101,5 x 61) (Collezione privata)