contro la guerra

Contro la guerra

lo sapete, io sono contro la guerra, contro tutte le guerre.

In Italia e in quasi tutta l’Europa siamo stati bravi viviamo in pace da quasi ottant’anni.

In quasi tutta l’Europa perché dal disfacimento del comunismo abbiamo assistito a guerre e guerriglie nell’area balcanica, ma insomma piccole cose rispetto al passato.

Noi Italiani, ma penso sia comune anche in altri paesi europei, non ci rendiamo neppure conto di cosa significhi vivere in pace da così tanto tempo.

Forse ci siamo assuefatti e non pensiamo meriti rifletterci sopra.

Visto il successo di certi giochi elettronici, sembra addirittura che molti soffrano di non poter andare in guerra. A sfogarsi a uccidere tutti, confidando per loro di non morire mai.

Ma forse anche queste son piccole cose.

Ecco, però, che se vogliamo dirla tutta sulle piccole cose, con esse abbiamo dei problemi con la pace.

Non facciamo la guerra, ma nemmeno la pace.
Continuiamo ad essere esportatori di armamenti che, nonostante li definiamo difensivi, difensivi non lo sono per nulla.

L’opinione pubblica, a parte qualche conato di repulsione contro le mine antiuomo o le bombe a grappolo, non si indigna più per l’esportazione delle armi.
Che facciano qualche guerra nei paesi arabi o in Africa oppure che si armino fino ai denti in Sud America non gli importa nulla. Beh, no! Si indigna quando arrivano i profughi dalla Siria, che dobbiamo prenderceli sempre noi mentre l’Europa su tura il naso, si tappa le orecchie e li lascia gestire all’Italia, alla Grecia ed alla Turchia; o anche la Libia e, dove possiamo, paghiamo per farlo per noi.

Contro la guerra dovremmo vivere in pace

Contro la guerra dovremmo vivere in pace ed essere tolleranti verso gli altri, ma non ci riusciamo.

D’altronde siamo competitivi. Ci educano si da piccoli ad esserlo. Ci comprano giocattoli adatti allo scopo. Compriamo libri e fumetti, guardiamo film e programmi che esaltano competizione, prevaricazione, stupro e guerra.

Sogniamo di “arrivare”, di avere più degli altri, anche se in realtà viviamo con le “pezze al culo”.
E se proprio non ce la facciamo a possedere qualcosa, se proprio non ce la facciamo ad essere qualcuno, allora vogliamo sembrare. Vogliamo apparire.

Giovani, pieni di soldi, sani, di successo, anche se non è così.

Insomma anche li dobbiamo prevaricare qualcuno, combattere con qualcuno, umiliare gli altri per apparire “migliori” degli altri.
E anche in questo ci incoraggiano in tutti i modi a dare la colpa a qualcuno per i nostri insuccessi, a procurarci un nemico.

Ma un nemico terzo, che non è mai quello che ha mentito, rubato o ucciso a noi o più di noi.

Quando finalmente abbiamo trovato un nemico giustifichiamo la vendita delle armi, l’evasione delle tasse, l’accumulo della ricchezza, la menzogna politica e la guerra perché altri possano mantenere saldo il guinzaglio che ci tiene stretti alle miserie della nostra misera vita.

Giancarlo

Base di copertina

2014 – Giancarlo Arrigucci – Gian Franz Marc Fighting Forms – Acrilico su tavola XLIV (cm 101,5 x 61) (Collezione privata)

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