Viadotti

Viadotti

Viadotti di un tempo, viadotti di oggi.

Non voglio far paragoni con il passato, neppure quello recente, ma come non farli.

Gli ingegneri sono ingegneri, gli architetti anche, sia oggi che ieri.
I soldi, tanti soldi, son gli stessi anche se son cambiate le valute.

Quando si fa un’opera architettonica deve essere funzionale, ma per esserlo deve essere, come un’opera d’arte, anche bella.

Infatti si dice costruita e regola d’arte.

Leggi qui per approfondire.

Mi sono soffermato a guardare

il viadotto dell’alta velocità, che passa sopra a Levanella, opera recente, costosa e, penso, funzionale.
Ma brutta, orrenda. Ma come può essere funzionale se è brutta? Non può.

Viadotti
Non vi fate impressionare dall’incuria, anche gli altri viadotti, quelli più antichi, sono nelle stesse condizioni. E’ la struttura ad essere brutta, con quelle grandi travi sopra enormi piloni. Il tutto squadrato e segnato dagli stampi, dalle casseforme, utilizzate.

Gli ingegneri e gli architetti che vi hanno lavorato non possono averla concepita così. Dobbiamo rifondare tutte le scuole di architettura, facendogli studiare prima, come prova di ammissione l’arte e le opere d’arte, i monumenti, i ruderi. Perché apprendano come costruire il bello.

E’ proprio brutto.

Adesso guardate altri esempi

li vicino c’è un piccolo viadotto che serve a far passare una strada di campagna sotto la vecchia linea ferroviaria.

Vedi che stile, che classe?

Subito dopo il ponte del Tricesimo.

Una cornice grandiosa ad una vista mozzafiato del Pratomagno.

E quelli ancora più vecchi, non molto lontani:

I ponti di Bucine, Quello stradale Romano, bombardato nella seconda guerra mondiale e quello ferroviario, della stessa linea del Tricesimo.

O il ponte di Pogi, ponte Romano, bellissimo.

E quindi mi chiedo cosa stiamo facendo?

Perché non vogliamo, non riusciamo, non siamo capaci, non ci interessa di fare le cose, di costruire come sapevano fare i nostri antenati, ma anche i nostri nonni e padri?

Dove vogliamo andare

Non sarebbe opportuno ripensarci? Fermarci e ripartire?

Migliorandoci?
Giancarlo

Dati ISTAT 2017

E’ stato pubblicato i comunicato congiunto sui dati congiunturali.

Dati ISTAT 2017.

Dati ISTAT 2017

Rispetto a quello dello stesso periodo del 2016 ne sembra la fotocopia ed i dati riportati sono anch’essi opinabili.

Leggete qui il sito del governo e qui il PDF del testo.

Opinabii.

Intanto si propaganda chela disoccupazione continui a calare:

Il tasso di occupazione destagionalizzato è risultato pari al 58,1%, in crescita di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente.
DUE DECIMI DI PUNTO!
Cresce solo il lavoro dipendente  550 mila unità lavorative Il 10% di nuove assunzioni in più rispetto alle cessazioni.
E questo non è detto sia un bene! Questo dieci in più ha tutele in meno?
Ma il comunicato rivendica la crescita continua del lavoro dipendente da sei trimestri ininterrottamente.
Il numero di lavoratori a chiamata o intermittenti nel terzo trimestre 2017 mostra una nuova forte crescita (+77,9%) iniziata dal secondo trimestre (+75,6%), soprattutto a seguito dell’abrogazione del lavoro accessorio (voucher).
Insomma hanno smesso i voucher sostituendoli con il JOB ON CALL, la sostanza non cambia, anzi peggiora, se ne fanno di più.
Analogamente prosegue il significativo aumento del numero dei lavoratori somministrati (+23,8% nel terzo trimestre 201)
Anche qui un successone, si tratta di lavoro interinale: qualcuno ti assume per lavorare per un altro, una triangolazione disumana. Possiamo definirla “riduzione in lavoro”? non so, ma a me rende l’idea.

Diminuiscono

Diminuiscono gli infortuni ed anche i morti sul lavoro, di poche unità, e sempre troppi per essere accettabili 213, circa un morto per ogni giorno lavorato.

 A leggere il documento Dati ISTAT 2017 va tutto bene:

Dal lato dell’offerta, che include tra gli occupati tutte le forme di lavoro autonomo e alle dipendenze, nel terzo trimestre 2017 l’occupazione stimata al netto degli effetti stagionali dalla Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat è pari a 23 milioni 74 mila persone, in crescita sia su base annua (+1,3%, +303 mila) sia sul trimestre precedente (+0,3%, +79 mila).

Ma come si fa a spacciare per successo un +1,3% annuo?
0,… sul trimestre?
Ma come si fa a considerare accettabile un morto sul lavoro al giorno?
Coma si fa?

Ceppoduro

Quacquarini 2017

Bastia Umbra 17 Dicembre

si è svolto il Quacquarini 2017

La tradizionale manifestazione artistica che ogni anno si tiene a Bastia Umbra grazie all’impegno dell’associazione amici dell’arte di Bastia ed alle sponsorizzazioni del comune e di associazioni locali come la pro loco quest’anno ha raggiunto i 133 partecipanti.

Il premio è commemorativo della vita e delle opere di un grande artista Bastiolo, prematuramente scomparso Roberto Quacquarini. Alla premiazione erano presenti moglie, figli e nipoti oltre all’assessore ed al presidente della pro loco.

Come sempre ho partecipato, quest’anno con un eccellente risultato, 4° AE, specialmente considerando lo standard dei dipinti proposti, mediamente molto alto.

La mia coppa

In fondo si dice sempre che la qualità è alta, ma stavolta, senza retorica, potrete constatarlo da soli, ammirando le opere in questo reportage.

(Cliccaci sopra le immagini per ingrandire).

Agostini
Aliberti Ilenia
Anonimo
Anticaglia Simone
Arcelli Lucia
Arconte Maria Chiara
Arco Teresa
Arena Giuliana
Arrigucci Giancarlo
Baiocco Chiara
Baldi Mariangela
Ballanti Carla
Barbetti Fabio
Belloni Bruno
Belloni Giuliano
Belluomo Corrado
Betti Nadia
Caceres Eugenia
Campagnacci Mariarita
Canestrelli Giovanna
Capellutti Beatrice
Carizia Silvia
Caselli Roberto
Castelli Daria
Cola Georgi
Comand M. Grazia
Corrado Maria Teresa
Crocioni Clara
Cucchiarini L.
Cucciarelli Gianni
Cusimano Tommaso
Daidone Concetta
Damà
De Gallina Rico
Dintrievic
Di Prima Carmela
Dottorini Carla
Fabbrini Carla
Farciani Paola
Ferrini M. Rita
Filippucci Pasquale
Foglietta Lilia
Franchini Marco
Franchi Violetta
Fumi Francesca
Furni Carmen
Fuso Mirella
Fuso Stefania
Gabbarelli Daniela
Gaggioli Patrizia
Gaisina Francesa
Garcia Giò
Gasperini Arianna
Gatti Contastino
Gentile Carlo
Germani Giovanna
Giacchetti Marco
Giannini M. Antonietta
Gigliarelli Adriana
Giovannelli Mariastella
Grasselli Luigi
Iafolla Silvana
Juhosz Claudio
Kogi Buli
Lepri Anna
Mambrini Luca
Mancuso Chiara
Maneschi Gianni
Manni M.
Mantovani Mary
Mapelli Alessandra
Marcelloni Marcello
Mariani Franco
Mario Antonini MARAN
Marczyk Teresa
Marrucchini Luisa
Masciarri Donatella
Massone Claudia
Mecucci Mariacecilia
Medici Carla
Membola Stefania
Muratori Raffaella
Narretz Teresa
Negozio Lello
NIC
Nicolini Carlo
Oca Patrizia
Palini Altavilla
Panzolini Eddi
Pascu Mihaela
Pettinelli Nando
Philipp
Picaro
Pintora Lojana
Primi Theresa
Rastelli Susy
Rendyuk Elena
Renzini Ardaldo
Renzini Tommaso
Rinaldi Angelo
Rossi Irene
Rossi Luigi
Rossi Norberto
Rossi Samuele
Rumika Georgel
Sabba Marcella
Sabbatini
Sanna Giulia
Sassi Vittorugo
Senesi Giovanna
Sestini Luigina
Sbaffi Daniele
Stafford Joy
Stoian-Mariana
Tapperi Goffredo
Telegina Vera
Timi Sergio
Tordoni Armando
Torrini Fiorella
Tosti Gioia
Tosti Marcello
Trottolini Michi
Tunesi Alessia
Urbinati Lucina
Valles Nives
Veccia Annamaria

Zampedri Massimo

Link ad altri articoli su questo sito: Quacquarini 2016, Quacquarini 2015, Quacquarini 2013,

Ma non è solo la qualità tecnica dei dipinti a stupire, ma anche l’originalità delle idee e dei soggetti.

Rispetto alle precedenti edizioni questo anno è stata inserita una sezione scultura.

Vicaroni Alvaro
Falotto Fausto
Cresti Pietro
Mapelli Giovanni
Aboriche Samir
Abouriche Hafio
Stramaccia Sergio

SCUSE.

Riguardo alla quale ed anche riguardo agli acquerelli voglio porgere le  mie scuse agli autori per la pessima riuscita delle foto del reportage.

Non sono abituato alla foto di sculture e non so come renderle al meglio.

La eccessiva illuminazione esterna poi ha reso molti controluce, in cui si apprezzano male i dettagli.

Gli acquerelli, invece, riflettono sul vetro protettivo la luce delle lampade e quella esterna, nella foto si vede tutto meno che il disegno. Ho provato con vari trucchi ma non ho potuto fare meglio.

Per le prossime volte suggerirei di procurarsi un vetro antiriflesso.

Premi Quacquarini 2017

Come sempre il presidente della associazione amici dell’arte, Ciao Umbria , Marco Giacchetti assieme alla giuria tecnica ha distribuito Coppe, Medaglie e riconoscimenti ai vari artisti.

I primi tre classificati in denaro.

Quacquarini 2017

 

La manifestazione si è conclusa con una splendida cena.

Arrivederci al prossimo anno, a Basti Umbra per un altro bellissimo premo Quacquarini.

Giancarlo

 

Come fare

Il problema è

Come fare un’estemporanea diversa: di successo ma etica.

Come fare 

Come fare Come fareCome fare un’estemporanena diversa.

Un’estemporanea etica. Dove non vincano sempre i soliti. Quelli bravissimi. Ma possano vincere (anche) quelli che di solito arrivano esimi a pari merito. Che possano competere, finalmente. Che vinca, anzi, che vincano i migliori, tra i peggiori.

Perché?

Perché i primi, quelli bravi che vincono sempre dipingono senza cuore. Si impegnano, sì. Ma in una tecnica ormai appresa a menadito che non mette in tela nulla di nuovo. Sono delle perfette stampanti laser. Dipingono come se lavorassero. Lavorano come se dipingessero. Molte volte dipingono da una foto, senza guardare la realtà. A volte cambiano la realtà, che non è bella abbastanza per un loro lavoro. I croma sono perfetti. Le luci giuste. Le prospettive raffinate. Tanto da vedere anche quello che c’è oltre il monte, oltre la casa, oltre…

Invece i giovani, gli incerti, i meno capaci, non trovano mai stimoli per andare avanti, per migliorarsi, perché i loro lavori non sono apprezzati, quasi mai.

Come discriminare?

Potremmo fare categorie, i vip da soli, gli altri tutti assieme.

Ma come discriminiamo?

Beh, chi ha vinto almeno una estemporanea va nei VIP di diritto. Ma come possiamo saperlo se ha vinto o meno? Possiamo chiederlo, ma se ci mentono, che facciamo? Lo squalifichiamo? Gli requisiamo il premio se lo scopriamo? Ma se lo scopriamo troppo tardi? Dopo che tutto è finito, ciao!!!

Certo se la categoria vip avrà dei premi allettanti: i vip andranno tuuti li.

Ma qualche vip infiltrato nelle categoria dilettanti, vincerebbe di meno, ma vincerebbe con maggior facilità.

Potremmo mettere solo premi in natura, di poco valore per tutta la manifestazione. Ma nemmeno questo ci salva di sicuro. Se i premi saranno poco allettnti rischiamo che non vengano a dipingere ne gli uni ne gli altri.

Potremmo istituire un albo pubblico dei partecipanti, un professionista non si sputtanerà per competere con dilettanti? Ma vedi che non…

Potremmo invitare i partecipanti. Sei ammesso solo se invitato. Ma se chiami, anche in buonafede un vip? Sai che casino! E se inviti un Vip come fosse uno scarpone, si potrebbe offendere.

Forse la soluzione migliore sembra quella delle liste pubbliche dei vincitori professionisti e semi professionisti, se ti iscrivi nella lista sbagliata ti sputtani con il tuo pubblico, con i tuoi colleghi e con i tuoi compratori. I quali non saranno più disposti a pagarti così tanto i quadri se, da solo, ti squalifichi.

Se, d’alto canto, uno scarso vuole competere con i big è libero di farlo, d’altronde ci si suicida da soli. Altrimenti sarebbe omicidio.

Come realizzare l’estemporanea?

Intanto l’opera deve essere realizzata dal vivo, al freddo, al caldo o sotto la pioggia

Deve essere vissuta e sofferta.

Deve essere a tema. Il tema non deve essere facile, per non trovare immagini in internet, per non preparare prima l’inquadratura. Ma prepararsi prima è male? Si se il dipinto è realizzato prima, poi nascosto alla vista e scoperto solo dopo il timbro della tela. Ancora si se si usano stencil o maschere fatte prima. Si se si tenta di preparare qualcosa prima per fare prima e meglio degli altri.

Magari basta dare il tema al momento dell’iscrizione.

Magari in busta chiusa scegliendo tra due o tre.

Ma poi chi può dire se poi qualcuno se lo scambia?

Potremmo anche dare indicazioni sulla tecnica da utilizzare. Olio su tela, olio su tavola, acrilico. Pennello o spatola.

Ma rischiamo di penalizzare qualcuno.

La manifestazione potrebbe essere estesa tra più paesi vicini in contemporanea e la premiazione unica, ma sarebbe difficile metterci d’accordo dove fare la premiazione.

Altra limitazione per facilitare la gara potrebbe essere quella di accettare un solo formato, le opere più piccole, di solito rendono meno bene di quelle più grandi. Tutti uguali tutti a pari opportunità.

Come fare a giudicare l’opera?

Questo è più difficile, ma si può fare.

Come fare a scegliere la giuria adatta?

Giuria tecnica

Non è la migliore!

Non ci da mai. Sceglie sempre il più famoso, quello con la migliore tecnica. Mai il più bravo o quello che ha centrato meglio il tema.

Giuria popolare

E’ la peggiore!

Di solito vince il più banale o il più ruffiano, il popolo è populista.

Giuria dei pittori

SI e NO!

Potrebbero esserci molti seguaci, allievi o amici, di qualcuno che verrebbe votato più di altri. Però è, in pectore, la più obiettiva.

Autogiuria

NI!

Autovalutazione del proprio lavoro.

Potremmo richiedere ai pittori una descrizione tecnica ed una interpretazione di lettura dell’opera. Ma chi si esprime peggio con le parole sarebbe svantaggiato.

Potremmo chiedere la autovalutazione del quadro. Ma come scoprire e sanzionare chi non è sincero ed obiettivo?

Riffa.

NI!

Alcune opere, selezionate con i metodi precedenti, andrebbero all’asta e vince chi ottiene il miglior risultato di vendita.

Ma come evitare che un prestanome la compri per qualcun altro, che quindi venda per finta, solo per riscuotere il premio. Insomma non spenda niente, e si riporti a casa anche il quadro? Potremmo far lasciare le opere acquistate al comitato organizzatore, quindi spendere veramente dei soldi, ma chi le acquisterebbe per donarle al comitato?

Comunque l’organizzazione potrebbe sempre valutare l’opera. La sua composizione. Le luci e le ombre le linee, le curve, i pieni ed i vuoti. Ma sarà sufficiente?  Sarà giusto?

Messo assieme a tutte le altre però questa soluzione potrebbe dare il miglior risultato possibile.

Come fare, cosa è etico?

Non barare. Si deve evitare che qualcuno della giuria o del comitato organizzatore venda il premio, intascando la vincita e consegnando solo l’ambita vittoria al pittore.

Gratificare. Il pittore che viene in estemporanea deve essere gratificato, a maggior ragione il non professionista, il dilettante. Allora deve esserci pubblico e il pubblico essere partecipe. Deve girare fra i pittori ed ammirarne l’opera, fare domande, dare consigli. Compito degli organizzatori è far si che questo avvenga, che il pubblico sia informato, preparato, capace e lo faccia.

Acquistare. Il pubblico deve essere formato anche di gente disposta a comprare, anche pagando prezzi modesti: Così si può stimolare l’autostima di molti pittori non professionisti. L’acquirente può portarsi a casa un oggetto pregevole per pochi soldi.

Risalto. Se l’estemporanea è in concomitanza con una festa, una sagra eccetera, la manifestazione pittorica deve avere lo stesso risalto delle corse ciclistiche, della banda e dei banchini del mercatino.

Come fare

Come fare la premiazione.

La premiazione deve essere fatta in spazi ampi, con il pubblico presente. Non tra i soli pittori.

Il quadro deve essere in mano all’artista.

L’attestato di partecipazione, ben fatto, per tutti.

La copertura mediatica è più importante dei premi stessi, il risalto sui social, televisioni  eccetera deve avere la massima copertura, almeno nella regione dell’estemporanea.

Il sito della manifestazione deve ospitare monografie di tutti i partecipanti, almeno fino alla edizione successiva.

I premi tanti, direi per tutti, modulati ma significativi.

I primi classificati, specialmente se premiati in denaro, devono lasciare la loro opera per essere esposta in un luogo pubblico, ma devono poter contare sulla massima visibilità della stessa, che faccia da curricula personale. Ad esempio potrebbe trovar posto in mostre itineranti fra gli agriturismi e le altre strutture ricettive locali.

Il primo premio si vince una volta sola.

Giancarlo

Falsità

Cos’è la falsità?

Falsità, è qualcosa di falso. Qualcosa che non è vero.

La falsità è il contrario della verità.

secondo il wikizionario:

  1. assenza di verità
    • affermare delle falsità
  2. (di persona) ipocrisia
  3. (per estensione) (senso figurato) legare due o più cose in modo non corretto né conforme, pur se singolarmente fossero state buone
    • anche se tu affermassi di aver agito onestamente, hai compiuto una falsità e io lo direi persino in tribunale

Falsità

Ma allora se l’accezione è negativa, se è una cosa brutta e indegna, perché diciamo falsità? Chi è falso e perché?

Sono domande che con l’avvicinarsi delle prossime elezioni, con la campagna elettorale già in moto, è bene farsi. Chi più di un politico mente, sapendo di mentire. Chi fa affermazioni, enuncia concetti, promette sapendo della loro ipocrisia?

Il politico.

Colui che deve convincerti a nominarlo tuo rappresentante anche se non ti rappresenterà. Non perché non voglia, beninteso, ma perché deve mantenere ed accrescere il suo potere con gli altri rappresentanti del popolo.

Dopo deve giocare con loro, venire a compromessi.

Il gioco dovrebbe servire ad ottenere il massimo per te, ma non è così.

E’ invalsa l’usanza di giocare per ottenere il massimo per se, per loro, per i rappresentanti invece che per i rappresentati.

E’ questo che ha portato la classe politica lontano dalla “gente”.
Gente importante solo al momento del voto. Neppure poi tanto se ci ricordiamo di qualche sistema di voto di scambio che è stato già scoperto. Ma insomma una volta dato il voto non possiamo più far niente. Si, sono parte della gente anch’io e mi sento impotente.

Ne ho viste troppe per credere che siano casi. Errori di gioventù o di vecchiaia.

Una volta al potere si lotta per quello, e tutto quello detto prima diventa falsità.

Allora dobbiamo trovare un modo per far mantenere le promesse elettorali ai politici.

Non possono continuare a disattendere le nostre aspettative e le loro promesse, impunemente.

Dobbiamo potergli revocare il mandato, se non lo fanno bene, se ci hanno detto falsità.

Dobbiamo capire come.

Qualcuno ci può aiutare?

 

Ceppoduro

 

 

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