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Disinformazione

Parliamo di informazione

No, no! Non ne possiamo parlare. Possiamo solo parlare di disinformazione.

Non si era mai vista una radio televisione pubblica non filo governativa, e preferiremmo non vederla più. Però questa, invece di informare correttamente, tenta in tutti i modi di disinformare. Di raccontare in altro modo la realtà. Di mettere in ridicolo il governo. O di pomparne una parte per svilirne l’altra no, non s’era mai visto.

Disinfrmazione
Di Laky 1970 – Laky 1970, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=70206238

La radiotelevisione pubblica è nostra, pretendiamo che ci informi, non che ci disinformi.
Finché lo fa qualche signora gonfiata e siliconata delle altre reti, può dire quel che vuole, anche falsità evidenti. Ma i dipendenti del servizio pubblico che pago con la mia bolletta della luce no. Pretendo trasparenza, non posso sentirmi coglionato ad ogni annuncio, ad ogni notizia.

Basta. Licenziamoli tutti.

Governo, non avete attuato lo spoiling system? Bravi, ma è ora di farlo. Fatelo e rinnovate quel parco buoi così malato che rischia di infettare tutto. Ed anche quando il nostro sistema immunitario, i nostri anticorpi, fossero sufficientemente forti da resistere all’attacco, il nostro cuore, la nostra intelligenza non ne possono più.

Non vogliamo più finanziare questa disinformazione

Anche la carta stampata, che benché privata si permette di attingere da contributi pubblici all’editoria deve essere messa  in condizione di finanziarsi da sola.

Basta soldi, basta sgravi, si facciano pagare dai lettori.

I giornali devono essere mantenuti da chi li legge. Già chi li legge? Chi rappresentano? Chi disinformano?

Non è libertà questa, non la nostra, che vorremmo sapere la verità sul quanto succede, in Italia e nel Mondo. Su quanto faccia o non faccia il governo.

Governo che non può farle tutte male.

Basta, mandiamoli a casa, diamogli a tutti il reddito di cittadinanza ed insegniamogli un lavoro, ma un altro che, onestamente, questo  non gli riesce proprio di farlo.

Ceppoduro

Avevo bisogno di aiuto

Avevo bisogno di aiuto.

Non ero più in grado di lavorare ed avevo bisogno di aiuto.

Eh si, ero diventato vecchio. Devo dire che non me ne ero accorto, non mi sembra di esserlo nemmeno adesso. Ma il padrone mi disse che non poteva più farmi lavorare, in vigna ero lento e non muovevo le cose pesanti. Ma su questo poteva anche sorvolare, il problema era che avrei dovuto fare un corso di aggiornamento sulla sicurezza, così non era in regola ed il corso era caro.

Erano più di trent’anni che lavoravo per lui e non mi ero mai fatto niente…

Niente… c’erano squadre di giovani Rumeni che venivano, potavano la vigna, zappavano o vendemmiavano, il padrone li pagava (poco) e sparivano. Erano comodi, veloci ed in regola con tutte le normative Italiane ed Europee.

Come poteva tenermi? Fin quando a potuto mi ha fatto sempre lavorare, è stato un buon padrone.

Da disoccupato guardavo la TV

In TV ascoltai un filosofo criticare il Dottor Buonafede, allora ministro della giustizia, perché non voleva più fare arrivare le navi delle ONG con i disperati raccolti in mare.

A quei tempi ne erano arrivati molti, qualcuno diceva troppi, ma un filosofo, evidentemente esperto di lavoro, diceva che gli immigrati, gli extracomunitari, gli stranieri più in generale erano indispensabili all’Italia. Il nostro paese, un grande paese industriale, aveva bisogno di braccia forti.

Avevobisogno di aiuto
By Roberto Vicario – Roberto Vicario, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18335750

Non come le sua, lui che non aveva mai lavorato. O le mia. Ma le mia le sentivo ancora buone, anche se il padrone ne ha trovate di meglio, io avrei lavorato volentieri, almeno fino a sessant’anni.

Pensare che c’era gente di oltre sessantanni che nessuno voleva pensionare. Non capivo, non lavoravo e avevo bisogno di aiuto, ma il ministro non voleva farlo arrivare?

Alla fine qualcuno doveva pur mandare avanti il paese, non potevano lavorare solo i vecchi, anche più vecchi di me.

Però io non mi sentivo vecchio

Però io non mi sentivo vecchio e, in realtà, non credo che avessi veramente bisogno di aiuto, almeno nel mio lavoro. Lo sapevo fare bene, più che bene, avrei potuto farlo ancora, almeno fino a sessant’anni, ma non ero veloce, ma dovevo formarmi, per sicurezza, e costava caro.

Avevo bisogno d’aiuto.

Per l’azienda non potevo più lavorare, avevo cinquant’anni, e gli Africani costavano meno.

Non capivo perché il ministro li volesse fermare, neppure il filosofo lo capiva.

Ceppoduro

Bombe e Bomber

All’Arabia saudita non far mancare nulla.

All’Arabia saudita non abbiamo mai fatto mancare nulla, gli abbiamo dato Bombe e Bomber.
Qualcosa da usare in casa qualcosa da buttare sullo Yemen.

A Gedda si è appena disputata la finale della supercoppa Italia.

I bomber del Milan e quelli della Juve sono sbarcati ed hanno giocato al “King Abdullah Stadium“.

Chissà se nelle stive c’erano anche bombe, quelle italiane che da quelle parti su usano contro gli Yemeniti?

Chissà se in cambio dello spettacolo le autorità Saudite faranno luce sui mandanti dell’omicidio Khashoggi?

Mhm, chissà.

bombe e bomber
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Italia nel mondo

Beh, comunque dato che abbiamo esportato l’Italia anche nel mondo Arabo. La meglio Italia, quella delle Bombe e dei Bomber. Gli insegneremo presto, anche a far funzionare i processi: Quanti ne abbiamo fatti per delitti di stato, tutti dai mandanti sconosciuti ed impuniti.

A Riad possono stare tranquilli, gli insegneremo anche quello.

Chissà cosa ne pensa Amnesty International o cosa ne dice il suo portavoce Riccardo Noury. Amnesty Internationa pensa che sia stato dato un calcio ai diritti umani. La RAI protesta davanti all’ambasciata a Roma, ma non evita di trasmettere la la radiocronaca della partita. Magari avrebbe dovuto pagare penali elevate, ma poteva trasmettere con meno enfasi la telecronaca? Forse no i telecronisti mettono enfasi in tutto ciò che fanno. Poi, altrimenti, i tifosi si annoiano e cambiano canale. Meno male che Mangiafuoco, una interessante trasmissione radio su radio uno RAI, ha parlato oggi del caso Khashoggi, cercando di ristabilire un po di par condicio.

Certo che ventuno milioni di Euro possono ripulire molte coscienze. In Lega Calcio non se la sono sentita di rinunciarvi per il rispetto dei diritti umani, come l’Italia non rinuncia, per un motivo simile, al commercio delle bombe.

Bombe e Bomber

Le bombe riusciamo ad esportarle, i Bomber no, li importiamo quasi tutti.

leggete le formazioni (in nero gli Italiani):

Juventus (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Bentancur (86′ Bernardeschi), Pjanic (64′ Emre Can), Matuidi; Douglas Costa (89′ Khedira), Dybala, Ronaldo.

Allenatore Allegri

Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetá (70′ Borini); Castillejo (70′ Higuain), Cutrone (79′ Conti), Calhanoglu.

Allenatore Gattuso

Ammoniti: Calhanoglu (M), Alex Sandro (J), Pjanic (J), Castillejo (M), Calabria (M), Rodriguez (M), Dybala (J)

Espulsi: Kessié al 74′

Bene, alla fine ha vinto la Juve: uno a zero.

Ceppoduro

Impressionante

Impressionante

E’ veramente impressionante scoprire che siamo nel bel mezzo di un tentativo di colpo di stato.

Non penso sia mai successo prima.

Ci si aspetta un golpe dall’esercito. Una sommossa dal popolo. La presa del territorio da parte della mafia. Le spie del KGB o della CIA. Azioni eclatanti, devastanti e sovversive di un terrorismo rosso, nero o arabo, che abbiamo già visto e che forse vedremo ancora.

Ma che a tentare la sovversione fosse il quarto potere no, non ce lo saremmo mai aspettato.

Eppure sta succedendo, qui, ora e forse non ce ne rendiamo conto.

Una potenza di fuoco impressionante è stata dispiegata contro il governo in carica. Un guerra frontale supportata da una guerriglia diffusa, con colpi ai fianchi da tutte le parti.

Il potere, legittimato dalle ultime elezioni, viene contrastato, fronteggiato e sfiancato da tutti i media eterei e cartacei, coalizzati a delegittimarlo. Con notizie vere raccontate come false, con notizie false raccontate come vere.

Informazione VS Politica: impressionante.

Impressionante

Mai visto il quarto potere così attivo contro il primo potere.

Una stampa sin qui nutrita dalle veline del governo ed una televisione sin qui serva nell’officiarne l’omelia, si ritrovano, improvvisamente in prima linea a fronteggiare l’invasore.

I media son ritornati a fare il loro dovere ma dovrebbero farlo raccontando la verità. Smontando le eventuali menzogne del governo. Lo stanno facendo? Raccontano la verità?

Penso di no.

Troppi interessi sono interessati al contrario.

Questo governo ancora non ha fatto nulla che possa influire sull’economia Italiana. I primi effetti si avranno solo l’anno prossimo. Ma è già dipinto come la causa di ogni male. Ha già sbagliato tutto. Ha già rubato tutto. Ci ha già portato alla rovina.

Noi pensiamo, al contrario, che stiano facendo bene, che non abbiano rubato ne  ruberanno niente, che ci faranno risalire la china.

Cambiamento

Stanno cercando di tirare fuori l’Italia dalla merda in cui ci anno sommerso.
Hanno tutti contro.

Chi, finora, ci ha defecato addosso vuole continuare a farlo e diffama con incredibile ferocia i nostri rappresentanti e la stampa e la televisione lo spalleggiano apertamente.
I media stanno facendo il golpe.
Difendiamoci.

Ceppoduro

 

 

CIVITELLA 2018

Bella mostra concorso nella ridente cittadina Aretina.

CIVITELLA 2018

Lo scorso Ottobre, dal sei al ventotto, si è svolta a Civitella in Valdichiana una pregevole mostra concorso denominata: “XXV edizione del Premio Nazionale di Pittura Città di Civitella”.

E’ un premio a valenza nazionale, riferimento artistico per molti pittori, professionisti e non. Dino Tiezzi, della locale pro-loco, anche quest’anno ha curato la mostra in maniera esemplare.

Durante la presentazione il sindaco Ginetta Menchetti ha detto:

“E’ un premio che nasce nel 1966 per volontà della Pro loco di Civitella. Mantenuto in seguito con la collaborazione dell’amministrazione comunale. La quale ha da sempre investito in tale iniziativa ritenendola un’importante opportunità di crescita culturale per la propria comunità. Ma anche preziosa occasione di promozione e valorizzazione del nostro territorio, raccogliendo opere dei pittori più quotati e conosciuti del panorama nazionale”.

I quadri che ricevono i primi premi sono in seguito acquistati dal Comune e vanno ad implementare la Galleria di arte contemporanea di Civitella, che vi invito caldamente a visitare. Galleria che non ha nulla da invidiare ai più affermati musei di arte moderna sparsi per la penisola.

Ecco le opere esposte a CIVITELLA 2018

Alcune sono veramente belle, vi consiglio di guardarle bene tutte, ingranditele cliccandoci sopra e, in funzione del vostro video, cliccandoci ancora una volta.

Civitella 2018Di seguito aggiungo alcune immagini del borgo di Civitella.

Civitella 2018

Spero che vi piacciano e vi invito ad andare personalmente. Così potrete vedere anche il vasto panorama sulla valdambra e sulla valdichiana. Potrete visitare il museo, la sala della memoria e tutti gli altri monumenti di Civitella:

  • Il borgo storico di Civitella.
  • Il castello, eretto nel 1048 e circondato da un’imponente cerchia muraria. Il castello, trasformato dalla Wehrmacht in quartier generale durante l’occupazione nazista, fu semidistrutto durante un bombardamento alleato nel 1944 e mai ricostruito.
  • Il palazzo pretorio (XIV secolo).
  • L’antica cisterna, che sorge al centro del paese.
  • Villa Oliveto, situata in località Oliveto e antica dimora dei conti Barbolani di Montauto.

Un quadro del museo:

Civitella 2018Il mio premio

Civitella 2018

 

Giancarlo

fonte: Valdichiana oggi

Ma dove erano?

Ma dove erano?

Ma dove erano i nostri giornalisti? Non si sono mai sentiti criticare il potere come oggi.

Me li ricordo tutti, pedissequi, ossequiosi, lacchè, servi riverenti.

Mai una domanda scomoda, mai un ma.

ma dove erano

Ricordo, ricordo bene, l’intervistato dire stronzate ridicole, fare affermazioni incredibili ed impossibili, menzogne belle e buone e loro annuire, confermare e supportare. Ovvero glissare quei ma sacrosanti che andavano detti. Quei ma che cazzo sta dicendo? Che avrei tanto voluto sentire, che a me si strozzavano in gola per non essere lì.

Ho ascoltato monologhi deliranti, mai interrotti per incalzare, per chiedere spiegazioni, seguiti in devoto silenzio, senza respirare per non disturbare l’oratore, il vate l’officiante.

Ho sentito fare domande concordate a tavolino, lette dall’intervistatore, per non mandarle a mente, per non sbagliare a farle, da quanto era(no demente(i).

E giù fiumi di parole inconcludenti, senza senso, senza dissenso per creare consenso. Interviste che facevano senso.

Ma dove erano?

ma dove erano

Dove sono ora? Ora son cambiati! Li vedo, li sento.

Non hanno più paura, ossequio, rispetto.

Semmai protervia, dileggio, arroganza, supponenza.

I ma si sprecano, ora. contornati dai però. Avete detto questo ma… però, potevate fare anche… forse avete sbagliato….

Mai un fatto, solo critiche e accuse, basate su notizie autoreferenti, vere perché dette da altri giornali(sti). Non conta che prontamente  l’intervistato smentisca e spieghi come stanno le cose, la critica viene subito ripresa rimontata, rilanciata, tanto da sembrare vera, da diventare vera.

Ma dove erano? Questi gran vigliacchi che sono diventati incalzanti con questi che non son padroni di niente. Questi che non prendono ne muovono denari nostri, vostri. Che non hanno giornali e televisioni. Che non hanno incarichi da dare o posti da spartire.

Ma sono persone potenti e pericolose, potentissime e pericolosissime, lo stesso, questi nuovi governanti.

Non rubano, non ambiscono, non spartiscono.

Sono persone serie.

Possono cambiare il mondo, l’Italia certamente.

Aiuto

I gattopardi politici, i baroni universitari, tutti i potenti, tutti i corrotti, tutti i corruttori, tutti i delinquenti hanno paura. Chiedono aiuto.

Ecco i nuovi giornalisti all’attacco, hanno messo le loro baionette e giù nel corpo a corpo.

Confidando nella mancanza di esperienza dei giovani governanti.

Giù all’arma bianca.

Ed assieme all’arma bianca tutte le altre armi utili e possibili. Armi di distrazione di massa: Bugie, menzogne, falsità che, se crescesse loro il naso, sarebbero tutti Pinocchi.

Si salvano un paio di testate, forse tre ed un paio di giornalisti, forse tre.

Amen.

Ceppoduro

Sapori a colori, il tema dell’estemporanea di Ambra di quest’anno

Sapori a colori

Ambra in tela: Sapori a colori, quarta estemporanea di pittura.

Ambra è molto attiva nell’arte e tra le sue attività trova posto domenica nove settembre scorso l’estemporanea di pittura. Quest’anno organizzata dall’associazione Montevarchi Arte in collaborazione con la Pro-loco di Ambra.

La manifestazione si è svolta nel borgo e nei dintorni di Ambra, in contemporanea con altre manifestazioni eno-gastronomiche e ludiche, come la sagra della Lumaca ed il palio della palla tonchiata.

Quest’anno particolarmente ricca la manifestazione ha elargito tre premi in denaro della giuria tecnica e dieci in natura della giuria popolare.

Ecco come è stato interpretato il tema proposto sapori a colori.

sapori e colori

Poi tutti a cena a gustare le prelibatezze degli stand gastronomici.

Ecco qualche pittore:

sapori a colori

E qualche amico dei pittori:

sapori a colori

Naturalmente di gente ce n’era tanta che ha assistito alla premiazione finale e contribuito con il proprio voto alla classifica della giuria popolare.

sapori a colori

Riporto i premi che erano in palio, dalla locandina della manifestazione.

l’associazione Montevarchi Arte in collaborazione la Proloco di Ambra, Vi invita a partecipare al Concorso di pittura in estemporanea all’interno del borgo medioevale di Ambra, Comune di Bucine, che si terrà il giorno 9 settembre 2018.
4° Concorso di Pittura in Estemporanea – Ambra in Tela
Tema: “Sapori a Colori”
ore 8,30-10,30 iscrizione e vidimazione tele
alle ore 18,00 riconsegna delle tele
ore 21,15 premiazione
Info: [email protected][email protected]
Tel: 338 8696589 – 334 1029960 – 339 4148997

Premi-Acquisto della Giuria Tecnica:
1° premio 400 euro
2° premio 250 euro
3° premio 200 euro
Altri premi fino al decimo classificato da parte della Giuria Popolare.
Iscrizione 20 euro comprensiva di buono pasto presso lo stand della festa.
Per bambini e ragazzi sotto i 14 anni di età l’Iscrizione è gratuita.
Cordiali saluti,

Il presidente
Licio Casini

Associazione Culturale
Montevarchi Arte

Via Marzia, 82/84 – Montevarchi

Se volete potete votare voi stessi, nei commenti, i quadri che vi piacciono di più, se saranno espresse abbastanza preferenze proverò a stilare una classifica ad estemporanea finita.
Un saluto

Giancarlo

MORANDI

Morandi

Morandi non è un cantante, era un ingegnere.
Ha costruito alcuni ponti, uno è crollato un mese fa.

Trentuno vittime, Genova divisa in due, monconi di ponte pericolanti su case e impianti industriali.

Un disastro.

Oggi tutta Italia commemora il giorno della tragedia.

Morandi

Voci di Genovesi e di intervistati a vario titolo, all’inizio dei GR e delle trasmissioni di approfondimento, come ormai e diventata consuetudine.

Cordoglio, tanto cordoglio, con un filo conduttore, un filo sottile: guerra al governo.

Piove: governo ladro.

Sembra essere tornati ai tempi, e forse lo siamo, di chi lanciava quello slogan. Gente che oggi dovrebbe essere al governo, invece è all’opposizione.
Un’opposizione feroce, mordace, cagnesca.

Ma che morde per mordere, senza un perché, senza sapere dove.

Morde e basta.

Morde a caso.

Tutto quello che si muove, anche se non si muove.

Quella opposizione che trova ancora credito nei mezzi di informazione, in mano a grandi gruppi industriali o in pugno all’opposizione stessa come la RAI.

Niente Spoil System

D’altronde il nuovo governo non ha voluto buttare fuori a calci quelli messi li da quelli prima, non hanno voluto fare come loro, che prima di tutto hanno cambiato i vertici dell’informazione pubblica e poi dietro tutti gli altri gregari.

Non hanno voluto fare come loro ma ora li hanno tutti contro.

L’informazione non deve essere prona al potere, siamo tutti d’accordo, ma nemmeno falsa e prona all’opposizione, siamo tutti d’accordo.

Si parla di Genova divisa in due, si paventano esodi di massa dei Genovesi, si stigmatizza che ancora non è stato fatto ne deciso alcunché, si ripete, ossessivamente che dal consiglio dei Ministri di ieri è uscito un deCretino, che non è un diminutivo di decreto. Si fanno parlare sfollati che non dicono nulla salvo l’ovvio. “Il crollo ha cambiato la mia vita, ora voglio viverla”, “vogliamo rientrare in casa a prenderci i nostri affetti, le foto, i dischi”, “Ho una vespa del ‘71 in cantina, non posso lasciarla li”.

Ma Morandi, come si fa?

Queste son davvero queste le parole dei Genovesi?

Queste le loro preoccupazioni vere?

Si critica un governo perché con il “decretino” non ha ancora scelto il commissario?

Dovevano fare come gli altri, nominare l’amico dell’amico? E l’amico secondo suo vice?

Cosa hanno deciso (di onesto) gli altri?

Non hanno ancora ricostruito il ponte? Ma le leggi non andavano seguite? I giornalisti e gli esperti le conoscono? Perché la stessa veemenza nel chiedere conto del disastro Ligure non l’ho ascoltata per gli altri ponti crollati? Dove era il Governo, lo Stato? Quanti ne sono stati ricostruiti dopo un mese? Quanti ne sono stati ricostruiti ancora? Nessuno!

Perché si raccolgono le voci degli sfollati, tristi, delusi e giustamente arrabbiati, e non gli si chiede perché la loro casa fosse sotto un ponte autostradale? Fosse ancora sotto un ponte? Potevano e dovevano averli sistemati prima in un luogo più sicuro, anche se quel ponte non fosse mai crollato.

Un giornalista, uno bravo, avrebbe chiesto questo, avrebbe cercato di farci capire di chi è la colpa, non mandarci i “giusti” piagnistei di chi ora è in difficoltà. Persone che, ragionevolmente, dovrebbero essere solo contenti di esser ancora vivi.

Che se fossero morti nel crollo non gliene sarebbe fregato nulla della Vespa del settantuno.

Ceppoduro

 

 

 

Arte in bottega a Corciano

Si è svolta domenica

26 Agosto 2018 la  quarta edizione dell’estemporanea a Corciano organizzata da Arte in Bottega.

Tema proposto: Sguardi, persone… un borgo, un tema non propriamente semplice dati i tempi stretti di una manifestazione del genere, che deve essere iniziata e completata in giornata.

Comunque i risultati sono stati molto positivi, ecco gli otto vincitori della “estemporanea Corciano 26 Agosto 2018” sono:
Primo premio MICHELE INNO, secondo premio ANTONIO MAZZIALE, terzo premio FRANCO SUSTA, quarto premio FRANCESCO COSTANZO, quinto premio MAURO DEL VESCOVO, sesto premio ILARIO FRATINI, settimo premio RAFFAELE TARPANI, ottavo premio TERESA CHIARALUCE. Io sono arrivato, più che giustamente, esimo. Ma ho fatto un grande quadro che sto rimettendo a posto.

Ho dipinto un quadro…

Ho dipinto un quadro nel quadro, lo sguardo che chiedeva il tema era quello di chi ammira il borgo, rappresentato dalla porta murata della sede dei sarti. E lo sguardo guarda come il borgo è stato rappresentato, durante l’estemporanea, da un altro pittore, il cui quadro è appeso al muro che chiude l’arco di quello che fu un portone. Muro che simbolicamente chiude la visuale, visuale che si recupera nel quadro appeso, che rompe il muro e permette di oltrepassarlo con l’immaginazione.

L’arco di pietra che apriva sulla sede dei sarti è inchiavardato con una pietra che porta scolpito il bassorilievo del simbolo dei sarti: Un giglio con le forbici. Il quadro appeso è quello di Antonio Civitarese, che lavorava vicino a me.
La tecnica usata per entrambi i dipinti è la tempera d’uovo grassa, una tecnica antica, dei tempi di Corciano, splendido borgo medioevale.

Eccovi qui il quadro in estempore, come l’ho ripreso a casa e quello di Civitarese.

Arte in bottega Arte in bottega

Ecco i quadri realizzati in estemporanea:

Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega

La premiazione (arte in bottega):

Altre foto di Arte in bottega

ltre foto della manifestazione  e dei pittori partecipanti.

Tanti e tutti bravissimi.

Chi volesse ampliare le conoscenze su Corciano può consultare questo link.

Giancarlo

Estemporanea a San Savino

Estemporanea a San Savino

Sabato 18 e Domenica 19 Agosto si è svolta la quarta Estemporanea a San Savino di Magione, provincia di Perugia.

Il campanile con l’orologio.

Il posto è incantevole, di fronte al lago Trasimeno, con ai piedi l’oasi naturalistica del Trasimeno.

Estemporanea a San Savino
Il lago Trasimeno sotto San Savino

Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino

Tema di questa edizione del 2018: “Di pietra e di acqua, San Savino e la sua oasi”. Di pietra ce n’è tanta a San Savino il borgo è realizzato quasi interamente in pietra, l’acqua, con il lago vicino, non dovrebbe mancare, anche se il Trasimeno ha una profondità media di tre metri e una massima che non supera i sei metri.

L’oasi è popolata di animali, tanti, specie i volatili che non si immagina.
Molti pittori hanno fatto aironi ed altri abitanti dell’oasi, io ho fatto un Tarabusino, un uccelletto che vive tra le canne e le schiance della riva catturando piccoli pesci che vivono li.

Ho fatto una mezza giornata di pittura il sabato poi sono tornato domenica.
Il pranzo è stato ottimo ed abbondante, le porzioni non erano modeste e chi voleva un bis è stato accontentato. Il vino molto buono e molto fresco, ci ha un po stroncato le gambe. Si è fatto poco nel pomeriggio di domenica, ma pazienza, completeremo l’opera in studio e vediamo che verrà fuori.

Ecco che hanno tirato fuori i pittori:

Un po di foto della premiazione

Una bella manifestazione, tanti partecipanti, tanti premi, un paesino che valeva la pena di visitare.
Anche se non ho vinto niente ho trovato nuovi amici, il più importante è senz’altro Damiano, che ha fatto un dipinto bellissimo.
Poi con cui ora sono amico su Facebook con il suo babbo. Ho conosciuto altri pittori nuovi, di cui non ricordo il nome, ma di qualcuno ricordo la provenienza (Bassano del Grappa).

Estemporanea a San SavinoSiamo stati bene in compagnia.

Giancarlo