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Bucine. Il caso di avvistamento UFO a Cennina.

Bucine, sempre avanti a tutti.

Il caso di avvistamento UFO a Cennina.

Nel 1954 si ha il primo caso di avvistamento UFO a Cennina. Rosa Dainelli, sposata Lotti ne incontra due andando alla messa di Ognissanti a Cennina.

La signora riferisce che i Marziani, pur non parlando la nostra lingua, ma una specie di Cinese (forse il Bu-cinese), sono stati molto determinati nel prendersi due oggetti a lei appartenenti: una calza ed  alcuni garofani. La calza è servita per legare in mazzetto i fiori, probabilmente per non rovinarli nella partenza da terra.

UFO a Bucine

L’avvenimento è clamoroso, il racconto credibile, suffragato da molte altre testimonianze, la signora non da adito a crederla mitomane, dunque gli UFO a Cennina sono venuti? Il report ITACAT non da affidabilità all’avvenimento.

Sarebbe un peccato che i Marziani non avessero potuto apprezzare la bellezza del luogo, e della signora Lotti.

Comunque ne parlarono molti giornali. UFO a Cennina; Bucine, Cennina, da allora non furono mai più dimenticati.

UFO a Bucine
Fabio Macerini arriva a Cennina. Acquerello di Giancarlo Arrigucci 2016.

Su Marte, o da dove venivano gli alieni, sono arrivate una calza e dei garofani della signora, che ora saranno conservati in un qualche reliquiario o museo della vita extra-marziana.

UFO a Cennina
Ricostruzione della navicella di Cennina

 

 

 

 

Vedi

Filmato RAI 3

Catalogo ITACAT

 

 

 

 

 

Nota a piè di pagina.

Bucine e il Blog di Bucine, con tutti i collaboratori, non credono negli UFO, nei Marziani ed in ogni forma di superstizione e credenza popolare. Compresi streghe, maghi, santoni e divinità varie.

Questo articolo, UFO a Cennina, non vuole ipotizzarne l’esistenza, nemmeno dimostrare alcunché collegato a questo. Non sappiamo con esattezza come si siano svolti i fatti, ne il contesto storico sociale che potrebbe averli generati.

I fatti, le dichiarazioni della nostra concittadina, sono veri, registrati in documenti ufficiali e riportati in articoli di quotidiani e in studi ufologici di tutto il mondo. La signora, purtroppo, è scomparsa nel 2006.

Nel comune ci sono state altre segnalazioni, già dal 1930, se non andiamo errati, ma molto meno spettacolari e coinvolgenti di quella che vi abbiamo raccontato, confidiamo, rallegrandovi la giornata.

Saluti

Bucine

Estemporanea Terranuova Bracciolini

Estemporanea Terranuova Bracciolini

Il 10 Luglio 2016 si è svolto a Terranuova Bracciolini il primo Concorso d’Arte Estemporanea Terranuova Bracciolini.

Ecco alcuni partecipanti all’opera

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Le opere realizzate

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Prima della premiazione.

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Premiazione

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DSC_2601_lzn DSC_2602_lzn DSC_2604_lzn DSC_2605_lzn Ecco il terzo classificato

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DSC_2626_lzn DSC_2629_lzn DSC_2630_lzn DSC_2636_lzn DSC_2644_lzn DSC_2645_lzn DSC_2655_lzne non manca neppure il primo:

DSC_2659_lzn DSC_2661_lzn Come in ogni estemporanea la giuria ha fatto un buon lavoro.

I partecipanti ovviamente non sono concordi al cento per cento con le decisioni raggiunte, c’era chi pensava di aver fatto meglio di altri.

Io non mi posso lamentare troppo, se non che:

A tutti i partecipanti era garantito un attestato di partecipazione, distribuito per chiamata individuale dopo l’assegnazione del primo premio.

Quindi i partecipanti meno bravi sono stati chiamati uno ad uno ed insigniti dell’attestato di partecipazione, arrivati al penultimo, che ero io, già l’operatore televisivo aveva smesso di riprenderci, per dedicarsi ad altro.

Quindi se il video della premiazione sarà passato in qualche emittente locale, nessuno saprà che io ho partecipato all’evento, così come il poverello o la poverella dopo di me e forse qualcun altro prima.

Peccato, comunque.

Giancarlo

Estemporanea a Giovi, un bel paesino, nascosto tra…

Estemporanea a Giovi

Giovi

è un bel paesino, nascosto tra il torrente Chiassa e il fiume Arno.

Giovi artistico 270° 150 dpi P.catalani - Opera propria
Giovi artistico 270° 150 dpi
P.catalani – Opera propria

La pro loco ha organizzato l’Art’s Day 2016, una bella estemporanea di pittura.

Ecco le opere realizzate durante la Estemporanea a Giovi:

Estemporanea a Giovi DSC_1263A_lzn   DSC_1255A_lzn       DSC_1248A_lzn     DSC_1247A_lzn      Estemporanea a Giovi DSC_1239A_lzn  Estemporanea a Giovi DSC_1233A_lzn

Nel suo piccolo, una bella estemporanea.

Peccato da mezzogiorno abbia cominciato a piovere, e non si sia mai rimesso.

Giancarlo

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Giovi è una frazione del comune di Arezzo, 241 m sul livello del mare, arroccata sulla riva sinistra del fiume Arno sopra lo strapiombo dominante la confluenza del torrente Chiassa.

Al limite della piana di Arezzo, dista 6,16 km in direzione nord dalla città. Allocato nei pressi dell’intersezione fra la S.R. 71 (ex S.S. Umbro Casentinese) e la S.P. della Libbia che, ad est, attraverso i valichi della Scheggia e di Anghiari raggiunge la Valtiberina e, ad ovest innesta, in località Quarata, sulla S.P. Setteponti che dirige verso il Valdarno e Firenze.

Nel 2008 la sua popolazione era di 737 abitanti, e la sua parrocchia, comprendente Borgo a Giovi, Ponte alla Chiassa, Petrognano e frazioni minori, aveva una consistenza di 1750 abitanti residenti.

In passato le origini del nome venivano ricondotte alla posizione geografica del luogo in relazione ai vicini valichi montani, detti “gioghi”. Studi più recenti lo inquadrano, più verosimilmente, ad origini di epoca romana.

È, infatti, certa la presenza di un tempio dedicato a Giove. Cicerone in un noto passo del De Divinatione (I 35) evidenzia come il console Flaminio, accampato con le proprie legioni, probabilmente, sulle rive della Chiassa (dal latino classis: legione, esercito di terra), volendo propiziarsi gli Dei prima di muovere all’inseguimento di Annibale, cascò, inspiegabilmente, da cavallo, proprio davanti alla statua di Giove statore (difensore), evento interpretato come infausto presagio della disastrosa disfatta del Trasimeno, nella quale lo stesso console trovò ingloriosa morte.

Trasporti pubblici. Non volevo pagare una multa.

Trasporti pubblici.

Sono andato alla biglietteria dei trasporti pubblici municipali di Arezzo a pagare una multa.
C’ero già stato la settimana prima ma allora non avevo pagato. Volevo fare ricorso, considerando la multa ingiusta e ingiustificata. Dovete sapere che la multa è stata presa da mio figlio sull’autobus di una compagnia di trasporti che fa servizio in città. Mio figlio utilizza l’autobus in un tratto urbano. Dalla stazione ferroviaria, dove arriva in treno, alla zona dove è situata la scuola. Mio figlio è un pendolare. Tutte le mattine fa lo stesso tragitto. Lo portiamo alla nostra stazione ferroviaria, prende il treno, scende. Prende l’autobus fino davanti o nelle vicinanze della scuola. Il pomeriggio lo stesso percorso ma in senso inverso.

Trasporti pubblici classe
Quanto costa il servizio di trasporti pubblici?

L’abbonamento al treno può essere fatto con l sistema “tariffario Pegaso” della regione Toscana. In cui è compreso il biglietto dell’autobus. Il tutto a 65€ al mese. Naturalmente il biglietto settimanale ha un costo minore. Ma la spesa totale sarebbe maggiore, se fosse utilizzata la tariffa settimanale per tutte le settimane del mese.
Il costo dell’abbonamento settimanale all’autobus, non volendo includerlo nel Pegaso, è di 19€. Il costo di una corsa singola, in città, è di €1,20 fuori città qualcosa in più.
Oggi ci sono i trasporti integrati, es. treno + bus, ma anche i servizi di trasporto consorziati es. azienda di trasporto comunale e altre aziende di trasporto della provincia.

Fanno lo stesso servizio ed usano gli stessi biglietti, che poi si suddividono in base alle obliterazioni (immagino).

L’azienda di trasporti pubblici di cui ha usufruito mio figlio, con un biglietto comprato alla biglietteria centrale, non era la municipale, ma una delle altre.
Ha acquistato un biglietto singolo perché non avrebbe sfruttato ne il mensile ne il settimanale. Sta effettuando gli stage presso aziende private. Ma ha fatto l’abbonamento settimanale al treno, essendo comunque più conveniente dei biglietti a corsa singola necessari.
Aveva il biglietto ma è stato multato da un controllore, perché il biglietto risultava obliterato più volte, almeno è quanto mi ha riferito tornando a casa.
Guardando il biglietto è evidente che era stato obliterato una sola volta, il giorno della multa, andiamo in biglietteria a protestare.

Andiamo a protestare.

Qui scopriamo, ma è chiaramente riportato anche dietro la multa, che non possiamo contestare alcunché perché la biglietteria appartiene alla azienda comunale mentre la multa e della azienda privata. Lì, in biglietteria, possiamo solo pagare.

Trasporti pubblici integrati nelle corse e nei pagamenti, per il resto…
Gli uffici dirigenziali amministrativi sono comunque poco lontano possiamo andare ad informarci, se non ché è sabato e sono chiusi dobbiamo tornare in settimana. C’è tempo, abbiamo due settimane per contestare o pagare, senza problemi.

Torno durante la settimana successiva e scopro che quelli sono gli uffici dell’azienda comunale.

Non hanno voce in capitolo con le multe dell’altra azienda. Ma mi danno informazioni preziose. Mi dicono che posso contestare solo per lettera. Quindi anche agli altri uffici non c’è modo di discutere la multa a voce. Mi sembra strano, perché evitare il contatto diretto? Qualcosa da nascondere? Non reggono il confronto con l’utente arrabbiato? O se ne fregano e basta?

Comunque i miei interlocutori sono molto gentili.

Mi danno indirizzo e numero di telefono dell’altra azienda, che comunque, testone che non sono altro, era già riportato nel retro della multa. Bastava leggere.Nel retro c’è scritto anche che si può contestare solo per iscritto con lettera alla società in questione. Tutto era ben scritto ed evidenziato in grassetto.
Testardo, telefono al numero scritto dietro la multa.Un signore mi conferma che devo fare una lettera, meglio se RR ed aspettare l’esito del reclamo.
Mi riprometto di farlo è una questione di principio, p. Perché pagare una multa ingiusta ed ingiustificata, o almeno perché pagarla senza aver sentito le ragioni della controparte?
Leggo bene il retro della multa, gli uffici sono in un’altra cittadina. E la sede centrale è a Firenze, dove si devono indirizzare i reclami.
Mi rimane sempre qualche giorno dei quindici concessi.

Ma quanto devo pagare?

Leggo che l’importo della multa, ridotto se pagato subito al controllore od entro i quindici giorni, è di € 42,00 composti di 2€ di biglietto e 40€ di multa.
Se non pago viene applicata la multa differita di €82,00, sempre con 2€ del biglietto e 80€ di multa. Cioè la sanzione raddoppia. In altri termini se paghi subito, ti viene applicato uno sconto del 50%.
Poi ti dicono anche che se fai domanda di reclamo, qualora non ti venga accettata, pagherai l’importo massimo, lo sconto svanisce, è perso del tutto.

Ora tutti dovremmo sapere che qualsiasi tipo di multa, da qualsiasi autorità provenga, ti viene sempre comminata con le stesse modalità:

Ci viene concesso un certo tempo per pagare la sanzione comminata.
Paghi in ritardo, sanzione raddoppiata, o peggio.
Reclami la tua non colpevolezza, raddoppia la sanzione, o peggio.
Non viene specificato chi decide in merito al tuo ricorso. Su quali presupposti questi basi il suo giudizio. Le probabilità che la tua multa ti venga confermata, indipendentemente dalle tue ragioni.

Solo una volta.

Solo una volta, mentre protestavo per una multa per sosta oltre il limite consentito dal biglietto orario esposto fattami da un ausiliare del traffico frettoloso, un vigile urbano mi ha consigliato in merito. M ha detto di attendere la notifica della multa l’ingiunzione di pagamento. Portarla ad un giudice di pace e protestare le mie ragioni. Consiglio che non ho mai visto scritto in un retro di una multa.

Beh! Però devo dire che di multe ne ho prese poche. Magari in molte viene riportata anche questa possibilità.

Sono tentato di pagare 42€ contro 82€, forse conviene pagare e festa finita.
Rifletto su questi numeri e penso. Ma forse dovrei far pensare i cavalli, che hanno la testa più grossa. Mi chiedo perché la multa, oltre alla sanzione di 40€, riporti il costo del biglietto di 2€? Quando il costo del biglietto del trasporto urbano, percorso in cui è stato accertata la presunta violazione, è di €1,20?

Informiamoci meglio.

Decido di andare in biglietteria e chiedere ancora.
Non sono sicuro di aver capito bene, però i 2€ dovrebbero essere il prezzo del biglietto extraurbano.
Dovrebbe, ma su quali basi? Il biglietto urbano c’era ed era regolarmente obliterato (anche se non per il controllore). La contravvenzione era stata accertata nel tratto urbano del percorso dell’autobus, anche se non era scritto da nessuna parte della contravvenzione.

Poi perché aumentare il costo del biglietto nella multa e se il problema stava nella doppia obliterazione? Anche in questo caso sempre di €1,20 di biglietto si tratta.

Allora il mio interlocutore mi ha spiegato che in realtà il prezzo per quella tratta urbana, diventa extraurbano, per l’azienda non comunale in assenza di un contestuale abbonamento al treno. L’importo sarebbe quindi di €1,30. Ma mio figlio aveva l’abbonamento al treno. Non avendo anche quello all’autobus ha, penso correttamente, acquistato un biglietto per corsa singola. Biglietto valido per  di 70’, da usare nel circuito cittadino di servizio di trasporti consorziato. Comunque nessuno gli ha chiesto se avesse un abbonamento al treno, forse presumendo che se l’avesse avuto avrebbe avuto anche quello per l’autobus.

E quindi

Anche se l’autobus prosegue oltre la destinazione di mio figlio, come possono imputare a lui il costo del restante tragitto? Per essere al sicuro da multe dobbiamo pagare fino al capolinea?

Poi perché 2€ e non 80c, la differenza tra questo fantomatico biglietto extraurbano ed il biglietto posseduto e regolarmente pagato?
Il servizio, di cui mio figlio ha usufruito è quello di trasporto urbano a €1,20. Altrimenti mettiamo tutto a €1,30 o €2,00. Tanto con 40€ di multa sai quante corse più costose potri permettermi.

Poi ho scoperto, oltre tutto quello già detto, che la motivazione della contravvenzione, riportata nella multa, era diversa di quanto detto al ragazzo. Multa per utilizzo in un percorso improprio del biglietto. Che tradotto significa biglietto a tariffa urbana utilizzato su percorso extraurbano. Senza però riportare nella multa, dove, in che via, località ecc. sia stata rilevata l’infrazione. Quindi con nessuna possibilità verificare la correttezza della contestazione. Tra l’altro mio figlio afferma di salire su bus comunali, i soli che passano dalla sua scuola.

Non resta che pagare, e pagare alla svelta.

Trasporti pubblici VLUU L310 W / Samsung L310 W

Bene finisco di tediarvi con le mie vicissitudini nei trasporti pubblici.

Questo sistema di riscossione delle multe è tipicamente mafioso. Indegno di servizi resi a cittadini liberi.
Se paghi ti proteggo (e ti faccio lo sconto).
Se non paghi ti punisco (e ti faccio sudare sangue per veder riconosciute le tue ragioni).
Questo non dovrebbe accadere in Toscana, oramai da tanto tempo all’avanguardia nel rispetto dei suoi cittadini e dei diritti umani. Non fosse altro che per essere stata la prima al mondo ad abolire la pena di morte.
Ma poi, sotto sotto, certe storture, certe prevaricazioni ritornano. Specialmente nella burocrazia, nelle sue regole, come tanti lacci e laccioli.
Certo, dobbiamo pagare per i servizi che ci vengono offerti, ma non possiamo sottostare a ricatti.
Alle prossime elezioni regionali dovremmo analizzare la posizione dei candidati su questi temi, per orientarci a votare uno piuttosto che l’altro.
Devo farlo, cercherò di ricordarlo.

E infine?

Ah, poi ho pagato i 42€ dovuti per finirla lì.
Anzi no, non è finita lì, perché ho scoperto che le multe non si possono pagare con carta o bancomat (???). Le multe si pagano solo in contanti (ma non si paga così anche la Mafia?). Quindi ho dovuto fare un prelievo al più vicino bancomat che, ovviamente, non era della mia banca. Mi costerà ulteriori 2 o 3€ per il prelievo fuori dal circuito.
Complimenti.

Si fanno multe, casuali.

Si danno motivazioni e se ne scrivono altre.

Poi si multano studenti adolescenti muniti di regolare biglietto.

Comunque si deve pagare subito ed in contanti.

Ci vengono richiesti importi fantasiosi, gonfiati di tasse occulte.

Vergogna, vergogna e ancora vergogna!
Giancarlo

Il ponte sullo stretto. In genere sono favorevole ai ponti.

Il ponte sullo stretto

In genere sono favorevole ai ponti, i ponti uniscono, permettono il contatto, anche l’ibridazione, se vogliamo, comunque non dividono. Il ponte è uno strumento di amicizia, di collaborazione, di scambio economico e culturale.

Li dipingo anche, perché rappresentarli, replicarli serve a mantenerli, nel senso di manutenzione, a preservarli ad usarli.

il ponte 2015_022_Il_ponte_di_Bucine_l_AmbraIl_Mulino_e_la_Rimessa il ponte 2015_013_B_Ponte_di_Pogi

Ho scritto e riscritto sui ponti,

e ne abbiamo scritto, riscritto, riscritto, riscritto, riscritto e riscritto nel blog.

Ma sono stato felice che il ponte sullo stretto non sia stato fatto, faraonico e inutile, ci sono i traghetti, molto più adatti ed economici a collegare le due sponde, con i soldi del ponte possiamo mettere una flotta doppia, tripla o che so io di traghetti di prima classe, con tutti i comfort, diminuendo anche il prezzo del trasporto, tanti da rendere quasi nulle le attese di imbarco, come un lungo ponte di barche, di traghetti. Insomma a che serve il ponte?

Ecco a questa domanda risponde Renzi, oggi, il ponte serviva, serve, andava fatto, va fatto e lo faremo presto.

Continuo a non essere d’accordo, come non lo ero con Berlusconi, vogliamo veramente buttare a mare un mucchio di soldi? Per fare cosa? Per mettere un ticket esorbitante a chi ci passerà e non far trovare gli altri servizi (traghetti) ormai divenuti non remunerativi, a chi non volesse passarci.

Se esistesse un piano di priorità per le opere pubbliche da realizzare, e se questo non fosse viziato da interessi di lobby o di partito, il ponte non ci sarebbe neppure inserito, neppure all’ultimo posto.

Se fosse un ponte romanico semidistrutto, come quello di Bucine, come il Romito  di Laterina, non ci penserei un attimo a spender dei soldi per riportarli ai vecchi splendori.

Il ponte di bucine il ponte Romito

Però buttare via soldi pubblici per la vanità o l’interessa privato no.

A questo servirebbe il ponte sullo stretto, a sperperare miliardi di Euro per ricordare chi lo costruì.

Vogliamo veramente questo?

Io No.

Giancarlo

 

Fonte:

Il fatto quotidiano

Sant Egidio

Sant Egidio

Sant Egidio è un posto, Sant Egidio è un monte, Sant Egidio è un posto sotto un monte, Sant Egidio è una pineta. Sant Egidio è un’area attrezzata per i picnic, Sant Egidio è un luogo della memoria o forse Sant Egidio era tutto questo e non lo è più. Sant Egidio è abbandonato o quasi.

DENUNCIO le condizioni di Sant Egidio.

Confidando che qualcuno condivida. Confidando che sia fatto qualcosa per fermare il disastro e l’abbandono in cui versa. Tralasciamo gli alberi abbattuti dal vento, magari impetuoso durante qualche bufera passata. Alberi caduti i cui rami, ammonticchiati in qualche modo, non sono stati portati via. Le cui radici, mezze divelte dai crolli, stanno in bella mostra di se come un monumento al disastro di quelle bufere. Qui c’era un pino che è crollato una notte o un giorno, di qualche tempo fa. Disteso, come gli altri tronchi abbandonati in disparte, in attesa di essere mangiati dalle termiti e dai tarli. Vedi i rami, oramai caduti da anni, in mostra come scheletri spolpati e scarniti.

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Anche i tavoli, mai stati comodi, che furono fatti alla meglio (o sarebbe più giusto dire alla peggio), sono rovinati. Ne restano un paio su sette o otto che erano, marci scavati dall’acqua e dal gelo. Forse pericolosi. Forse neppure igenici, visto il degrado totale.

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Ma, dicevo, Sant’Egidio dovrebbe essere un posto di memorie. C’è una stele con targa:

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Forse ricorda uno che si chiamava Giuseppe ed è morto il 6 4 1955, il cognome, come la data di nascita non riusciamo più a decifrarla tra l’usura del tempo ed i graffiti recenti, l’ultimo sembra del 2013.

Eppure è un bel posto, da cui si vedono panorami mozzafiato.

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Ci sono fiori e piante che combattono contro il secco e l’incuria.

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Gli alberi sono alti e belli, anche se non di particolare pregio.

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E la gente, anch’io con la gente, ci va. Continua ad andarci, sempre di meno, ma ci va.

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SALVATE Sant Egidio SALVATELO.

Non ci vogliono tanti soldi, e noi ne paghiamo tanti.

Dove sono finiti quelli che abbiamo dato per Sant Egidio?

Cosa aspettiamo ad intervenire?

Il fine lavoro dei tarli?

Il fuoco?

Le ruspe?

VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!  VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!

VERGOGNA!!!

Giancarlo

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Personale della pittrice Fosca Agostini

Mostra personale

Personale della pittrice Fosca Agostini

Fosca Agostini
Fosca Agostini

Tanti i quadri esposti a Castiglion Fiorentino (AR) Corso Italia 97:

Fosca Agostini
Fosca Agostini
Fosca Agostini
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Fosca Agostini
Fosca Agostini
Fosca Agostini
Fosca Agostini
Fosca Agostini
Fosca Agostini
Fosca Agostini
Fosca Agostini
Fosca Agostini

Bella anche la sala:

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Giancarlo

Fosca Agostini e la Pittura

La pittura è l’arte che consiste nell’applicare dei pigmenti a un supporto per lo più bidimensionale, come la carta, la tela, la ceramica, il legno, il vetro, una lastra metallica o una parete. Il risultato è un’immagine che, a seconda delle intenzioni dell’autore, esprime la sua percezione del mondo o una libera associazione di forme o un qualsiasi altro significato, a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico e di quello della società di cui fa parte. Chi dipinge è detto pittore o pittrice, mentre il prodotto finale è detto dipinto.

Essendo i pigmenti essenzialmente solidi, è necessario utilizzare un legante, chiamato medium, che li porti a uno stadio di impasto stendibile, più fluido o più denso, e che permetta anche l’adesione duratura al supporto una volta che interviene un processo di asciugamento, di presa o di polimerizzazione.

Tecniche pittoriche

Esistono molti tipi di tecniche pittoriche, che si differenziano sia per i materiali e gli strumenti usati sia per le superfici sulle quali è eseguita l’opera.

Le prime superfici sulle quali l’uomo realizzò primitive forme d’arte pittorica, geometrica e figurativa, furono le pareti di una caverna oppure di una casa o di un tempio.

Nel Medioevo il supporto preferito dai pittori era la tavola di legno, per poi passare con il tempo alla tela, con la quale si ovviò al problema del peso e della relativa instabilità del pannello ligneo.

Altri supporti possono essere: la carta, il metallo, il vetro, la seta, una parete e qualunque altra superficie in grado di mantenere in modo permanente il colore.

Classificazione

In base al supporto:

  • Su intonaco abbiamo l’affresco (che se moderno può essere anche un murale), il graffito e l’encausto.
  • Su tavola abbiamo la pittura a tempera, a olio e i colori acrilici.
  • Su carta il pastello, la tempera, l’acquerello, il guazzo o gouache.
  • Su pergamena la miniatura
  • Su tela abbiamo la tempera, l’olio e la pittura acrilica.
  • Su ceramica abbiamo le pitture vascolari, con i vari ossidi e fondenti.
  • Su seta e altre stoffe abbiamo il batik, lo Shibori, il Serti e l’acquerello.

Ancora sulla guerra, voglio farvela vedere.

Si parla ancora di questo

Guerra: ancora conflitti ovunque.

Da metà del secolo scorso, abbiamo sperimentato il più lungo periodo di pace mai avuto dal genere umano.

Ma lo abbiamo visto solo noi Europei, non tutti.

Si sente parlare di guerra come fosse niente,

La facciamo all’lsls , la facciamo al terrorismo…basta fare guerra… la facciamo subito.

 

Ma questa parola vuol dire morte.

E allora, ecco un “bel” cimitero di guerra.

Bello, ben tenuto, ma sempre cimitero, un posto dove si ricordano i morti.

Qui son finiti tutti che avevano da venti a trent’anni.

Non hanno nemmeno vissuto la loro vita, sono morti, senza conoscere molto della vita. Sono morti, probabilmente, senza saperlo.

A voi vorrei ricordare cosa significa, in fondo, quello che hanno fatto. è tutto scritto in quelle lapidi bianche. Che sono una accanto all’altra in file e righe infinite. E questo è solo un piccolo cimitero di guerra, piccolo piccolo.

Anche se qualcuno vorrà convincervi del contrario, date retta a me:

Fate l’amore, non fate la guerra.

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Panorama

Altro panorama

Incroci di vite, incroci di morti.

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Un soldato dell’esercito Indiano è onorato qui. Un milite ignoto.

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Diciannove anni, un fuciliere, un ragazzo.

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Era la piccola sezione delle forze armate Indiane cadute nei pressi di Arezzo.

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Quante lapidi, tutte uguali, tutte in fila.

Un soldato

Welcome

Giancarlo

Nel blog ci occupiamo spesso di questo argomento, ne abbiamo già parlato:

Qui, qui, qui, qui qui, qui, qui, qui e qui.

Lavori nella variante della provinciale del Valdarno

Lavori

Lavori nella variante della provinciale del Valdarno, strada inaugurata da pochi mesi non senza intoppi vari e polemiche.

lavori La variante da Levane fin oltre l'autostrada, che poi prosegue parallela all'A1 fino al casello e dovrebbe proseguire per arrivare a Figline e Incisa
La variante da Levane fin oltre l’autostrada, che poi prosegue parallela all’A1 fino al casello e dovrebbe proseguire per arrivare a Figline e Incisa

Sono alcuni giorni che stanno riasfaltando (il tratto in giallo).

Valdarno1 lavori
Lavori, nuova asfaltatura nella parte gialla. Per ora è stato fatto il tratto tra le due rotonde

Ma il fondo precedente era buono e senza buche.

Passando sembra stiano aggiungendo uno strato di asfalto al precedente e dalla terra presente sul vecchio asfalto sembra che debbano rialzare il manto per permettere all’acqua piovana di defluire dai canali laterali.

Sotto i guard-rail infatti il terreno è rialzato e l’acqua non può uscire che dagli appositi canaletti in cemento.

Naturalmente le ragioni possono essere altre e ben valide, ma stupisce che una strada nuova ed in buone condizioni debba essere riasfaltata.

A noi sembra uno spreco.

Se poi avessimo ragione, si trattasse di livelli sbagliati; chi ha sbagliato, chi pagherà per il nuovo manto?

Sarebbe interessante saperlo.

Giancarlo

PS:

Parlando, in seguito, con alcuni addetti ai lavori, sembra che la riasfaltatura sia regolare e prevista nei lavori.
Sembra sia un metodo per ottenere un superficie finale migliore.

Ma forse andava fatto prima che crescesse cosi tanto l’erba laterale, forse, chissa?

Source

ArezzoWeb.it

ValdarnoPost.it

ArezzoNotizie.it