Tutti gli articoli di Ceppoduro

Figlia

A mia figlia.

Siamo sempre andati d’accordo noi due.

Ognuno per la sua strada, pochi amici in comune e reciproco rispetto. Condivisione degli ideali, delle cose importanti della vita.

Ma quali sono le cose importanti?

Pensare per raccogliere le nostre esperienze. Parlarne agli altri per insegnarle ed essere d’aiuto agli altri.

Sono anche le più difficili.

Pensare è faticoso, condividere i nostri pensieri ancor di più.

Ci sono dei limiti che non possiamo passare. Siamo limitati e contenti di contenerci entro certi limiti.

Quando

figlia

Quando discutiamo con altri le nostre idee non siamo mai liberi di esprimerle.

Nell’esposizione dei nostri pensieri siamo condizionati dalle nostre idee e dalle loro.

Dai loro silenzi. Dai loro commenti. dai cenni di approvazione o di disprezzo.

Siamo liberi di pensare solo tra noi. Pensare liberamene è un esercizio onanistico. Che da un gran piacere, tra l’altro.

Abbiamo vissuto, ci siamo fatti un’esperienza ed un’idea precisa del mondo.

Potremmo anche dirla esprimerla ed insegnarne i concetti agli altri.

Ma a chi? Come? Quando?

Possiamo aprirci ai nostri amici, conoscenti, vicini, compaesani o connazionali; sarebbe molto utile.

Darebbe un senso alla comunità. Stiamo assieme per scambiarci esperienze, opinioni, idee, per non doverle inventare ogni volta da capo.

Ma, così facendo, cambiamo chi ci sta intorno.

Dobbiamo assolutamente parlare ai nostri figli, ma è la cosa che facciamo peggio.

Come riuscire a parlare liberamente? E interessarli? Come convincerli a condividere le nostre idee, a prendere in considerazione le nostre esperienze? Quali esperienze raccontare? Sempre quelle positive, o anche quelle brutte e sbagliate? dalle quali si dovrebbe imparare di più. Se raccontassimo tutto, avremmo più da insegnare, da parlare, raccontare, da ascoltare, sentire.

I sentimenti. Il vissuto. Le esperienze. I fatti.

L’esperienza ci aiuta nelle scelte, nelle decisioni.

Aiuta ad aiutare.

Insegnare può essere un sinonimo di aiutare. Aiuti tua figlia se gli insegni quello che sai, se gli parli chiaro.

Non vorresti dirgli che tutti gli uomini sono degli stronzi, tu non lo sei. Ma potrebbe incontrarne uno e come aiutarla a riconoscerlo?

Questo che potrebbe umiliarla, maltrattarla, offenderla o violentarla.

Ci saranno dei modi. Certamente.

Ma non si conoscono, non si riconoscono le persone se non si riescono a capire.

Se non si conoscono. E quando le conosci è troppo tardi, potrebbe essere troppo tardi.

Allora figlia, per questo, bisogna parlare.

Parlando uno si scopre. Si vede come è fatto.

Si mette alla prova, ma la prova si può truccare, fingendo.

Meglio fare più prove.

I fatti. Bisogna che combacino i fatti con le parole, la cosa più difficile del mondo.

Bisogna esser bravi e onesti. Se scopriamo che è onesto, che è bravo è finita la prova. Siamo arrivati alla conclusione: è quello è giusto, uno con le palle, per mia figlia.

figlia

Ma la nostra natura, animale, potrebbe non volerlo dominatore ma dominato.

Anche così non sarà giusto.

Che sfiga. Tanto lavoro buttato.

E Dio vede e provvede.

Ceppoduro

Sognavo

La vita scorreva mentre

sognavo.

E stavo sognando di voi che vivevate la vostra vita meschina, piena  di aspettative irrealizzate, conforme alle regole date, indifferente alle altre vite attorno.

Vi guardavo, nel sogno, darvi un gran daffare per costruire qualcosa. Ma mai un dipinto, mai una poesia, mai una statuetta di terracotta. Nemmeno un pensiero d’amore.

Mai. Mai niente.

Perdevate il vostro tempo, l’unica cosa di valore, dietro ad altre cose da poco.

Alcuni si accanivano contro altri per il colore della pelle. Altri ancora si battevano per il colore politico.

C’era chi seguiva una fede, chi l’altra, chi una terza ancora, e chissà quanti non ho notato dietro ad una quarta.

Ho visto ammazzare qualcuno e ho sentito chiedere ad un altro di farlo. Ho sentito incitare alla guerra e ho visto i lampi dei razzi in guerra. Il ponte di Mostar crollare e le statue dei Buddha di Bamiyan sfaldarsi sotto le cannonate.

sognavo
Di Mark Ahsmann – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30269866
sognavo
Vista della roccia dove sono scolpite monasteri e Buddha. Questo sito è inserito nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO sotto l’intitolazione : Cultural Landscape and Archaeological Remains of the Bamiyan Valley.

Ho seguito folle di persone andare al lavoro dentro scuri capannoni, li ho seguiti, dopo, andare allo stadio o al mare. Ne ho trovai altri in montagna a spazzare la neve bianchissima verso il fondovalle.

Sognavo

Il mio sogno scandiva la vostra vita, quanti ne ho fatti nascere, altrettanti ne ho concepiti. Ho avuto tutte le più belle donne del mondo, ma neanche le più brutte ho mai ripudiato.

Ho cercato di aiutarvi tutti, nel sogno. Stavo per liberarvi dal giogo a cui siete ancorati. Slegarvi la testa dai lacci e darvi il libero arbitrio.

Ma qualcuno non voleva, non lo voleva e gridava. Ed altri si sono messi a gridare con lui. Avete cominciato a gridare tutti, a urlare ed inveire contro di me, assieme.

Sognavo, vi stavo sognando, ma le vostre grida mi hanno svegliato.

Ora non c’è più nulla.

Il mondo, come lo conosciamo, come lo conoscevate, è sparito.

E’ il tempo di una nuova alba. Un nuovo sole sorge sul mondo.

Ma voi non ci siete più.

Ceppoduro

Ho sessantanni

Ho sessantanni, vivo in Toscana, in un posto bellissimo e sono solo.

Guardando indietro nella mia vita, rivedo tutto quel che è successo.

Maremma cane, ho sessantanni!

Sono un contadino, sono sempre stato un contadino, anche se ho un diploma ed ho fatto qualche studio universitario, ma senza laurearmi.

Il babbo

Mio padre era un contadino, mi ha insegnato a lavorare la terra ed ad allevare le vacche.

ho sessantanni

Ed io ho allevato vacche e coltivato la terra per nutrire le vacche. D’altronde non è facile avere la terra da coltivare io ce l’avevo, il mio babbo ce l’aveva per me e poi me l’ha lasciata, con un po di vacche.

ho sessantanni

Per un periodo è andata bene, più che bene.

Ero giovane, forte e bello. Avevo abbastanza soldi da permettermi auto e soddisfazioni, non che abbia mai esagerato, ma una bella sportiva, una spider, vestiti eleganti e scarpe nuove le ho sempre avute.

E andavo a ballare tutti i sabati e le domeniche sera.

Le donne

Ho avuto molte ragazze, mi fidanzavo spesso. Raccattare con una bella macchina e soldi da spendere non è difficile. Erano ragazze belle, alcune bellissime. Ogni fidanzamento un idillio. Poi quando venivano a sapere o gli dicevo che facevo il contadino, che coltivavo la terra, che allevavo le vacche, sparivano immancabilmente.

Avrei voluto morire. Ad un certo punto mi sono detto che non mi sarei più messo con nessuna, mai e poi mai più innamorato, non ne volevo più sapere.

Le donne dell’est

Ma quando è caduto il muro, sono arrivate altre ragazze, meno sofisticate delle italiane, con meno puzza sotto il naso.

Mi sono ricreduto, mi sono innamorato ancora e mi son sposato tre volte.

Poi ho capito.

Ho capito che cercavano un  marito, cercavano un passaporto, cercavano la libertà. Una volta raggiunta, sposandomi, se la prendevano e volavano via, sparivano come la neve al sole, come le altre, le Italiane.

Le ho riviste tutte poco più tardi, per il divorzio, ma più che altro le ha viste il mio avvocato.
Io non voglio più vedere nessuno.

La mamma

Ora ho sessantanni, sto con la mamma, che non sta nemmeno bene, ma almeno lei non mi lascerà.

Almeno finché vive.

Continuerà ad occuparsi di me, a prepararmi i pranzetti della mia infanzia, roba da leccarsi i baffi.

Ah, i baffi li ho tagliati, mi sembra che mi invecchiassero troppo.

Ceppoduro

 

perché

Chiediamoci il perché

Perché abbiamo lasciato che accadesse?

Ed abbiamo permesso che si realizzasse la globalizzazione?

Perché

Il fenomeno causato dall’intensificazione degli scambi e degli investimenti internazionali ha portato, come ci ricorda Wikipedia, all’interdipendenza delle economie nazionali e, quindi, anche a interdipendenze sociali, culturali, politiche e tecnologiche i cui effetti positivi e negativi hanno una rilevanza planetaria, unendo commercio, le culture, i costumi, il pensiero e beni culturali.

Wikipedia ci dice anche che tra gli aspetti positivi della globalizzazione vanno annoverati la velocità delle comunicazioni e della circolazione di informazioni (1), l’opportunità di crescita economica (2) per nazioni a lungo rimaste ai margini dello sviluppo economico mondiale, la contrazione della distanza spazio-temporale e la riduzione dei costi per l’utente finale (3) grazie all’incremento della concorrenza su scala planetaria.

Gli aspetti negativi sono il degrado ambientale, il rischio dell’aumento delle disparità sociali, la perdita delle identità locali, la riduzione della sovranità nazionale e dell’autonomia delle economie locali, la diminuzione della privacy (4).

Ma perché?

Perché lo abbiamo permesso? Ci abbiamo rimesso tutti. Ci rimetteremo ancor di più, sempre di più.

(1) Le informazioni non sono un bene, sono un male, ci uccidono, piano piano. Ci fanno vivere nel terrore: il terrore del ROM, dei ladri d’appartamento, del vicino di casa, dello straniero, del terrorista Islamico.

Ci bombardano di notizie, dicendoci quello che vogliamo sentire, senza dirci quello che dovremmo sapere. Dovremmo chiederci perché certe cose succedono e di chi facciano il gioco. Ma non lo facciamo, non ce lo chiediamo, ne vogliamo saperlo.

(2) Anche la favola dei paesi in via di sviluppo è finita. Non ci sono paesi che si stiano sviluppando. Ma ce ne sono in recessione, dove tutti continuano a star peggio. Molti sopravvivendo in condizioni terribili.

Ma anche i paesi sviluppati e ricchi recedono. Recedono economicamente per le crisi artefatte, per la concorrenza interna di manodopera disposta a tutto per lavorare. Recedono per gli scandali, bancari, economici politici. I crack non vengono più pagati da chi li genera ma dalla popolazione, giustificandoli con le scuse più più banali. Quel 10% della popolazione che possiede il 90% della ricchezza non è disposta a pagare, mai.

(3) Anche la storiella della riduzione dei prezzi, grazie alla globalizzazione, non ci migliora la vita. Non facilita il consumo dei beni. I prezzi scendono se e per la diminuzione dei costi, che non viene da riduzioni di prezzo delle materie prime ma dalla riduzione dei salari (reali) e dei diritti.

(4) Gli aspetti negativi,invece, si sono verificati tutti e molto più incisivi di come teorizzato.

Ma come abbiamo fatto ad accettarlo?

Ma chi ce lo ha fatto fare?

Mha!

Ceppoduro

Ho visto un film

Ho visto un film

Ho  visto un film che parlava delle Barden Bellas.

Le Bellas sono un gruppo di universitarie che cantano, cantano “a cappella”. Sono nere, gialle, rosse, secche, grasse, belle, brutte: rappresentano la società americana, multietnica, giovane, fatta di minoranze in continua competizione. Sono l’America. Rappresentano gli USA. Parteciperanno ad un concorso canoro “a cappella” per gruppi. Con gruppi da tutto il mondo. Concorso che si svolgerà, subito dopo la laurea.

Sono Americane e come gli USA vogliono vincere e dominare. Loro vogliono farlo nel canto a cappella. Insomma vogliono conquistare il mondo. Vogliono dominarlo, militarmente. Vogliono distruggerlo, cambiarlo, ma non migliorarlo. Lloro, vincenti, lo vogliono ai loro piedi, perdente e pezzente.

Al contest canoro non partecipano, vincono, non c’è il numero due nella loro mente, anche se il film ironicamente si chiama “Pitch pefect 2“.

Non basta partecipare, far bene, giocare.

Loro non vogliono migliorarsi individualmente, per continuare a stare insieme, per condividere le esperienze, per crescere assieme. Non cercano amicizia tra loro e con gli altri coetanei o con chi condivida i loro interessi per il canto.
No! Giocano assieme per vincere. Sopraffare. Primeggiare. Spartirsi il mondo.
Che sarà, barbaramente, distrutto l’altro, per avere tutto. Per affermare gli USA.

Ho visto un film

E io…

E io non sono d’accordo, io non mi riconosco in questa idea.

Non riesco a immaginare una società multi etnica pacifica. Con minoranze razziali, sessuali e politiche dagli interessi e dagli scopi comuni. Tutti coalizzati contro un nemico esterno comune, da annientare.

Si dovrebbe primeggiare per migliorare tutto e tutti. Il perdente e dovrebbe avere gli onori del vincente. Il perdente è necessario, è la dimostrazione dei meriti del vincente, se per meriti ha vinto.

Ma gli americani non costruiscono la democrazia assieme al perdente, da vincenti la possono solo esportare. Assieme ai loro valori, vincenti, ma non convincenti.

La morale di questo film stupidotto è la volontà americana del controllo del mondo, e la trama spiega come farlo. Come ottenerne il predominio, la sottomissione, lo sfruttamento, la schiavitù.

E’ lo spirito americano.

E’ libertà.

O è Canto a Cappella.

Ceppoduro

 

 

Dati ISTAT 2017

E’ stato pubblicato i comunicato congiunto sui dati congiunturali.

Dati ISTAT 2017.

Dati ISTAT 2017

Rispetto a quello dello stesso periodo del 2016 ne sembra la fotocopia ed i dati riportati sono anch’essi opinabili.

Leggete qui il sito del governo e qui il PDF del testo.

Opinabii.

Intanto si propaganda chela disoccupazione continui a calare:

Il tasso di occupazione destagionalizzato è risultato pari al 58,1%, in crescita di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente.
DUE DECIMI DI PUNTO!
Cresce solo il lavoro dipendente  550 mila unità lavorative Il 10% di nuove assunzioni in più rispetto alle cessazioni.
E questo non è detto sia un bene! Questo dieci in più ha tutele in meno?
Ma il comunicato rivendica la crescita continua del lavoro dipendente da sei trimestri ininterrottamente.
Il numero di lavoratori a chiamata o intermittenti nel terzo trimestre 2017 mostra una nuova forte crescita (+77,9%) iniziata dal secondo trimestre (+75,6%), soprattutto a seguito dell’abrogazione del lavoro accessorio (voucher).
Insomma hanno smesso i voucher sostituendoli con il JOB ON CALL, la sostanza non cambia, anzi peggiora, se ne fanno di più.
Analogamente prosegue il significativo aumento del numero dei lavoratori somministrati (+23,8% nel terzo trimestre 201)
Anche qui un successone, si tratta di lavoro interinale: qualcuno ti assume per lavorare per un altro, una triangolazione disumana. Possiamo definirla “riduzione in lavoro”? non so, ma a me rende l’idea.

Diminuiscono

Diminuiscono gli infortuni ed anche i morti sul lavoro, di poche unità, e sempre troppi per essere accettabili 213, circa un morto per ogni giorno lavorato.

 A leggere il documento Dati ISTAT 2017 va tutto bene:

Dal lato dell’offerta, che include tra gli occupati tutte le forme di lavoro autonomo e alle dipendenze, nel terzo trimestre 2017 l’occupazione stimata al netto degli effetti stagionali dalla Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat è pari a 23 milioni 74 mila persone, in crescita sia su base annua (+1,3%, +303 mila) sia sul trimestre precedente (+0,3%, +79 mila).

Ma come si fa a spacciare per successo un +1,3% annuo?
0,… sul trimestre?
Ma come si fa a considerare accettabile un morto sul lavoro al giorno?
Coma si fa?

Ceppoduro

Venerdì nero

Finalmente è finito il

Venerdì nero. Ma è finito veramente?

Se ho capito bene continua nei giorni di Sabato e Domenica, e forse Lunedì.

Si vede che è falso, se fosse vero lo farebbero un giorno solo e chi non ce la fa non ce la fa. Tre quattro giorni è come dire “comprate, comprate che abbiamo bisogno”.

Poi, non si capisce come, da quasi sconosciuta usanza dei paesi anglosassoni, oggi scoppia, straripa, deborda ogni dove. Ma sarà vero? O, in coda all’ottimismo Renziano, vogliamo tutti comprare, vorrebbero tutti che comprassimo. E tutto il pesticcio intorno, tutto il vociare, è solo pubblicità, per convincerci a partecipare, a comprare, a spendere?

Secondo una mia amica…

Secondo alcuni il tanto reclamizzato Black Friday trarrebbe il suo nome dal commercio degli schiavi.
“Il giorno dopo Thanksgiving Day i commercianti di schiavi li vendevano
a prezzi ribassati per non doverli mantenere durante il periodo invernale.
Venerdì neroAltre fonti la vedono diversamente:

come FOCUS o WIKIPEDIA, a proposito leggete le due definizioni e indovinate (chissà) chi avrà copiato chi? Vanity Fair la fa più lunga, ma anche qui solo le solite cose.

Qualcosa meglio fa everyeye.it che racconta sia una bufala la vendita degli schiavi.

Wired conferma la bufala e sembra il meglio informato.

Snopes classifica, definitivamente e senza scampo,l’origine schiavista come falsa.

Ma insomma

In Italia il black friday cos’è?

Niente!

Ovvero è un’opportunità per i consumatori? Non credo.

Un’opportunità per i commercianti? Certamente, specie per i negozi on line.

E per chi altri?

Per i politici, sicuramente. Quelli che vogliono convincerci che va tutto bene, che c’è stata la ripresa, che la crisi è finita, che va tutto bene.

Con milioni di lavoratori precari, come la maggior parte di quelli della aziende di vendita on line, che spingono il black friday.

Insomma proprio un Venerdì Nero

Ceppoduro.

 

Scalfari

Scalfari

Eugenio Scalfari preferisce Berlusconi.

Lo ha detto alla televisione da Floris, “di martedì” su la 7.

Sembra strano che Scalfari possa pensare che sarebbe meglio affidare la guida del paese a Berlusconi piuttosto che a Di Maio. E’ una vita che Eugenio sembra combattere Berlusconi. Non mi sembrava d’accordo in niente con l’eminente statista. Perché ora lo elogia? Preferendolo ad uno che, anche lui, ha sempre combattuto Berlusconi. Tanto che il suo movimento ha cercato sempre un contatto, un colloquio, un sentimento con Prodi e Bersani, mai con l’altro.

E’ strana la vita a volte si ama più chi è più diverso da noi.

Eugenio innamorato? Potremmo farci un romanzo epico. Ma forse non è la verità.

La verità, che sarà mai la verità?

Forse il direttore di Repubblica è solo interessato. Vuole solo mantenere il suo Business. In fondo è lui che ha fondato il giornale “La Repubblica” .

E la Repubblica vive anche per i generosi contributi pubblici all’editoria.

Contributi che Berlusconi non ha mai negato.

Contributi che Di Maio invece…

Al movimento cinque stelle, di cui di Maio è il candidato premier alle prossime politiche di primavera, non è mai piaciuto questo foraggiamento di soldi pubblici ed ha più volte cercato di bloccarlo.
Sicuramente lo ha messo nel programma, se non lo ha fatto, sarà un punto extra che affronterà sicuramente. Troppo alto è stato l’urlo contro questo malaffare italiano, per passare nel dimenticatoio del portavoce politico.

Anche Scalfari non dimentica e, infatti, sembra scegliere l’interesse alla ragione.

D’accordo potrebbe essere davvero innamorato, i due saranno quasi coetanei, magari sono stati a scuola assieme e le fiamme adolescenziali possono rinfocolarsi nella terza età. Ma a parte problemi senili resto dell’idea che una figuraccia così poteva risparmiarsela. Tutti preferiamo immaginarci Eugenio come Marco (Pannella) avulso al potere e indipendente fino alla fine.

Ora come faremo a credere a quello che ha detto e fatto sinora?

Come potremo continuare a combattere quelle battaglie (politiche naturalmente) iniziate dal fondatore di Repubblica?

Finiremo proni al vil denaro?

Ceppoduro

 

Fonti

Il fatto quotidiano

Pensioni

Pensioni

PensioniPensioni, per le pensioni, che non ci danno, e per l’età pensionabile, che ci procrastinano continuamente in avanti, scoppierà la rivoluzione Italiana.

Ci hanno rotto i coglioni, no ne possiamo più, il vaso è colmo e, se trabocca, ne usciranno le stesse cose che conteneva quello di Pandora.

Vogliamo andare in pensione, vogliamo andarci presto. Il lavoro spetta ai giovani, i vecchi si devono mettere da parte in tutto, anche in politica.

Certo, ma li, anche per ritiro forzato, licenziamento, fallimento, rovescio elettorale, la pensione se la sono garantita comunque, come la buonuscita, mica versata all’INPS mangia mangia o ad un fondo pensioni mangia mangia mangia.

Allora dobbiamo deciderlo noi, se vogliamo lavorare o meno. A sessant’anni fai quello che cazzo ti pare, te lo sei meritato comunque, anche senza mai aver lavorato, e gli altri ti pagano la pensione.

Pensioni.

PensioniMica cifre esagerate, giusto per campare e fare qualche cosa di extra, quello che ti piace.

Ma chi ce lo fa fare di accettare questo ricatto?

Il ricatto dei soldi che non ci sono, il ricatto dell’aumento dell’aspettativa di vita.

Se non ci sono i soldi qualcuno li avrà pur presi? O avrà sbagliato a fare i conti prima di chiederceli per quaranta anni. Bene, lo cerchiamo, lo troviamo e lo manteniamo noi, per gli anni a venire, a vitto e alloggio gratis a Sollicciano, Opera o Rebibbia.

Che la vita oggi duri di più è una cosa meravigliosa. Non dobbiamo vergognarcene! Che cazzo te ne frega a te, sfigato di merda di un burocrate di merda, se io campo un anno di più? Perché lo devo regalare a te il mio semestre di vita aggiuntiva? Per quale ragione dovremmo campar meno? Per farti stare bene a te?

Via, via, via via, non voglio nemmeno sentire da lontano queste scemate.

PensioniPreparatevi a combattere, ancora una volta.

Dobbiamo farlo, per noi e per gli altri.

Ne andrà del futuro dei nostri figli.

Quando non ci saremo più.

Non potremo più farlo.

All’armi.

Ceppoduro

La sinistra che perde

… continua…

La sinistra che perde.

Non finirò mai di stupirmi.
Dalema che rimette in sella Berlusconi con la bicamerale.

Monti che fa leggi che nemmeno Berlusconi aveva osato fare e Bersani che vota la fiducia al Jobs Act della Fornero.

la sinistra
Pierluigi Bersani

Renzi che vuol disfare la Costituzione, unica legge seria Italiana.

E l’Europa avida e lontana, e le banche, MPS, Etruria e Venete in testa, ma anche le BCC, che salteranno costrette a diventare SPA.

E poi il mostro Equitalia, risalito dagli inferi Danteschi, per fare ché? Quello che non riescono o vogliono fare con i grandi evasori, colpire i piccoli evasori, a volte, involontari. Araba Fenice che risorge ancora dalle proprie ceneri, più forte e malvagia di prima.

Gentiloni che chiede la fiducia su tutto e la chiede anche sulla legge elettorale.
Se ne prende il merito. Non fa sporcare le scarpe lustre alla destra, decide tutto lui.

la sinistra
Paolo Gentiloni

Ci vuole una legge che favorisca le coalizioni, noi di sinistra, che siamo per l’inclusione, siamo per coalizzarci, nell’interesse comune.

Ma l’interesse di chi?

Comune a chi?

A chi giova a la sinistra?

Cui prodest?

Ma alla destra. E’ ovvio.

“Gentiloni, fa un piacere a Berlusconi.

Che non voglia sdebitarsi ed un posto assicurargli!”

Come si fa, a sinistra, a fare una legge elettorale d’odio verso qualcuno? Qualcuno che dice le cose come stanno. Quelle cose che vorremmo tutti sentire da uno di sinistra. Che avremmo voluto sentire da tutta la sinistra, o anche solo da un pochina. Che avremmo voluto sentire ripetute alla radio, alla televisione o scritte sui giornali.

Niente!

Ma come si fa a fare una legge elettorale che favorisce la destra, che gli consegna il prossimo governo. Che a destra si coalizzano, mentre a sinistra si dividono. Già son pochi e si dividono. Come in Sicilia. Ma sul jobs act, no! Vai tutti compatti a votare la fiducia. Il Jobs Act, l’unica legge di destra mai passata in un parlamento a maggioranza di sinistra, a maggioranza Bulgara, data la precedente legge elettorale.

Ma non ti vergogni Gentiloni?

Ma non ti vergogni Renzi?

la sinistra
Matteo Renzi

e non vi vergognate voi? Bersani, Cuperlo e tutti gli altri allegri compagni di merende?

Lo so direte che non siete stati voi.

Non siete Stato, voi.

Voi siete il nulla, con una poltrona sotto il culo per non precipitare nel nulla in cui siete. Con un titolo (dis)onorevole per emergere dal nulla che vi permea.

Ma gli Italiani capiranno?

Forse no!

Se non siete in grado di capire voi, creme de la creme. Classe dirigente. Classe diligente agli ordini di alcuni.

Direi classe di merda.

Ma non lo dico, non voglio sporcarmi la bocca.

Classe politica

Ma ho trovato una foto.

Ceppoduro