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Badia a Ruoti, abbazia di San Pietro a Ruoti.

Badia a Ruoti

L’abbazia di San Pietro a Ruoti a Badia a Ruoti, Bucine, Arezzo..

Un posto fantastico, da vedere, da soggiornarci, se ne avete occasione.

L’ho ritratto su questo acquerello, non mi sembra male, ma ditelo voi.

Badia a Ruoti, Abbazia di San Pietro a Ruoti. Giancarlo Arrigucci 2014 Acquerello, cm 46x62.
Badia a Ruoti, Abbazia di San Pietro a Ruoti.
Giancarlo Arrigucci 2014 Acquerello, cm 46×62.

Se potete, visitatelo è un luogo magico ed incantevole, la sua storia è davvero interessante, anche se io non riesco neppure a riassumerla per voi. Mi dispiace.

Grazie

Giancarlo

Paesaggi, la magia dei posti che conosco.

Paesaggi

Alcuni paesaggi sono meglio, o peggio, di altri.

Si può riuscire a cogliere, del tutto o per niente, la magia di un posto.

Ne ho fatti alcuni che vi voglio mostrare.

Sogna, è il migliore per me.

E’ un paesino del comune di Bucine, perduto e poi recuperato per i turisti, ma bello, bello, bello.

Anche Montebenichi non è male, sempre nello stesso comune, sempre bello, meriterebbe una visita, mettetela in programma.

Poi ci sono paesaggi più mentali come Valparaiso, la valle del paradiso, l’Eden perduto dove ritrovarsi., dai colori chiari, rilassanti, culla di nuova vita.

Ma c’è pure la Valle dell’Inferno, dopo Levane, verso Monticello, proprio accanto alla diga del Enel di Bandella. La valle, dove ha trovato ispirazione il grande Dante Alighieri, traghettato di là d’Arno dal mitico Caronte, traghettatore levanese del tempo, è blu come il fiume e si perde nella nebbia del tempo. Il tempo di trovarla e ritrovarla sempre uguale, alta e vorticosa, da capogiro, da perderci l’anima, oltreché la testa.

L’anima di Jill, che lotta la sua personale battaglia e che,

come tutte le più belle cose, visse solo tre giorni,

come le rose.

Paesaggi 2014_00043_Tre_fiori_1920x1080 C

Ricordatevi questi paesaggi, immaginateli domani e ricordatevi anche che non c’è speranza, ne futuro, nella guerra.

Un nuovo orrido si delinea in medio Oriente e noi dobbiamo fare qualcosa, trovare un compromesso, una soluzione, evitare un nuovo conflitto Israelo-Palestinese, che, come in passato, rischia di cambiare tutto, in peggio.

E non sarà un belvedere.

Giancarlo

Acquerelli. Chissà se piacciono al pubblico?

Acquerelli / Watercolours 14-Giugno-2014

Negli ultimi tempi ho realizzato acquerelli. Dateci un occhio.

During the last time I’ve made some watercolour. Have a look.

acquerelli 2014_00043_Tre_fiori_1920x1080 C
Fiori Flowers
acquerelli 2014_00042_It_has_to_be_fix_yet_1920x1080 C
Primo esperimento di acquerello surrealista, devo progettare bene il prossimo, per non fare gli errori in cui sono caduto con questo. First experiment of surrealistic watercolour, I must improve design time next time, not to repeat the same mistakes.
 acquerelli 2014_00041_VALDO_O_S_1920x1080 C
E’ un bell’uomo, spero che piaccia alle lettrici. Handsome man, trusting it will be appreciated by Ms readers
acquerelli 2014_00040_Donna_con_turbante_1920x1080 C
Veramente difficile da realizzare. Il risultato non è male ma potevo fare moooooolto meglio. Bello, per me, è lo sfondo, il suolo a luci ed ombre, molto interessante. Hard to do, but not so bad result at the end even I could do moooooooooore. Nice, for me, is the soil in backgroung, its light and shadows , really interesting
acquerelli 2014_00039_L_asfalto_1920x1080 C
Ho fatto altre strade asfaltate, ma con l’acquerello pensavo non fosse possibile, l’effetto è realistico ma bisogna migliorare la composizione. I did other asphalted lanes, but with watercolours I thought it was almost impossible. It’s realistic but I need to improve composition.
acquerelli 2014_00034_Mira_1920x1080 C
Troppo robotica, si muove a scatti, rigida come una marionetta, ma per il resto non mi sembra male. Like a robot, move itself mechanically, like a puppy, for the rest is not bad.

Aiutatemi,

Criticando questi disegni, è molto importante per me avere un feedback.

Help me

Criticizing these drafts, it would be important to have a feedback, please do it.

Giancarlo

Nota aggiunta nel 2018.

dopo quattro anno dalla pubblicazione, nessuno ha commentato, nessuno mi ha suggerito qualcosa. Forse nessuno ha visto il post, forse nessuno lo vedrà mai.

Che tristezza.

Today, after 4 years from the issue, no one has commented, neither suggested something. Maybe no one has read the post. It is possible nobody will ever read it, never.

How it is sad.

Baron Kuffner. un acquerello difficile.

Baron Kuffner.

Baron Kuffner

Baron Kuffner.

Credevo fosse semplice, ma con l’acquerello si fatica a rendere certi toni.

Beh, giudicate voi, comunque.

Nell’attesa di vostri commenti, suggerimenti e suggestioni.

Giancarlo

Il barone Raoul Kuffner de Diószegh era il secondo marito di

Tamara Rosalia Gurwik

Figlia di Malvina Decler, una p il barone Raoul Kuffner de Diószegh (188olacca e di Boris Gurwik-Górski, agiato ebreo russo.
A seguito della prematura scomparsa del padre, dovuta al divorzio secondo le dichiarazioni dell’artista, o a un suicidio secondo altre ipotesi, Tamara vive con sua madre e i suoi due fratelli (Stanisław e Adrienne), sostenuta dalla famiglia Decler e vezzeggiata dalla nonna Clementine.
Proprio per accompagnare la nonna compie il suo primo viaggio in Italia nel 1907, nel corso del quale, dopo aver visitato le città d’arte italiane ed essersi spostata in Francia, Tamara ha imparato alcuni rudimenti di pittura da un francese di Mentone. La sua formazione scolastica, seguita dalla nonna Clementine, va posta tra una scuola di Losanna (Villa Claire) in Svizzera e un prestigioso collegio Polacco di Rydzyna. L’anno successivo, alla morte della nonna, si trasferisce a San Pietroburgo in casa della zia Stefa Jansen, dove conobbe l’avvocato Tadeusz Łempicka (1888-1951), che sposò nel 1916.

Durante la rivoluzione russa del 1918, suo marito venne arrestato dai bolscevichi, ma venne liberato grazie agli sforzi e alle conoscenze della giovane moglie. Considerata la situazione politica in Russia, i Łempicka decisero di trasferirsi a Parigi, dove nacque la figlia Kizette nel 1920. Tamara iniziò a studiare pittura alla Académie de la Grande Chaumiere e alla Académie Ranson con maestri come Maurice Denis e André Lhote. Qui affinò il suo stile personale, fortemente influenzato delle istanze artistiche dell’Art Déco, ma al contempo assai originale. Nel 1922 espone al Salon d’Automne, la sua prima mostra in assoluto. In breve tempo divenne famosa come ritrattista col nome di
Tamara de Lempicka. Nel 1928 divorziò dal marito.

Fu anche ospite di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale, rifiutando i suoi continui tentativi di  seduzione. Dopo aver viaggiato estesamente per l’Europa, ivi compreso in Italia e in Germania,
all’inizio della seconda guerra mondiale si trasferì a Beverly Hills in California con il secondo marito, il barone Raoul Kuffner de Diószegh (1886-1961), che aveva sposato nel 1933. Nel 1943 si spostarono nuovamente, questa volta a New York, dove la pittrice continuò la sua attività artistica.

Dopo la morte del baron Kuffner nel 1961, Łempicka andò a vivere a Houston in Texas, dove sviluppò una nuova tecnica pittorica consistente nell’utilizzo della spatola al posto del pennello. Le sue nuove opere, vicine all’arte astratta, vennero accolte freddamente dalla critica, tanto che la pittrice giurò di non esporre più i suoi lavori in pubblico. Nel 1978 si trasferì a Cuernavaca in Messico. Morì nel sonno il 18 marzo 1980. Come da sua volontà, il suo corpo venne cremato, e le ceneri vennero sparse sul vulcano Popocatepetl.

Era bisessuale dichiarata.

Ho fatto due nuovi acquerelli

Due nuovi acquerelli.

Ho fatto due nuovi acquerelli

Sono fiori.

Uno non mi dispiace.

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Giancarlo

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