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Estemporanea all’Impruneta

Domenica 19 settembre 2021 si è svolta, in concomitanza con la festa dell’Uva, la terza estemporanea all’Impruneta (Firenze).

Impruneta (detta comunemente L’Imprunéta, con l’articolo è un comune italiano della città metropolitana di Firenze, in Toscana, celebre soprattutto per l’industria della terracotta (il cosiddetto cotto di Impruneta), per la tradizionale Fiera di S. Luca, che si svolge ogni anno alla metà di ottobre, e per la Festa dell’Uva, che si svolge ogni ultima domenica di settembre.

Le sue tradizioni risalgono all’epoca etrusca, successivamente la posizione geografica, le potenzialità del suolo e la relativa vicinanza da Firenze favorirono la nascita di un agglomerato romano.

Il santuario mariano che vi si trova è sicuramente uno dei fattori che hanno reso noto il comune. Notevole anche la piazza Buondelmonti che con i suoi loggiati della fine del Cinquecento ospita le principali feste cittadine. Il turismo svolge una parte importante nell’economia del comune.

Origini del nome

Sebbene la forma attuale lasci intendere una derivazione dal latino prūnus (ed esistono in Toscana località chiamate Impruneta con questa probabile origine, per esempio nel pisano), le attestazioni storiche dimostrano come il toponimo derivi invece da pīnus, «in pineta»: «S. Maria in Pineta» (1040, 1074) «S. Maria in Poneta» (1299).

Durante la festa abbiamo potuto assaggiare il famoso “peposo” un piatto di carne tradizionale e buonissimo, condito con gli ottimi vini in mescita presso i banchi dei produttori locali.

Estemporanea all’Impruneta

Comunque, noi ed altri pittori ci siamo ritrovati per dipingere e lo abbiamo fatto nonostante due forti piovaschi che ci sono caduti addosso.

Nella galleria seguente potrete ammirare alcune fasi della manifestazione ed il risultato dei nostri sforzi.

Giancarlo

Il sindaco

Il sindaco

Il sindaco di Firenze non ha capito la differenza tra centrale e locale, tra governo Italiano e governo di Firenze. Ma che ha capito il sindaco di Firenze?

Lui è un bonaccione, non è capace di dire di no agli amici. Se alcuni di loro vogliono ritrovarsi a fare l’aperitivo in piazza Santa Croce come fa ad impedirlo?

E se un sacco di pirla vanno tutti assieme in piazza della Signoria ad ammirare il Davide di Donatello, la copia, che l’originale è ben custodito da un’altra parte per salvaguardarlo da ammiratori troppo invadenti e da piccioni scagazzoni, come impedirlo?

Come fa il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte a demandare a lui la scelta se e come chiudere una piazza per evitare troppi contagi. Che lo faccia Conte, che diamine! Il sindaco non può mica pensare a tutto per la sua città. Ma che modi, ma che prepotente questo Conte.
E poi come può fare il sindaco di Firenze, qualora decidesse di chiudere Piazza della Repubblica onde disperdere le file di gente per entrare al vicino orto botanico, a controllare che la gente, turisti e fiorentini, non disobbediscano e vi si accalchino lo stesso? Non ha mica centinaia di vigili urbani ai suoi ordini? Meglio se Conte decide lui e manda l’esercito a controllare. Suvvia Conte ti prego. Firenze val bene una messa!

Ma perché avrà voluto farlo?

Il sindaco intendo. Forse non aveva neppure immaginato che potesse scoppiare una pandemia, che dovesse prendere decisioni impopolari, per il bene della comunità, ma a volte le cose succedono e le decisioni amare vanno prese. E Giuseppe Conte, il nostro presidente del consiglio dei ministri, non può prenderle al posto del Sindaco se riguardano Firenze, o del presidente di regione, se riguardano la Toscana. No lui le prende solo se deve chiudere tutto o se deve commissariare un comune, per Firenze è stato eletto un sindaco e gli è stato demandato proprio questo genere di cose.

Piangere che Giuseppe Conte è cattivo non serve.
Lui ha deciso che se il sindaco vuole chiudere può farlo, ma non può sapere come vanno gli assembramenti in piazza Santa Maria Novella.

Capisco che se ci fosse stato il capo della opposizione al governo, forse più caro al primo cittadino, lui avrebbe deciso tutto, citofonando uno ad uno ai partecipanti alla ressa in piazza, ammonendoli di non fare queste cose in pandemia, ma purtroppo non è lui il capo e il sindaco di Firenze deve fare il suo mestiere.

Che è un mestiere difficile, ma che qualcuno doveva pur farlo e, se non si sentiva in grado, poteva evitare di farlo.

Ceppoduro

Immagine di copertina:

Di Connormah – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8246569