Neve, cade la neve

Nevica

Oggi cade la neve.

Era tanto che non nevicava più. Due anni, forse tre? Non ricordavo più come fosse la neve. Ora ricordo bene, è fredda e calda allo stesso tempo. Fredda appena la tocchi, ma poi è calda, mentre ti ritorna il tuo tepore. Si, insomma, quasi, calda. Camminarci è molto rumoroso, ma i passi e tutti gli altri rumori si propagano smorzati, indistinti, parzialmente afoni.

Intorno tutto scolora, i contorni sbiadiscono. Le forme si smussano e tutto si perde nella soffice coltre bianca.

Ogni volta che nevica mi ricordo della mia infanzia, cose quasi dimenticate, che ritornano vivide, come fossero appena accadute. Come quella volta che… va beh, lasciamo stare.

Ma insomma la neve è la neve, anzi la neve è acqua, era acqua. Insomma cos’è la neve?

Cade la neve

Un poeta direbbe che è pura bellezza, un concentrato, purificato di bellezza. Ogni fiocco è diverso, almeno penso. Da ragazzo ho provato a catalogarli ma non ci sono riuscito. Ho provato anche a conservarli, ma cambiano, si uniscono, si fondono e non li ritrovi più.

Avete mai provato ad andare diritti in un campo innevato? Non ci riuscirete. Per questo è facile perdersi nella neve, mancano i punti di riferimento. Manca tutto. Anche l’aria comincia a mancare.

Ma che posso farci, mi sento perso, preso, trattenuto. Forse dovrei svegliarmi, alzarmi ed andarmene a scaldarmi, che comincio ad avere i brividi.

Ora vorrei che Jack, il mio cane, fosse ancora vivo. Lui avrebbe abbaiato e scavato, sarebbe riuscito a trovarmi. Ma questo freddo lo ha ucciso. Del resto era anziano, non ce la poteva fare con tutta questa neve.

Adesso mi sento vecchio anch’io.

Lui mi avrebbe trovato. Non come questi soccorritori, bloccati più a valle, che non sanno come salire, che non sanno dove andare. Ma non preoccupatevi mi troveranno.

Qui, fermo ad aspettarli, accanto a Jack, il mio cane.

Ceppoduro

Alle sei

Alle sei

In punto, alle sei in punto arriva in camera e sale sul letto.

Non lo vedo ma so che mi guarda, domandandosi che faccia. Perché, nonostante l’ora, non sia ancora sveglio, ne abbia l’intenzione di farlo. Allora tengo ancora gli occhi chiusi apposta, per vedere cosa fa. Fa le fusa, Caruggio ronfa, forse per svegliarmi dolcemente forse solo per svegliarmi.
Allora mi alzo, finalmente mi alzo. E lui è soddisfatto, possiamo iniziare la giornata, una splendida giornata.

Facciamo colazione.

Facciamo i nostri bisogni.

Poi facciamo la toletta.

Dopodiché la nostra giornata si divide: io a lavorare nei campi, lui a sonnecchiare per casa.

Alle otto

E’ freddo nella vigna ma la potatura non può aspettare, tra un po’ le viti germoglieranno di nuovo ed è bene potarle prima.

In lontananza un merlo gioca smuovendo le foglie accumulate lungo l’argine del borro.

Poi vola via, come impaurito.

Forse per dei latrati in lontananza, forse perché ha trovato il verme che cercava.

Alle sei

Alle dodici

E’ mezzogiorno, ritorno a casa.

Non mi accoglie nessuno, nemmeno lui.

Ravvivo il fuoco nel camino e vado in cucina, Caruggio dorme nella sedia, stravaccato, immobile, come morto.

Quando scarto l’aringa, per metterla sopra la brace, però si sveglia subito. L’aringa è profumata. Una volta sulla brace ancor di più. La vorrebbe anche lui, ma non si può.

Però un pezzetto di coda, come negargliela?

Al tocco

Torno nella vigna. L’aria è fredda ma il sole splende e scalda gli abiti ed il cuore. In questi giorni invernali, tersi e luminosi, mi chiedo se farei un altra vita? No, che non la farei! Come potrei stare rinchiuso in un negozio o in un ufficio? Con quel caldo artificiale che ti asfissia?
Meglio qui a potare. Forse stasera finisco la vigna. Domani potrei iniziare gli olivi.

Alle sei

Quando rientro Caruggio mi accoglie, come se non mi avesse visto da giorni.

Lo prendo in braccio e lui, per ringraziarmi mi fa le fusa. Penso che è bello avere un amico.

Dopo cena mi corico quasi subito, la vigna è faticosa e gli olivi non saranno da meno.

Alle nove

Sono a letto. Caruggio, rannicchiato ai mie piedi mi tiene compagnia. Cosa potrei volere di più?

Buonanotte.

Quacquarini 2018

Bastia Umbra 16 Dicembre

si è svolto il premio Quacquarini 2018, la tradizionale manifestazione artistica che ogni anno si tiene a Bastia Umbra.

Grazie all’impegno dell’associazione amici dell’arte di Bastia ed alle sponsorizzazioni del comune e di associazioni locali come la pro loco quest’anno ha raggiunto i 133 partecipanti.

Il premio è commemorativo della vita e delle opere di un grande artista Bastiolo, prematuramente scomparso Roberto Quacquarini. Alla premiazione erano presenti moglie, figli e nipoti oltre all’assessore ed al presidente della pro loco.

La manifestazione di quest’anno è stata coordinata dal mastro Marco Giacchetti , grande organizzatore storico della manifestazione, dal maestro Giovanni Mapelli, dal maestro Donatella Masciarri e dalla Giornalista Mariolina Savino.

Come sempre ho partecipato, anche quest’anno con un eccellente risultato, 4° AE, specialmente considerando lo standard dei dipinti proposti, mediamente molto alto.

Sono stati esposti dipinti, disegni, pregevoli opere scultoree e ceramiche.

Opere presentate al Quacquarini 2018

 

Quacquarini 2018

Giancarlo

Info su Bastia Umbra

(da Wikipedia, l’enciclopedia libera)

Bastìa Umbra è un comune di 21.742 abitanti della provincia di Perugia in Umbria, situato nella Valle Umbra, tra Perugia ed Assisi, lungo il fiume Chiascio.

Territorio

  • altitudine media: 200 m s.l.m.
  • altitudine massima: 215 m s.l.m.
  • e altitudine minima: 180 m s.l.m.

Clima

Il comune di Bastia Umbra è l’unico in Umbria che si estende completamente su un’area pianeggiante della parte settentrionale della Valle Umbra, posta a circa 200 m s.l.m.

Il clima corrisponde più propriamente alle caratteristiche delle regioni centrali tirreniche italiane. Gli inverni e gli autunni tendono ad essere non troppo rigidi, non di rado ritroviamo il fenomeno della nebbia in special modo in autunno e inverno, dalla fine di novembre fino ai primi di marzo sono possibili estese brinate e gelate notturne.

La zona è scarsamente nevosa grazie alla protezione della catena appenninica anche se non è insolito assistere a delle nevicate solitamente coreografiche.

In corrispondenza dell’autunno e della primavera abbiamo le piogge più consistenti che accompagnano le perturbazioni atlantiche o comunque precedute da una ventilazione meridionale.

Le estati tendono ad essere calde, talvolta afose e scarsamente piovose. La pioggia che precipita in questo periodo dell’anno è legata quasi sempre al fenomeno del temporale di calore.

Dolce Maria

Canto del tempo che passa

Dolce Maria non ti devi più curare del tempo che passa.

Lo so, le rughe che fioriscono sul tuo viso non ti fanno riconoscere più. Ti sembra sia passato tanto tempo da allora. Ed è così.

Lo so, ti sei fermata a lungo, lungo la strada, ferma ad aspettare qualcuno che non è mai arrivato. Ma ora è tempo che smetti di voltarti indietro. E’ tempo che smetti di aspettare. Non fermarti più.

Dolce Maria, se smetti di aspettare, presto un nuovo giorno arriverà e materializzerà quei sogni che non sognavi più. Non dovrai più fermarti, più aspettare o guardare indietro. Quello che volevi arriverà e ti renderà felice, come non lo sei stata mai.

E’ ora di ricominciare

Dolce Maria non piangere più. Non far colare il trucco che non metti mai. Il tuo viso pulito si rasserenerà. Andiamo e presto potrai sentire il profumo del nuovo giorno, mentre un tordo vola via passandoti vicino. Ascolta e arriverà l’amore della tua vita, un uomo pieno di poesia che ti ricoprirà d’amore. Baciandoti, se vuoi.

E lui ti accarezzerà, senza volere niente in cambio dolce, dolcissima Maria.

Ceppoduro

dolce maria

Dolce Maria è liberamente tratto dall’Album “L’Isola Di Niente” della “Premiata Forneria Marconi”

Dolce Maria

dimentica i fiori

dipinti dal tempo

sopra il tuo viso,

e gli anni andati via

seduta ad aspettare

una lunga, lunga via

nessuno da incontrare…

Non voltarti più

E il giorno arriverà

vestito di poesia

ti parlerà di sogni

che non ricordavi più,

e ti benedirà

dolcissima Maria

Dolce Maria

dagli occhi puliti

dagli occhi bagnati

è tempo d’andare:

è presto sentirai

profumo di mattino

e il tordo canterà

volandoti vicino…

non voltarti più.

E qualcuno se vorrai

vestito di poesia

ti coprirà d’amore

senza chiederti di più,

e t’accarezzerà

dolcissima Maria

Talent Show Valdarno 2018

Si è conclusa la prima edizione del

Talent show Valdarno 2018

“Talent Show Valdarno 2018” musica e pittura al Giardino delle Rose di Piandiscò gran finale il 16 dicembre.

A Piandiscò, al Giardino delle Rose di piazza Europa, il Team 1.2.3 ha organizzato la prima edizione del “Talent Show Valdarno”, che abbina la musica alla pittura. Con l’allestimento di una mostra di pittura moderna basata sui temi o i testi delle canzoni partecipanti allo show.

Nel video del canale  Valdarno 24  l’organizzatore Roberto Stellato descrive le regole del talent.

Alla manifestazione era abbinata anche una mostra collettiva di arte moderna realizzata presso “La Filanda”, il polo espositivo di Loro Ciuffenna.

Alla fine di due gironi di eliminazione una giuria ha valutato le performance canore dei cantanti ed un’altra quelle dei pittori. Sono stati giudicati anche i quadri esposti a La Filanda.

Alla resa dei conti sono andati meglio i cantanti od i pittori ?

Non saprei dirlo, a detta di molti, il livello canoro era molto alto e la giuria a dovuto lavorare molto per riuscire nel suo giudizio.

Per la giuriail giudizio non deve essere stato facile,neppure sui pittori, vedrete voi stessi che potenza di fuoco è stata espressa.

L’organizzazione si è prodigata molto per realizzare l’evento e la riuscita è stata completa, tra presentazione, due semifinali e finale sono state brillantemente risolte le piccole problematiche, fino portare il livello organizzativo della finale quasi a perfezione.

Il principale inconveniente nel bel mezzo della serata è stato l’inizio di una nevicata, che appariva importante,  che ha costretto qualche partecipante al ritorno a casa anticipato e rischiato di far interrompere la serata. In seguito, fortunatamente, la neve si è tramutata in pioggia e tutto è potuto finire nel meglio dei modi.

Segue il reportage visuale delle opere:

Ecco le foto (comprese le opere già esposte alla filanda).

Talent Show Valdarno 2018 Talent Show Valdarno 2018

L’ordine di arrivo al Talent Show Valdarno 2018:

Primo

secondo

Terzo

Primo alla Filanda

Grazie

Giancarlo

La filanda

Ancora la mostra di arte contemporanea a la filanda

A la filanda a Loro Ciuffenna si sta svolgendo una mostra di arte contemporanea molto interessante.

Le opere esposte sono tante e particolarmente valide.

La filanda

 

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Loro Ciuffenna è un comune italiano di 5 859 abitanti della provincia di Arezzo, che fa parte de “I Borghi più belli d’Italia“.

Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1050 come Loro, dal latino laurus (“alloro“). Mentre Ciuffenna è il nome del torrente vicino, attestato nel 1037 come Iofinne e derivato dal nome di persona romano Clufennius, di probabile origine etrusca. Il nome del torrente fu aggiunto a quello originario del paese nel 1863.

Situata lungo l’antica via di collegamento fra Arezzo e Fiesole, l’area sulla quale sorge oggi Loro Ciuffenna fu abitata anticamente dagli Etruschi. Esplicitato da Tito Livio nel XII libro della sua opera Ab Urbe Condita Libri e dalla stessa toponomastica del luogo; il nome del torrente che attraversa il paese, Ciuffenna, è di indubbia provenienza etrusca.

Con la lastricazione della via consolare Cassia Vetus gli insediamenti etruschi videro un fiorire dei commerci e degli interscambi culturali che favorirono urbanizzazione e sviluppo sociale. Il progressivo abbandono dell’arteria, sostituita verso la fine del II secolo a.C. dalla più pratica e diretta Cassia Adrianea (passante per il fondovalle), produsse una generale emarginazione delle comunità sviluppatesi sulle colline, in favore dei centri più vicini alla nuova linea di comunicazione.

La prima menzione ufficiale del borgo di Loro

Alla caduta dell’Impero romano d’Occidente le comunità site nell’altopiano valdarnese passarono a fasi alterne sotto Bizantini e Longobardi. Di queste dominazioni rimangono ben impressi i luoghi sacri. La prima menzione ufficiale del borgo di Loro risale ad un documento del 1059. Con il quale i Conti Guidi concedevano in subfeudo il locale castello signorile al nobile Ugo, probabilmente esponente della famiglia degli Ubertini. Documenti di poco successivi dimostrano come la zona fosse oggetto di discreto interesse dei potentati locali, ivi compreso il Vescovo di Arezzo.

Nel 1293 la Repubblica Fiorentina assunse il controllo diretto del borgo e delle terre vicine. L’inserimento della comunità lorese nel dispositivo militare – commerciale di Firenze produsse un generale sviluppo urbano ed un aumento degli investimenti. Operato soprattutto da ricchi cittadini fiorentini ed aretini. I primi statuti ufficiali della comunità di Loro risalgono al 1462.

Giancarlo

Impressionante

Impressionante

E’ veramente impressionante scoprire che siamo nel bel mezzo di un tentativo di colpo di stato.

Non penso sia mai successo prima.

Ci si aspetta un golpe dall’esercito. Una sommossa dal popolo. La presa del territorio da parte della mafia. Le spie del KGB o della CIA. Azioni eclatanti, devastanti e sovversive di un terrorismo rosso, nero o arabo, che abbiamo già visto e che forse vedremo ancora.

Ma che a tentare la sovversione fosse il quarto potere no, non ce lo saremmo mai aspettato.

Eppure sta succedendo, qui, ora e forse non ce ne rendiamo conto.

Una potenza di fuoco impressionante è stata dispiegata contro il governo in carica. Un guerra frontale supportata da una guerriglia diffusa, con colpi ai fianchi da tutte le parti.

Il potere, legittimato dalle ultime elezioni, viene contrastato, fronteggiato e sfiancato da tutti i media eterei e cartacei, coalizzati a delegittimarlo. Con notizie vere raccontate come false, con notizie false raccontate come vere.

Informazione VS Politica: impressionante.

Impressionante

Mai visto il quarto potere così attivo contro il primo potere.

Una stampa sin qui nutrita dalle veline del governo ed una televisione sin qui serva nell’officiarne l’omelia, si ritrovano, improvvisamente in prima linea a fronteggiare l’invasore.

I media son ritornati a fare il loro dovere ma dovrebbero farlo raccontando la verità. Smontando le eventuali menzogne del governo. Lo stanno facendo? Raccontano la verità?

Penso di no.

Troppi interessi sono interessati al contrario.

Questo governo ancora non ha fatto nulla che possa influire sull’economia Italiana. I primi effetti si avranno solo l’anno prossimo. Ma è già dipinto come la causa di ogni male. Ha già sbagliato tutto. Ha già rubato tutto. Ci ha già portato alla rovina.

Noi pensiamo, al contrario, che stiano facendo bene, che non abbiano rubato ne  ruberanno niente, che ci faranno risalire la china.

Cambiamento

Stanno cercando di tirare fuori l’Italia dalla merda in cui ci anno sommerso.
Hanno tutti contro.

Chi, finora, ci ha defecato addosso vuole continuare a farlo e diffama con incredibile ferocia i nostri rappresentanti e la stampa e la televisione lo spalleggiano apertamente.
I media stanno facendo il golpe.
Difendiamoci.

Ceppoduro