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Per esempio

Educare

I giovani, per esempio, che siano i propri figli o meno, vanno educati dando l’esempio.

Sono convinto che questo sia vero. Come sono convinto che i giovani seguano ed imitino gli adulti ed i padri.

Allora penso, e quando penso, mi rendo conto di tante cose che prima neppure pensavo.


Questo mi da ancor più da pensare e riesco di entrare in un circolo (vizioso) da cui è difficile uscire. Allora smetto di pensare e scrivo, così da fissare le poche idee (buone) che mi sono venute.

Se l’esempio è importante nella formazione dei giovani, se è importante in senso più generale, dovremmo sempre darlo buono. Anzi se riuscissimo in questo proposito il mondo dovrebbe essere perfetto. Ma il mondo non è il migliore possibile, ci sono tante cose che non vanno, quindi non diamo sempre, forse non lo diamo mai, un buon esempio.

Ma come? Come è possibile che non sia così? Chi non riesce a dare il buon esempio?

E’ difficile dirlo, ritengo che a domanda diretta tutti risponderemmo “io cerco sempre di dare il buon esempio, io cerco sempre di comportarmi bene”. Ma non lo facciamo, perché?

Per esempio

Ad esempio il presidente degli stati uniti d’America, la persona più influente al mondo, se si esclude il Papa.

Lui e tutti i presidenti USA prima di lui, quale esempio hanno dato?

Hanno sempre mostrato che mentire conviene, anche in America, negli Stati Uniti, un paese che è risaputo non tollera le menzogne, per esempio:

Secondo George H. W. Bush, 41° presidente degli stati uniti d’America, Saddam Hussein, leader e dittatore Iracheno, avrebbe avuto armi di distruzione di massa e le avrebbe impiegate contro la popolazione civile. Avrebbe anche sostenuto e foraggiato organizzazioni terroristiche internazionali.

Non era vero, ma Saddam Hussein è morto e gli USA dominano la regione.

Donald Trump ha chiesto al presidente Ucraino Volodymyr Zelens’kyj di indagare sul suo più forte concorrente Joe Biden ( e sul figlio Hunter Biden) per squalificarlo di fronte agli elettori delle ultime presidenziali USA.

Non era vero, Trump è stato eletto 46° presidente degli Stati Uniti d’America.

Ma se questo è l’esempio…

Ceppoduro

Ho visto un film

Ho visto un film

Ho  visto un film che parlava delle Barden Bellas.

Le Bellas sono un gruppo di universitarie che cantano, cantano “a cappella”. Sono nere, gialle, rosse, secche, grasse, belle, brutte: rappresentano la società americana, multietnica, giovane, fatta di minoranze in continua competizione. Sono l’America. Rappresentano gli USA. Parteciperanno ad un concorso canoro “a cappella” per gruppi. Con gruppi da tutto il mondo. Concorso che si svolgerà, subito dopo la laurea.

Sono Americane e come gli USA vogliono vincere e dominare. Loro vogliono farlo nel canto a cappella. Insomma vogliono conquistare il mondo. Vogliono dominarlo, militarmente. Vogliono distruggerlo, cambiarlo, ma non migliorarlo. Lloro, vincenti, lo vogliono ai loro piedi, perdente e pezzente.

Al contest canoro non partecipano, vincono, non c’è il numero due nella loro mente, anche se il film ironicamente si chiama “Pitch pefect 2“.

Non basta partecipare, far bene, giocare.

Loro non vogliono migliorarsi individualmente, per continuare a stare insieme, per condividere le esperienze, per crescere assieme. Non cercano amicizia tra loro e con gli altri coetanei o con chi condivida i loro interessi per il canto.
No! Giocano assieme per vincere. Sopraffare. Primeggiare. Spartirsi il mondo.
Che sarà, barbaramente, distrutto l’altro, per avere tutto. Per affermare gli USA.

Ho visto un film

E io…

E io non sono d’accordo, io non mi riconosco in questa idea.

Non riesco a immaginare una società multi etnica pacifica. Con minoranze razziali, sessuali e politiche dagli interessi e dagli scopi comuni. Tutti coalizzati contro un nemico esterno comune, da annientare.

Si dovrebbe primeggiare per migliorare tutto e tutti. Il perdente e dovrebbe avere gli onori del vincente. Il perdente è necessario, è la dimostrazione dei meriti del vincente, se per meriti ha vinto.

Ma gli americani non costruiscono la democrazia assieme al perdente, da vincenti la possono solo esportare. Assieme ai loro valori, vincenti, ma non convincenti.

La morale di questo film stupidotto è la volontà americana del controllo del mondo, e la trama spiega come farlo. Come ottenerne il predominio, la sottomissione, lo sfruttamento, la schiavitù.

E’ lo spirito americano.

E’ libertà.

O è Canto a Cappella.

Ceppoduro

 

 

Prendono Trump per populista incompetente protezionista.

Prendono Trump per…

Prendono

Prendono Trump per populista.

Perché promette, promette e non fa niente.

Mi! Mi par di vederli, questi populisti, governarci negli ultimi trent’anni. E, mi! Mi sembra che oggi siano ancora lì, al governo.

Prendono Trump per incompetente.

PrendonoPerché non sa nulla di politica.

Mi! Gli incompetenti mi sembra di vederli qua. Ma magari è vero. Mi! Magari fosse vero anche qui. Voi dite che è vero anche da noi? Mi! Se lo dite voi.

Prendono Trump per protezionista.

PrendonoPerché vuole metter dazi in un mondo globalizzato. Mi! Che senza dazi la fabbrichetta, o la fabbricona, l’han portata in Romania, Polonia e Bulgaria. Che poi se si va a vedere ben bene, son già arrivati anche in Bielorussia e tutt’attorno.

Qualunque cosa ne pensino i nostri eroi della finanza, coi dazi in entrata le fabbriche restavan qui, sicuro.  Però domandandoci a chi giovino i dazi rispondono: “Non ai  ticoon finanziari”. E allora giù a globalizzare, che è bello. Bello, bello, bello! Soldi che girano, vorticosamente. Soldi che vanno, soldi che vengono, impacchettati discretamente. In buste, bustine e bustarelle.

Soldi, tanti soldi, un fiume vorticoso, un fiume in piena. Soldi di tutti, che tutti stan bene, anche tu. Sinché non ti ti accorgi che i soldi son finiti. Soldi non hai. Soldi non fai! Chi ha un laghetto, di liquidità, continua a pescare e prendere pesci. Chi è al verde si può solo sparare.

Il risultato di questa liberalizzazione, globalizzazione e plutodemocrazia è la ghettizzazione della società. O stai nel ghetto dei ricchi o in quello dei poveri.

Nel ghetto dei ricchi si sta bene, tra i poveri c’è gara alla sopravvivenza.

I più poveri lavorano a meno ed impoveriscono di più.

I più poveri comprano a meno ma spendono tutto per comprare quel poco a meno.

La merce a meno si produce dove il lavoro costa meno (gli uomini che lavorano costano meno) e si consuma dove gli uomini che hanno meno sono di più e guadagnano sempre meno. E si continua così finché i sempre più numerosi poveri se lo potranno permettere. Mentre i dazi, che non ci sono, non riaggiusteranno mai il tiro. Mentre il lavoro si sposterà ancora ad est per scansare le richieste dei poveri e creare nuovi poveri. Sempre più in là.

Prendono Trump per il culo

Perché definisce il campo di gioco, le regole e le squadre a modo suo, senza sentire il parere dei politici.

Quando i politici dovrebbero imparare da lui.

Le fabbriche delocalizzate in Messico tornano in Texas, gli Statunitensi troveranno lavoro a casa e non all’estero, se vuoi investire ti conviene investire negli Stati Uniti per non pagare il dazio, i prodotti senza dazio, fatti in USA si venderanno meglio, a prezzi inferiori e ci si guadagnerà di più.

Bravo Trump, non credo che tu sia un benefattore, ma almeno dici le cose come stanno, prendendo a schiaffi questi signori, servi di chiunque, ma grandi maestri di vita.

Ceppoduro

Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti.

Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti. TTIP

Transatlantic Trade and Investment Partnership. TTIP

Cos’è? E’ un trattato che ha lo scopo di creare una zona di libero scambio tra USA ed Europa. Abbattendo barriere doganali ed uniformando regolamenti e legislazioni si creerebbe un’area commerciale, probabilmente, la più grane del mondo. Vasta e libera. Libera di esportare, senza controlli senza divieti.

Si stima che il pil mondiale aumenterà entro il 2030 di mezzo punto percentuale, se il trattato verrà fatto.

Sarà possibile esportare i nostri formaggi i America senza dazi, finalmente uno sfogo commerciale alla stagnazione di mercato per i pastori Italiani.

Insomma sembra bello, almeno stando a chi è favorevole.

Non è che finora fosse facile giudicarne gli scopi, il trattato è stato ufficialmente desecretato nel 2014 ma solo oggi i deputati Italiani hanno la possibilità di leggerlo, in un’apposita sala di lettura in parlamento. In realtà ci sono alcune limitazioni, ma  altrimenti si può cercare on-line, dove si trova tutto e di tutto.

C’è chi è favorevole, dicevo, ma c’è chi è contrario, come Greenpeace e l’associazione campagna stop TTIP.

Ci sono molte ragioni per condividere le preoccupazioni dei contrari.

In primo luogo la segretezza: non è bello far le cose di nascosto.

In secondo luogo la vaghezza degli scopi dei promotori e dei vantaggi per la comunità.

Terzo la perdita di etica. Non si vive di sola etica ma della sua mancanza si muore.

Aumentare il profitto a scapito della qualità offerta, non è etico. Imporre regole meno stringenti sui controlli e sui limiti accettabili non è etico, è criminale.

Abbiamo veramente bisogno di questo trattato?

Forse che non riusciamo a trovare uno smart-phone americano in vendita nei nostri negozi? O forse ci vorrebbe una maggiore disponibilità hamburger ad un prezzo migliore, si forse sarebbe meglio trovare del vero Gallo Nero Californiano negli scaffali delle nostre enoteche e non quell’insulso Chianti che abbiamo.

Siamo sicuri che i pastori Sardi Toscani riusciranno ad esportare il pecorino o il marzolino in Alabama? O non dovranno chiudere bottega perché non potranno competere con il formaggio della North Carolina, fatto con latte ormonale di mucche ormonate che  producono “latte” a fiumi, come piovesse in Ambrella.

I nostri agricoltori saranno in competizione con i Rancheros, finalmente, era ora che aziende di pochi ettari si confrontassero con altre che coltivano aree più grandi delle nostre ex province. OGM, pesticidi polli al cloro, ci dovremo adattare al loro stile di vita, uno stile “Awuanagana” mentre il “made in Italy” sarà sempre più made e meno in Italy, ma la cola non ci mancherà, colà.

Insomma il TTIP non ci piace.

NHJ
Bigmac_McDonald’s・Tokyo,_Japan photography day, 2006/10/24 photography person kici ja:日本マクドナルド Nessun autore leggibile automaticamente. Kici presunto (secondo quanto affermano i diritti d’autore). – Nessuna fonte

Ci piacciono le cose semplici, Italiane, verdure, salumi, carni fresche o secche, pesci , uova, pasta e riso, ma tutto fatto come sappiamo farlo noi, con i nostri metodi e le nostre regole. Non abbiamo bisogno di altro.

Cheeseburger
A cheeseburger. Renee Comet (photographer) – This image was released by the National Cancer Institute, an agency part of the National Institutes of Health, with the ID 2652 (image) (next). Questo tag non indica lo status del copyright dell’opera ad esso associato. È quindi richiesto un normale tag di copyright. Vedi Commons:Licenze per maggiori informazioni. English | Français | +/− Dettagli dell’autorizzazione This image is a work of the National Institutes of Health, part of the United States Department of Health and Human Services. As a work of the U.S. federal government, the image is in the public domain. Mostra altro Pubblico dominiovedi termini File:Cheeseburger.jpg Creato: 1 January 1994

Guardatevi una di quelle oscene trasmissioni sui cibi americani, Chili con carne o carne (ribs) coperta con salsa barbecue, oppure solo carne tritata e formaggio Cheddar, il tutto addolcito con un mare di sciroppo d’acero è quello che troveremo nelle nostre tavole. Solo quello.

No!

Il TTIP No.

Ceppoduro

fonti:

Campagna stop TTIP

Wikipedia

Commissione Europea

ANSA

Greenpeace

Greenpeace 2