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Jobs Act, perché stanno aumentando i disoccupati?

Jobs Act, aumentano i disoccupati.

Occupati, oggi siamo occupati a parlare dei disoccupati, secondo ISTAT sono 3 milioni, come riportato dal sole 24 ore, 60mila in più a Settembre. Complimenti al Jobs Act, un ottimo risultato. Ma gli inattivi calano cioè molti cercano lavoro, dopo che avevano smesso di farlo. Oppure hanno smesso di studiare, che le famiglie non possono più mantenerli e cercano lavoro.

Beh, c’è la congiuntura economica sfavorevole, questo è innegabile.

Ma anche con la pessima congiuntura attuale, gli occupati con contratto a tempo indeterminato sono saliti, dopo la riforma del lavoro. Si! E’ vero grazie. Già lo scorso febbraio giravano voci che il mitico “JOBS ACT” non fosse stato altro che una nuova mangiatoia per pseudo “imprenditori”.

In pratica tutti i nuovi contratti “a tutele crescenti” non sembrano essere altro che vecchi lavori a partita IVA trasformati, in fretta e furia, in “a tempo indeterminato a tutele crescenti”. Per poter accedere agli sgravi fiscali, altrimenti detti esoneri contributivi, che altro non sono che condoni tombali.

Per far dimenticare che imprenditori “furbetti” hanno utilizzato lavoratori “impropri” nelle proprie aziende. La mangiatoia si è ristretta, nel 2016, rispetto all’anno precedente, gli sgravi sono scesi al 40% e pure i contratti stipulati sono calati del 30%.

Ma allora funziona o no il JOBS ACT.

Dal punto di vista degli industriali è un regalo che nemmeno Berlusconi era riuscito a fargli.

Dal punto di vista dei lavoratori l’ombrello (quello del mitico Cipputi) ce l’hanno sempre in quel posto, solo il manico si gira in qua e in la secondo il momento (ora da sinistra lo hanno girato a destra).

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Poi dal punto di vista concettuale il job acts è del tutto sbagliato, a partire dal nome. Usare una definizione inglese per una legge Italiana è assurdo e pure presuntuoso. Legge sul lavoro (o sui lavori) non sarebbe stato meglio? Bisogna essere anglofoni?

L’Inghilterra ha votato l’uscita dalla Comunità Europea e noi continuiamo ad esprimerci in Inglese. Chissà se tutti gli Italiani capiscono di cosa si parla dal titolo in Inglese? Penso di no. Ma vediamo di cosa si parla, direttamente dal sito del governo, useremo la sua presentazione e spiegazione:

TUTELE CRESCENTI

Incentivare le imprese ad assumere con il contratto a tempo indeterminato, non solo per le agevolazioni ma per la garanzia di avere regole certe e semplici.

Nello specifico il governo aggiunge:

L’obiettivo primario del Jobs Act è creare nuova occupazione stabile. Il contratto a tempo indeterminato diventa finalmente la forma di assunzione privilegiata.

Sono state fornite nuove regole più chiare e certe qualora si verifichino licenziamenti illegittimi. I lavoratori in questo caso saranno garantiti da un’indennità economica proporzionata alla loro anzianità aziendale. Comportamenti discriminatori o palesemente strumentali dei datori di lavoro saranno sanzionati con la reintegrazione del dipendente. Si previene il contenzioso giudiziario tramite un nuovo modello di conciliazione.

Ma questo è assurdo.

I privilegi dell’assunzione vengono dati ai datori di lavoro e non ai lavoratori. Hanno tolto il reintegro, in caso di licenziamento illegittimo, con la scusa di garantire dal licenziamento illegittimo con un rimborso economico al lavoratore. Ma non era meglio mantenere il reintegro, sanzionando l’imprenditore malandrino? Facendogli anche pagare un rimborso economico equo, da versare al lavoratore ingiustamente licenziato?

No! Prima, giustamente, non ti potevo licenziare illegittimamente, adesso si. Ma ti pago. Ma poco. Qualche mensilità al massimo. Di più, non è per niente certo entro quanto ti devo pagare queste mensilità, ne se, con buoni avvocati, posso anche evitare di farlo.

Comunque…

Comunque anche se pagate subito, prima o poi le mensilità finiscono ed il lavoro non c’è più. Insomma si assisterà ad un aumento dei licenziamenti e, contemporaneamente, ad un livellamento verso il basso delle retribuzioni.

Perché non sarà facile chiedere di aumenti a chi, senza motivo, ti può mettere in mezzo ad una strada da un giorno all’altro. E’ evidente che nell’eventuale braccio di ferro tra un lavoratore ed un datore di lavoro il più forte è il datore. Lo era prima e lo è ancor di più oggi.

Però comportamenti discriminatori o “palesemente” strumentali saranno sanzionati. Ma cos’è palesemente strumentale? Chissà chi lo sa. Però niente più giudici del lavoro solo un nuovo modello di conciliazione, concilia, concilia che tanto decido io, se e come conciliare.

POLITICHE ATTIVE

Favorire il reinserimento potenziando la rete dei Servizi per l’Impiego anche grazie al coordinamento della nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro

Questa parte del Jobs Act pensa a come recuperare i licenziati. Lo fa tramite corsi di formazione, riqulificazione, aggiornamento, ecc. per gli ex lavoratori. Lo fa anche dando incentivi (ancora incentivi?) agli imprenditori. A coloro che faranno qualcosa di specifico per l’impiego.

Naturalmente, se gli imprenditori non faranno granché per l’impiego, si pensa di utilizzare anche, revisionandoli, auto-impiego e auto-imprenditoria. Insomma non sono rottamate le vecchie partite IVA e l’impresa individuale (consulenza spicciola e banco al mercato, riparazioni edili, caldarroste per il periodo natalizio, cocco fresco d’estate ecc. ecc.)

Occorrerà inventarne molte di queste professioni alternative perché l’impiego sarà facile perderlo ma non altrettanto trovarlo. Peccato che con la globalizzazione tanti di questi lavori siano, de facto, in mano ad altre etnie e nazionalità, ma chissà, forse ci sarà posto per tutti? Confidando che poi ci sia anche chi di questi lavori possa servirsi e richiederli.

MATERNITÀ

Maggiori tutele durante la maternità anche per le libere professioniste, eliminando le disuguaglianze tra lavoratrici

Anche qui grandi idee e tante promesse, se il committente non mi paga i contributi l’INPS mi paga lo stesso, poi l’INPS finisce i soldi e…

Infine le donne vittime di violenza di genere  potranno richiedere un congedo trimestrale dal lavoro fruibile anche su base oraria.

Si ma lo otterranno? E dopo il trimestre? Boh!

FLESSIBILITÀ

Aiutare le imprese e i lavoratori a trovare nuovi modelli di organizzazione aziendale che favoriscano la produttività e la conciliazione dei tempi di vita e lavoro

Ma perché prima le ditte erano ingessate e non producevano bene? Infatti il “Made in Italy” era sinonimo di cialtroneria e cattivo gusto? Ma vaaa… Ma nooo. si tratta di: Un orario lavorativo meno rigido, il telelavoro, la possibilità di fruire dei congedi parentali anche su base oraria insomma si tratta di chiacchiere, tutte cose che c’erano anche prima o si potevano fare senza far tanto puzzo.

Bello il congedo parentale su base oraria, certo poter uscire un’ora prima può essere utile ma se vuoi aiutare una mamma o un babbo a crescere un piccino, falla, fallo, stare a casa mezza giornata tutti i giorni o meglio tutto il giorno per tre o cinque anni.

Come dite?

Non ci sono le risorse?

E allora di cosa ragioniamo?

Dare agevolazioni a spese dell’agevolato riesce a tutti. Sarebbe come se volessimo mandare la gente in pensione facendogli chiedere un prestito in banca, perché non possiamo pagarli l’assegno, non credete?

TUTELA DEL LAVORO

Nuovi strumenti per sostenere chi perde il lavoro o è temporaneamente sospeso, ampliando la platea dei beneficiari e sostenendo quelli più svantaggiati

E’ giusto, qui son d’accordo al 100%, chi non ha lavoro deve essere aiutato, cosa stiamo assieme a fare se non aiutiamo che sta peggio di noi? Ma chissà che vuol dire allargare la platea dei beneficiari?

Vediamo.

Se comprendo bene si tratta di dare sussidi anche a chi oggi non li prende, perché apprendista o lavoratore a nero. Ma il lavoro nero si deve prima far emergere. Sarà istituita un’apposita, nuova, agenzia del lavoro per questo. Mi viene in mente una canzone  il cui testo diceva: “…parole, parole, paroleee…”

SEMPLIFICAZIONE

Meno adempimenti burocratici ed un quadro normativo chiaro sono la chiave per creare più lavoro

E qui casca l’asino. Solo per questo “meritava di farlo”, sto maledetto Jobs Act.

Instaurare un rapporto di lavoro e gestirne le varie fasi sarà più facile. 

Certo se ti assumo o ti licenzio lo decido io, più facile di così. “Ti piace vincere facile?”.

Via, via, via, eliminare i contratti strani: Saranno eliminati i contratti scarsamente diffusi, o che sono stati utilizzati in maniera distorta ed elusiva come le associazioni in partecipazione e le collaborazioni a progetto.  

Ma si potevano anche eliminare prima o senza cambiare altre regole no? No!

Il passaggio verso la forma di lavoro stabile e subordinato permetterà alle aziende non solo di non incorrere in sanzioni, ma anche di usufruire degli incentivi introdotti dall’ultima Legge di Stabilità (Legge n.190/2014) per le assunzioni a tempo indeterminato, garantendo così un cambiamento qualitativo del mercato del lavoro.

Aha, sempre per dare soldi alle aziende e per non sanzionarle. Mi sembrava strano che la semplificazione fosse veramente a favore del lavoratore o dei disoccupati.

…aver tolto i lavori…

Bene, direte voi, anche solo per aver tolto i lavori precari, il Jobs Act, merita di essere ricordato. Niente più partite IVA (sicuri?) niente cococo, niente quaqquaraqqà, niente ‘a fà’.

Ma però non dimentichiamoci i VOUCHER, utilizzati per retribuire prestazioni di lavoro accessorio. Chi lavora con un voucher è tutelato? No, fino a poco tempo fa era anche sconosciuto, poi, il governo ha “dovuto” introdurre VOUCHER nominativi altrimenti era come agevolare il lavoro nero.

Quindi chi ne trae beneficio? Ma sempre l’azienda, ovvio, Ti può far lavorare per qualche minuto, ed è a posto con le leggi, e lo stato ne riscuoterà dei contributi ma non ci pagherà mai pensioni.

Che furbata, questi sono geni.

E l’ombrello del Cipputi lo prende sempre in quel posto il lavoratore.

Lavoratore che con i voucher non avrà futuro. Con quel voucher non potrà avere prestiti, mutui, decurtazioni del quinto, niente. Non gli cambierà nulla, tutto resterà come prima. Ma se accetta un lavoro pagato con voucher, quali sono le sue condizioni. Soprattutto quali saranno le sue prospettive, le sue possibilità?

Insomma una bella riforma, su cui guadagnano in pochi, i soliti, e perdono tutti gli altri, i soliti.

La costituzione, disattesa, dice che l’Italia è una Repubblica basata sul lavoro. Il lavoro è dignità, autonomia, indipendenza. Infatti nel Jobs Act si parla del non lavoro, di aiuti a chi non ha lavoro o lo perde, a sostegni, recuperi, aiuti per ritrovarlo. Voglio dire che parla solo del lavoro che non c’è. Forse perché il Job Acts contribuisce ad incrementare la mancanza di lavoro, la sua precarietà. Forse il Job Acts tenta di aumentare il numero dei senza lavoro, per giustificare il Jobs Act stesso. o forse il governo ha creato lavoro per se stesso, per potersi occupare di disoccupazione.

…preoccupati…

Anche noi ce ne siamo preoccupati, vedete, il lavoro aumenta, il Jobs Act funziona.Jobs 2015_018_paese_di_strada

Però, dobbiamo dirlo, se siamo in piazza non è colpa del governo, che ha cercato di metterci una pezza, come ha potuto (male) e come ha saputo (male) o come gli è stato possibile (anch’io mi domando come questo sia stato possibile).

L’economia globale, la globalizzazione, permette agli imprenditori di andarsene, se vogliono, dall’Italia. Occorreva togliergli la grana del reintegro, non potevano andarsene e mantenere l’impiego ai lavoratori. Devono potersene andare, licenziando e salutando, senza altri problemi.

Grazie al governo Renzi ed al Jobs Act ora possono farlo.

Diciamo grazie Governo.

Grazie Renzi.

Grazie.

Ceppoduro

 

Il Job Act Francese, passerà o non passerà ?

Il Job Act Francese

In Francia stanno discutendo di una legge sul lavoro come il nostro “Job act”.

Visto come è andata in Italia ci stanno provando tutti a cambiare le regole del gioco (del lavoro).

Ma non sta andando proprio come da noi: Operai e sindacati sono in sciopero. Le manifestazioni sono vere e proprie battaglie (che ci siano i “Blocs noirs” anche lì?).

Qui ha protestato solo l’accademia della Crusca, contraria ad usare un termine Inglese inutile per la legge sul lavoro.

In una settimana sono finite le scorte dei carburanti, hanno spento le centrali nucleari e non so cos’altro si sono inventati. A che nostalgia quando anche in Italia si scioperava per qualcosa. Fosse anche solo per ridurre l’orario di lavoro dei piloti Alitalia. Che nostalgia per le manifestazioni dei controllori FFSS.

Purtroppo dopo la Fornero siamo entrati in depressione e non riusciamo più a protestare. E da questa depressione non ci siamo ancora ripresi, nonostante l’ottimismo del governo.

A nulla sono valsi gli incitamenti alla lotta e alla ribellione di Bersani, Anche i sogni di rottamazione sono finiti in qualche cassetto che nessuno apre più. Gli psicofarmaci non sembrano funzionare, come fanno invece i dopanti  e gli anabolizzanti.

Meno male che ancora possiamo indignarci per la sorte dei Marò e per il naufragio di un barcone a 35 miglia  dalla costa Libica, durante l’avvicinamento per il salvataggio in mare. Da notare che 35 miglia sono circa 56 km  e 570 km è la distanza tra Mazara del vallo a Tripoli. 506 km da Siracusa, 350 da Malta e 300 da Lampedusa.

Il Job Act Francese 0

Naturalmente se non vogliamo impegnarci troppo, possiamo sempre manifestare contro le buche di Roma.

Ma no! Non lo faremo, siamo Italiani, ci siamo evoluti. Ormai non ci importa più niente del lavoro che non c’è, cose plebee. Non ci importa della vita, ne della morte, cose di chiesa. Ci basta amore, salute e amici (della Defilippi).

Povera Italia

Povera.

Il Job Act Francese

Il Job Act Francese 3Il Job Act Francese 2Il Job Act Francese1

 

 

 

 

 

Ceppoduro

Fonte:

Il fatto quotidiano

La repubblica

Omaggio al primo Maggio, festa dei lavoratori. Festa insanguinata.

Omaggio al primo Maggio

Festa del lavoro

Secondo quanto riportato dal Fatto quotidiano, l’anno scorso, 1.172 persone che hanno perso la vita facendo il proprio mestiere. +16,15 per cento rispetto al periodo gennaio-dicembre 2014. A cui si sommano i 184 infortuni fatali che si sono verificati in Italia dall’inizio dell’anno. Registrati dall’osservatorio indipendente di Bologna del metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli.

Che con 274 giorni lavorativi del 2015 significa oltre 4 morti al giorno. Oltre 70 morti in più rispetto all’anno precedente. Eppure il 12%, quasi, dei nostri connazionali non lavora, addirittura il 40% dei giovani. Eppure si continua a morire nel, per, sul lavoro.

Sarà per questo che ci sono meno assunzioni nel primo trimestre 2016. Molti hanno paura di morire, meglio disoccupati. Ho forse hanno paura del “Job Act”. Ma perché una definizione in inglese quando “legge sul lavoro” mi sembra altrettanto chiara e concisa? Non funziona di più “tolti gli sgravi fiscali”?

Di solito quando si usano termini desueti o stranieri, non si vuol far capire il contenuto delle affermazioni. Quindi “amici” siate più chiari, “please”, e dite le cose come stanno.

Omaggio

Io non posso dire di conoscere bene il JA, ma togliere diritti e tutele per darne altri, inferiori e meno efficaci, non mi sembra una gran pensata. Ma tant’è; la pensata l’ha pensata chi l’ha pensata e se vogliamo lavorare dobbiamo adattarci. Se vogliamo lavorare ed avere un posto fisso … fisso? Ma no, che fisso, con le tutele crescenti, conviene licenziare più di prima. I primi a Tolmezzo, dopo solo otto mesi, se gli va bene  prenderanno un mese di stipendio di indennizzo, anzi quattro, che sembra sia il minimo, “che figata il JA, isn’t it”?  E’ il posto fisso, baby! Ma dai! Dai!

Omaggio a occupati disoccupati

Ma dove sono finiti quei capitani coraggiosi? Gli imprenditori con le idee? Quelli che volevano creare, costruire, produrre qualcosa, qualcosa che era la loro realizzazione personale, che contava più di loro stessi, più della loro vita e della loro famiglia. I costruttori di auto, moto, treni, palazzi, città che per farlo avevano bisogno di aiuto, da parte di ingegneri, di ragionieri, di inventori e di lavoratori. Di lavoratori… gente che mette in società non le proprie idee ma il tempo ed il lavoro necessario per realizzare le idee degli altri, dei dirigenti dei padroni, i padroni… gente che…

Omaggio

NON CI SONO PIÙ CAPITANI, coraggiosi o meno.

Omaggio

Oggi è meglio prendere in concessione un’autostrada. Un po d’etere. Di banda larga. Larga ma non troppo. Meglio fare il magnaccia che se qualcosa non va si cambia aria al più presto. Meglio contare i soldi di ogni esercizio, ogni anno si fa un bel RESET. E se l’anno dopo cala o va male si chiude baracca e non ci si pensa più. Gli imprenditori non sognano più, non vogliono essere ricordati per il bene che hanno fatto alla comunità.pre Periscono, più concretamente, che sia la comunità a fare del bene a loro. I grandi sogni sono spariti con il secolo passato, sono morti. Scomparsi con lui, malati terminali come i molti che hanno lavorato amianto.
Di quegli anni, della Milano da bere, sono rimaste delle belle foto pubblicitarie. Opere di grandi fotografi non più tanto (c)attivi e “scattanti”.

Come in tutte le cose, anche nell’offrire lavoro, alla fine, tutti hanno preferito prendere, non dare, e poi, quando il lavoro, il lavoratore non servono più, liberarsene.

Noi lavoratori o disoccupati, manuali o concettuali, proletari o meno, auto-smartfono muniti, totalmente brandizzati e omologati ci siamo liberati dal lavoro, ma abbiamo perso. Quando credevamo di aver vinto, quando ormai pensavamo di essere riusciti a mettere all’angolo il datore di lavoro, ci siamo distratti, ci hanno contrattaccato e subito ci siamo arresi.

Omaggio

Forse i figli dei nostri padroni sono stati migliori di noi, figli di lavoratori, loro non si sono imborghesiti, non si sono bevuti il cervello con la TV. Noi abbiamo eletto politici incompetenti, inconsistenti, impresentabili; anch’essi brandizzati e sponsorizzati, ma, come dai figli dei datori di lavoro, che come loro sono smodati, affamati, voraci, insaziabili.

Una volta si rubava con moderazione e per il partito, ora lo si fa alla luce del sole, alla grande, ovunque e comunque. E lo si fa per se e per i propri amici e conoscenti, dalla famiglia fino al Clan, mafioso o politico mafiosi che siano.

Omaggio

Un bel ritratto di questa politica Italiana lo ha fatto un certo signor Piercamillo Davigo affermando che i politici “non hanno mai smesso di rubare, hanno solo smesso di vergognarsene”.

Basta stupidaggini, volevo omaggiare il primo del mese delle rose. Ma mi son perso per strada tra morti e morti di fame.

Un altro mese è passato, come passano tutto e tutti su questa terra.

Passerà anche dell’altro.

Omaggio

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Un’ultima considerazione, nei secoli e nei millenni trascorsi i lavoratori sono stati sfruttati lo stesso. Ma i loro sfruttatori hanno li hanno usati per creare ricchezza e bellezza, di cui si sono circondati ed adornati. Per lasciare memoria di se, lasciandole a noi. E infatti oggi abbiamo palazzi statue, gioielli, opere d’arte ed un’infinità di reperti e manufatti che sono stati fatti dal lavoro di tanta gente. Ce li hanno lasciati in eredità perché ne potessimo godere come ne hanno goduto loro ai tempi.

A qualcuno in questi tesori piace guardare la fine fattura e la grande bellezza. Io preferisco ricordarne anche il sudore ed il lavoro che hanno richiesto, di cui ogni oggetto è impregnato fin nel profondo. Ma oggi, oggi non ci lasceranno nulla, ne arte, ne bellezza, ne sudore, ne altro, forse rimarrà solo denaro e neppure di metallo o di carta, ma elettronico, virtuale, come la nostra vita attuale.

Che pena.

Ceppoduro

 

Fonti:

Il fatto quotidiano

La stampa

 

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