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Sono un matematico

Sono un matematico

Ma non perché lo faccia di professione, sono un matematico, perché voglio conoscere il mondo. Sono curioso.

Non è che abbia mai imparato molto, dalle mie curiosità, non sono nemmeno costante nell’applicarmi allo studio, lo faccio solo finché regge la curiosità, poi mi dimentico.

Ma non mi bastano le spiegazioni esoteriche ne quelle essoteriche sulle cose del mondo. Voglio capire, ci deve essere una spiegazione razionale. Dimostrabile.

sono un matematico
La Scuola di Atene. D.R.

Se la matematica è ritenuta la regina delle scienze, sono un matematico perché voglio essere re degli scienziati. Insomma gli strumenti offerti dalla matematica, per definire, calcolare e comprendere il mondo e le cose del mondo sono utili in tutte la attività umane, quindi voglio esserne padrone.

Pensate alla logica, i suoi strumenti ci permettono di capire, di decidere, senza affidarci ad altri.

La logica ci libera dalle catene della religione, della politica e di chiunque voglia sottometterci. Il pensiero logico e matematico ci libera.

Sono un matematico convinto.

In tal senso mi sento anche filosofo. Questi sbaglia più facilmente del matematico, ragionando sull’uomo e sul mondo, può divenire a conclusioni scorrette. Ma anche il filosofo ha il merito di ragionare con la propria testa, solo che gli strumenti che gli mette a disposizione la filosofia sono pochi. E allora deve usare quelli della matematica.

sono un matematico

Come ho già detto, deve usare la logica. Per non cadere nei tranelli del linguaggio, della grammatica delle relazioni interpersonali che possono mistificare la realtà. I numeri non ingannano. Le operazioni sui numeri, oltreché bellissime non permettono partigianerie, tutti possono controllare, verificare, confutare. Ma nessuno può riprenderti se sei nel giusto.

Se provassimo a confutare un pensiero teologico con una seconda teologia, di cosa staremmo parlando? D’aria fritta.

I numeri, e le operazioni tra loro, non sono mai ambigui.

Sono un matematico perché voglio conoscere il mondo, lo voglio capire e voglio capire la ragione della nostra vita breve.

Giancarlo

immagini

Di Pietro della Vecchia – http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it/ricerca-nel-database-museale/id/35193, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=66882041

Di Raffaello Sanzio – The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH. ISBN: 3936122202., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=157721

Di Rodin (1840-1917)User:Hansjorn (Hans Andersen) – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=288180

Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=656166

Talete. E’ stato un filosofo greco antico il primo a cui

Talete

E’ stato un filosofo greco antico. Il primo a cui fu dato l’attributo di “sapiente” come attesta Platone che, nel dialogo, lo inserisce in una lista di nomi (i cosiddetti Sette savi). « Talete di Mileto, Pittaco di Mitilene, Biante di Priene, Solone, Cleobulo di Lindos, Misone di Chene e Chilone di Sparta. Tutti quanti furono emuli, ammiratori e discepoli della costituzione spartana »

Erodoto attribuisce a Talete la previsione dell’eclissi di sole verificatasi il 28 maggio 585 a.C. Che avrebbe impressionato talmente i Medi e i Lidi, in guerra tra loro, da smettere di combattere.Nonché l’elaborazione d’un espediente che avrebbe permesso all’esercito di Creso, il re della Lidia in guerra contro il persiano Ciro il Grande, di attraversare il fiume Halys.

Racconta Erodoto che abbia fatto guadare l’esercito, dividendo il fiume halys in due bracci. Con un’abile scavo sulla riva a monte dell’accampamento delle truppe. I due bracci, suddividendo la portata del fiume, sarebbero entrambi divenuti guadabili.

Talete

Egli scrisse ma non è rimasto nulla dei suoi scritti.

Gli sono attribuite varie opere letterarie e alcune sentenze. Tra queste mi piacciono:

 

  • Il più veloce è l’intelletto, perché passa attraverso tutto.
  • Il più forte è la necessità, perché tutto domina.
  • Che il tempo è più saggio di tutti, scopre sempre tutto.
  • La cosa più sgradevole è vedere un tiranno esser potuto invecchiare.
  • Che si vive virtuosamente non facendo quello che rinfacciamo agli altri.
  • Di non abbellirsi nell’aspetto ma nei comportamenti.
  • Sosteneva che la morte non è diversa in nulla dalla vita. A chi gli obbiettava perché allora non morisse, rispondeva che era perché non c’era alcuna differenza.
Si diceva che

Talete avesse misurato l’altezza della piramide di Cheope. Calcolando il rapporto tra la sua ombra e quella del suo corpo. Nel momento del giorno in cui la sua ombra ha la stessa lunghezza della sua altezza. In questo caso l’angolo tra altezza e larghezza della piramide è esattamente 45°C. Relazionando l’ombra della piramide ad un ombra di un’altezza nota si può agevolmente calcolare l’altezza ignota. Perché i triangoli generati da ombra, altezza e larghezza sono simili. Per similitudine esistono relazioni tra le varie misure.

Giza_piramidi_di_Henutsen_e_CheopeProclo, il commentatore di Euclide, attribuisce a Talete anche cinque teoremi di geometria elementare:

  • Un cerchio è diviso in due aree uguali da qualunque diametro“.
  • Gli angoli alla base di un triangolo isoscele sono uguali“.
  • In due rette che si taglino fra loro, gli angoli opposti al vertice sono uguali“.
  • Due triangoli sono uguali se hanno un lato e i due angoli adiacenti uguali“.
  • Un triangolo inscritto in una semicirconferenza è rettangolo“.
Talete aveva anche interessi astronomici.

Stabilì, tra l’altro, che alcune stelle non erano, come sembravano, fisse rispetto ad altre. Chiamandole pertanto pianeti, ossia corpi erranti. Avrebbe anche fissato in trenta il numero dei giorni del mese. Constatò che l’anno era composto da 365 giorni e un quarto. Poi per primo disse che la luna è illuminata dal sole.

Talete pensava che il principio di tutto, il nutrimento delle cose, fosse l’acqua o l’umido. In ogni caso l’acqua e le sue trasformazioni pesavano nella realtà delle cose. La sua ricerca della verità ne tenne sempre conto.

Il motivo della scelta dell’acqua deriva indubbiamente dalla sua importanza nella crescita e nell’alimentazione delle cose viventi. Della sua funzione nella vita quotidiana degli uomini, come dalle osservazioni che Talete avrebbe fatto in Egitto sull’importanza del Nilo. Ma l’originalità di Talete sta nell’aver trasformato questa spiegazione mitica in un principio di conoscenza fisica e metafisica. L’unità dell’elemento acqua è anche l’unità del mondo. L’analogia con le spiegazioni mitologiche orientali esiste indubbiamente, ma il principio utilizzato da Talete non è mitico ma fisico. Questa tesi innovativa presuppone affermazioni di verità non a partire da alcuni oggetti particolari. Come avveniva per gli Egiziani e i Babilonesi, ma per un’infinità di oggetti contenuti nel mondo. E per il mondo stesso. Egli enuncia verità che riguardano tutti gli esseri. L’apporto di Talete sta nell’aver generalizzato e concettualizzato le sue osservazioni. Giungendo al concetto dell’Uno senza perdersi nell’accumulazione di osservazioni disparate.

Insomma tutto ha origine dall’acqua e l’acqua è l’origine del mondo. Argomento che farà discutere i filosofi per tanti anni a venire.

Anche questo mostra la grandezza di Talete.

Giancarlo

 

Socrate: fondatore dell’Etica, la filosofia morale.

Socrate

Socrate è il pensatore che ha più di tutti influenzato la cultura occidentale. Nonostante non abbia lasciato scritti: “scrivere corrompe la memoria”. Importante infatti è il metodo di filosofare che ci ha lasciato la confutazione mediante dialogo, il confronto verbale, la discussione mediante il discorso, la parola. Il dialogo è fondamentale nelle culture prevalentemente orali. Ed il rifiuto della scrittura da parte di Socrate appare ora fortemente motivato.

socrate
Morte di Socrate, tela di Jacques-Louis David
Jacques-Louis David – http://www.metmuseum.org/collection/the-collection-online/search/436105 – https://commons.wikimedia.org/wiki/File:David_-_The_Death_of_Socrates.jpg

Socrate è il fondatore dell’Etica, filosofia morale che cataloga e studia i comportamenti umani. Per distinguerli in buoni, giusti, leciti. Rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi. Seguendo un ideale modello morale.

Comunque Socrate era un rompiballe: giocava con gli uomini. Li prendeva in giro. Li assillava. Sapendo ciò che loro pensavano di sapere, li portava ironicamente a contraddirsi. Non tutti accettavano di buon cuore i suoi sputtanamenti. Come vedremo questo gli costerà la vita.

Socrate, comunque

Comunque era anche un “ganzo”. E’ forse il primo uomo accusato di essere ateo, perché preoccupato di scoprire i segreti della natura.

Socrate era sapiente ma asseriva di non sapere. Arrivando a confutare l’oracolo di Giove a Delfi. Che aveva detto esser lui, Socrate, il più sapiente.Egli sapeva bene di non essere il più sapiente. Per dimostrarlo si mise a dialogare con artigiani e politici, da tutti ritenuti molto sapienti. Il suo modo di dialogare portò alla luce tutte le inadeguatezze, le contraddizioni dei suoi interlocutori. Facendogli di nuovo cambiar idea. Egli comprese di essere veramente il più sapiente. Perché l’unico a sapere di non sapere. La sua coscienza di ignoranza gli imponeva di conoscere di più per migliorarsi. Chi invece pensava di saper già tutto non aveva questo atteggiamento positivo. Quindi Socrate è anche il precursore del pensiero scientifico moderno e del pensiero critico generale.

Questa continua verifica della sapienza degli altri, che finiva sempre per dimostrare il contrario, portò all’accusa di corruzione dei giovani e di introduzione di nuovi dei. Accusa che poi lo fece condannare a morte. Morte che scelse invece di un facile esilio, in cui poteva rifugiarsi se avesse voluto.

Socrate, spirito libero, definì anche il moderno concetto di libertà. Tutti devono essere liberi di cercare o usare il bene purché non in conflitto con gli altri beni e con il bene intellettuale, con la ragione.

Socrate preferiva il dialogo alla retorica ed al monologo. Preferiva confrontarsi con gli altri e tirar fuori il meglio (ed il peggio) da ognuno.

Alla fine della storia si arriva al processo a cui viene sottoposto, processo in cui si difende da solo, sperando di cavarsela con una multa.

Ma viene, ingiustamente, condannato a morte. Per non commettere un’ingiustizia la accetta. Beve la cicuta e, quando il lento veleno fa il suo effetto dice ad uno dei suoi amici e discepoli presenti:

«O Critone, noi siamo debitori di un gallo ad Asclepio: dateglielo e non dimenticatevene!».

E queste sue ultime poche parole faranno scorrere fiumi d’inchiostro (e se ne avrò voglia ne riparleremo).

Giancarlo

I Presocratici. Chi erano i filosofi che hanno preceduto il grande Socrate?

I presocratici

i Presocratici

Tavola cronologica dei principali i presocratici (Da WIKIPEDIA l’enciclopedia libera)

Socrate è considerato il massimo filosofo mai esistito, il fondatore della filosofia e del pensiero occidente. Non ha lasciato scritti se non tramite i suoi discepoli, Platone, suo allievo, in primis e di Senofonte, altro suo allievo. Ma di lui hanno detto molti, senza pretese di essere storicamente veritieri, molte volte è stato citato in modo partigiano per accreditare le basi del proprio pensiero.

A Socrate è stato, quasi universalmente, riconosciuto il merito di aver sviluppato il metodo di pensiero che ha consentito lo svilupparsi della riflessione astratta razionale che a permesso i progressi filosofici successivi.

Ma chi erano i presocratici e cosa pensavano?

In realtà alcuni presocratici gli furono contemporanei (i sofisti)  per cui si dovrebbe parlare di presofisti e sofisti, poi ci sono alcune distinzioni in base all’area geografica, alla scuola ecc, ma insomma se date un occhio alla tavola cronologica più sopra ci sono tutti, da Talete  fino a Socrate e da Parmenide in poi son tutti contemporanei.

E di cosa si occuparono?

Cercarono di spiegare l’universo e l’essere e la realtà, estraendone i principi fondamentali. Così Talete associa l’esistenza alla presenza di acqua. Mentre Anassimandro scelse un principio astratto, l’Apeiron. Che muovendosi all’infinito e separandosi dava origine a infiniti mondi. Anassimene utilizza il principio di questi per affermare che sia la concentrazione o la rarefazione dell’aria anch’essa infinita ed in movimento. Pitagora e la sua scuola lasciano i principi fisici e si spostano sui numeri.

E

Eraclito cerca i principi nel fuoco e nella ragione. Creando la tesi del divenire, il panta rei. Il flusso che segna il mondo e si manifesta nella lotta dei contrari, che però sono una cosa sola. Lotta che fa scaturire l’energia necessaria alla vita. “L’intero e il non intero, il convergente e il divergente, l’armonico e il disarmonico, si toccano. Da tutte le cose ne sorge una sola e da una ne sorgono tutte”, ”Polemos (la guerra) è il padre di tutte le cose”.

Poi

Parmenide invece, tramite la ragione, giunse a conclusioni diverse. “L’essere è, il non essere non è. L’essere è il fondamento, ma deve essere pensato E’ unico perché unica realtà esistente. Intero perché in quanto unico niente può dividerlo. Immobile perché per muoversi dovrebbe occupare uno spazio vuoto che non esiste. Ingenerato perché non può essere stato generato dal non essere (che appunto non esiste). Zenone, tramite il paradosso vuole dimostrare l’immobilità. Una freccia lanciata verso un bersaglio non si muove mai. In quanto in ogni istante è immobile, ed una somma di immobilità non può dare movimento.

Inoltre.

Empedocle e Anassagora cercarono la sintesi tra queste filosofie. Assunsero molti elementi, l’acqua, il fuoco, l’aria e la terra. Attribuendogli movimenti ciclici infiniti. Con la competizione tra amore ed odio che crea la vita per il primo. Mentre per il secondo la vita è creata da una intelligenza divina che facendo spostare turbinosamente le particelle del mondo ne fa conoscere le dissimili. Questi filosofi pluralisti arriviamo al concetto che nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Democrito, per ultimo, distinguendo tra una intelligenza sensibile e oscura e una razionale e genuina, pone come base dell’universo infiniti atomi, ovvero il più piccolo elemento della materia, indivisibile e eterno. I vortici di atomi formano infiniti mondi.

In fondo i presocratici hanno già spiegato tutto. Anzi ipotizzando infiniti mondi e, con atomi diversi, inconsistenti, cose vacue come l’anima, già sono giunti a conclusioni che richiederanno altre migliaia di anni per essere comprese.

Giancarlo

 

La Filosofia. L’utilizzo del pensiero per capire il mondo

La filosofia

Aristotele diceva , a proposito della filosofia:

« Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare. Dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l’addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. »

Ma come si definisce la filosofia:

Dal greco antico si potrebbe tradurre come amore per la sapienza. Oppure affinità alla conoscenza, realtà del mondo e delle cose, comprensione e verità delle cose.

Verità, forse la filosofia è proprio la ricerca della verità. Mediante la ragione, ragione che è l’unico giudice in grado di stabilire quale sia la verità. Naturalmente si può ricercare la verità sull’essere umano o solo sul perché esistiamo. Cercare la ragione di esistere o ragionare su quel che siamo. Comunque sembra che la filosofia sia nata subito dopo che l’uomo ha soddisfatto i suoi bisogni primari, la fame e la sete. E la filosofia è la cosa usata per interpretare il senso di meraviglia per quel che siamo e per quello che ci circonda. Ma qualcuno ha detto che non si trattava di meraviglia, si trattava di timore. Di paura di fronte agli eventi naturali ed alla difficoltà di spiegare il loro verificarsi: dal fuoco alla pioggia, dalla vita alla morte.

Allora bisogna poter conoscere, capire, anche se non sembra possibile riuscirci.

E la vicinanza con la conoscenza respinge il terrore del nulla, del divenire verso il nulla. Del mondo, della vita e dell’incomprensione dell’origine del mondo e della vita.

La filosofia quay dorsay origine della vita colbert
Gustave Courbet L’Origine del mondo http://www.musee-orsay.fr

Questa ricerca filosofica porta a usare il pensiero. Utilizzo che ha prodotto le scienze e le arti.

Storia, arte, scienza tutto nasce per spiegare la vita e la sua fine. Ed è passione per la verità.

E’ il tutto. Tutto è filosofia.

Giancarlo