Sapori a colori, il tema dell’estemporanea di Ambra di quest’anno

Sapori a colori

Ambra in tela: Sapori a colori, quarta estemporanea di pittura.

Ambra è molto attiva nell’arte e tra le sue attività trova posto domenica nove settembre scorso l’estemporanea di pittura. Quest’anno organizzata dall’associazione Montevarchi Arte in collaborazione con la Pro-loco di Ambra.

La manifestazione si è svolta nel borgo e nei dintorni di Ambra, in contemporanea con altre manifestazioni eno-gastronomiche e ludiche, come la sagra della Lumaca ed il palio della palla tonchiata.

Quest’anno particolarmente ricca la manifestazione ha elargito tre premi in denaro della giuria tecnica e dieci in natura della giuria popolare.

Ecco come è stato interpretato il tema proposto sapori a colori.

sapori e colori

Poi tutti a cena a gustare le prelibatezze degli stand gastronomici.

Ecco qualche pittore:

sapori a colori

E qualche amico dei pittori:

sapori a colori

Naturalmente di gente ce n’era tanta che ha assistito alla premiazione finale e contribuito con il proprio voto alla classifica della giuria popolare.

sapori a colori

Riporto i premi che erano in palio, dalla locandina della manifestazione.

l’associazione Montevarchi Arte in collaborazione la Proloco di Ambra, Vi invita a partecipare al Concorso di pittura in estemporanea all’interno del borgo medioevale di Ambra, Comune di Bucine, che si terrà il giorno 9 settembre 2018.
4° Concorso di Pittura in Estemporanea – Ambra in Tela
Tema: “Sapori a Colori”
ore 8,30-10,30 iscrizione e vidimazione tele
alle ore 18,00 riconsegna delle tele
ore 21,15 premiazione
Info: [email protected][email protected]
Tel: 338 8696589 – 334 1029960 – 339 4148997

Premi-Acquisto della Giuria Tecnica:
1° premio 400 euro
2° premio 250 euro
3° premio 200 euro
Altri premi fino al decimo classificato da parte della Giuria Popolare.
Iscrizione 20 euro comprensiva di buono pasto presso lo stand della festa.
Per bambini e ragazzi sotto i 14 anni di età l’Iscrizione è gratuita.
Cordiali saluti,

Il presidente
Licio Casini

Associazione Culturale
Montevarchi Arte

Via Marzia, 82/84 – Montevarchi

Se volete potete votare voi stessi, nei commenti, i quadri che vi piacciono di più, se saranno espresse abbastanza preferenze proverò a stilare una classifica ad estemporanea finita.
Un saluto

Giancarlo

MORANDI

Morandi

Morandi non è un cantante, era un ingegnere.
Ha costruito alcuni ponti, uno è crollato un mese fa.

Trentuno vittime, Genova divisa in due, monconi di ponte pericolanti su case e impianti industriali.

Un disastro.

Oggi tutta Italia commemora il giorno della tragedia.

Morandi

Voci di Genovesi e di intervistati a vario titolo, all’inizio dei GR e delle trasmissioni di approfondimento, come ormai e diventata consuetudine.

Cordoglio, tanto cordoglio, con un filo conduttore, un filo sottile: guerra al governo.

Piove: governo ladro.

Sembra essere tornati ai tempi, e forse lo siamo, di chi lanciava quello slogan. Gente che oggi dovrebbe essere al governo, invece è all’opposizione.
Un’opposizione feroce, mordace, cagnesca.

Ma che morde per mordere, senza un perché, senza sapere dove.

Morde e basta.

Morde a caso.

Tutto quello che si muove, anche se non si muove.

Quella opposizione che trova ancora credito nei mezzi di informazione, in mano a grandi gruppi industriali o in pugno all’opposizione stessa come la RAI.

Niente Spoil System

D’altronde il nuovo governo non ha voluto buttare fuori a calci quelli messi li da quelli prima, non hanno voluto fare come loro, che prima di tutto hanno cambiato i vertici dell’informazione pubblica e poi dietro tutti gli altri gregari.

Non hanno voluto fare come loro ma ora li hanno tutti contro.

L’informazione non deve essere prona al potere, siamo tutti d’accordo, ma nemmeno falsa e prona all’opposizione, siamo tutti d’accordo.

Si parla di Genova divisa in due, si paventano esodi di massa dei Genovesi, si stigmatizza che ancora non è stato fatto ne deciso alcunché, si ripete, ossessivamente che dal consiglio dei Ministri di ieri è uscito un deCretino, che non è un diminutivo di decreto. Si fanno parlare sfollati che non dicono nulla salvo l’ovvio. “Il crollo ha cambiato la mia vita, ora voglio viverla”, “vogliamo rientrare in casa a prenderci i nostri affetti, le foto, i dischi”, “Ho una vespa del ‘71 in cantina, non posso lasciarla li”.

Ma Morandi, come si fa?

Queste son davvero queste le parole dei Genovesi?

Queste le loro preoccupazioni vere?

Si critica un governo perché con il “decretino” non ha ancora scelto il commissario?

Dovevano fare come gli altri, nominare l’amico dell’amico? E l’amico secondo suo vice?

Cosa hanno deciso (di onesto) gli altri?

Non hanno ancora ricostruito il ponte? Ma le leggi non andavano seguite? I giornalisti e gli esperti le conoscono? Perché la stessa veemenza nel chiedere conto del disastro Ligure non l’ho ascoltata per gli altri ponti crollati? Dove era il Governo, lo Stato? Quanti ne sono stati ricostruiti dopo un mese? Quanti ne sono stati ricostruiti ancora? Nessuno!

Perché si raccolgono le voci degli sfollati, tristi, delusi e giustamente arrabbiati, e non gli si chiede perché la loro casa fosse sotto un ponte autostradale? Fosse ancora sotto un ponte? Potevano e dovevano averli sistemati prima in un luogo più sicuro, anche se quel ponte non fosse mai crollato.

Un giornalista, uno bravo, avrebbe chiesto questo, avrebbe cercato di farci capire di chi è la colpa, non mandarci i “giusti” piagnistei di chi ora è in difficoltà. Persone che, ragionevolmente, dovrebbero essere solo contenti di esser ancora vivi.

Che se fossero morti nel crollo non gliene sarebbe fregato nulla della Vespa del settantuno.

Ceppoduro