Stefano

Stefano

Ora si sa

Il Carabiniere ha confessato, in caserma massacrarono Stefano a calci e pugni.

Processo Cucchi, parla Carabiniere Zero, che ripete in aula la confessione già fornita in udienza qualche mese fa.

Carabiniere Zero:

“Cucchi era tra Carabiniere Uno e Carabiniere Due.

Carabiniere Uno e Cucchi cominciano a litigare Carabiniere Uno si gira e da uno schiaffo a Cucchi.

Io gli dico: Fermo, ma che stai facendo? Mi alzo.

Mentre mi alzo Carabiniere Uno spinge Cucchi e mentre Cucchi cade a terra Carabiniere Due si alza e da un calcio a Cucchi sul gluteo con la punta del piede, io ho visto, all’altezza dell’ano.

Nel frattempo che mi alzo spingo carabiniere Uno mentre Cucchi sta cadendo a terra, come seduto e poi batte la testa all’indietro.”

Il giudice:

“Mentre Cucchi sta cadendo lei ha detto che Carabiniere Due gli da un calcio, ma dove glielo da?”

Un calcio in bocca

Carabiniere Zero:

“Eh…. io sul momento non riesco a percepire bene, comunque alle parti alle, in testa o in faccia. Io credo in testa o in faccia.”

Il giudice:

“Insomma un calcio in faccia lei non sa se lo ha preso in faccia o nella testa…”

Carabiniere Zero:

“Si. Stava per darne un altro, poi io l’ho spinto. Poi gli ho detto state lontani, non vi avvicinate. Non vi permettete più. Nel frattempo mi avvicino a Stefano, lo aiuto ad alzarsi, e gli chiedo: Come stai? E lui mi fa:

Stefano:

io sono un pugile, sto bene, sto bene.”

Stefano, un pugile

 

Carabiniere Zero:

“Ma sei sicuro che stai bene?”

Stefano:

“Si, io sono un pugile, non ti preoccupare, io sto bene.”

Poi, lo sapete, Stefano Cucchi muore qualche giorno dopo in ospedale.

I Carabinieri tenteranno di insabbiare la cosa, saranno cambiate le carte, i verbali, le annotazioni e quant’altro necessario a sviare le indagini. Si cercherà di far ricadere la colpa sui medici, sugli infermieri, sulla polizia penitenziaria.

Finché, grazie alla sorella e contro tutti la verità non sarà ristabilita dalle dichiarazioni di Carabiniere Zero.

Era un pugile

Stefano non era un drogato, come volevano tutti farci credere, era un pugile.

Questi personaggi erano nei Carabinieri, ma non erano Carabinieri.

Chi ha sbagliato deve pagare, tutti quelli che hanno sbagliato dovrebbero pagare, con un po di quella libertà che a Stefano hanno tolto a calci e pugni.

Giancarlo

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