Marte

Marte

Volevo andare su Marte.

Avevano aperto il bando, si cercano volontari per la colonizzazione del pianeta rosso. Decisi di partire, tanto non avevo niente da perdere, non avevo più niente. Dopo la morte dei miei, non potevo pagare la successione e la mia casa era tornata alla banca.

Anche il cane era scappato, chissà dove.

Che ci facevo li?

Marte
Di ESA – European Space Agency & Max-Planck Institute for Solar System Research for OSIRIS Team ESA/MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA – http://www.esa.int/spaceinimages/Images/2007/02/True-colour_image_of_Mars_seen_by_OSIRIS, CC BY-SA 3.0-igo, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=56489423

I marziani

Ci hanno addestrato e portato su. All’inizio è stata dura, ma ce l’abbiamo fatta.

Ci siamo fatti una nuova vita, abbiamo costruito una base, poi una città, ora siamo una Nazione. Tutto sotto una cupola di plastica immensa. Uno spettacolo.

Chissà se dalla Terra ci chiamano Marziani? Sono sicuro di si.

Non ci sono più contatti diretti, se non per i vecchi film che ci propinano in TV.

Le marziane

All’inizio eravamo solo maschi, ma si sa… Quindi sono arrivate alcune prostitute, numerose e ben pagate. Ma si sa… poi è nato qualche figlio, adesso siamo in tanti. Non ricordo a quale generazione di indigeni siamo arrivati.

Però nessuno è tornato sulla Terra, ed anche volendo non saprei come fare.

Stiamo bene, la nostra economia si basa principalmente sugli scambi commerciali con la Terra. Molte aziende scavano il suolo, lo fanno i robot, ed inviano i minerali alle compagnie terrestri.

Marte
Vista delle orbite di Marte (rosso) e Terra (blu). Un’orbita di Marte ha durata quasi doppia di un’orbita terrestre Lookang many thanks to author of original simulation = Todd K. Timberlake author of Easy Java Simulation = Francisco Esquembre – Opera propria Mars’ average distance from the Sun is roughly 230 million km (1.5 AU) and its orbital period is 687 (Earth) days as depicted in the red trail when the Earth’s blue trail orbit as reference CC BY-SA 3.0 File:Marsorbitsolarsystem.gif Creato: 28 giugno 2011

Il futuro di Marte

Io sono vecchio, troppo vecchio, forse tra i pochi sopravvissuti dei primi coloni.

Non mi sento più terrestre, nessuno qui si considera tale, dopo tanto tempo.

I ragazzi non sanno nemmeno che significhi terrestre: Americano, Asiatico, Africano o Europeo. Si lo hanno studiato, ma nessuno sa bene dove sia l’Italia, se esista sempre l’Italia, la Francia o la Germania.

Si sentono superiori. Loro sono i diretti discendenti di quelli che hanno fatto il grande passo, quello che ha cambiato l’umanità. Sono i migliori, non come quei debosciati terrestri sfruttatori.

Già sognano l’indipendenza, la rivolta, la libertà.

Chissà se riusciremo a stare in pace ancora a lungo?

Chissà?

Ceppoduro

Non andare

Non andare.

Perché vuoi lasciarci? Perché te ne vai? Non andare via, resta con noi.

Qui ci sono le tue radici, qui sei nato.

Ti ricordi, da piccolo hai giocato in cortile assieme agli altri ragazzi. Siete cresciuti assieme, vi siete divertiti, vi siete picchiati, vi siete aiutati.

Io, in America, non ci sono mai andato, non ci andrò mai. E’ troppo grande l’America.

Come potrei mettere radici in un posto così grande, come potrai farlo tu e come i tuoi figli? Cresceranno senza (ri)conoscere nessuno, senza essere (ri)conosciuti da nessuno.

Forse hai ragione, si possono cogliere tante opportunità in America. E’ vero, là puoi anche arricchirti, ma a quale prezzo? Non so se, non penso che ti convenga.

Resta.

Io resterei qui, resta qui, io resto.

Perché non provi a ribellarti e non ti incazzi? Se davvero non possiamo vivere qui qualcuno non ha fatto quello che doveva per permetterci di restare.

Devi sapere chi è stato, capire perché lo ha fatto e fare meglio di lui.

Non arrenderti.

Non arrenderti. No, non andare. Sai che non troverai niente di buono in America. Loro sono diversi. Pensano in un altro modo, sbagliato. Fanatici, boriosi e pieni di se. Esportano democrazia opprimendo popoli vicini e lontani. Egoisti, Prendono tutto per se. Non sono Italiani, sono Americani.

Non andare.

Resta a combattere per una società migliore, tu che sei il migliore non devi andartene. Pretendi che facciano il nostro interesse. Spendano i nostri soldi per noi. Ci offrano le stesse opportunità che si trovano altrove. Grida.

Grida il tuo dissenso e condividilo con gli altri. Non essere egoista. Dobbiamo vincere tutti. Per farlo bisogna (ab)battere chi ci ha messo in questo stato.

Sappiamo chi sono: hanno mangiato, si sono ingrassati. Hanno rubato, si sono arricchiti. Ci hanno umiliato, si! Sono arroganti. Devono pagare, devono renderci il maltolto e con quello costruiremo un mondo migliore. Basta privilegi, basta raccomandazioni, basta ruberie.

(Ren)diamo a chi merita. (Ri)mettiamo radici.

Ceppoduro

LibreOffice

LibreOffice

Un altro software open source. Parliamo li LibreOffice, ve lo presento con le parole del sito ufficiale:

Fare di più – Facilmente, Velocemente

LibreOffice

LibreOffice è una suite per ufficio formidabile; l’interfaccia pulita e i numerosi strumenti a disposizione vi consentono di liberare la vostra creatività e aumentare la vostra produttività.
Le diverse applicazioni disponibili rendono LibreOffice la migliore suite per ufficio
libera e open source sul mercato”.

Potrete dimenticarvi office di Microsoft o iwork della Apple, anche se quest’ultimo non lo conosco e quindi non posso dirvi troppo in proposito.

Potrete comunque confrontare voi stessi Libre Office con Microsoft® Office cliccando su questo link.

Posso dirvi che non mi serve sapere come funzionino gli altri software proprietari, uso Libre office e mi trovo benissimo.

Avete imparato con Office per Windows ed avete paura a cambiare.

Non preoccupatevi non avrete problemi e non ne sentirete la mancanza.

La suite è composta di diversi programmi:

Writer (l’elaboratore testi), Calc (l’applicazione per fogli elettronici), Impress (per creare presentazioni multimediali efficaci), Draw (l’applicazione per il disegno vettoriale e i diagrammi di flusso), Base (il front-end per database), e Math (l’editor di equazioni), con i quali potrete soddisfare tutte le vostre esigenze.

Sempre dal sito LibreOffice:

LibreOffice è compatibile con un’ampia gamma di formati di documento, come Microsoft® Word, Excel, PowerPoint e Publisher. Ma LibreOffice va molto oltre, grazie al supporto nativo per un moderno standard aperto, il formato OpenDocument (ODF). Con LibreOffice, avete il massimo controllo sui vostri dati e sui vostri contenuti – e potete esportare il vostro lavoro in molti formati differenti, compreso il formato PDF”.

LibreOffice è un software Libero e Open Source, disponibile per chiunque lo voglia usare, condividere e modificare. Si avete capito bene, potete contribuire voi stessi a migliorarlo e svilupparlo, anche solo contribuendo con pochi spiccioli al finanziamento del progetto, se vorrete e solo se vorrete. Il software è e resterà sempre libero e gratuito.

Usarlo è semplice anche per le tante lingue supportate, che potranno esservi utili se decidete di scrivere o fruire di scritti in altre lingue.

Insomma che dire di più.

Scaricatelo, provatelo e poi mi saprete dire.

Giancarlo