Noi Italiani. Noi Italiani siamo andati a lavorare all’estero.

Noi Italiani

Noi Italiani siamo andati a lavorare all’estero.

In molti non siamo tornati.

Noi Italiani siamo andati a lavorare al nord.

In molti non siamo tornati.

Noi Italiani non siamo andati a lavorare fuori per stare peggio.

Abbiamo sperato in un futuro migliore per noi ed i nostri figli.

Ci siamo rimboccati le maniche.

Abbiamo preso sputi e insulti, senza sentirli.

Ci siamo rimboccati le maniche.

Qualcuno ha fatto fortuna, qualcuno no.

Molti di noi sono morti in miniera, nei campi a dissodare la terra, in mezzo a mandrie di buoi impazziti.

Tanti di noi hanno mandato i soldi a casa.

Mantenendo una famiglia e, a volte, anche due.

Moltissimi sognavano di ritornare a casa, al paese.

Chi voleva tornare in calesse, chi in Mercedes, ma il sogno era lo stesso.

Tornare ricchi, vincitori, quasi Dei.

Noi Italiani

Molti si sono svegliati ed il sogno è diventato un incubo. L’incubo della realtà della vita da emigrante. Della miniera. Dei campi, del freddo, della fame, della lontananza.

Nessuno di loro pensava che avremmo avuto, un giorno, l’Europa unita, senza confini.

Alcuni avrebbero voluto girarla liberamente, altri volevano solo tornare a casa, alla svelta.

Nessuno pensava che sarebbe stato possibile lavorare in Europa da Europei, liberi di farlo, ovunque volessimo. Nemmeno oggi tanti lo pensano. Siamo liberi di andare ma di lavorare un po meno.

Se hai studiato e sei una mente fertile, forse lavorare in Europa è l’unica possibilità.
Noi Italiani
http://giancaarrigucci.altervista.org/Pagine_03/1984.html Cultura e Fatica 1984

 

In Italia non c’è lavoro, ne ci sarà. Ne per le menti ne per le braccia.

Sinché reggeranno quelli di oggi, poi sarà tutto finito, nessuno lavorerà più.

Ma siamo sicuri che volevamo lavorare all’estero?

E siamo sicuri che non vogliamo fare i lavori pesanti?

O siamo certi che vogliamo i lavoratori stranieri?

Siamo sicuri di voler competere con una massa di stranieri disposti a tutto per sopravvivere, come lo eravamo noi anni fa?

Forse non è bello riempire l’Europa di schiavi, fuggiti dalla fame e dalle guerre.

Se i nostri Emigranti , quelli che non hanno avuto successo, i morti i feriti, i mutilati, gli ammalati, in guerra e nel lavoro, sapessero a cosa è servito il loro sacrificio.

Se sapessero, dicevo, che è servito ad ingrassare, una pletora di persone che non ha saputo approfittare degli avvenimenti internazionali per sviluppare il nostro paese, per arricchirlo, ma che hanno usato il loro potere per arricchirsi, loro stessi, ed una banda di sodali e parenti disseccando, inaridendo, desertificando, insomma distruggendo quello che c’era nella nostra bella Italia.

Che non hanno saputo neppure mantenere le ricchezze che abbiamo, anche queste messe insieme da sfruttatori di altri tempi, d’accordo, ma che almeno non essendo finanziari ne internazionali, qualcosa di solido lo hanno costruito e ce lo hanno lasciato.

Se sapessero, dicevo, si vergognerebbero di noi, che a Marzo 2016 abbiamo raggiunto un debito pubblico di 2 228 miliardi di Euro, in crescita.

Si sono mangiati tutto e a noi non hanno lasciato nulla.

Le strade sono in condizioni pietose.

I palazzi non sono restaurati se non quando crollano, come a Pompei.

I servizi costano sempre di più ed offrono sempre di meno.

La sanità resiste solo in alcune regioni, sin quando?

La pensione non ci verrà mai elargita, anche se abbiamo pagato per anni quanto richiestoci per averla.

I soldi non sono più nostri.

L’energia non è nostra.

I posti pubblici sono spartiti.

I soldi pubblici spariscono nel nulla.

Ci avvelenano l’aria, il cibo, l’acqua.

Ma…

…ma che cazzo ci siamo andati a fare all’estero a farci un culo così?

Ceppoduro

 

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