La borghesia, una classe sociale sparita.

La borghesia

Non c’è più la borghesia.

Non c’è più in senso Marxista, come la classe sociale che ha il controllo, non il possesso, dei mezzi di produzione e di distribuzione. La borghesia si è dissolta.

Non c’è più anche nel senso comune del termine. Riferito più in generale ai concetti di ricco e povero, di persona abbiente, alta borghesia o solo benestante, media, piccola ecc.

Come, del resto, non ci sono più tutte le altre classi sociali, svanite nel nulla, quasi d’improvviso.

Ma cosa è rimasto? Come ci distinguiamo dagli altri? A quale classe apparteniamo? Come possiamo definirci?

Ci sono ancora insiemi che possiamo usare, ma ben diversi da quelli di un tempo.

Mezzi di omologazione di massa.

A parte le omologazioni nazionali, piene di pregiudizi, se non proprio razziste, possiamo usare il tifo calcistico. Funziona bene dovunque. E’ trasversale, con molti sotto insiemi e molte contaminazioni.

Io sono Interista, e tutti gli altri a culo. Ma anche gli altri uguali, con il tifo prima di tutto, anche se ci troviamo assieme a un presidente petroliere, presidente di partito, del consiglio, armatore ecc. e noi non abbiamo niente. Per non parlare degli altri tifosi, di ogni razza, risma e retaggio, ma tutti sotto la stessa maglia, gli stessi colori, come se avessimo gli stessi interessi esistenziali.

Lo sport in generale omogeneizza gli animi, automobilismo, tennis, pallacanestro e motociclismo, sono alcuni degli altri insiemi in cui ci dividiamo, per cui soffriamo, amiamo, a volte moriamo, tutti uguali, tutti diversi.

Minimi comuni divisori.

Poi ci uniamo e dividiamo per qualsiasi cosa: amanti della montagna o del mare, utilizzatori di un prodotto, amanti di attori, emuli di cantanti o proseliti di politici e politicanti.

Non voglio prendere in considerazione le religioni che pur dividendo, a volte di brutto, dovrebbero però unire. Come vanno ripetendo sempre ad ogni incontro ecumenico, tutti uniti verso l’ecumenismo, che come il “sol dell’avvenir” non sorgerà mai.

Ma torniamo alle classi sociali che non ci sono più, in realtà solo alcune non ci sono più, hanno cambiato nome, forse non lo hanno nemmeno un nome.

Oggi, lettori, ci sono solo due tipologie sociali: ricchi e poveri.

Ricchi, ma così ricchi da non crederci, e che lo sono ogni giorno di più, che fanno di tutto per esserlo ancora più di prima, a scapito di altri, quasi tutti gli altri, che non hanno niente e a cui lasciano ancor meno:”un bel niente”.

Anche se sembra loro di avere qualcosa, i più non se ne rendono conto ma non hanno niente, hanno perso tutto, e non lo recupereranno mai. Qualsiasi passo avanti facciano, qualcuno si ingegnerà per tirarli addietro o mettere il traguardo più avanti, spostare l’asticella più in alto o semplicemente cambiare le regole del gioco, e li faranno perdere. Li faranno ancora più poveri.

Si la vita è un gioco a cui giochiamo tutti, fortuna che, bene o male, sul lungo termine, non vincerà nessuno.

La borghesia Crassica, il cimitero.
Crassica (HR).

 

La borghesia Allium rothii 1.jpg
By Gideon Pisanty (Gidip) גדעון פיזנטי (Own work) [CC-BY-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0)], via Wikimedia Commons
Giancarlo

 

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