Mi sono rotto

Il cazzo. Mi sono rotto il cazzo.

Non so più che dire, ne a chi.

Valanghe di merda piovono giù.

Dall’alto delle loro torri, odiatori professionisti denunciano l’odio di odiatori amatoriali. Odiano l’odio verso gli altri. I professionisti si guardano bene dal raccontare la verità; non denunciano sfruttamento o schiavitù. Si dimenticano, nei loro monologhi dei figli strappati, di tossici maltrattati, di anziani seviziati, delle donne uccise.

Non si può dire nulla e non so a chi dirlo.

Non mi ascoltano.

Mi sono rotto

Della finanza, di cui tutti siamo servi. Facciamo ogni cosa per soldi. Più soldi avete più ne volete.

Avete rotto il cazzo, voi ed i soldi.

Hanno rotto il cazzo tutte le organizzazioni caritatevoli, questuanti.

Hanno rotto il cazzo le maratone solidali, questuanti.

Ci hanno rotto il cazzo con le raccolte per i terremotati, che hanno ancora il cumulo di macerie in piazza, per gli tsunami, le valanghe e le eruzioni.

Hanno rotto il cazzo anche i magna magna e i gratta e vinci, dei superenalotti ci siamo, tutti, rotti!

Basta

Abbiamo già dato.

Non fateci, non fatevi odiare. Fateci ancora amare. Amare le nostre donne e i loro figli, per farli crescere e studiare. Fateci tornare ad amare in nostri genitori, per aiutarli quando sono vecchi come loro aiutarono noi da giovani.

Basta badanti.

Basta braccianti.

Eeeeh, basta!

Bastardi.

Il denaro

A che serve?

Non lo so. Torniamo allo scambio, torniamo a fare qualcosa in cambio.

Io faccio qualcosa per te e tu fai altrettanto per un altro, l’altro fa qualcosa per me.

Torniamo in pace. Ci vorranno anni, ci vorranno lotte e tanto coraggio.

C’è voluto tanto coraggio, ma ci siamo riusciti e oggi siamo liberi.

Liberi di andare e di venire

Nessuno che pretende.

Nessuno che combatte.

Non si uccide ne si ferisce.

Si discute solo di arte e di filosofia.

Benvenuti ad EUtopia.

Ceppoduro