La Befana
La befana è l’unica icona popolare toscana abilitata a portare regali e dolcetti ai ragazzi.
Anche per la befana tutto dipendeva da te, da come ti eri comportato nell’anno, ma era un evento meno spettacolare rispetto alla battitura del ceppo. Ti addormentavi con la calza di lana appesa davanti al camino e ti svegliavi trovandola piena di tanta roba, forse. Il carbone, se c’era, era vero, era quello del camino. Chiaramente il carbone c’era se non avevi fatto il bravo o se, più semplicemente, i tuoi non potevano permettersi altro.
Tutto quello che oggi c’è in più è fuffa e lolla. Pula della nuova finta tradizione consumistica.
La befana
La befana serviva ai ragazzini che aspettavano il riempimento delle calze appese ed ai giovanotti che andavano per “befani” la sera a suonare e cantare alle case per ricevere qualcosa, per lo più uova sode o pane o pane e salumi o frutta. Ma anche qualche occhiata dalle ragazze. Un po come il dolcetto scherzetto di Hallowin, ma senza maschere macabre, travestiti solo da vecchiacce, alla meglio.
Ma è una befana che non discrimina i piccini, regala a tutti una calzetta di dolci, lancia caramelle ed accetta bacini tremolanti.
Giancarlo