Un fuoco
Sono anni che il fuoco cova. Coperto di cenere, senz’aria per non avvampare, cova dentro.
Sembrava spento e pensavi che tutto sarebbe andato bene, che tutto stesse andando bene, che sarebbe continuato così, ma così non è stato… per via del fuoco.
Un fuoco covante è pericoloso, il più pericoloso; quando si mostra è tardi, brucia e distrugge tutto.
Non pensavo sarebbe accaduto.
Non ci pensavo più.
Poi sono scivolato.
Il terreno sotto di me cadeva ed io cercavo di non franare con esso. Ma più arrancavo, più mi aggrappavo agli appigli che mi si mostravano, più mi mancava terreno sotto i piedi e precipitavo.
Una luce
Stavo bene nella penombra della mia vita. Non avevo più affanni, i pensieri nel senso di preoccupazioni, mi avevano lasciato libera la mente. Ero in pace con me e con il mondo.
Ero nel mio Nirvana personale, senza più vita, senza desideri. Finalmente non volevo, non invidiavo più alcunché. Nemmeno amavo o odiavo e non pensavo di potermi illudere ancora.
Non immaginavo di rivedere la luce. Invece l’ho vista, la vedo, è qui di fronte a me… sei tu!
E’ bastato sentire la tua voce per illudermi di nuovo. Non dovevo, non dovrei illudermi, ma non potrò farne a meno.
Ho ritrovato il desiderio e voglio, devo, bramo stare con te.
Il buio
Il buio si è rotto. Quel fuoco, con le sue fiamme vive, ha dissolto la tenebra, che ancora si mostra tra i suoi riflessi, ma ormai divampa così tanto che le tenebre sono scomparse sotto la luce potente dell’amore.
So che è un illusione, che non durerà, non può durare in eterno, come vorrei. Sono conscio che verrà il momento nichilista, tornerà il buio, finiranno le illusioni e il desiderio sarà un ricordo.
Quando ti avrò perso morirò.
Ti perderò e morirò.
Ceppoduro