San Savino 2022

San Savino 2022, in occasione della trentaquattesima sagra del gambero e del pesce del lago Trasimeno si è svolto il quinto concorso di Estemporanea di pittura a San Savino (PG).

Intitolato “L’attuale crisi idrica ed il ciclo delle oscillazioni do livello del lago Trasimeno.

San Savino

Link informazioni sul paese.

Link ad altri articoli sulle estemporanee passate:

2017 e qualche immagine in più.
2018

San Savino 2022 ecco le immagini dei quadri

Lago Trasimeno

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Il lago Trasimeno è un lago tettonico della provincia di Perugia, nella regione Umbria, ha una superficie di 128 km².

Il più esteso lago dell’Italia centrale, quarto tra i laghi d’Italia subito dopo il lago di Como.

Tale estensione si affianca però ad una scarsa profondità (media 4,3 m, massima 6 m), che lo fa classificare come un lago di tipo laminare.

Etimologia

È discussa l’origine della denominazione “Trasimeno”, rispetto alla quale esistevano almeno tre ipotesi.

La più fantasiosa – nota come la leggenda del Trasimeno – narra dell’omonimo principe annegato per esser stato tratto in inganno dalla ninfa Agilla e dal quale il nome del lago, appunto, deriverebbe.

Più sostenibile era l’ipotesi che il Trasimeno tragga la sua denominazione dal composto di trans Imenus, “oltre l’Imeno” (o “Menio”) dal nome del piccolo colle che, venendo da nord, si apre mostrando il lago prima invisibile.

Ma la più accreditata rimaneva la teoria relativa all’espressione trans minus vide laco, ossia “tra i monti vedrete il lago” o più probabilmente “attraverso il colle piccolo vedi il lago”.

In uso per orientare i forestieri, perlopiù provenienti da Firenze, intenti a raggiungere la città di Perugia.

Tutte queste teorie sono state messe di nuovo in discussione dal ritrovamento della Tabula cortonensis, manufatto bronzeo etrusco dell’inizio del secondo secolo a.C., sulla quale è riportato il nome etrusco del lago, Tarminass.

Di chiara somiglianza con la forma latina, ad evidenza della probabile origine etrusca del toponimo, vista la localizzazione geografica del lago in piena Etruria.


Giancarlo

Fabio Luzzi

Nuova mostra di Fabio Luzzi a Montevarchi (AR), in galleria Magiotti.

La mostra, “donne e motori”, terminerà il 25 Aprile 2022.

Montevarchi Arte ha organizzato una nuova mostra, mixage di arte contemporanea a Montevarchi, dove potrete ammirare le opere dell’artista fanese Fabio Luzzi dedicate alle donne ed ai motori.

Segue una breve biografia dell’artista:

Fabio Luzzi (diplomato Geometra) dal 2011 ha iniziato a frequentare alcuni corsi che gli hanno permesso di cimentarsi con la pittura.
Il disegno, comunque, è la modalità espressiva che da sempre Fabio Luzzi preferisce.

Come pittore realizza disegni a biro ed a matita oppure dipinge ad acquerello o con colori acrilici.

I supporti che utilizza maggiormente sono le tele, i cartoncini, la pietra naturale, gli oggetti in terracotta grezzi e le vecchie magliette dismesse.

Come scultore realizza lampade con legni restituiti dal mare e modella il filo cotto, quello utilizzato in edilizia per legare i ferri d’armatura

Con questo filo, molto duttile, realizza svariati soggetti: figure umane, animali e mezzi di trasporto.

Per motivi logistici non sarà possibile fare una cerimonia inaugurativa della mostra, che però sarà possibile visitare tutti i pomeriggi dalle 17:00 alle 19:00 tranne il lunedì.

La mattina la mostra rimane aperta dalle 10:00 alle 12:00 il Giovedì e il fine settimana.

Galleria dei disegni di Fabio Luzzi

Oltre alle donne riprodotte nei disegni in mostra Fabio espone un interessante modello di moto, prodotta intrecciando il filo cotto.

Giancarlo

A proposito di guerra

Vorrei dire ancora qualcosa a proposito di guerra.

In questo blog abbiamo già scritto più volte che non si deve e non si può fare la guerra.
Combattere è necessario solo se siamo attaccati, solo se qualcuno ci dichiara guerra.

In Italia, in questi giorni di guerra in Ucraina, sembra che molta gente sia propensa all’interventismo;
probabilmente seguendo il vento della propaganda della stampa principale, della propaganda del primo ministro Draghi e di parti del suo governo e della propaganda americana, in somma in una frase sola della propaganda dei produttori e degli spacciatori armi.
Altrettanto probabilmente la maggioranza dei nuovi interventisti, partigiani con la p minuscola e guerrafondai in pectore non sa minimamente che cosa stia dicendo.
Tutti vorrebbero fare la guerra con il culo degli altri.
Ancora non ho visto una sola persona partire per l’Ucraina ed andare a sparare a Putin, si insomma alle sue truppe invasori.

Nessuno ad ergersi a scudo umano contro i missili russi e le contraeree ucraine.

Allora che fare?

Se questi signori e, meravigliosamente, anche signore (donne favorevoli alla guerra? Un abominio!) volessero aiutare i contendenti a raggiungere la pace o più semplicemente volessero aiutare gli ucraini attaccati dai russi dovrebbero fare in modo che in Ucraina arrivino viveri e medicinali, probabilmente anche vestiti ed altri materiali di uso comune in caso di emergenza, come tende, camper, eccetera.

Non armi (peraltro già abbondanti in quel paese largamente fornite a suo tempo dagli americani), non armi che non servono a pacificare ma solo a sacrificare altre persone.

Accolgano in casa propria i rifugiati, diano soldi per la loro sistemazione, gli diano una possibilità di continuare a vivere.

Quante scemenze si dicono a proposito della guerra

Draghi, furbo come un banchiere, l’ha già detto: o il condizionatore acceso o la pace.

E chi in Italia sceglierà la pace? Nessuno, e lui lo sa ed i suoi amici armaioli ringraziano o ringrazieranno, vedrete. Troveranno il modo di farlo diventare presidente della repubblica anche a costo di far fuori Mattarella mandandolo in vacanza con il Papa emerito.

Però Draghi, che ha già inviato armi agli ucraini violando la costituzione, dovrebbe sapere che l’Italia non può entrare in conflitto con la Russia perché non contempla la guerra come strumento di risoluzione delle controversi tra i popoli, e d’altronde la Russia continua non volerci invadere ne a dichiararci guerra, quindi che fare? Una bella gatta da pelare per lui per far contenti i suoi “ragazzi” e tutti i guerrafondai nostrani.
Potrebbe però fare qualcosa per accontentarli tutti.
Ripristinare la leva obbligatoria, per i figli dei favorevoli al conflitto ed all’invio di armi, e farla svolgere per un anno nelle caserme ucraine.
Chi non ha figli sia mandato di persona come riservista.
Vedremo quindi chi è sinceramente filo ucraino e paladino della legalità internazionale.

Perdonate lo sfogo

A proposito di guerra, concludendo questo mio sfogo su guerra e guerrafondai “de’ noantri” come penso usino dire a Roma, ribadisco che non si fa la guerra per raggiungere la pace.

Con la guerra si ottiene solo un vincitore ed un vinto, pronti a battersi ancora.
I russi sono in torto? Non lo so, sembra che abbiano sparato per primi. Bene gli ucraini devono trattare con i russi.

Gli ucraini sono stati aggrediti ed invasi? Non lo so, sembra che questo sia accaduto. Bene gli ucraini devono trattare con i russi.

Gli europei vogliono ripristinare la situazione precedente? O i russi si ritirano come gli americani dall’Afghanistan o gli europei devono trattare con i russi.

Gli americani vogliono fare la terza guerra mondiale? Bene diamogli retta ed inviamo armi facciamo la zona di non sorvolo ecc, tanto gli Stati Uniti sono lontani che volete che gliene freghi a loro? Per evitarlo bisogna trattare con i russi.

Ulteriori considerazioni a proposito della guerra

Cari signori e signore dallo stomaco peloso, povere genti dal portafogli enorme e vorace, predatori seriali smettete di nascondervi dietro parole menzognere ed ammettete che quando un’invasione, un colpo di stato, un genocidio si fa a vantaggio vostro, vedi Afghanistan, Iraq, Palestina, Libia, altre zone dell’Africa, del medio oriente e più o meno di tutto il sud America, lo chiamate operazione di mantenimento della pace, esportazione della democrazia o come meglio vi aggrada in quel momento mentre se fatto da altri senza vantaggi evidenti per voi lo chiamate guerra.

E voi, voi altri che non avrete nessun vantaggio dalla guerra, smettetela di allinearvi al pensiero dominante (dominante???) come soldatini di latta. Cominciate a pensare con la vostra testa, se vi riesce.


Vergogna.

Vergogna.

Ancora Vergogna!

Ceppoduro

Sul nucleare

Bisogna ancora dire qualcosa sul nucleare .

Eppure sembrava di aver già detto tutto. Il discorso sembrava chiuso. Abbiamo fatto due referendum, nel 1987 e nel 2011, per decidere se gli italiani volessero o meno permettere la produzione di energia da fonti nucleari con le centrali costruite sul territorio nazionale: in entrambi i casi la risposta è stata la stessa: ”In Italia non vogliamo la produzione di energia nucleare”.
Ora basta!

Non può arrivare un ministro (prone al volere delle lobby del fossile e del nucleare?) e proporre il nucleare con centrali di quarta generazione, definite “sicure”. Le centrali di cui parla sono quelle di piccole dimensioni, studiate in via sperimentale da decine di anni senza che abbiano evidenziato vantaggi particolari ne dimostrato la loro sicurezza. Il World Nuclear Industry Status Report 2021 1 riporta che i piccoli reattori modulari “Small Modular Reactors (SMRs)” hanno una grande eco sui media, prendono sovvenzioni pubbliche, ma non sono ancora commercializzati e non lo saranno ancora per altri 10-15 anni e che i progetti pilota costruiti in Argentina, China, e Russia hanno sin qui dato risultati deludenti.

Nemmeno la “Commissione Europea” può permettere che con i fondi stanziati per NEXT GENERATION YOU per l’energia “green” che si finanzi lo sviluppo del nucleare.

Ma via, siamo seri (almeno sul nucleare).


Se siamo in un paese, ancora, democratico non possiamo reintrodurre il nucleare.
E se ci sono fondi europei dedicati alle energie rinnovabili e pulite non si possono usare per il nucleare.

Se la Francia intende mantenere le sue centrali nucleari attive non possiamo evitarlo ma possiamo auspicare che faccia come la Germania che, autonomamente, le ha dismesse tutte.

Il nucleare è pericoloso, come hanno dimostrato gli incidenti devastanti di Černobyl’ e, più recentemente, di Fukushima Dai-ichi.

In molte aree solare ed eolico producono a prezzi garantiti molto al di sotto dei costi di funzionamento e di manutenzione dei reattori nucleari, come riportato anche nel 2“The World Nuclear Industry Status Report 2019”.

Le scorie residue dal combustibile nucleare utilizzato negli impianti infine sono radioattive e pericolosissime per l’uomo, gli animali e l’ambiente in generale. Dovrebbero essere stoccate in luoghi sicuri per centinaia, se non migliaia di anni. Per ora ne è stato individuato solo uno, negli USA. Ma nulla sappiamo se sarà veramente sicuro per le future generazioni per gli anni a venire. Lo stoccaggio di queste scorie radioattive è una bomba destinata a scoppiare nelle mani dei nostri figli o nipoti: vogliamo davvero lasciargliela?

Diciamo di no.

Facciamo sentire la nostra voce a chi temporaneamente ci rappresenta.

Noi vogliamo un mondo migliore e pulito.
Non può esserlo se “sporcato” dai reattori nucleari di qualsivoglia generazione.

Giancarlo

1 https://www.worldnuclearreport.org/World-Nuclear-Industry-Status-Report-2021-773.html

2 https://www.worldnuclearreport.org/The-World-Nuclear-Industry-Status-Report-2019-HTML.html#ccanp

Con Dio dalla nostra parte

Tradotto liberamente da WITH GOD ON OUR SIDE di Bob Dylan (con Dio dalla nostra parte).

Canzone di stretta attualità.

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l mio nome non è importante, nemmeno la mia età.

Sono nato da qualche parte dell’occidente libero,

sono cresciuto educato al rispetto della legge,

nella consapevolezza che Dio fosse con noi.

Lo dicono i libri di storia, lo fanno chiaramente:

quando caricava la cavalleria gli indiani cadevano;

quando arrivava la cavalleria morivano gli indiani.

Era un paese giovane ma con Dio dalla sua parte.


Dopo la guerra contro gli spagnoli

si è persa memoria anche della guerra civile;

rimangono impressi solo i nomi degli eroi

con le armi in braccio e Dio al loro fianco.

Poi la prima grande guerra venne e finì,

non so perché sia scoppiata,

ma so che era giusta

e non conto i morti se Dio è con me.

Quando anche la seconda guerra mondiale finì

perdonammo tutti i crucchi, che ora sono amici

sebbene abbiano bruciato 6 milioni di ebrei nei forni crematori;

ora anche i tedeschi hanno Dio con loro.

Con Dio dalla nostra parte


Per tutta la vita

ho imparato ad odiare I russi e

se ci sarà un’altra guerra sarà contro di loro.

Li odio e li temo, corro e mi nascondo.

Ma mi faccio coraggio, andrà tutto bene,

con Dio al mio fianco.

Oggi abbiamo le testate chimiche e

se saremo costretti ad usarle, sarà per ucciderli tutti.

Premendo un bottone colpiremo il mondo intero.

E non ci facciamoci troppe domande, abbiamo Dio al nostro fianco.

Sono stato a lungo a disagio

pensando che Gesù fu tradito da un bacio

ma non posso farlo io, devi deciderlo te

se anche Giuda avesse Dio, con se.

Ora debbo lasciarvi sono esausto,

il caos che ho dentro non c’è modo di dirlo.

Le parole mi frullano in testa ma si perdono nel vuoto

Che se Dio è veramente dalla nostra parte fermerà la prossima guerra.

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Comunque non penso che Dio sia dalla nostra parte… non penso neppure che Dio sia.

Giancarlo

Immagine base di copertina:

IX – 2022 – Giancarlo Arrigucci – Nino ripensa alla sua gioventù Arte digitale con GIMP

Dedicato alle Donne

C’è una nuova mostra, organizzata a Montevarchi da Montevarchi Arte nella settimana della festa della donna: “Dedicato alle Donne”.

La mostra realizzata in via Poggio Bracciolini, già via del museo, a Montevarchi (AR), è iniziata domenica 6 Marzo si protrarrà fino a domenica 16 Marzo.

Sono esposte opere di artisti vari in collettiva a tema della donna.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera:

“La Giornata internazionale dei diritti della donna, nota anche come Festa della donna, ricorre l’8 marzo di ogni anno.

Per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo.

Viene associata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre.

Questa celebrazione si tiene negli Stati Uniti d’America a partire dal 1909. In alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922.

Specialmente in passato e ancora oggi dall’Unione donne italiane e nell’accezione comune viene chiamata Festa della donna anche se è più corretto Giornata internazionale della donna, poiché la motivazione non è la festa ma la riflessione.”

“Nel settembre del 1944, si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia.

Fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera.
Nello stesso momento a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro.

Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce tra febbraio e marzo”

Questa mostra più semplicemente vuole riflettere sull’importanza della donna nella nostra vita ed omaggiarla.

Dedicato alle Donne

Ecco le opere esposte:

Nel locale della mostra è possibile leggere alcune poesie, dedicate alla donna, della poetessa Ilia Lari.

Auguri.

Giancarlo

Daniela Dragoni e Co.

Nuova mostra di Daniela Dragoni, Francesca Gaisina, Graziella Ghiori, Andreina Spadini e Antonella Sisinni alla Galleria Magiotti di Montevarchi organizzata da Montevarchi Arte.
La mostra, aperta dal 4 Marzo ha ricevuto tantissime visite e tante altre confidiamo ne riceverà fino al giorno di chiusura il 15 Marzo p. v.

Le pittrici che espongono in questa collettiva sono tutte di Arezzo e dintorni.

Si distinguono per bravura ed impegno nella realizzazione dei loro lavori che trovano nel sito espositivo di Galleria Magiotti una cornice ulteriore per poterle apprezzare.

Sonia Terzino (critico d’arte, gallerista) ha detto della pittrice Daniela Dragoni: “Professionista seria, capace, profonda conoscitrice della tecnica pittorica, Daniela ha passato una vita dedicandosi sempre con passione e profitto all’arte, unendo a tutto questo una grande e continua ricerca interiore e speculativa.”

Mentre alcune mostre precedenti dell’artista Francesca Gaisina le trovate qui.

Andrea Mercanti (Arezzo web informa) ha scritto una recensione per Graziella Ghiori.

Andreina Spadini è su pinterest, dove potrete ammirare alcune se opere.

Ecco le opere esposte:

Daniela Dragoni, Francesca Gaisina, Graziella Ghiori, Andreina Spadini e Antonella Sisinni

Tutte artiste bravissime in un mixage di arte contemporanea che vi invitiamo a visitare a Montevarchi, in via Roma 43, di fronte a Piazza Magiotti, in centro città. Le loro opere meritano di essere viste dal vero, anzi semplicemente: meritano di essere viste.

La mostra è un occasione unica per gli abitanti del Valdarno per conoscerne meglio le opere di queste artiste aretine senza doversi spostare nel capoluogo di provincia, quindi non aspettate andate a Montevarchi e godetevi lo spettacolo.

L’inaugurazione è stata ripresa da

Tv1 emittente televisiva regionale digitale terrestre canali 11 e 98.

Il servizio sulla mostra viene trasmesso nella sezione culturale della notizie di Tv1.

Vi suggeriamo di non perderlo.

Ad ogni modo il nostro migliore consigio è di visitare la mostra.

Giancarlo

Come al solito

La verità viene sempre a galla, come al solito, come la merda.
Tutta questa enfasi contro Putin assassino e invasore a cosa mira? A sostenere i poveri Ucraini? Ma no! Ma figurati. Serve a vendere armi, ma è ovvio.

In questo caso le armi saranno fornite gratis “of course”, tanto qualcuno le ha già pagate, almeno tra chi paga le tasse in Italia.

Mario vuole assolutamente inviarle in Ucraina, e il nostro parlamento (con la p minuscola) subito dice si, scordandosi della Costituzione, tanto chi se ne frega della Costituzione (in parlamento)?

Allora mi vien da pensare…

Forse che stessero per scadere un sacco di bombe e munizioni?

O forse che i Sauditi non volessero più acquistare materiale in scadenza da lanciare in Yemen?

Forse che per trovare un impiego per questi botti invenduti causa la pandemia, nella finanza interconnessa, sia toccato a Putin di aprire un nuovo mercato: quello Ucraino?

Se e non stesse così, ma si cercasse solo di fermare il sanguinario Zar, allora dovremmo chiudere noi i rubinetti del gas, isolare la Russia in Russia, non muovere più una lira russa, non mandare merce in ne prenderla dalla Russia.
Chiudere i conti correnti della Russia (tutti, non solo quelli che non hanno niente a che vedere con i pagamenti del gas) e le transazioni da e verso la Russia (senza mantenere nello swift la Gazprombank).

Ma no, e poi come facciamo per il freddo, e come facciamo per l’economia e come facciamo con i soldi? Meglio inviare armi, che si scannino per un po’, così si alza il livello della guerra, l’intensità dei combattimenti, il numero dei morti; poi facciamo finta che non sia successo nulla, Putin si rifarà dei costi col gas alle stelle e gli altri rinnoveranno il parco armi e munizioni, morirà tanta gente e tutti felici e contenti.

Pensate

Pensate veramente che l’Ucraina armata dagli europei possa resistere al colosso Russia? Illusi, imbecilli, ipocriti. La guerra guerreggiata la vincerà comunque la Russia; noi possiamo solo vincere l’ipocrisia e stare dalla parte giusta della storia con i comportamenti giusti, senza armi e senza darle a qualcun altro.
Lo so gli Ucraini no; non saranno felici, ma anche loro, mettersi così in mezzo, se anni fa fossero rimasti russi o con la Russia ora non sarebbero nei guai.

Dai che poi facciamo un bel torneo di calcio da quelle parti e ci scordiamo tutto.

Come al solito

Sembrava un colpo di scena di un vecchio dittatore ansioso di riprendersi il palco e invece no. Era solo quello che spara con un colpo in canna alla roulette russa del mercato delle armi, è toccato a lui salvare il mondo trovando un sito dove scaricare tutta l’immondizia bellica russa ed europea, e vuoi vedere che ce ne finirà anche di quella americana?

Mario finiscila.

Non si danno le armi “per la risoluzione delle controversie tra i popoli”.

Mario torna a fare il banchiere o mettiti il cuore in pace o fai il nonno, che altro non sei capace di fare.

Il blog di Bucine è sempre stato, è e sempre sarà contro qualsiasi guerra.

Anche se guerreggiata da altri con armi pagate a noi.

Giancarlo

2022 Carnevale nel mondo

A Montevarchi, alla galleria Magiotti, si è aperta la mostra collettiva di pittura e scultura:2022 Carnevale nel mondo.

La mostra concorso è organizzata da Montevarchi Arte in collaborazione con il Comune di Montevarchi e l’associazione Giglio Blu di Firenze si chiama:
2022 Carnevale nel mondo.

I quadri, realizzati con qualsiasi tecnica e su qualsiasi supporto dovevano avere due soli requisiti:
essere privi di cornice e misurare 50 cm per 60 cm (o viceversa).

Oggi, all’inaugurazione:

La mostra si protrarrà sino al 1° Marzo.

Come si svolgerà la competizione 2022 Carnevale nel mondo

Avremo una votazione con tre giurie, Popolare, Artistica e Tecnica, ogni visitatore farà parte della giuria popolare e sarà chiamato ed esprimere cinque preferenze in una scheda.

Gli artisti, allo stesso modo, per la giuria Artistica e personalità e personaggi locali di elevato profilo e competenza si esprimeranno nella giuria tecnica.

Alla fine della mostra tireremo le somme ed avremo tre graduatorie nelle varie giurie più la somma generale che determinerà i vincitori.

Spero di essere stato abbastanza chiaro ed ecco i dipinti.

Ci sono anche opere fuori concorso:

Montevarchi Arte è un’associazione culturale che opera nel Valdarno.

Potrete trovare informazioni su di noi e sulle nostre iniziative sui social

https://www.facebook.com/MontevarchiArte

https://www.instagram.com/montevarchi_arte/

oppure venirci a trovare in galleria Magiotti, a Montevarchi Arezzo in via Roma 44.

Dai!

Venite a trovarci e votate.


Giancarlo

Contro la guerra

lo sapete, io sono contro la guerra, contro tutte le guerre.

In Italia e in quasi tutta l’Europa siamo stati bravi viviamo in pace da quasi ottant’anni.

In quasi tutta l’Europa perché dal disfacimento del comunismo abbiamo assistito a guerre e guerriglie nell’area balcanica, ma insomma piccole cose rispetto al passato.

Noi Italiani, ma penso sia comune anche in altri paesi europei, non ci rendiamo neppure conto di cosa significhi vivere in pace da così tanto tempo.

Forse ci siamo assuefatti e non pensiamo meriti rifletterci sopra.

Visto il successo di certi giochi elettronici, sembra addirittura che molti soffrano di non poter andare in guerra. A sfogarsi a uccidere tutti, confidando per loro di non morire mai.

Ma forse anche queste son piccole cose.

Ecco, però, che se vogliamo dirla tutta sulle piccole cose, con esse abbiamo dei problemi con la pace.

Non facciamo la guerra, ma nemmeno la pace.
Continuiamo ad essere esportatori di armamenti che, nonostante li definiamo difensivi, difensivi non lo sono per nulla.

L’opinione pubblica, a parte qualche conato di repulsione contro le mine antiuomo o le bombe a grappolo, non si indigna più per l’esportazione delle armi.
Che facciano qualche guerra nei paesi arabi o in Africa oppure che si armino fino ai denti in Sud America non gli importa nulla. Beh, no! Si indigna quando arrivano i profughi dalla Siria, che dobbiamo prenderceli sempre noi mentre l’Europa su tura il naso, si tappa le orecchie e li lascia gestire all’Italia, alla Grecia ed alla Turchia; o anche la Libia e, dove possiamo, paghiamo per farlo per noi.

Contro la guerra dovremmo vivere in pace

Contro la guerra dovremmo vivere in pace ed essere tolleranti verso gli altri, ma non ci riusciamo.

D’altronde siamo competitivi. Ci educano si da piccoli ad esserlo. Ci comprano giocattoli adatti allo scopo. Compriamo libri e fumetti, guardiamo film e programmi che esaltano competizione, prevaricazione, stupro e guerra.

Sogniamo di “arrivare”, di avere più degli altri, anche se in realtà viviamo con le “pezze al culo”.
E se proprio non ce la facciamo a possedere qualcosa, se proprio non ce la facciamo ad essere qualcuno, allora vogliamo sembrare. Vogliamo apparire.

Giovani, pieni di soldi, sani, di successo, anche se non è così.

Insomma anche li dobbiamo prevaricare qualcuno, combattere con qualcuno, umiliare gli altri per apparire “migliori” degli altri.
E anche in questo ci incoraggiano in tutti i modi a dare la colpa a qualcuno per i nostri insuccessi, a procurarci un nemico.

Ma un nemico terzo, che non è mai quello che ha mentito, rubato o ucciso a noi o più di noi.

Quando finalmente abbiamo trovato un nemico giustifichiamo la vendita delle armi, l’evasione delle tasse, l’accumulo della ricchezza, la menzogna politica e la guerra perché altri possano mantenere saldo il guinzaglio che ci tiene stretti alle miserie della nostra misera vita.

Giancarlo

Base di copertina

2014 – Giancarlo Arrigucci – Gian Franz Marc Fighting Forms – Acrilico su tavola XLIV (cm 101,5 x 61) (Collezione privata)

Nella lingua più parlata nel mondo: il bu-cinese.