Ugo

Un giorno Ugo si svegliò e qualcosa gli sembrò strano.
La camera gli apparve come di consueto, ma egli sentì che qualcosa non andava.
Sentì come un fastidio, ma non sembrava fisico.
Allora si affacciò alla finestra e guardò fuori.
Sembrava una splendida giornata il sole si è già levato e irradiava la campagna.

Ugo è abbastanza abitudinario, alla sera cena leggera, poi uno sguardo alle notifiche di YouTube, magari guarda un dibattito politico o, più volentieri, un How to su GIMP.
Apre blender , fa qualcosa ma non arriva ogni volta al rendering, si modifica quelle due o tre mesh per creare la scena e poi la pianta li. Anche perché è bello riprendere il filo (o file) la sera dopo e continuare a lavorarci.

Quando arriva ad animare allora si diverte di più perché deve scegliere la musica e questo gli porta via una mezzora su Jamendoo o su liber liber.
E poi se realizza il filmato lo deve anche pubblicare sui social per valutarne il riscontro il giorno od i giorni successivi.

Ma Ugo non si preoccupa dei like, li considera solo per vedere se ci sono stati spettatori che hanno apprezzato il suo passatempo.

Ugo quella mattina però

Quella mattina c’era qualcosa di distonico e non riusciva a capire cosa.

Volle misurarsi la febbre, di solito non lo faceva anche se il mondo in quel periodo sembrava completamente assuefatto a quella pratica. Che veniva fatta non solo a casa ma in tanti uffici e negozi dove volevano esser certi che chi arrivava non fosse febbricitante. D’altronde con una pandemia in atto come dargli torto. Pensò di avere la febbre, anzi pensò di aver preso il virus e che il malessere che provava ne fosse un sintomo. Il termometro avrebbe confermato.

Ma non fu così.
Rincuorato da una parte ma preoccupato di non saper ancora cosa gli stesse accadendo dall’altra, decise di scendere a far colazione.
Si preparò il suo caffè con la moka mettendo prima una base di orzo e poi , sopra, il caffè.

Mentre lo sorseggiava, rigorosamente senza zucchero, uscì un attimo nell’aia. Il tempo era veramente bello, come aveva visto dalla finestra, la temperatura, fresca ma già mite, faceva capire che ormai la Primavera era alle porte.

Dopo il caffè si rese conto che il malessere non accennava a diminuire.
Dopo il caffè si rese conto che non si era trasformato in scarafaggio come il protagonista di un romanzo di Kafka.

Il caffè però gli fece capire che il malessere era sicuramente fisico e non mentale.
Allora si decise, prese il sudoku, andò in bagno e trovò la soluzione.

Giancarlo

Immagine di Copertina:
Ugo, olio su cartone 26x26cm
2021 Giancarlo Arrigucci