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Neve

Neve

Prevista con largo anticipo, scende la prima neve e l’Italia si blocca.

E meno male che il comune di Roma ha chiuso le scuole, sai che caos se in strada ci fossero state le auto dei genitori ad accompagnare i figli a scuola.

A Roma le catene sono cimeli di qualche monumento o di qualche cancellata storica, le auto romane non le avranno mai viste, figuriamoci le gomme termiche.

Ma anche se tutte le auto fossero ben attrezzate l’Italia si sarebbe fermata lo stesso.

Un Italo treno si è piantato ad orte, dimezzando i binari ad uno degli snodi principali del centro Italia.

Il ghiaccio ha ghiacciato i binari del Lazio. Tutti fermi, avessero a deragliare i treni, specialmente quelli ad alta velocità (quando viaggiano). Anche i treni pendolari saranno dimezzati. E’ previsto nel piano neve delle ferrovie.

Mi chiedo come potessero viaggiare i treni nella transiberiana. Che a Ekaterinburgo (Yekaterinburg) non nevichi e faccia freddo, mi suona strano. Che il treno non ci vada, mi pare strano ancor di più.

Neve

Ma sai com’è…

In Italia ci incantiamo sempre a guardare la neve, anche i ferrovieri sono dei “romanticoni”. Non volete che non si fermino a guardarla cadere giù?

E poi, cosa possiamo farci? Siamo anche fatalisti. Io lo sono non porto mai l’ombrello. Se piove mi bagno o aspetto che smetta. Attendiamo, vedrete che smetterà di nevicare e quella caduta si scioglierà al sole, come la neve, appunto.

E’ bello sentire la radio spiegarti, con l’esperto di turno, perché cade la neve, perché non si scioglie subito, perché riflette il sole (essendo bianca), perché…?

Non è che siamo in inverno? Neve ?

Ma perché l’esperto di turno non si limita a parlare del turno, visto che di quello è esperto, invece di parlare di tutt’altro e concorrere, vincendo, al festival dell’ovvio.

Eh si, gli esperti non hanno più il senso del ridicolo e, si sa, quel che uno non ha, mica se lo può dare.

E la neve?

E la neve continua a scendere, lieve.

Giancarlo

Fonte

il Corriere

 

Scambi…e corre, corre, corre la locomotiva…

Scambi

Scambi …e corre, corre, corre la locomotiva…

Mi viene in mente la canzone di Guccini, il cui testo ricorda ed esalta il potere distruttivo e mortale della macchina a vapore, la locomotiva, con il treno dei vagoni dietro. Tonnellate di acciaio in movimento, un’energia che se liberata è paragonabile ad una bomba. Ma il povero macchinista del cantautore Bolognese viene dirottato in un binario morto e l’impatto che, inevitabile, accade uccide solo lui ed il mezzo a motore. In Puglia no. Si sono scontrati due treni pieni (non letteralmente per fortuna) di gente, impatto che ha raddoppiato l’energia coinvolta e liberata, energia distruttiva ed omicida e infatti in tanti, in troppi, sono rimasti uccisi nell’impatto o subito dopo e i treni ridotti ad una massa di ferraglia accartocciata.

Scambi, rottami Scambi, rottami 2 Scambi, rottami 4

Il treno oggi rappresenta un mezzo di trasporto sicuro, nonostante questa tragedia, rimane indubbiamente sicuro. Chi, domani, non salirà più in treno per paura di quanto è successo? O chi salendo in treno trasalirà pensando che possa succedere ancora?

NESSUNO.

Fortunatamente.

Scambi

Non doveva succedere ma è successo, si dice per un errore umano, per la mancanza di fondi che non ha permesso il raddoppio della linea e la dotazione di dispositivi di sicurezza moderni.

Si, non abbiamo speso per fornire i convogli di quelle sicurezze che pure esportiamo ed installiamo in tutto il mondo, che sono presenti di default nei treni ad alta velocità, che rendono l’errore umano risibile ed irrisorio.

Ma investire in quei trasporti, in Puglia, no, non era conveniente e non lo sarà mai.

Diciassette minuti per diciassette, maledetti chilometri, che diventano più di trenta se si deve aspettare, per dare la precedenza del treno in corsa in direzione contraria, non sono già abbastanza, non è una punizione sufficiente, per chi utilizza quella tratta.

Lasciamogli anche la vegetazione laterale ai binari, lasciamo che si accanisca su di essi limitando la visibilità, non conviene contenerla, tagliarla, disboscarla, può, deve servire, a rallentare la corsa, a limitare la velocità dei treni, poi che i macchinisti non vedano l’altra motrice che all’ultimo momento, non conta.

Scambi, ferrovia3 Scambi, ferrovia

Se poi due treni si scontrano è solo una fatalità, e speriamo vadano piano. Non dovrebbero trovarsi li assieme, come se la fisica permettesse altrimenti, c’è stato sicuramente un errore umano. Nessun errore nei dispositivi automatici di sicurezza, quelli che bloccano il treno se percorre la tratta in senso inverso ad un altro. quelli che guidano le metro senza macchinista, quelli che non erano installati in quei convogli, forse perché troppo costosi per un trasporto pendolare Pugliese, ancorché privato e d’eccellenza, che vorrebbero convincerci sia più ricco e disposto ad investire.

E intanto quasi 30 persone sono morte e quasi il doppio ferite.

Scambi

Ma abbiamo trasporti ferroviari privati (di ogni sicurezza), che restano intrinsecamente sicuri. Sicuri che il traffico a binario unico è ridotto e riduce anche i rischi di errore umano.

Oltre al cordoglio per le vittime voglio esprimere quello verso il capostazione. Che ha sbagliato e pagherà per questo suo imperdonabile, inammissibile, irripetibile, intollerabile errore umano.

Di umano, in questa storia, vorremmo solo che qualcuno avesse almeno il senso del ridicolo e, contemporaneamente all’inviare ispettori, ne traesse le naturali conseguenze.

Ceppoduro

Post scriptum (mini polemica di straforo):

Il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Graziano Delrio, con riferimento all’incidente avvenuto oggi nella tratta ferroviaria regionale tra Andria e Corato della linea Bari-Barletta, ha inviato sul luogo dell’incidente due Ispettori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per le opportune verifiche.

Il Ministro, che si sta recando sul posto insieme al Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, ha già preso contatti con Ferrovie dello Stato Spa. Per garantire il massimo supporto dei tecnici di Rfi Spa alle indagini e alla società Ferrotramviaria Spa, che gestisce la linea.

Ma la protezione civile non potrebbe, qualche volta, arrivare prima dei disastri e prevenirli?

Da cosa ci protegge sennò? Dalle infezioni? Dal freddo? O dal caldo? Facciamola un po di prevenzione civile.

Grazie.

Ceppoduro

 

Fonte:

Repubblica

Repubblica

Ansa

Ministero dei trasporti