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Come mai

Come mai?

Mi sono chiesto molte volte come mai e non sono riuscito mai a rispondermi. Come mai la gente si faccia orientare negli acquisti da pubblicità fatta da, o in cui sono presenti o anche solo rammentati, dei personaggi famosi o del momento?

A volte il prodotto reclamizzato non ha nemmeno una qualche attinenza con le attitudini del reclamizzante. Certo posso capire il campione di sci che pubblicizzi gli sci… Se non se ne intende lui! Chi meglio di lui può giudicare il prodotto sci e consigliarci.

Ma che competenza abbia una nuotatrice sugli shampoo, proprio non riesco ad immaginarlo. Si, certo, si sarà lavata la testa migliaia di volte, ma questo non la farà mai diventare esperta, non più di altri, almeno.

Epperò

sembra che funzioni. Almeno dicono così, che un personaggio famoso faccia vendere dieci volte di più, quindi conviene. Certo, non ho dubbi che convenga, non ho mai visto qualcuno buttare via soldi per niente, non nella pubblicità. Anzi l’ho visto, molte volte, ma magari ne riparliamo. Diciamo che se spendo di più, come è logico aspettarsi dall’ingaggio di un personaggio famoso, mi attendo un ritorno maggiore, in termini di vendite. Però è strano è che la gente, i consumatori, siano portati ad acquistare i prodotti reclamizzati in misura maggiore se il testimonial è famoso.

Il discorso

fatto prima sui costi è talmente evidente che non c’è bisogno di puntualizzarlo, che questi costi si ribaltino sul prezzo del prodotto è indubbio (almeno spero non ci siano dubbi) quindi maggiori costi = prezzi più alti. Il che semplificando al massimo significa che a parità di prodotto (qualità ecc.) quello promosso da personaggi famosi è meno conveniente.

Detto in altre parole o mi vendono merda o me la fanno pagare come l’oro.

Come mai?

Mah, forse non è così, mi sforzo di immaginare che, comunque, i personaggi famosi non si vogliano sputtanare reclamizzando robaccia. Però, se il personaggio è in declino o non più attraente (si avete pensato bene, sessualmente parlando), come lo era quando è diventato famoso, allora sarà più accondiscendente a chiudere un occhio o il naso. Quindi meglio non fidarsi dei suoi consigli per gli acquisti.

Perché come mai, vedendo attrici un po sformate pubblicizzare calzettoni o attori pelatini lodare servizi telefonici a banda larga, non dovremmo pensar male?

E quando nella réclame appaiono perfetti sconosciuti? Evitare, evitare, evitare? Oltre  a non avere competenze sul prodotto non sappiamo neppure chi siano.

Come mai coffe

Eppure

talvolta la pubblicità mi piace, ad esempio quando fa vedere, sentire, leggere qualcosa di interessante o di bello o solo piacevole. Quando dice: “guarda noi facciamo questo prodotto che è un buon,” mettiamo, “callifugo, se hai bisogno di un callifugo provalo, perché su questo ci abbiamo studiato a lungo e funziona bene, vedrai”.

Mi piace anche quando dice: “questo prodotto può essere utile per questi motivi e costa x€”. Senza al contempo mostrare famiglie felici che lo usano tutti insieme allegramente. Oppure un belloccio con la barba, d’ordinanza oggigiorno, che ti insegna stili di vita e di parcheggio inaspettati, per uno che possiede quella macchina. Già la barba; da un po di tempo se non hai la barba, niente spot. Qualche calciatore famoso la barba l’ha coltivata apposta per fare pubblicità. Qualcun altro, anche più famoso, non la vuole coltivare e allora sta in compagnia di uno con la barba. Uno che dice solo: “buongiorno”, ma ha la barba che manca a quello famoso.

Insomma

siamo proprio fessi, pronti a spendere di più per pagare la soubrette del momento e con la barba. Ma in fondo, così facendo, speriamo che domani tocchi a noi o ai nostri figli. Ad esser famosi e di fare un sacco di soldi con la pubblicità, intendo. Purtroppo non è così che andrà, continueremo a pagare molto in cambio di poco e resteremo come siamo, per sempre, e i nostri figli pure.

Come mai casta

Non si può salire di casta.

Come mai Studio/17.3.53,A02r Members of the Parliament interviewing women of background communities at a Harijan Basti near the I.A.R. Institute, Pusa, near New Delhi, which they visited on March 15, 1953.
Studio/17.3.53,A02r
Members of the Parliament interviewing women of background communities at a Harijan Basti near the I.A.R. Institute, Pusa, near New Delhi, which they visited on March 15, 1953.

Ed anche i nostri figli ed i loro figli e i figli dei figli dei figli… pagheranno di più per coltivare il sogno di esser famosi loro stessi o la loro prole.

Giancarlo