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Della Siria non si parla più, come del gatto di Bigazzi.

Della Siria non si parla più

L’ANSA titola sulla Siria:

Madaya, nella città assediata da Assad si muore di fame”

Mostrando una foto raccapricciante di un ragazzo denutrito, tutto pelle ed ossa.

Nell’articolo si dice che i bimbi di Madaya mangino, per sopravvivere, foglie, cani e gatti.

Poi dice che il governo siriano si è impegnato a far giungere aiuti umanitari alla città che è sotto assedio delle truppe dello stesso governo, ma… per ora…

Si racconta di come in questa cittadina siano 40.000 le persone assediate su un totale di 400.000 intrappolate nelle stesse condizioni in altre zone, nella maggior parte dei casi dai governativi o loro alleati, ma in altre aree dai miliziani dell’ISIS.

L’articolo si conclude con: “Speriamo di arrivare prima che altre persone muoiano di fame”, ha affermato oggi Melissa Fleming dell’Unhcr”.

Bene, speriamo.

E’ una vergogna, chiunque sia l’assediante che cose del genere succedano ancora. Mi vergogno di non poter fare nulla se non ricordarvi, a tutti, quello che sta accadendo ora.

E’ Interessante ricordare anche che in Italia, la nostra RAI, la televisione pubblica, cinque anni fa abbia revocato il signor Beppe Bigazzi dalla trasmissione “La prova del cuoco” a cui partecipava come presentatore, per aver detto in trasmissione di aver mangiato in passato carne di gatto, e che fosse tradizione comune in tutta Italia farlo in certi periodi dell’anno. Ecco spiegato perché nessuno parla di Madaya ne della Siria.

Comunque la pensiate, sulla RAI, sulla Siria, sul gatto, che volete che mangino in quel paese sotto assedio da tempo? Ecco come si presenta il paese visto dall’alto, quattro case in mezzo al deserto, credo sia difficile anche trovare foglie, figuriamoci gatti o altro:

Siria Schermata del 2016-01-09 00:09:55Che possono trovare in paese ed intorno?

Siria Schermata del 2016-01-09 00:11:45Ricordatevi di Madaya, la prossima volta che vi sembrerà poco appetitoso il piatto della vostra mensa e non continuate così a sostenere questa guerra infame, come le altre, come lo sono tutte del resto.

Giancarlo

Fonte: ANSA

Bataclan, è veramente l’inizio della fine?

Bataclan

Ecco! Ci siamo, è la fine, l’inizio della fine, della nostra era. Bataclan.

Non potremo più vivere in pace. Non avremo più Europa, finirà la libera circolazione, saremo meno liberi, più controllati, vivremo una nuova barbarie.

Vivremo, rivivremo, quello che accadde dopo l’undici Settembre.

Bataclan incendio

Di chi è la colpa? Della Siria, ho sentito dire, vedremo a chi la daranno ma spero di riuscire soprattutto a capire chi ci sia veramente dietro. Ci sarà una lotta, senza esclusione di colpi per depistare, coprire, deviare, insabbiare ecc, come quelle che abbiamo già visto più volte in Italia nel secolo scorso.

Certamente il rischio più grosso è che, per paura, cambieremo il nostro modo di vivere. Ma chi andrà, domani, al ristorante, al concerto o in treno?

Certamente…

Certamente la guerra in Siria non è estranea all’accaduto, la Francia è andata a bombardare come se niente fosse, come in Libia, come in altri paesi del mondo, come  fanno gli Americani, gli Inglesi, gli italiani e tutti gli altri ancora assieme ai Francesi, appunto.

Purtroppo se vai in guerra non puoi pensare che la guerra non ti venga poi in casa, la guerra terroristica, che è peggio della guerra militare, specialmente se vuoi vivere in pace in casa tua e non ce l’hai un oceano in mezzo.

Terroristi, kamikaze che non contano di sopravvivere alle loro azioni, non li puoi fermare. Terroristi, kamikaze, Europei, addestrati in Siria, Iraq o altrove non li puoi fermare, fermeranno loro la nostra vita, uccidendoci o non permettendoci più la libertà precedente.

Dicono che i terroristi al Bataclan stiano uccidendo uno ad uno gli ostaggi, ma la polizia non interviene, non è facile intervenire ma anche non intervenire è segno di debolezza, di impotenza, proprio quello che ricercano gli attentatori.

Purtroppo, nonostante i muscoli e gli interventismi, più volte mostrati, siamo deboli ed indifesi.

E’ il tramonto? Chissà!

Giancarlo

Kobane

Kobane. Come era come è adesso.

Una cittadina nel Kurdistan.

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2014
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Lug 2014
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Luglio 2014
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lug 2015

Kobane, Kurdistan, Siria.

Erano alcune foto, cartoline di una ridente cittadina Siriana.

Giancarlo

Kobane map

Kobanê

  • Città in Siria
  • Ayn al-Arab è una città nel nord della Siria, nell’attuale Kurdistan siriano, situata nei pressi della frontiera con la Turchia. Wikipedia
  • Area: 7 km²
  • Altitudine: 520 m
  • Meteo: 29 °C, vento NE a 13 km/h, umidità 27%
  • Ora locale: lunedì 01:32

    Gemellaggi

Video reportage su Kobane (Siria) – Video di Marco Sandi (Rojava Calling Veneto)

Meditate, gente, meditate, è la guerra, quella che noi non abbiamo provato ne lo verremmo mai.

Ancora Giancarlo