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Signor Napolitano, mi permetto qualche suggerimento…

Signor Napolitano

Signor Napolitano mi permetta/o di darle qualche suggerimento.

Signor Napolitano

Sono una persona normale, di buon senso, ed il buon senso mi spinge ad aiutarla. Si fa un gran parlare della testimonianza che lei renderà dal quirinale ai giudici di Palermo.

A cui, in videoconferenza, hanno chiesto, come prevede la legge, di assistere il signor Riina ed il signor Bagarella, oltre che il signor Mancino, tutti accomunati dalle vicende per cui lei sarà udito dai giudici. Vicende relative alla cosiddetta “trattativa stato – Mafia”. Oggi sappiamo che il tribunale di Palermo ha escluso la presenza dei suddetti.

“Evitato lo sfregio alle istituzioni” titola qualche quotidiano on line. Mentre altri precisano come il Quirinale goda di immunità che impedisce anche solo per questo la presenza di imputati durante la sua deposizione. Ci sono però timori che i non ammessi chiedano, ed ottengano, l’annullamento del processo. Questo perché la loro esclusione viola il diritto dell’imputato ad intervenire personalmente ad un’udienza. Converrà che comunque la si metta e la si guardi non è un bel vedere.

Allora Signor Napolitano

Allora Signor Napolitano mi permetto/a di ricordarle che c’è un modo per evitare sfregi, evitare imbarazzi ed annullamenti e per ridare forza e credibilità alla istituzione. E’ una azione semplice, mi creda, usata di continuo in tutto il mondo da tanta gente. Semplicemente si rassegnano le dimissioni (è un diritto di ogni lavoratore). Si lascia l’incarico in modo che altre istituzioni facciano il loro lavoro senza intralci e noi si possa (re)agire liberamente di conseguenza.

Comunque vada l’istituzione non sarà infangata da eventuali colpe della persona che la rappresenta. Ritengo che la Magistratura goda della fiducia del suo attuale presidente e possa goderne anche dopo che si sia spogliato da quella veste. E che lei, conseguentemente, non abbia nulla da temere. Nemmeno che debba godere o meno dell’immunità prevista per la carica. Ritengo altresì che già lei poteva/doveva essersi dimesso già da tempo, quando furono fatte/ascoltate le famose intercettazioni ormai distrutte. Ora sarebbe stato tutto chiaro e chiarito, ma non è mai troppo tardi, è ancora in tempo e la scelta è solo sua.

Giancarlo