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Investimenti

Discutiamo di investimenti pubblici.

Gli imprenditori, che si riempiono a bocca (e le tasche) con i nostri soldi, ci dicono che “Occorre far ripartire gli investimenti”. “Sbloccare i cantieri”. “Fare investimenti, pubblici, per far ripatire l’economia ed il PIL,”. “Spingere la crescita, contro la stagnazione e la recessione tecnica”.

Insomma che si spenda, che son tutti pronti a riscuotere.

Ma cosa danno in cambio di questi soldi?

Strade, ferrovie, viadotti, stadi, edifici malfatti fatti a risparmio. Loro risparmiano sui costi noi, che siamo signori, chiudiamo un occhio anche se spendiamo di più. D’altronde li vogliamo creare questi maledetti posti di lavoro? La vogliamo rilanciare l’economia?

Bene.

Anzi male. Perché tutti questi magnati (magnanti) non cominciano a spendere dei loro? Ammesso che ne abbiano, potrebbero fare loro gli investimenti necessari. Faremmo tutto con investimenti privati.

Investimenti

Un bel TAV (Treno Alta Velocità) che potrebbe collegarsi allo stadio di Roma, a quello nuovo naturalmente, con una lunga TAV (Tratta Alta Velocità) che, faremmo attraversare sopra o sotto il ponte di Genova. Tanto che ci siamo, potremmo continuare verso sud, verso il ponte sullo stretto, ci si arriverebbe in un attimo con un grande buco, tutto sotto la Salerno – Reggi Calabria. Un gioiellino Saremmo in Sicilia in un attimo, arance fresche ogni mattina se arrivassimo a riparare quelle due o tre Autostrade dissestate dell’isola Trinaricuta.

Naturalmente la riscossione dei pedaggi garantirebbe ai nostri eroici investitori una adeguata remunerazione ed un veloce rientro dei loro investimenti privati. Cribbio non è per questo che si fanno gli investimenti? Non è per questo che si mettono i pedaggi?

PIL alle stelle con gli investimenti.

Sarebbe davvero bellissimo, il PIL salirebbe a due, forse tre cifre. LA Germania in crisi per il basso livello del Reno rifornita da merci scaricate a Gioia Tauro che, in un batter d’occhio, passando da Lione, arriverebbero direttamente a Rotterdam.

Chissà perché continuano a chiedere investimenti pubblici?

Quale miglior investimento di quello privato? Non ci sono i fondi d’investimento, per l’appunto? Altro che la volatilità della borsa, altro che i fondi pensione, altro che! Un bel porto, un bel ponte, un bel treno, questo ci vuole!

Privatizziamo gli investimenti, che di questa eccessiva presenza dello stato nell’economia non se ne può più.

Ceppoduro

 

Costruttori di Ponte, fare il Ponte a chi giova?

Costruttori di Ponte

Ponte

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Amo i costruttori di ponti, ammiro i ponti, quelli che uniscono le genti, che mediano la pace e la conservano, ma il Ponte, quel Ponte serve? E a che serve? A chi serve?

Il primo ministro dice che serve a togliere la Calabria dall’isolamento, ma non aveva già terminato la Salerno-Reggio Calabria?

Egli aggiunge che servirà ad avvicinare la Sicilia, quindi non ci saranno caselli a rallentare il flusso e le macchine sfrecceranno sopra il ponte, veloci nel vento, come bandiere.

Lui dice che si creeranno 100.000 nuovi posti di lavoro: sarà un ponte romano di pietre subbiate a mano. Eppoi, ha aggiunto, che sul ponte passerà la banda larga, ma se non arriva nemmeno a Bucine la banda, con il Valdarno tutto cablato a fibra ottica, ormai, tanti anni fa.

ma noi…

Ma noi con il presidente del consiglio dei ministri; assieme alla Salini Imperiglio SPA siamo ottimisti, il lavoro non mancherà.

Dai venticinque ai trent’anni per la sua realizzazione, cento per cento eppiù di levitazione dei costi, numerosi operai con carriole, cazzuole e pale dai due lati a chiudere le buche e spostare i mucchi di sabbia, tanto per allungare il brodo, opere di collegamento, svincoli, autogrilli, mottagrilli, terrazze panoramiche ed aree di sosta. Tutor, tutor attivi, tutor inattivi, telepassi, televarchi fin qui e più in là a Montevarchi. Tutto un fervore di gente che lavora, una Reggio che lavora, una Reggio da bere, come ai bei tempi Milano.

E gli alberghi, i resort, i ristoranti, gli iper e i tedeschi ovunque.

Che bello.

Che ganzo.

Ma!

Ma

E ma?

Quanto costerà il ponte, anche senza il raddoppio dei costi da me precipitosamente previsto?

8 miliardi di Euro. Circa. se non cresce, ma cresce.

Quante scuole si possono rimodernare e rendere antisismiche signor presidente?

Signor presidente, quante casette di legno si possono prefabbricare in previsione del prossimo terremoto, per non aspettare 7 mesi in tenda? Intenda!.

Quanti asili nido si possono creare?

Quante strade di campagna si possono asfaltare.

Quanti cigli di strada si possono tagliare.

Quante risme di carta si possono acquistare.

Quanti computer usati con LINUX preinstallato si possono fornire alle scuole Italiane.

Signor presidente,

lei non ha figli, non le serve una scuola, ma lei lo sa che noi, che i figli li abbiamo, stipuliamo, tutti gli anni, un’assicurazione per ogni figlio che mandiamo a scuola, ci costa 8 Euro e ne aggiungiamo 12 di contributo “volontario” per comprare le risme dei fogli di carta e tutto quello che serve a scuola e che lei non provvede a finanziare? O provvede a non finanziare.

No, lei non lo sa. Ma parla di buona scuola. Ma lei non sa se funziona, la sa che mancano gli insegnanti di sostegno? No! Lei non sa niente.

E pretende di decidere se sia giusto regalare un pozzo di soldi a quattro stradini Romani, per fargli fare un Ponte che non serve, e non trova pochi Euro per chiudere definitivamente le buche della strada bianca che va a Tontenano. Tanto quando si cambiano gli ammortizzatori dell’auto, mica fatturano a lei.

Tanto lei non è mica sindaco di Bucine.

Suvvia, mi son stancato, d’accordo, lo faccia, questo ponte così che si ricordino di lei per la targhetta. Però ci metta accanto, per favore, un’altra targa con il nome dei fortunati 100.000 che in quest’Italia così malridotta ebbero la gran fortuna di lavorar per lei. Ci metta, se vuole ma sarebbe comunque cosa carina, anche il conto degli stipendi portati a casa da questi numerosi eroi acciocchèsi sappia quanti denari furon spesi bene e quanti no.

Un saluto sentito da Bucine, terra di ponti.

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Ponte romano a Bucine
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Ponte della ferrovia a Bucine

 

 

Bucine

 

FONTI:
Wikipedia

Ansa

La stampa

Il fatto quotidiano e ancora il fatto quotidiano

la repubblica

Blog di Bucine

 

Il ponte sullo stretto. In genere sono favorevole ai ponti.

Il ponte sullo stretto

In genere sono favorevole ai ponti, i ponti uniscono, permettono il contatto, anche l’ibridazione, se vogliamo, comunque non dividono. Il ponte è uno strumento di amicizia, di collaborazione, di scambio economico e culturale.

Li dipingo anche, perché rappresentarli, replicarli serve a mantenerli, nel senso di manutenzione, a preservarli ad usarli.

il ponte 2015_022_Il_ponte_di_Bucine_l_AmbraIl_Mulino_e_la_Rimessa il ponte 2015_013_B_Ponte_di_Pogi

Ho scritto e riscritto sui ponti,

e ne abbiamo scritto, riscritto, riscritto, riscritto, riscritto e riscritto nel blog.

Ma sono stato felice che il ponte sullo stretto non sia stato fatto, faraonico e inutile, ci sono i traghetti, molto più adatti ed economici a collegare le due sponde, con i soldi del ponte possiamo mettere una flotta doppia, tripla o che so io di traghetti di prima classe, con tutti i comfort, diminuendo anche il prezzo del trasporto, tanti da rendere quasi nulle le attese di imbarco, come un lungo ponte di barche, di traghetti. Insomma a che serve il ponte?

Ecco a questa domanda risponde Renzi, oggi, il ponte serviva, serve, andava fatto, va fatto e lo faremo presto.

Continuo a non essere d’accordo, come non lo ero con Berlusconi, vogliamo veramente buttare a mare un mucchio di soldi? Per fare cosa? Per mettere un ticket esorbitante a chi ci passerà e non far trovare gli altri servizi (traghetti) ormai divenuti non remunerativi, a chi non volesse passarci.

Se esistesse un piano di priorità per le opere pubbliche da realizzare, e se questo non fosse viziato da interessi di lobby o di partito, il ponte non ci sarebbe neppure inserito, neppure all’ultimo posto.

Se fosse un ponte romanico semidistrutto, come quello di Bucine, come il Romito  di Laterina, non ci penserei un attimo a spender dei soldi per riportarli ai vecchi splendori.

Il ponte di bucine il ponte Romito

Però buttare via soldi pubblici per la vanità o l’interessa privato no.

A questo servirebbe il ponte sullo stretto, a sperperare miliardi di Euro per ricordare chi lo costruì.

Vogliamo veramente questo?

Io No.

Giancarlo

 

Fonte:

Il fatto quotidiano