Archivi tag: Pena di morte

Pena di morte, una mostruosità (in)umana.

Pena di morte

Cos’è la pena di morte? Come riporta wikipedia, la pena capitale è l’uccisione di un individuo ordinata da un’autorità a titolo di sanzione penale. E’ una perversione di pensiero unica del genere umano e non solo perché solo gli umani sembrano (s)ragionare.

Fortunatamente in molti stati non è presente o non viene applicata ma in altri è presente e comminata per reati considerati gravi ma anche per reati che non riesco a considerare gravi. Ad ogni modo questa sanzione non ha ne basi ne ragioni di essere concepita, ancorché applicata ne supportata.

Nell’antichità la pena di morte era presente un po ovunque, il primo stato a smettere in pratica di comminarla fu quello di San Marino in cui l’ultima esecuzione capitale fu eseguita nel 1468 per poi venir abolita definitivamente nel 1865. Ma il primo ad abolirla dal proprio ordinamento fu la Toscana, il Granducato di Toscana il 30 novembre 1786. E, anche solo per questo, sono orgoglioso di essere nato in questa terra, che ha sviluppato queste idee e saputo dare questi frutti. L’Italia l’ha abolita definitivamente nel 1948. E, anche se in ritardo rispetto ai toscani, con largo anticipo rispetto a tanti altri paesi “civili”.

Nobili origini

Chiaramente questa orribile consuetudine alla pena capitale ha “nobili” origini, sempre wikipedia ci dice che nell’antico testamento è scritto a chiare lettere che: chi causa la morte di un uomo sarà messo a morte. E, purtroppo, non è la sola prescrizione del genere presente nei “testi sacri” anche per azioni dalle conseguenze ben più modeste, come l’adulterio.

Ora la pena capitale era presente anche prima della scrittura della Bibbia ma già esistevano persone nell’antichità che hanno concepito le prime obiezioni contro di essa o almeno contro un’applicazione eccessiva della stessa, germi di pensiero che poi troveranno maggiore spazio e concretezza in un altro Italiano, illustre, Cesare Beccaria.

Il quale nel 1764 pubblicò il pamphlet  Dei delitti e delle pene dove Beccaria criticava il sistema penale del tempo e prendeva posizione contro la pena di morte.

Altro orgoglio nazionale è che il 18 dicembre 2007 l’ONU, con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astenuti, ha approvato la Moratoria universale della pena di morte, promossa dall’Italia a partire dal 1994.

Stati che applicano o meno la pena di morte nel mondo:

Pena di morte Public domain I, the copyright holder of this work, release this work into the public domain. This applies worldwide. In some countries this may not be legally possible; if so: I grant anyone the right to use this work for any purpose, without any conditions, unless such conditions are required by law. death_penalty_world_map-svg2Pro pena capitale

Ci sono motivazioni favorevoli alla pena di morte e motivazioni contrarie.

Fra tutte quelle a favore, ancorché inaccettabili e a volte ridicole, voglio citarne una: “garantisce un’assoluta certezza della pena e assicura un risarcimento morale ai parenti delle vittime di omicidio, eliminando la tentazione di vendette private, nonché scongiurando potenziali eccessi di legittima difesa e ulteriori reati a danno di terzi cittadini”.

Questa motivazione la riporto perché mi ha colpito, mi ha colpito come gli Statunitensi siano molto attaccati a questa cosa, infatti in molti stati vige ancora la pena di morte: Voglio dire che gli americani vogliono il risarcimento morale, se il reo si è macchiato di reati che la prevedono, la pena di morte è l’unica soluzione che calmi gli animi e tutti son disposti a far di tutto perché venga eseguita.

Poco conta che non si possa poi tornare indietro in caso di errore di giudizio, poco conta, se non la vendetta. Si vuol compensare, risarcire, qualcosa che non potrà mai tornare allo stato precedente alla commissione del reato. Vendetta sul reo per non doverla cercare su altri innocenti, perché la morte, chiede morte: OCCHIO PER OCCHIO, DENTE PER DENTE. Se non ci fosse la pena di morte negli USA ci sarebbe una faida continua e perenne, tutti contro tutti a spararsi in piazza.

Contro pena capitale

Anche di tutte quelle contrarie ne riporto solo una: lo stato non può macchiarsi di un delitto che dice di combattere, nessuno ha il diritto di privare un essere umano della sua vita, figuriamoci un ente, un gruppo, un’associazione. Nessuno può rivendicare preminenza morale uccidendo altri uomini. Non c’è diritto solo barbarie in questo comportamento.

Ascoltatevi il gorilla di Fabrizio de André, alla fine si capisce come a qualcuno possa esser tirato il collo non per sbaglio ma per malafede: “con una sentenza un po originale”.

Amnesty International ci dice che:

The death penalty is cruel, inhuman and degrading. Amnesty opposes the death penalty at all times – regardless of who is accused, the crime, guilt or innocence or method of execution.

La pena di morte è crudele, inumana e degradante. Amnesty si oppone alla pena di morte in tutti i casi, senza considerare chi sia accusato, il crimine commesso, se colpevole o innocente o il metodo di esecuzione.

Questa dichiarazione, molto bella, ci dice che non abbiamo alcun diritto sulla vita di esseri umani, se non di salvaguardarla in ogni caso e sempre. Ci dice che non c’è un modo “civile” per comminarla.  Ci sono due diritti umani essenziali tutelati dalla dichiarazione universale dei diritti umani adottata dall’ONU nel 1948:

The right to life and the right to live free from torture.

Il diritto alla vita ed a vivere senza tortura.

La pena di morte è un abominio che lede il diritto alla vita ed a vivere senza tortura.

Vergogna!

Giancarlo