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Per tre ore

Stamattina al GR1

Hanno dato la notizia: ieri, per tre ore, bloccata la messaggistica di Whatsapp, Instagram e Facebook.

Si temeva un ackeraggio, che poi è stato escluso.

Comunque il patron Zuckerberg non ha potuto spiegare il motivo dell’accaduto.

Ma perché è accaduto qualcosa? Cosa c’è da spiegare? Veramente interessa a qualcuno il motivo del default?

Probabilmente si, ma… ma come siamo caduti in basso. O forse come siamo in basso, visto che non è certo da poco tempo che siamo in questa condizione.

A livello di curiosità sarebbe anche interessante sapere cosa è successo “Oh, lo sai Zuck non ha pagato la bolletta e gli hanno staccato la corrente ai server”, oppure “Oggi grande attacco informatico Russo ai server di Zuckerberg, gli hacker avevano finito di fare le fakes sulla politica italiana e, per tenersi in forma, hanno spento il WIF” (Wathsapp, Instagram e Facebook).

Ma dai toni dello speacker sembrava più una tragedia, peggio di quando cade la borsa.

Per tre ore
File source: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Orologio_Santa_Maria_della_Scala_Siena.JPG Autore orologio a muro con una sola lancetta delle 16 e 43Di G.steph.rocket – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=42368401

Per tre ore senza WIF

Davvero non possiamo stare senza?

Davvero c’è chi si preoccupa in quell’evenienza?

Quali importanti messaggi la gente deve scambiarsi da MEZZOGIORNO alle TRE di una Domenica qualunque di metà Aprile?

Ancora non è nemmeno Pasqua, non c’è nemmeno da dire che devo mandare gli auguri ad un lontano parente in Australia, che se lo chiamo per telefono mi rovino il conto in banca.

Eppure sembrava che Salvini fosse stato in procinto di dichiarare guerra alla Libia, con l’avallo di Di Maio e di Conte.

Eravamo sull’orlo del baratro e stavamo per saltare giù.

Meno male

Meno male che è tornata la corrente e il mondo si è salvato.

Dalle tre siamo tornati a poter messaggiare. Io infatti avevo una certa urgenza e non sapevo come fare. Non è facile attendere tre ore, quando ti scappa e non c’è un cesso vicino neppure a pagarlo.

Giancarlo

 

 

 

Media.

Parliamo di media

Media

C’è un media, la TV, che ha rappresentato molto nella vita della gente.

Media
Philips (progettista/ costruttore) – Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano. CC BY-SA 4.0 File:Televisore CRT, bianco e nero, portatile, a transistor – Museo scienza tecnologia Milano 10108 01.jpg Creato: tra il 1970 e il 1980 w:it: Creative Commons attribuzione condividi allo stesso modo Questo file è licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale Tu sei libero: di condividere – di copiare, distribuire e trasmettere quest’opera di modificare – di adattare l’opera Alle seguenti condizioni: attribuzione – Devi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ti ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l’opera. condividi allo stesso modo – Se alteri, trasformi o sviluppi quest’opera puoi distribuire l’opera risultante solo con la stessa licenza o una simile a questa.

La televisione, l’apparecchio su cui si guarda la TV, è un bell’oggetto di arredamento, lo è sempre stato, molto bello ed anche costoso. Tutti lo acquistano al disopra delle loro possibilità, non vogliono apparire poveri o meno ricchi di quanto non siano.

Apparecchi TV

Oggi la classe sociale possiamo misurarla con i pollici e le forme dell’apparecchio: Sotto i 50″ non sei nessuno, ma ti distingui a seconda dello spessore (basso) dello schermo e cominci ad essere “inn” se hai lo schermo “Curved”. Naturalmente anche il numero degli apparecchi contribuisce, ma come è quello principale conta molto di più.

media

La risoluzione è ormai altissima, l’immagine è più definita della realtà, sia sia per apparecchi LCD, plasma, LED o OLED.

Canali TV

Così alla televisione danno molti programmi, l’offerta è ampia: ci sono canali di informazione, di musica, di film, canali sportivi, naturalistici, di cucina, sulla salute e i polizieschi, o “crime story” come si dice ora. Il segnale può arrivare in vari modi, via etere, dove le frequenze sono aumentate a dismisura dopo la digitalizzazione, via cavo, poco usata in Italia, ma che come per via satellite, anche essa con numero esagerato di canali.

Bene abbiamo tanti canali disponibili su ogni apparecchio TV, molti più di pochi anni  fa, la tecnologia è andata avanti, ma cosa trasmettono tutti questi canali?

Merda!

Mettono in scena un mondo alterato, irreale, perverso e falso.

Falso.

Questo media è sostanzialmente falso, in tutto quello che fa, in tutto quello che dice, anche quello che mostra è falso, distorto truccato. Non serve scagionare qualche programma, che non è così, la maggior parte del totale è negativa.

-L’informazione è plasmata, almeno fino al punto di non nuocere al potere, la realtà è completamente travisata per dare un’idea diversa del mondo e farti credere vero quello che non è.

-La musica è solo una marmellata di note e di ritmi sparati a volume altissimo, senza senso, senza cuore, senza amore. Che non diffonde cultura, ma la disperde.

-I film, rassegna di persone morte che sembrano vive e ancora mostrano il meglio di se. Ci stiamo guardando allo specchio pensando di essere davanti alla TV.

-Lo sport, un business per pochi, strapagati, un bromuro economico, un doping efficiente e una droga di massa invasiva.

-I documentari ci mostrano bellissimi paesaggi ed animali, esotici, in via d’estinzione o destinati ad esserlo, tutto bello, tutto il contrario delle brutture dei nostri paesi e delle nostre città, luoghi troppo antropizzati per convivere con la natura.

-La cucina, ti mostrano quello schifo che chiamano cibo, cibo globale, carne e verdura tritata, riempita di salse impossibili, omologazione mondiale della ipernutrizione forzata, per tutti la stessa sbobba. Propongono merda. Buon appetito.

-I programmi sulla salute; le malattie in piazza, pornografia della salute, Viagra per malati nel loro percorso terminale. Godere vedendo altri malati, per ora in condizioni peggiori delle loro.

Insomma la TV non sembra essere molto più

Cos’altro? Ah, si! I polizieschi, gli unici programmi seri, raccontano la morte, l’unica cosa vera di cui si parli in televisione. Raccontano dei criminali, delle pulsioni omicide della gente, delle vittime, delle loro sofferenze, di cui non parla altrimenti nessuno.
Ecco dicono che il mondo si divide in vittime e carnefici, raccontano la verità, la verità ultima, la verità vera.

Insomma la TV non sembra essere molto più che un oggetto d’arredo, in realtà, grazie alle nuove connettività l’apparecchio può collegarsi a internet e vedere film (altri film), video (altri video) o testi o altro. Le pessime performance del media si possono ora mediare con quelle del web, dove il caos regna sovrano, ma dove almeno uno può valutare e verificare.

Non è da prendere per buono tutto quello che passa la rete, anzi occorre verificarlo in altri siti, seguendo i link, usando i motori di ricerca.

Per ora, in rete, si riesce a capire meglio il mondo.

Domani non lo so, ma per ora…

Ceppoduro