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Al GRR della Toscana

Stamani

Al GRR della Toscana hanno dato una bella notizia (ascolta al minuto 7:44): una signora di Grosseto vince 5 milioni con un gratta e vinci da venti Euro. Non è la sola, un altro giocatore di Arezzo ha vinto 1.000.000 di Euro poco tempo prima.

E io che avevo asserito più volte che ci prendono per il culo, che non si vince nulla, che non si vince mai. Insomma, sono stato smentito più volte, non solo una. Anche Giancarlo che ne sa più di me.

Si, ebbene si, si vince.
Non posso più dire di no.

Ma come? Come è possibile? Le vincite, i biglietti vincenti, sono poche, pochissime rispetto ai biglietti da grattare. E allora com’è che vincono tutti? Non è che giocano tutti? Non è che se vai a contarli i biglietti venduti sono talmente tanti che nemmeno la vincente da un milione ha fatto pari?
Penso di si.

Siamo fritti (al GRR).

Siamo un popolo distrutto dal morbo del gioco, siamo fritti.

E ci informano pure, ci dicono come cambierà la nostra vita a settant’anni. Quando diventeremo tutti milionari. Dopo aver giocato una vita e grattato anche i muri. Finalmente toccherà a noi, noi che siamo della classe di ferro. Un po arrugginiti ma… abili a grattare.

Ah, dimenticavo, il gratta e vinci deve essere almeno da venti euro, sennò non si vince un tubo, per non dire un’altra cosa, sempre tubiforme.

Dobbiamo grattare, dobbiamo essere diabolici, perseverare. Finirci le unghie, grattando grattando.

Ma siamo già in un mondo al contrario, e grattando grattando non vinciamo mai. Magari vinciamo venti euro, ma ci bastano appena per prendere un altro gratta e vinci che non vincerà.

A volte penso come sarebbe bello non aver bisogno di nulla, perché non c’è nulla di cui aver bisogno, nemmeno di quei maledetti venti Euro per diventare milionari.

Al GRR

Ceppoduro