Archivi tag: Giovi

Estemporanea a Giovi, un bel paesino, nascosto tra…

Estemporanea a Giovi

Giovi

è un bel paesino, nascosto tra il torrente Chiassa e il fiume Arno.

Giovi artistico 270° 150 dpi P.catalani - Opera propria
Giovi artistico 270° 150 dpi
P.catalani – Opera propria

La pro loco ha organizzato l’Art’s Day 2016, una bella estemporanea di pittura.

Ecco le opere realizzate durante la Estemporanea a Giovi:

Estemporanea a Giovi DSC_1263A_lzn   DSC_1255A_lzn       DSC_1248A_lzn     DSC_1247A_lzn      Estemporanea a Giovi DSC_1239A_lzn  Estemporanea a Giovi DSC_1233A_lzn

Nel suo piccolo, una bella estemporanea.

Peccato da mezzogiorno abbia cominciato a piovere, e non si sia mai rimesso.

Giancarlo

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Giovi è una frazione del comune di Arezzo, 241 m sul livello del mare, arroccata sulla riva sinistra del fiume Arno sopra lo strapiombo dominante la confluenza del torrente Chiassa.

Al limite della piana di Arezzo, dista 6,16 km in direzione nord dalla città. Allocato nei pressi dell’intersezione fra la S.R. 71 (ex S.S. Umbro Casentinese) e la S.P. della Libbia che, ad est, attraverso i valichi della Scheggia e di Anghiari raggiunge la Valtiberina e, ad ovest innesta, in località Quarata, sulla S.P. Setteponti che dirige verso il Valdarno e Firenze.

Nel 2008 la sua popolazione era di 737 abitanti, e la sua parrocchia, comprendente Borgo a Giovi, Ponte alla Chiassa, Petrognano e frazioni minori, aveva una consistenza di 1750 abitanti residenti.

In passato le origini del nome venivano ricondotte alla posizione geografica del luogo in relazione ai vicini valichi montani, detti “gioghi”. Studi più recenti lo inquadrano, più verosimilmente, ad origini di epoca romana.

È, infatti, certa la presenza di un tempio dedicato a Giove. Cicerone in un noto passo del De Divinatione (I 35) evidenzia come il console Flaminio, accampato con le proprie legioni, probabilmente, sulle rive della Chiassa (dal latino classis: legione, esercito di terra), volendo propiziarsi gli Dei prima di muovere all’inseguimento di Annibale, cascò, inspiegabilmente, da cavallo, proprio davanti alla statua di Giove statore (difensore), evento interpretato come infausto presagio della disastrosa disfatta del Trasimeno, nella quale lo stesso console trovò ingloriosa morte.