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Erdogan, dice la sua e promette vendetta

Erdogan

21 Luglio 2016 Dalla radio ai giornali apprendiamo che Erdogan ha sospeso, in Turchia, la convenzione sui diritti umani.

Turchia, sospesa la Convenzione europea sui diritti umani: “Lo ha fatto anche la Francia”. Arrestati due giornalisti (Il fatto quotidiano)

Turchia, sospesa la Convenzione sui diritti umani. Arrestati giornalisti

La decisione nel giorno in cui il parlamento approva formalmente lo stato di emergenza proclamato per tre mesi dopo il tentato colpo di stato. Le epurazioni nel paese proseguono: fermati due giornalisti (il corriere della sera)

CAOS ISLAMICO

Turchia, Erdogan congela i diritti umani

Sospesa la Convenzione nel giorno in cui il Parlamento approva lo Stato di emergenza. Fermati due giornalisti COLPO DI STATO Il vendicatore silura i docenti

Il giorno dopo aver decretato lo Stato di emergenza, Recepp Tayyp Erdogan sospende la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo e approfondisce il conflitto con l’Unione europea, che, di fronte all’ondata di arresti ed epurazioni, si chiede ormai quale direzione stia prendendo la Turchia dopo il fallito golpe. (Il Tempo)

Stato di emergenza

(Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.)

Lo stato di emergenza è una misura adottata da un governo in caso di un pericolo imminente che minaccia la nazione. Alcune delle libertà fondamentali possono essere limitate, come ad esempio la libertà di movimento o la libertà di stampa. La dichiarazione di stato di emergenza solitamente avviene quando si verifica un disastro naturale, durante periodi di disordini civili o a seguito di una dichiarazione di guerra

Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali

(Da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali o CEDU (in francese: “Convention européenne des droits de l’Homme“) è un Convenzione internazionale redatta e adottata nell’ambito del Consiglio d’Europa.

La CEDU è considerata il testo centrale in materia di protezione dei diritti fondamentali dell’uomo perché è l’unico dotato di un meccanismo giurisdizionale permanente che consenta ad ogni individuo di richiedere la tutela dei diritti ivi garantiti, attraverso il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, con sede a Strasburgo.

Il documento è stato elaborato in due lingue, francese e inglese, i cui due testi fanno egualmente fede.

Non sono un fine giurista ma mi appare evidente che non sussistano le condizioni ne per decretare il primo ne per la sospensione dell’altra.

Non c’è stato nessun disastro naturale ne il misero tentativo di golpe improvvisato può aver generato un vero stato di guerra.

Però non è la reazione di Erdogan a colpire, semmai è la non reazione Europea, un silenzio assordante.

Se non bastasse quanto già fatto, sospensione dei diritti umani significa che i prigionieri saranno maltrattati, torturati, umiliati, mutilati senza difesa, senza scampo, la Turchia si appresta a reinserire la pena capitale.

Pertanto dove non arriverà la tortura potrà la pena di morte.

Dei novemila già arrestato che diventeranno, presumo, ventimila, prima della fine delle purghe, quanti sopravvivranno? Io penso nessuno.

Ed il rumore del silenzio cresce, come le urla degli imprigionati, a cosa servono i consolati? Le diplomazie dormono sui prendisole nelle spiagge di Istanbul o delle piscine degli alberghi a molte stelle di Ankara?

Gentiloni che dice?

«È una tempesta perfetta — dice il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni — al cui centro sono l’Europa e il Mediterraneo. Il voto per il Brexit, il golpe fallito in Turchia, gli attentati jihadisti sono minacce intrecciate. Da un lato il Mediterraneo è crocevia di tensioni globali, sicurezza, terrorismo, crisi regionali. Dall’altro la miccia Brexit rischia di indebolire la risposta europea. Per chi ha la responsabilità della politica estera, il primo imperativo è quello di non cedere al partito della paura: paura dei migranti, del terrorismo, del commercio internazionale. Dobbiamo impedire che esso prevalga, cavalcato da politici irresponsabili. Oggi chi prova a raccogliere voti seminando paure può produrre conseguenze devastanti. Se rinunciamo al libero commercio, se rimaniamo inermi di fronte a un lento disfacimento dell’Unione Europea, se seminiamo odio verso i migranti, ci troveremo presto in un mondo peggiore».

E in che modo dobbiamo reagire?
«Nervi saldi e una bussola chiara: primo non rinunciare all’Europa, secondo lavorare con gli Stati Uniti per coinvolgere la Russia, terzo sconfiggere il terrorismo senza crociate e illusioni militari. Questa è la sfida. Chi cavalca la paura vorrebbe farci dimenticare la tragedia del Novecento europeo o farci credere che si possa fermare la globalizzazione o illudere i cittadini che si possano bloccare in mare i migranti. So bene che la sicurezza è minacciata e che la mondializzazione ha penalizzato le classi medie. Per questo il terreno sul quale lavorano i mestatori della paura purtroppo è fertile. Ma guai a rinunciare alla società aperta, guai a rinchiudersi nella rabbia di un piccolo mondo antico». (Corriere della sera)
Ma cos’è? Un colpetto di tosse o uno starnuto? Forse un ruttino.
Ma che c’entra la Brexit? E gli attentati jihadisti? Ma dove? In Turchia? Ma perché questo dovrebbe minacciare il libero commercio? La sospensione dei diritti dell’uomo, semmai, minaccia la libertà, di molte persone.
Come soluzione propone nervi saldi, come a poker, ma chi è che sta bluffando? Erdogan o il ministro? Non dobbiamo credere che si possa fermare la globalizzazione, magari, e neppure pensare di fermare in mare i migranti ???, ma che c’entra?, mah!
Comunque non è che abbia sentito molto di più dai ministri di altri paesi, ma mi sarei preoccupato avessero detto di peggio.
Oltre la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, come la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo non è una carta fondamentale la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Europee perché venisse applicata in tutti gli stati? Applicata, non sospesa. Non è eticamente accettabile che un membro delle Nazioni Unite nonché candidato ad entrare in Europa sospenda diritti ai suoi cittadini.
Ne mi pare etico che i suoi vicini si voltino a guardare altrove, senza faccia, senza voce.
Erdogan vs Eleanor_Roosevelt_and_Human_Rights_Declaration
Mrs. Eleanor Roosevelt presenta la Dichiarazione (1948)

Italiaaaaaaa, sei destaaaa?

Ceppoduro

 

Fonte:
Il fatto quotidiano

Il corriere della sera

Il tempo

 

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELLUOMO 1948

Convention_ITA

Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali
NormativaFirmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata dall’Italia con legge 4 agosto 1955 n. 848.
Testo coordinato con gli emendamenti di cui al Protocollo n. 11 firmato a Strasburgo l’11 maggio 1994, entrato in vigore il 1 novembre 1998. Pubblicazioni
Centro italiano Studi per la pace
www.studiperlapace.it – no ©
Documento aggiornato al: 1950
Sommario

La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU o C.E.D.U.), al 2004 è stata ratificata da 44 paesi aderenti al Consiglio d’Europa, tra cui i quindici membri dell’Unione Europea.

Con la CEDU, ogni Stato si è obbligato al rispetto dei diritti garantiti dalla stessa Convenzione nell’ambito del proprio ordinamento giuridico nazionale ed a favore di qualunque persona, senza distinzioni di alcuna specie, come di sesso, di razza, di colore, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di appartenenza a una minoranza nazionale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

Tra i più importanti divieti a carico degli Stati: la tortura e le pene o trattamenti inumani o degradanti, la schiavitù, la servitù e il lavoro forzato, nessuna pena senza legge, la retroattività delle leggi penali, le discriminazioni nel godimento dei diritti e delle libertà garantiti dalla Convenzione, l’espulsione da parte di uno Stato dei propri cittadini, l’espulsione collettiva di stranieri, l’imprigionamento per debiti, l’abuso del diritto, la pena di morte.