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Sergio? Oh Sergio.

Sergio, ma se non la conosci te la nostra Costituzione? Tu che ci hai giurato sopra. Tu che per due volte sei stato incaricato difenderla. Chi dovrebbe meglio di te?


Però, considerando le tue parole durante le ultime uscite pubbliche e tenendo presenti le leggi che hai controfirmato sin qui, mi dispiace doverti redarguire, ma non mi pare tu la conosca molto bene.
O almeno, su alcuni punti mi sembri molto distratto.
Quasi evasivo.

Come se non comprendessi bene il senso delle parole scritte nella nostra Carta.
Eppure chi le vergò, dopo il bagno di sangue del secondo conflitto mondiale, fu ben attento ad evitare fraintendimenti.

Sergio, specialmente all’articolo 11, quello che oggi mi sta a cuore discutere con te, il suo testo non si può fraintendere:


L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.


Non mi pare tu lo stia difendendo, Sergio.
Ma quando giurasti da presidente l’ultima volta a cosa pensavi?

Sergio

Cosa ci hai letto diversamente da me?

“La pace deve ripristinare la giustizia ed il diritto internazionale. Non deve essere una resa.” Hai detto!

Quando hai controfirmato l’invio di armi a quale pace pensavi?
La pace non si fa con le armi, la pace si fa facendo tacere le armi.

Il primo passo per la pace è il cessate il fuoco, che non si fa sparando e bombardando, oppure hai un’altra idea?
La resa è di uno dei contendenti, quando perde, come la vittoria è dell’altro.
Un accordo di pace non ha vinti ne vincitori soprattutto interrompe morti e distruzioni.
Non vorrai mica avere sulla coscienza altri morti ed altre distruzioni?
Io no!

Io ho tre figli, sono italiano, cittadino italiano, cittadino del mondo e pretendo che il presidente della Repubblica Italiana tuteli il mio status e quello dei miei figli, ripudiando la guerra e cercando un altro modo per risolvere il conflitto tra Russia ed Ucraina.
Voglio che si impegni attivamente per questi scopi, Sergio sei tu che devi fare questo, sei in carica apposta, e non dia l’assenso ad altri invii di armamenti, Sergio è ora di smetterla, che rispetti il dettato costituzionale e lo difenda dai sovversivi che vogliono stravolgerlo e non tenerne conto, >srgio non so se sono stato chiaro.

Chissà?

Sergio? Caro Sergio! Devi fare ammenda, tornare sui tuoi passi, non avallare più scelte scellerate di uomini folli che foraggiano la guerra e pretendere immediatamente un cessate il fuoco ed una mediazione di pace.

Ma forse, anche se lo farai, sarà già tardi e non so se l’Italia riuscirà a perdonare il tuo tradimento, comunque provaci.
La storia sicuramente NO. Non dimenticherà e non perdonerà.

Io neppure.

Con amarezza.

Giancarlo

Lui non mi avrebbe deluso mai.

Immagini:
Di Quirinale.it, Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=130119373

Fotografia ufficiale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Primo piano di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.

NO!

NO!

Perché voterò NO per bocciare la riforma costituzionale?

Non mi piace come e con chi è stata votata la modifica, ma sopratutto non risponde alle esigenze del paese ne semplifica qualcosa.

Vediamo.

Cercherò di spiegare in poche parole le motivazioni, almeno quello che ho compreso delle motivazioni, del governo e cosa in realtà hanno cambiato e quali saranno i risultati.

Vogliamo/dobbiamo risparmiare sulla spesa della politica, vogliamo semplificare, vogliamo dare stabilità ai governi e certezza di governo.

 

E’ stato ridotto a cento il numero dei componenti la seconda camera da 315 a 95÷100 (secondo quanti ne voglia nominare il Presidente della Repubblica).

Ma non è stato cancellato il Senato e palazzo madama destinato a museo o albergo.

Ma non è stato cancellato, ne ridotto, il budget del Senato perché essendo ancora in funzione avrà bisogno degli uscieri e di tutti quei servizi, lautamente pagati, che offre e di cui necessita oggi e di cui continuerà a necessitare.

Certamente l’offerta sarà migliore dovendola distribuire su un numero ridotto di Senatori.

No.

Ma non eleggeremo più i nostri rappresentanti al Senato, che saranno pescati tra quelli che avevamo scelto per fare il sindaco o eletto per fare il consigliere (*).

Si vuole mantenere una rappresentatività del Senato ma poi si assegnano Senatori a caso, o almeno non si capisce perché ci siano discriminazioni tra le varie istituzioni territoriali (**)

Le Province autonome di Trento e Bolzano, evidentemente non eliminate, sono promosse al rango di consigli regionali, senza apparente ragione (**)

Leggendo il nuovo articolo 57 della Costituzione si evince che i Senatori saranno, Senatori part time o avventizi, dovranno infatti continuare il loro mandato primario e decadono dal Senato qualora decadano nel consiglio regionale o dal comune. Fortuna che continueranno a non pagare aerei , treni, traghetti ecc. sai che comodità andare a Roma il martedì per una seduta e tornare il mercoledì in consiglio regionale a discutere di altro.

Ma forse lavoreranno meno anche i consigli regionali, magari una settimana si ed una no, e tutto risolto: la prima settimana del mese tutti a Roma, chi al lavoro al senato, chi in vacanza o dal Papa. La seconda in Val d’Aosta, magari a sciare. La terza al mare . la quarta in campagna e la quinta, se c’è, a riposarsi dove meglio aggrada.

Come si eleggono i Senatori

Articolo 57 ” l Senato della Repubblica è composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica. (**) I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori. Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a due; ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano ne ha due. La ripartizione dei seggi tra le Regioni si effettua, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.

No.

La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge di cui al sesto comma.
Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalità di attribuzione dei seggi e di (*) elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci, nonché quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio.”

 

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Chi controlla il controllore – Conflitti di interesse.

L’articolo 1 recita tra l’altro;

…La Camera dei deputati è titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed
esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di
controllo dell’operato del Governo…

E’ veramente curioso che il governo, il cui capo sovente è anche il segretario del partito che ha vinto le elezioni, sia controllato da una camera eletta su liste bloccate di nomi scelte dalla segreteria del partito a cui un premio di maggioranza incredibilmente rozzo e grossolano raddoppi o triplica il numero degli eletti in parlamento in caso di vittoria.

Il segretario del partito che vince, per l’attuale nonché illegittima legge elettorale, si vede consegnare la maggioranza dei Deputati. I controllori del futuro governo, non sono scelti ed eletti dai cittadini ma pescando dalla sua lista personale. Poi, siccome ha vinto le elezioni, deve fare anche il presidente del consiglio, nominare anche i suoi ministri e farsi controllare da quelli che ha deputato diventare Deputati. Magari mettendo spesso spesso la fiducia a varie votazioni acciocché si sappia chi può far vacillare lo scranno di palazzo Montecitorio.

 

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Garanzie costituzionali

L’articolo 64 della nuova costituzione recita tra l’altro:

…I regolamenti delle Camere garantiscono i diritti delle minoranze parlamentari. Il regolamento della Camera dei deputati disciplina lo statuto delle opposizioni….

Non capisco, ma se capisco o non capisco male lo statuto delle opposizioni o delle minoranze parlamentari alla Camera dei Deputati sarà regolamentato dalla maggioranza.

Cioè il Presidente del consiglio dei ministri nonché segretario del partito di maggioranza, nonché nominatore dei Deputati in concorso con i Deputati della maggioranza detterà le regole delle garanzie (lo status) delle delle minoranze e delle opposizioni.

Ma non prima dell’entrata in vigore della nuova Costituzione bensì dopo, quando chi ha vinto deciderà come sia garantito chi ha perso.

Bah!

Sono stanco. non è difficile emendare la nuova Costituzione che vorrebbero Renzi-Boschi, ma ci vuole troppo tempo ed ho di meglio da fare.

Solo un’ultima cosa, voterò NO anche perché hanno fatto un macello. Un hamburger,  trasformando un testo bello, interessante da leggere e facile da capire in un guazzabuglio. Di sigle e di rimandi a comma, sotto-comma, codici e codicilli precedenti e /o di altre leggi diverse. (Leggetelo nel PDF allegato dove la vecchia costituzione  viene comparata con la nuova con testo a fronte, ve ne renderete conto facilmente).

Sarà ancora Democrazia? NO, NO, NO.

Spero non debbano giudicarlo i posteri.

Giancarlo

NO

Fonte:

SERVIZIO STUDI
Dipartimento Istituzioni
066760-9475/066760-3855
[email protected]
CD_istituzioni

AC0500N Raffronto tra il testo vigente della Costituzione e il testo di legge costituzionale

 

Alla radio… ho sentito che la situazione è migliorata

Alla radio

Alla radio ho sentito che la situazione è migliorata,

Finalmente ci sono tanti posti di lavoro in più “cinquntunmila” credo di aver sentito. Non ricordo più se mese su mese o anno su anno, magari nel trimestre.

Peccato che nel contempo i disoccupati siano aumentati.

“”Ma è una buona cosa” ha detto il ministro” si è affrettato a dire il giornalista:”quando si creano nuovi posti, anche i disoccupati incalliti cercano nuovamente lavoro, sperando di trovarlo.

Ovvero noi non sappiamo chi lavori o meno, se sei occupato o disoccupato lo dichiari tu, se non ti lamenti vuol dire che va tutto bene. Che sei sazio e felice, senza problemi.

I giovani, poi sono sempre inoccupati quasi uno su due.

Ma sono stati creati posti di lavoro. Quale lavoro non è importante, con quale contratto, nemmeno.

Intanto  lavoratori di un “Call center” sono stati salvati dal licenziamento in tronco, grazie all’intervento del governo, il ministro a garantito qualcosa al datore di lavoro, così non chiude, per ora.

Ma se il “Call center ” era in crisi ed ora non lo è più è stata un scelta giusta aiutarli?

Quali benefici ne trarremo?

E i lavoratori saranno più produttivi? O più flessibili?

Ma forse non capisco nulla di economia.

Nemmeno di politica.

Che non ve ne siano più al mondo intero. Che si disperdano come polvere al vento. Per sempre.

call-centerB alla radio

Tanto quei disgraziati che ci “lavorano” qualcosa di meglio e più utile per tutti lo troveranno di certo da fare.

Voglio gridare, voglio dire a tutti. Viva la costituzione, viva la repubblica democratica fondata sul lavoro. Quello vero.

Ceppoduro

 

 

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Articolo 32.

<<La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.>>

Articolo 32 "Piazza Venezia dal Vittoriano". Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Piazza_Venezia_dal_Vittoriano.jpg#/media/File:Piazza_Venezia_dal_Vittoriano.jpg
“Piazza Venezia dal Vittoriano”. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons – http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Piazza_Venezia_dal_Vittoriano.jpg#/media/File:Piazza_Venezia_dal_Vittoriano.jpg

Come possiamo pensare che sia stato scritto qualcosa di più bello. Si sancisce che la cosa più importante, quello che conta di più nella nostra comunità nazionale è l’individuo, i suoi diritti, il suo rispetto.
Tutto il resto non conta o viene in secondo piano.
Per l’Articolo 32:
La persona deve rimanere in salute, anzi la sua salute è tutelata, non possiamo offrile un ambiente degradato, del cibo adulterato, non possiamo privarla delle cure, anche se non può permettersi di pagarle. Ma neppure possiamo forzarla a sottoporsi a trattamenti terapeutici indesiderati, salvo esigenze collettive e, in questo caso, a patto che non violino il rispetto della persona umana. Cioè le esigenze collettive vengono in seconda istanza rispetto a quelle individuali ed al rispetto della persona umana.
Perché la persona umana va, innanzitutto, rispettata anche dall’accanimento terapeutico.
Per questo non andrebbe incarcerata.
Per questo non deve essere torturata.
E per questo non deve essere uccisa (neanche condannata a morte in seguito ad un reato).
Viva la COSTITUZIONE ITALIANA, la più bella del mondo.
Giancarlo

Riflessioni

Stamani 1 Gennaio 2015 riflettevo…

non che improvvisamente mi sia trasformato in uno specchio, solo che il primo dell’anno, si è tutti portati a riflettere, a fare riflessioni, un po più del solito, non trovate anche voi?

Pensavo alla nostra bellissima costituzione, la carta che definendo chi siamo ci indica diritti e doveri: ci obbliga e ci tutela. Il tutto con concetti semplici, discorsi chiari e comprensibili a tutti.

Riflessioni
F l a n k e r from the original paint of Paolo Paschetto – www.quirinale.it, web site of the President of the Italian Republic. emblema della Repubblica Italiana

Riflettendo su questo mi sono reso conto come chi, in nome di essa, ci guida, non faccia lo stesso: spesso parlandoci in modo ambiguo, ammonendoci (minacce) o tutelandoci (decidendo per noi).

Loro non parlano di estendere la platea degli aventi diritto ma quella dei senza diritto, come possiamo accettarlo? Loro non ci elencano i nostri doveri, che sono anche i loro, ma, forse per questo, cercano di giustificarne il mancato rispetto (da parte loro), come possiamo accettarlo?

E comunque è chiaro quello che temono di più: quando non estendono i diritti, per rendere più persone uguali e migliori, ma riescono solo a tutelare, dopo aver azzerato tutto, rendendoci inermi ed indifesi, bisognosi di guida e tutela crescente.

Come concludere.

Che delusione questo 2015.

Tutto si è ribaltato.

Il mondo è tornato in bianco e nero e quel che sembrava nero potrebbe essere bianco. Anche la definizione di bianco è quella di nero oramai coincidono tra loro e con quelle del loro contrario.

Ragazze Italiane

Ragazzi Italiani

imparate dai nostri errori, non credete in chi vi lusinga, è lui che probabilmente vi vuole ingannare. Come capirlo bene non è facile ma sono certo che porsi sempre una domanda e darsene la risposta onesta è un potente filtro anti fregatura.

La domanda è: “a chi serve?” Cui prodest?

Ovvero: chi ci guadagna, fatelo e vedrete come le cose assumeranno prospettive nuove. Insomma ragionate, SEMPRE, con la vostra testa. E se dovete proprio sbagliare, sbagliate da soli, le proprie idee non sono mai sbagliate.

Viva il LIBERO ARBITRIO.

Viva la COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA

Riflessioni di Giancarlo

Finalmente. Proposto la Costituzione Giapponese, per il Premio Nobel per la pace.

Finalmente una buona notizia.

Emblem_of_Italy.svg Finalmente
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Emblem_of_Italy.svg

Finalmente.

Anzi più che buona, bella. Di quelle che scaldano il cuore e fanno pensare che non tutto è perduto.

Ci sono ancora persone in grado di ragionare e di fare le cose giuste. Soprattutto hanno il coraggio di farle, perché in questi giorni bui ci vuole tanto coraggio per essere giusti.

Per dire il vero.

Per fare il bene.

Ma non per fare un bene ipocrita, un bene disinteressato, senza ritorno.

Comunque stiamo ai fatti, dicono che una signora Giapponese ha proposto la Costituzione Giapponese, e quindi il popolo Giapponese, per il Premio Nobel per la pace, proprio per via della loro Costituzione che ripudia la guerra e addirittura l’idea di organizzare un esercito.

Giappone finalmente
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Japan_topo_en.jpg

Finalmente,

anche se la Costituzione gli è stata imposta dai vincitori alleati, alla fine della seconda guerra mondiale, dopo le stragi vergognose di Hiroshima e Nagasaki, quindi anche se non è un’idea loro, la cosa bella, però, è che  l’hanno applicata e rispettata. Che bello, che gente dritta, educata. Guarda che cosa può fare l’educazione di un popolo.

Italia finalmente
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Satellite_image_of_Italy_in_March_2003.jpg

Finalmente, peccato che

in Italia l’educazione l’abbiamo smessa, da tanto tempo.

Costituenti finalmente
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Firma_della_Costituzione.jpg

Però una costituzione pacifista l’abbiamo anche noi, e noi l’abbiamo scritta, sottoscritta e, finora, difesa.

(Approfondiscialtro o ancora di più) (Costituzione Italiana)

Vorrei che qualcuno proponesse anche la nostra, non conosco la Giapponese, ma la nostra si. E non può essere meno bella e pacifista dell’altra.

Chi può, chi sa come farlo, lo imploro, lo faccia, la proponga a Stoccolma.

Proponga, proponiamo la nostra costituzione per il Premio Nobel per la Pace. E se il premio non ce lo danno comunque divulghiamola, leggiamola, leggetela o fatela leggere ai vostri figli, ai vostri amici, anche, persino, ad un Giapponese. Perché no?

Grazie

Giancarlo

Fonti: Il Fatto Quotidiano The Huffington Post JapanNobel PrizeGlobalPostPBS

Guerrieri. Siamo guerrieri e non lo sappiamo.

Guerrieri

Combattiamo tutti come veri guerrieri

Ho ascoltato alla tele la pubblicità di una nota azienda energetica nazionale.

Guerrieri, Guerriero
Guerriero Medievale al Palio di Parma.jpg

Sono rimasto dubbioso, non ho capito il senso del messaggio, ma d’altronde, non si può comprendere tutto, poi vai a capire che passava per la testa dello staff dei pubblicitari in quel momento? L’idea sarà sembrata brillante, da un’idea di sprezzo del pericolo (a guidare un auto?) di potenza (???) di mancanza di paura (c’è da averne a guidare quel mezzo?).

Un cosa mi pare di aver capito, ma potrei aver male interpretato il messaggio, ho sentito parole che incitavano gli italiani a combattere, non so contro chi o contro cosa, non era detto a chiare lettere, ma per l’autore, gli Italiani sarebbero tutti guerrieri, guerrieri che combattono ogni giorno con l’aiuto dello sponsor, come che invece di auto abbia iniziato a produrre armi, mine antiuomo, testate nucleari, o quant’altro, non so.

Quello che credo di sapere è che gli Italiani, amino l’Italia e siano contro la guerra, è scritto anche nella loro Costituzione, ma il team di pubblicitari forse non lo sapeva, magari non ha letto mai la Nostra Costituzione, forse sono stranieri, magari Francesi, come la macchina. Possono informarsi meglio nel mio articolo precedente Battaglia Esiziale, che certamente questi signori non hanno mai letto. Gli Italiani, gli direi, non sono guerrieri, tutt’al più si difendono contro le angherie, sono miti, comprensivi, pacifici e cordiali con tutti.

L’Italia non è la Francia, che ha fatto guerre coloniali importanti e sanguinose, di cui ancora il mondo paga le conseguenze, non è guerrafondaia, non risolve le controversie mandando l’esercito o i cacciabombardieri.

Che errore/orrore, quella pubblicità, una battaglia persa, una disfatta Napoleonica.

A meno che?… A meno che gli Italiani non siano già diventati Francesi, e non lo sappiano ancora, allora sarebbe tutta un’altra storia. Ma non migliore.

Pensateci.

Giancarlo

Battaglia esiziale. Battaglia pubblicitaria in TV.

In battaglia.

Battaglia pubblicitaria.

Battaglia
Heinrich Leutemann [Public domain], attraverso Wikimedia Commons
Ho visto una réclame in televisione.

Una nota softer-house pubblicizza l’ultima versione di un gioco di guerra, guerra totale, niente mai visto prima, per gli amanti del genere, della lotta, della battaglia o del conflitto totale.

In guerra contro tutti, da soli o in gruppo; e giù battaglie, sparatorie, massacri, distruzioni, di edifici, di veicoli e di cose; ecatombi a go go.

Una battaglia esiziale.

Ce ne sono molti di questi programmi, più o meno ben fatti, dal punto di vista grafico e sonoro. Ce ne sono troppi, in troppi ci giocano. Vecchi, che hanno fatto il loro tempo, e giovani che devono ancora farlo.

Amanti del genere, amatori, che strana parola per chi gioca a distruggere a uccidere a massacrare, anche nei modi più osceni e ripugnanti.

Chissà se quelli che il gioco lo hanno fatto, quelli che lo propongono, quelli che lo usano hanno mai letto la Costituzione Italiana.

All’articolo 11, recita:

«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.»

A cui tutti dovremo attenerci a voler essere e sentirci Italiani.

Un Italiano non dovrebbe andare in battaglia, non dovrebbe promuovere l’uso delle armi. In Italia dobbiamo imparare, se non lo facciamo già, ad uniformarci al dettato Costituzionale, alle regole democratiche e pacifiche che i nostri padri ci hanno consegnato e per cui molti di loro hanno combattuto.

A giocare sembra di non uccidere realmente ma è il gesto che conta non la realtà.

Quando saremo costretti ad andare in battaglia, ci sembrerà normale farlo, chissà quante “vite” penseremo di avere. Non ne avremo più di una e potrà durare poco, troppo poco. Pensiamoci

Giancarlo