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Perché?

Perché? Anzi, come?

Perché?

Vi siete mai chiesti “perché”, delle cose che vi accadono intorno? E’ un approccio metafisico. Chiedersi perché permette di rispondersi come meglio ci aggrada. Ad esempio alla domanda perché esistiamo? Posso rispondere voi esistete perché fate parte di un mio sogno. Io sto dormendo e vi sto sognando. Quando  mi risveglierò voi sparirete dal mondo ed anche dai miei ricordi. Ma se preferite possiamo esistere anche solo perché così piace a Dio. Sono risposte che non servono a molto, se non ad evitare di dire: “non lo so”.

Dio, Perché?

Sarebbe meglio domandarsi “come”, come funziona qualcosa? E’ un approccio più scientifico e può portare a delle risposte sensate. Non che le risposte siano più facili, è solo che: o sono semplici, chiare e verificabili o si deve dire non so e basta. Alla domanda come funziona l’esistenza possiamo rispondere fisiologicamente, fisicamente, meccanicamente, chimicamente oppure anche “non lo so”, ma non possiamo inventarci un perché di comodo, ad esempio “perché siamo un popolo eletto che deve guidare il mondo”.

“Io penso”.

Come faccio a pensare?  Cosa significa pensare? Penso (e dubito *) dunque vivo. Vivere! Come funziona la vita? Come la morte? Non c’è spazio per dei Dei o Dei demoni. La fisiologia ha già le risposte per le ragioni della vita. Sulla morte nessuno sa niente oltre la decomposizione del corpo che, in assenza di pratiche di mummificazione, avviene in pochissimo tempo dalla cessazione della vita, anzi inizia con la cessazione della vita stessa.

Se ci domandassimo il perché della vita saremmo fritti, o bolliti, anche la scienza non risponde semplicemente a questa domanda se non che la vita serve a mantenere la vita stessa nel tempo. Anche sul perché della morte c’è casino, se non volete accettare semplicemente il fatto che la morte individuale serve a mantenere la vita collettiva.

Meglio domandarsi “come”.

Le risposte possono essere solo serie.

Domandarsi “perché” è ingannevole e pericoloso.

Scritto. Perché?

Infatti potete facilmente spiegarvi come ho scritto questo post, ma non altrettanto perché.

Ceppoduro

(* in omaggio ad una polemica serrata avuta tempo addietro con un caro amico)