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Come andrà a finire? Bella domanda.

Come andrà a finire?

Come? Bella domanda.

Tutti lo vorrebbero sapere prima.

Chi per giocarsi l risultato in qualche sito on line, chi per pura curiosità, chi non gliene importa nulla, ma messo di fronte alla questione se ne interessa comunque.

Infatti su questo quesito hanno costruito anche un programma televisivo di successo(?), che interrompendo un video particolarmente avvincente un attimo prima che qualcosa succeda chiede al telespettatore di indovinare come andrà a finire, per interessare maggiormente il pubblico otre a mostrare come va a finire gli autori del programma spiegano, scientificamente, anche perché le cose vadano a quel modo.

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Comunque la domanda è abbastanza comune, ce la facciamo per forzare il pensiero verso la risposta.
Come andrà a finire il referendum? E’ chiaro che la risposta non prevede molte possibilità: vince il si o vince il no. Anche se penso sia possibile, anche se difficile, un pareggio. Ma può essere interessante domandarsi che succede se vince il si o il no. Beh, fantastico sarebbe se pareggiassero, ci sarebbero ricorsi, si riconterebbero le schede e se, benché con numeri diversi, il nuovo conteggio riconfermasse il pareggio? si tornerebbe a votare? Poiché non ha vinto il si, il referendum non è confermato e quindi vince il no? Credo che questa sarebbe la logica soluzione, ma si segue la logica in politica? No, penso di no.

Ma come andrà a finire se vince il si?

Avremo una pessima legge elettorale che darà una maggioranza assoluta ad un pessimo parlamento che farà quello che vuole (il capo del partito di maggioranza) senza opposizione (ne esterna ne interna, ne della camera alta). Il governo sarà indiscusso ed indiscutibile, lavorerà alacremente per far si che la situazione politica non possa cambiare, magari cambiando anche la parte prima della costituzione (sarà semplice raggiungere il numero di voti necessario).

Finiremo (molto probabilmente) in una dittatura più o meno soft, che guiderà il popolo ignorante ed incapace di autodeterminazione.

Ne usciremo (molto difficilmente) tra qualche generazione, (magari) dopo una guerra civile devastante.

Se vince il no, invece, come andrà a finire?

Niente non succederà niente. Ma siamo speranzosi che i protagonisti di queste ultime stagioni politiche escano di scena, se non volontariamente, almeno naturalmente a causa dell’età (per alcuni di loro): Sarebbe bello lo facessero per vergogna (per tutti) oppure perché mandati a casa alle prossime elezioni (come dice il proverbio: la speranza è sempre l’ultima a morire).

A tal proposito so già come andrà a finire, almeno nel lungo periodo.

Saremo tutti morti. Questo è certo.

Sarei solo dispiaciuto toccasse a me prima di qualcuno di loro, qualcuno a cui sono particolarmente affezionato.

Certo è strano come questa gente si arrabatti, faccia di tutto, per detenere un potere così breve, così vacuo, così inutile, che nulla potrà contro la morte, la nostra ma anche la loro, l’unica certezza.

La morte è una livella, mette tutti sullo stesso piano, chissà perché ancora qualcuno pensa di sfuggirgli e nel frattempo fa cose dalle conseguenze terribili?

Ceppoduro