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Ehi Gringo (Hey Joe)

Ehi Gringo, dove stai andando con quella pistola in mano?
Ehi Gringo, ti ho detto: dove stai andando con quella pistola in mano?
Sto andando a uccidere la mia ex moglie.
Sai, l’ho trovata a spassarsela con un altro uomo.
Già, sto andando a sparare alla mia signora.
Sai, l’ho trovata a farsi un altro uomo.
Uh! E questo non va.
Uh… ehi Gringo, ho sentito che hai ucciso la tua ex. Le hai sparato adesso?
Ehi Gringo, ho sentito che hai sparato alla tua vecchia moglie. Le hai sparato, l’hai stesa?
Si!
Si, l’ho fatto, le ho sparato!
Sai, l’ho trovata in città a farsi un altro uomo.
Uh… si l’ho fatto; le ho sparato.
Sai, la signora l’ho beccata in città.
E l’ho pagata con la pistola. Le ho sparato.
Bene.
Sparale ancora, ragazzo.
Si!
Oh, bene.
Giusto.

Ehi Gringo. Dove fuggirai adesso? Dove scapperai?
Ehi Gringo, ho chiesto: Dove fuggirai adesso? Dove? Dove andrai?

Va bene; andrò verso sud, verso il Messico.
Si!

Andrò molto a sud, dove potrò essere libero.

Dove non mi troverà nemmeno il boia, per mettermi il cappio al collo.
Credimi.
Ora devo andare.
Ehi Gringo, sbrigati.
Un saluto a tutti.
Ehi, ehi Gringo.

Ehy Gringo è liberamente tradotto da Hey Joe, di Jimi Hendrix

“Hey Joe” dicevano i filippini quando vedevano un americano, io per questo ho tradotto Ehi Gringo.

Questa canzone parla di cose serie, di violenza, violenza sulle donne. Una piaga ancora purulenta in Italia, ma come si legge nel testo, lo è stata e forse lo è ancora anche in altri paesi e presso altre culture.

Un uomo, per il solo fatto di essere stato accompagnato, fidanzato, sposato, o in relazione con una donna si considera padrone, padrone dei suoi sentimenti, delle sue azioni, del suo destino: fino a togliergli la vita sparandogli con la pistola.

Per poi scappare vigliaccamente e non affrontarne neppure le conseguenze.

La canzone, con liriche molto belle, ci racconta la pochezza del genere maschile, la sua incapacità di liberarsi dei condizionamenti sociali, descritti nelle domande che gli vengono rivolte a cui risponde con la violenza di genere.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Hey Joe è un brano blues attribuito inizialmente a Dino Valenti e, dal 1962, riconosciuto a Billy Roberts.

La celeberrima versione di Jimi Hendrix trova spunto in quella, più lenta, elaborata dal cantante folk Tim Rose, registrata nel 1966 la quale era stata accreditata come traditional.

Negli anni seguenti molte versioni e cover di questa canzone sono state fatte ed eseguite da artisti internazionali, anche in altre lingue: Francese, Portoghese ed in Italiano.

Sperando che la mia traduzione vi sia piaciuta.

Grazie
Giancarlo

Alcuni link utili:

Versione di Jimi Hendrix:

Magari vi piace di più questa, sempre di Jimi:

Versione originale di Billy Roberts

La versione di Carmen Consoli:

La versione di Martò (45 giri EMI 1967):

Francesco Di Giacomo feat. Sam Moore:

Lettera da qua

Ho scritto una

Lettera da qua

Sono lontano, sono andato a lavorare,  ma nonostante sia lontano, penso a te mio grande amore. Rivedo i tuoi occhi mentre ti sogno, ti sogno sempre di notte e di giorno. E piango, piango piano, pensando a te che sei lontano.

Son qua perché c’è tanto lavoro, posso lavorare ed avere da mangiare, ma ora non posso più restare, dicono che non ci fan più lavorare.

Moglie mia, mia dolce moglie, qui era difficile il lavoro, duro e lungo tutto il giorno, ma io sto bene e potrei farlo, Se non ci faranno lavorare a casa, da te, potrei tornare. Ma per che fare? Vorrei tanto ritornare ma li non c’è nulla da mangiare.

Quindi è inutile che torni, resterò per fare soldi, rimarrò per molti giorni.

Lettera da qua

lettera

Questo forte sentimento, questo amore che io sento, mi tormenta ancor di più quando penso che sei giù, Vedo i tuoi occhi, poi ti sogno e piango, piango piano, pensando a te che sei lontano.

Non so se passerà ma per ora vado via, qua non vogliono che stia, andrò giù, un po più lontano, sempre troppo distante e piango piano.

Sono un povero Italiano che ti porta dentro il cuore, che pensa a te lontano, amore, che pensa a te e ti offre un fiore.

Non ci resta altro da fare se non che provare a continuare a lavorare.

Questo amore che io provo, mi tormenterà di nuovo, vedrò i tuoi occhi e ancora ti sognerò. E piangendo piano, piango per te che sei lontano.

Questo amore che è lontano lo vorrei aver con me ma se non ci sono speranze, la soluzione è nel mio cuore, che penserà sempre a te mio caro amore. Anche se la distanza non si ridurrà vorrei tanto che fossi qua.

Il tempo passa ed invecchiamo, il tempo passa piano piano.

E vorrei riabbracciarti forte forte, prima che venga la morte.

Vorrei averi qui vicino vicino, per stringerti a me, mio grande amore che sei troppo lontano dal mio cuore.

Ceppoduro

In ricordo Giorgio Gaber, un grande poeta, un grande Italiano.