Schiavismo

Schiavismo

Come non vedere che i barconi nel mediterraneo hanno sostituito i velieri nell’Atlantico.

Può darsi che i moderni schiavi non siano più prigionieri, come lo erano molti degli Americani di colore di oggi, ma fuggono da  guerre o da conflitti etnici anche loro, e si pagano il viaggio, per giunta. Business is business. Ma che di tratta si tratta si vede subito, il viaggio in sudicie galere, che solo la disperazione ed il niente da perdere ti possono far imbarcare, alcuni sottocoperta, senza luce, aria, senza posti a sedere per risparmiare sul costo del tragitto (esperimento ancora non riuscito a qualche compagnia di trasporto aereo?) sono li, partono da li, attraversano li, e sbarcano li, se arrivano, altrimenti cibo per animali marini in cima alla catena biologica, credo.

Direte che non possiamo scherzare sulle tragedie umane, sulla sofferenza prima e sulla morte dopo, perché che cosa abbiamo fatto finora? Siamo stati seri? Li aiutiamo anche nella loro tratta, certo, per scopi umanitari, gli facciamo fare solo mezzo viaggio sul barcone, il resto li trasportiamo noi, non ci sono più i barconi di una volta, e ormai affondano quasi subito, per le condizioni del natante, del tempo dell’affollamento, occorre soccorrere in mare, sempre più lontano da noi, per evitare tragedie ben peggiori.

E poi cosa facciamo li liberiamo? E quelli che arrivano, senza che lo sappiamo, senza essere contati senza chiasso mediatico, che fanno? Saranno uomini liberi o schiavi?

Ma allora andiamo a fermarli a riva

Non facciamoli proprio partire. Come non si può? Ci sono le leggi internazionali? Le acque nazionali? I confini?

Ma se per bombardare Geddafi o chi per lui, in Libia, non ci abbiamo pensato due volte, siamo andati, senza chiedere permesso a nessuno, nemmeno chiederci se eravamo d’accordo, abbiamo sganciato quel che serviva (oppure che non ci serviva più per via della scadenza) e siamo tornati a casa con le mamme, le nostre, a far festa, senza sapere nemmeno bene perché, senza legge, senza remore.

Noi, signore e signori, abbiamo fatto una guerra, veloce, indolore (per noi), invisibile (anche), ma pur sempre guerra. Noi abbiamo fatto…ciò che la nostra bella costituzione, all’articolo 11, ci vieta assolutamente di fare. Lo abbiamo fatto senza echi, senza clamori o ero distratto e qualcuno ha detto qualcosa contro che non ho sentito?

E l’Europa che dice di questa nuova tratta degli schiavi?

Sembra tuonare, nel silenzio più assordante, senza proferire una parola, un grande silenzio, rotto solo dai motori dei caccia che è pronta ad accendere per qualsiasi missione “Umanitaria” in qualsiasi posto. Se avrò bisogno non aiutatemi così “umanitariamente” potrei restarci secco.

Mi chiedo perché? Perché vogliono farci invadere, da altri, da diseredati, da stranieri, da …persone che non hanno niente? Perché distribuiscono queste persone nel territorio senza curarsene più, come mafiosi al confino.

Che si voglia ripetere l’esperimento demografico Titino? Da parte di chi? Per quali ragioni?

Non mi sembra un modello di successo e allora che faranno? Che facciamo? Che potremmo fare? Chi potrà fare il giusto? E cosa è giusto fare?

NON LO SO.

Ma mi pare che ci siano interessi in gioco, qualcuno, come al solito, ci guadagna e ci guadagna bene, dobbiamo fermare questo commercio osceno.

Si accettano idee, critiche e quant’altro, ma far finta di non vedere, no, non facciamolo.

E’ una vergogna.

Dobbiamo tornare ad indignarci per le cose vergognose.

Io ho pensato che anche questa semplice denuncia, questa indignazione, potesse aiutare.

E, mi raccomando, non prendiamocela con loro, loro sono solo delle vittime, si tratta di schiavismo, di tratta degli schiavi.

Giancarlo

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