Il ponte sullo stretto
In genere sono favorevole ai ponti, i ponti uniscono, permettono il contatto, anche l’ibridazione, se vogliamo, comunque non dividono. Il ponte è uno strumento di amicizia, di collaborazione, di scambio economico e culturale.
Li dipingo anche, perché rappresentarli, replicarli serve a mantenerli, nel senso di manutenzione, a preservarli ad usarli.
Ho scritto e riscritto sui ponti,
e ne abbiamo scritto, riscritto, riscritto, riscritto, riscritto e riscritto nel blog.
Ma sono stato felice che il ponte sullo stretto non sia stato fatto, faraonico e inutile, ci sono i traghetti, molto più adatti ed economici a collegare le due sponde, con i soldi del ponte possiamo mettere una flotta doppia, tripla o che so io di traghetti di prima classe, con tutti i comfort, diminuendo anche il prezzo del trasporto, tanti da rendere quasi nulle le attese di imbarco, come un lungo ponte di barche, di traghetti. Insomma a che serve il ponte?
Ecco a questa domanda risponde Renzi, oggi, il ponte serviva, serve, andava fatto, va fatto e lo faremo presto.
Continuo a non essere d’accordo, come non lo ero con Berlusconi, vogliamo veramente buttare a mare un mucchio di soldi? Per fare cosa? Per mettere un ticket esorbitante a chi ci passerà e non far trovare gli altri servizi (traghetti) ormai divenuti non remunerativi, a chi non volesse passarci.
Se esistesse un piano di priorità per le opere pubbliche da realizzare, e se questo non fosse viziato da interessi di lobby o di partito, il ponte non ci sarebbe neppure inserito, neppure all’ultimo posto.
Se fosse un ponte romanico semidistrutto, come quello di Bucine, come il Romito di Laterina, non ci penserei un attimo a spender dei soldi per riportarli ai vecchi splendori.
Però buttare via soldi pubblici per la vanità o l’interessa privato no.
A questo servirebbe il ponte sullo stretto, a sperperare miliardi di Euro per ricordare chi lo costruì.
Vogliamo veramente questo?
Io No.
Giancarlo
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