Palle di sughero

Palle di sughero

C’era una volta un ragazzo

Uno che tutti chiamavano palle di sughero.

Aveva tredici anni, o poco più, non aveva ancora raggiunto la pubertà: era un ragazzo, appunto. Per questo era palle di sughero.

Non era certo delicato con i coetanei, maschi e femmine. Ma non era cattivo, forse era solo timido.

Palle di sughero

Fatto sta che a menar le mani non ci pensava due volte, giù scazzottate per un nonnulla. Nessuno che riuscisse ad andarci d’accordo.

Magari poi si pentiva, ma non lo dava a vedere. Voleva essere considerato grande ed i grandi, si sa, non hanno pentimenti. E forse non hanno neppure sentimenti, per questo non dava mai a vedere quello che provava.

Anzi lo nascondeva bene, Palle di sughero.

Ogni tanto passava davanti ad un’edicola. L’edicola della stazione.

Vedeva le riviste stese davanti e quelle appese alle pareti, ma non gli interessava no più di tanto se non per i colori vivaci o per i titoli strillati.

Un giorno entrò dentro fino al bancone ed oltre. Lateralmente il tunnel dell’edicola continuava tra giocattoli e plasticacce varie.

Cercava qualcosa per sua sorella, per il compleanno. Vide qualcosa che attrasse la sua attenzione. Li accanto, appoggiata sopra degli album per le figurine, una rivista, una diversa dalle altre, che non aveva mai visto prima, con tante donne nude in copertina.

La rivista erotica

Palle di sughero

Si guardò attorno, l’edicolante era distratto a far di conto, svelto la prese e se la mise tra pancia e pantaloni, sotto la maglietta. Uscì. Salutando senza prendere nulla. Il cuore gli batteva sempre più forte. Un po per l’accelerazione dei suoi passi, un po per l’attesa di guardare  quei fogli.

Raggiunse un orto, lungo la strada per la scuola, e si infilò dentro due filari di fagiolini. Seduto per terra, iniziò a guardare.

C’erano immagini di uomini e donne che, nudi o seminudi, si baciavano, dappertutto l’un l’altra. Gli uomini non si vedevano quasi mai per intero, le donne si. Che strano. Però erano bellissime, anche se con molti peli, peli erano cominciati a crescere anche a lui, anche sotto il mento, in una specie di pizzetto vano.

Non capiva bene, sapeva o credeva che stessero facendo all’amore, ma pensava fosse diverso. Poi non avrebbe mai detto che si potesse fare in tanti, eppure…

Strano, aveva un uggia addosso, un’uggia che… strano.

Palle di sughero

La storia di Palle di sughero, che non aveva niente dentro (sentimenti e quant’altro).

Ceppoduro

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